sabato 31 dicembre 2016

A tutto vapore verso il 2017!


Ancora un giorno e passeremo al 2017.
Con quest'ultimo articolo di dicembre volevo aggiornarvi sulle ultime novità, tecniche e meno, del blog. In primo luogo, effettuerò un restyling nei prossimi giorni. Cercherò di alleggerire la struttura delle Cronache, perchè sono il primo che la trova “pesante” da caricare sui browser. Non ho idea di come sia la situazione su Internet mobile, perchè non ho un cellulare di ultima generazione (lo so, sono un dinosauro). Dalle anteprime sul layout scompare la colonnina a destra, per cui aggiungerò probabilmente una pagina con tutti i link sotto il titolo. L'ho voluta a lungo evitare perchè visivamente “ingrassa” molto l'aspetto di un sito. Ho deciso di mettere in evidenza i nuclei argomentativi del blog, anziché la tipologia: piuttosto che “Libri”, “Tolkien”: quindi libri, di Tolkien, videogiochi su Tolkien, fumetti su Tolkien, saggistica su Tolkien... Mi sembra un modo coerente di procedere, dal carattere transmediale com'è sempre stato di Cronache Bizantine.

Se dobbiamo usare delle parole chiave, per il blog ci concentreremo sulle seguenti: Giappone (moderno e contemporaneo) – Asburgo (storia) – J. R. R. TolkienH. P. LovecraftSteampunkAlan Moore – Horror e Fantascienza (uniche etichette “generali”).

Per chi gli fosse sfuggito, ho aperto una pagina Facebook del blog:


So che mi sto dando la proverbiale zappa sui piedi, ma mi rifiuto di consigliarla a caso a tutti gli amici indiscriminatamente o di chiedere di fare lo stesso a chi l'abbia già “piacciata”. Una pagina funziona se chi la frequenta è interessato ai suoi argomenti e attivamente li legge e li commenta: non me ne faccio nulla, assolutamente nulla di “mi piace” messi tanto per. E so che dopo averla aperta da qualche giorno, una ventina di mi piace sono pochi. A quanto pare le mie trecento visite giornaliere sul blog non è di gente che frequenta i social e non posso che rallegrarmene. O forse sono solo visite casuali. Chissene. Ho aperto questo blog perchè adoro scrivere, non per generare “massa” o perseguire fama. 
I blog, per chi vuole scrivere qualcosa di più di un paio di frasi polemiche sui social, gli offrono ancora uno spazio in cui non c'è attesa, tra la scrittura e il tasto “pubblicare”: scrivi – aggiungi le immagini – pubblichi. Nessun dio, nessun padrone, nessun intermediario: ci sei solo tu.

Come avevo fatto a dicembre 2014, ho recuperato questa vecchia immagine della rivista Heavy Metal per annunciarvi nel dettaglio cosa intendo scrivere:



Ok, non è andata come speravo. ^^

Il blog dovrebbe funzionare come supporto, come stampella per l'attività principale. Il pericolo, come mi è successo per questo 2016, è di concentrarsi solo sugli articoli del blog trascurando i progetti lunghi e impegnativi.

Quindi mi piacerebbe finire con il nuovo anno questi seguenti progetti:

– Un romanzo steampunk che sto scrivendo da un annetto. Di solito scrivo nei mesi in cui ho i corsi universitari, o è estate, poi con gli esami devo smettere e perdo l'esercizio. Riallacciare i diversi fili narrativi interrotti è stancante e sinceramente ne viene fuori qualcosa di discontinuo e mal scritto. Quando avrò qualcosa di concreto da mostrarvi, vi aggiornerò adeguatamente. Per il momento posso dire che si tratta di una storia che riutilizza l'ambientazione della Ruritania del Prigioniero di Zenda (recensione a breve), solo dalla prospettiva di una rivoluzione industriale attraverso gli occhi di una brigante e di un gruppo di operaie di un impianto tessile. E' qualcosa di genuinamente cattivo, roba cazzuta. Se vi ricordate Donne, dirigibili e brutti contadini, ne riprende alcuni aspetti. 
Vedremo, magari lo cestino e basta. Romanzo nel cass(on)etto.

– Una novella steampunk ambientata nella Trieste austroungarica. Ancora allo stadio di worldbuilding, più un'idea che qualcosa di effettivamente scritto. Volevo una storia con forti influenze slave e mitteleuropee, con protagonista un intellettuale della comunità ebrea (con i cattivi che sono sia antisemiti, è il periodo, fine '800, sia nazionalisti italiani).
Anche qui, cass(on)etto.


– Il saggio sul Signore degli Anelli ha la scaletta pronta e alcuni capitoli scritti. C'è una ventina di pagine buttate giù a gennaio 2016 che hanno bisogno di revisione, ma siamo sulla strada giusta. Come per i casi precedenti, mi basterebbe avere tempo e tranquillità. E' impossibile scrivere quando sei reduce da una giornata passata a studiare, o da nove ore di lavoro occasionale-non accessorio. 
Il cervello si rifiuta, letteralmente.

