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mercoledì 19 giugno 2013

Incontri ravvicinati con volantini bizzarri: Rael

Quando alle medie cercavano d'inculcarci come scrivere un tema argomentativo, spesso si sottolineava il valore degli argomenti scientifici. La mia professoressa caldeggiava in particolare l'uso della statistica, e delle dimostrazioni scientifiche. Sostenere la propria tesi citando gli argomenti che nella dispensa venivano messi a disposizione era un bene, citare qualche vittorioso esperimento che si fosse svolto in immaginari laboratori americani, era eccellente.

Nulla batteva la scienza.
E così infarcivamo i nostri temi di grandiose statistiche svolte su migliaia di migliaia d'italiani, di minuziose indagini sociologiche sull'inesistente "cittadino medio italiano", di complessi ma incontrovertibili esperimenti di recente pubblicati sui più noti giornali internazionali.

Ovviamente, mentivamo.
Erano esercitazioni quelle; l'importante era afferrare il metodo, comprendere il meccanismo. Inventavo a tutto spiano, ma sapevo bene che quanto scrivevo aveva la stessa qualità della cartaccia della più infima qualità.

L'altro ieri, passeggiando in città una gentile signorina mi ha ficcato in mano questo volantino, e per poco non mi è scappato un conato, mentre leggevo. Sono abituato alle coventricole, alle piccole sette, ai gruppi di pseudomassoni che affollano il sottobosco cittadino; ma non ero avvezzo alle ultime innovazioni che avevano introdotto.



martedì 12 febbraio 2013

Dead space 3: prime impressioni


Sono al livello della trivella, meno difficile di quanto mi aspettassi.
Impressioni fulminanti, alla spicciola.
  • Che hanno fatto a Ellie? Nel secondo Dead Space introduceva un elemento umano indispensabile per un Isaac Clarke sempre più allucinato, sperduto in una psicosi in bilico fra follia e realtà. Competeva con Nicole nell'indispensabile ruolo di Angelo custode/memento dell'eroe impegnato nella sua eterna quest. In un contesto poi spesso solitario forniva quel minimo di calore e umanità che nei picchi brutali del secondo capitolo mancava.

    Quindi, che è successo a Ellie? In questo terzo capitolo si presenta lontana, distante; Isaac è fuggito, per dimenticare il suo passato e al contempo proteggerla. In generale l'idea che la musa di Isaac non abbia perso tempo a procurarsi un nuovo fidanzato non è male; e anzi per il giocatore stesso, vedere dopo interminabili macelli la propria amata abbracciata dall'ennesimo bellimbusto in divisa è un bel calcio in bocca.
    Che siano videogiochi o libri, la gelosia funziona sempre!

    dead space 2, prima...
    Dal punto di vista della grafica Ellie è forse la prova peggiore della mania americana di pompare- e non solo metaforicamente- i propri personaggi; se nel secondo Dead space Ellie era un'asciutta figura longilinea, un'ingegner(essa) dai lineamenti piuttosto affilati... Un po' come il suo modo di fare, spesso acido, o scostante. In questo terzo capitolo- orrore!- è una mogliettina con tutte le odiose caratteristiche di una borghesuccia dalle lacrime agli occhi, grottesco negli iperviolenti contesti della saga. Nel viso, le labbra sono state gonfiate, come il seno, mentre parte dei lineamenti stravolti. Collagene&silicone, insomma; e tanti saluti all'originalità. (1)

    E dopo, dead space 3 -.-''

  • Dead space 3 è forse fra i giochi, assieme a Devil May Cry, più assalito dalla critica, e obbedienti pecore, dai videogiocatori "abituali". Si parte dall'accusare alcuni difetti minori, senza per altro comprenderne la presenza, per poi scavare e scavare nel tentativo di rovinare il più possibile le vendite del videogioco ( o film) in questione. Un atteggiamento tanto più ridicolo, quando giocando il titolo in questione ci si accorge che in realtà i difetti tanto sbandierati si risolvono nell'essere chiari punti di forza, e che dunque per dirla con lessico giovanile, la critica ha toppato alla grande. (2)