All'uscita del primo libro della Troisi sia appassionati lettori che (pochi ahimè) critici erano stati concordi nell'attribuire parte dell'immeritato successo alla copertina, che figurava una donnina in latex nero degno di una dominatrice.
Poco sorpredentemente la copertina aveva fatto presa sia sugli adolescenti maschi in perenne tempesta ormonale, sia sulle ragazze, che si erano viste trasmesse una (pseudo) immagine di donna forte e risoluta.
Ricordo un commento di un'amica:
" L'ho preso per l'immagine in copertina, fantastica! E la storia d'amore fra lei e Sennar..."
Sigh.
Più interessante scoprire cosa succederebbe se davvero un modello provasse a impersonare le pose dei disegni fantasy che spesso ingombrano le librerie. La guerriera/ maga/ pistolera oltre che attraente è in effettiva posa da combattimento? O almeno mostra una posa quantomeno naturale?
Dal punto di vista intellettuale- sociologico Pierre Bourdieu chiaramente esplicita nella sua opera "Dominio maschile" l'incapacità di un sistema maschile, quale l'editoria e le scelte in fatto di marketing che ne conseguono, di realmente adeguarsi al modello femminile. In altre parole la sottomissione della donna, per quanto si tenti di trasmettere il messaggio opposto risulta inevitabile; il disegnatore uomo nel momento stesso in cui sceglie un'eroina "decisa e risoluta" in realtà la dipinge come stereotipo della donna- tentatrice e dannata, trasmessa già dalla tradizione cristiana.
Si ripete il clichè che non manca nella narrativa stessa dell'angelo casto e puro o unica alternativa della puttana tentatrice a cui l'uomo deve resistere.
Da un punto di vista più tecnico e concreto vi è stato chi ha tentato di ricreare le pose delle diverse eroine di fumetti e romanzetti fantasy. Questo coraggioso idiota volontario è lo scrittore Jim C. Hines, che incuriosito da alcune pose delle protagoniste dei suoi romanzi ha provato a imitarle.