Uff! (sospira) Uno strano ibrido,
questo Tomb raider.
Quando ieri ho terminato l'avventura, ero a metà
fra la contentezza e l'insoddisfazione.
Qualche impressione di getto,
alla spicciola.
Il corpo di Lara (cit).
Come già evidenziavo, forse con
eccessiva enfasi, nell'anteprima presentata all'E3 2012,
questo nuovo
Tomb raider presenta un'attenzione che spesso confina nell'ossessione
narrativa per le sensazioni crude e viscerali.
Per la prima metà del
videogioco, Lara viene sballottata, trasportata dall'onda degli
eventi, che imprimono un segno indelebile prima che sul suo corpo,
sulla sua mente.
Quando si giunge ad assaporare il video finale, si
prova un'indefinibile sensazione di crescita del personaggio, che
matura dopo varie e tormentate peripezie.
Non un evoluzione
forzatamente positiva, anzi: ci sono cicatrici nel suo sguardo e
pesanti traumi.
" A survivor is born " non è solo una frase
d'esordio pubblicitario, è in modo più sottile, sottopelle, la
verità: la personalità che poi Lara esibirà nelle prossime
avventure viene forgiato nei crudi eventi di questo prequel
decisamente sanguigno. Prendiamo l'estrema confidenza, sicurezza di sé che il personaggio classico di Lara tendeva spesso a esibire:
questo tratto comincia ad affiorare negli ultimi capitoli, quando
sempre più spesso l'eroina tende a mostrare una spavalderia che
spesso sconfina nell'arroganza più pura.
In questo senso, non si può
transigere: gli sceneggiatori hanno- per una volta! - compiuto un
gran lavoro, nel delineare un personaggio che cresce e muta di
capitolo in capitolo. Nelle prime ore dell'avventura, la differenza
con l'abilità e agilità di Lara diventa palese: manovriamo una
protagonista che soffre e si lamenta, che è "impaurita",
che spesso sprofonda in crisi depressive.
La maestria in questo senso della
telecamera nello seguire l'agire&soffrire di Lara è ammirevole:
la sensazione di "partecipazione" alle vicende della
protagonista diventa a tal punto notevole, che le fin troppo numerose cutscene rompono e disturbano, spezzando "l'incanto" di un
gameplay narrativo in tal senso sicuramente azzeccato.
In effetti questa Lara "adolescente"
è in alcuni punti resa anche troppo bene, per cui non si può
sfuggire a un leggero fastidio, quando il tuo personaggio esita ai
tuoi comandi, o precipita alla morte perché troppo nervoso, troppo
indeciso.
E le lodi agli sceneggiatori non
possono tuttavia farmi chiudere un occhio sui bachi nella
sceneggiatura: i personaggi di contorno sono archetipi senza reale
caratterizzazione, che assolvono a ruoli fiabeschi, passando dalla
serpe in seno, all'amica fedele, ma sciocca, al vecchio mentore che
svolge il ruolo paterno che Lara perde in giovanissima età.
Personaggi manichino, piatti, nei cui confronti manca qualsivoglia
sforzo utile: quasi gli sceneggiatori avessero paura d'allontanare
l'attenzione dal protagonista principale.
Da Lara, appunto.
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c'è anche un geek! Indovinate che fine fa? ^^ |
E questo non è tutto: nella trama
eccessivamente lineare assenti in toto sono ogni plot twist, ogni
minimo colpo di scena. Come deve andare, va: e tanti saluti a
possibili sorprese.
Pazienza: resta pur sempre l'evoluzione
fenomenale di Lara, che non è certo poco.