– A marzo/aprile, ammesso e non concesso che abbia le ore e la lucidità mentale per farlo, lancerò un blog di news sui giochi di miniature. Sarà bilingue, inglese e italiano, con una preferenza per il secondo. La piattaforma probabilmente sarà Wordpress, con il titolo “Battles with miniatures”. 
A differenza delle Cronache, verrà aggiornato con tanti articoli brevi, proprio come i siti di news. Dopo uno stage di giornalismo questo novembre, credo d'aver definitivamente afferrato come si gestisce un sito del genere. Ci saranno pubblicità e 10/20 articoli al giorno, del genere “X ha svelato quest'anteprima per Y, segue foto”. Gli appassionati, io compreso, cliccano tanto e volentieri su siti del genere, quindi credo possa diventare un buon sito per gli aficionados di miniature e wargaming in generale. Che io sappia esistono grandi siti italiani per i giochi da tavolo, ma nulla del genere per le battaglie con le miniature, tranne siti esclusivamente Gw come l'Astropate. Non mancheranno articoli Oldhammer, scoperte su John Blanche, rant contro i prezzi troppo alti ecc ecc
Qui non ci saranno vie di mezzo: se al termine del 2017 non avrà tante visite e le prime esclusive dalle piccole aziende (foto in anteprima, materiale da recensire, pubblicità per kickstarter), lo chiuderò e lo definirò un esperimento fallito.

In generale, ho i nervi a pezzi. Questi ultimi mesi sono stati massacranti e per il 2017 mi propongo di allentare un po' la corda con il blog: tanti articoli sì, ma se anche non sono perfetti nello stile o nella lunghezza, o nelle immagini... pace, sopravviverò.

Cercherò anche di evitare articoli di politica e di rilassare un minimo i toni.

Davvero il 2016 ha tirato fuori il peggio da persone insospettabili: mi è capitato di dover discutere sul “perchè” sia un male uccidere intere famiglie di innocenti nel tentativo di colpire un terrorista, o perchè istituire un Ministero della Verità sull'esempio orwelliano non sia un modo per fermare le fake news. Per non citare lo straordinario snobismo, classismo e schifiltudine di chi pur dichiarandosi “democratico” propone misure eugenetiche verso poveri e analfabeti solo perché votano partiti estremisti, invece che appoggiare i soliti noti che li hanno ignorati e danneggiati per decenni. La vostra bussola morale non punta più verso il bene, ma ruota impazzita: non mi interessa quale mumbo jumbo usate per giustificarvi, nel momento in cui fate calcoli utilitaristici siete persi, totalmente persi.  

Ecco, parentesi chiusa e amici come prima, vi auguro un buon Capodanno e  un buon anno nuovo.
Naif da dire, lo so, ma a volte ingenuità e goffaggine non sono un male, anzi. 

venerdì 30 dicembre 2016

Libri/videogiochi/film in attesa per il 2017, tra fantasy e steampunk


Con quest'articolo, vorrei raccogliere qualche titolo bizzarro che aspetto di vedere nel 2017: film horror e/o fantasy, indie o finanziati via kickstarter, un videogioco polacco e tanto altro.
Considerate questo post come un cestone pieno di roba alla rinfusa, dove curiosare alla ricerca di che cosa preferite. Lì fuori è pieno di liste della spesa su cosa più ci si aspetta di vedere/leggere/giocare nel 2017, ma sono classifiche copia-incolla, di roba che già conosciamo.
Magari, perchè non commentate qui o sulla pagina facebook quale film/libro/fumetto/videogioco siete più curiosi di provare? Sono sicuro di essermi dimenticato di parecchia roba che dovrebbe uscire nel 2017, anche al di fuori del solito mainstream...

Iniziamo con i libri, dove in realtà non vi sono molte anteprime: l'unica che mi viene in mente, in riferimento ai libri di fantascienza e fantasy in uscita nel 2017, è Zona 42.

A Stranimondi avevano annunciato l'uscita di Elysium, romanzo di Jennifer Marie Brissett, con traduzione di Martina Testa (Jonathan Lethem, David Foster Wallace, Jennifer Egan).
E' un romanzo con protagonista un'intelligenza artificiale che narra una storia d'amore in un mondo post apocalittico. Il romanzo ha ricevuto una menzione al premio Philip K. Dick e un'entusiasta recensione di Paul di Filippo.

Se Elysium è programmato per gennaio, a primavera dovrebbe uscire Lagoon, romanzo di Nnedi Okorafor, vincitore dei premi Hugo e Nebula. Il romanzo narra dell’arrivo di una nave aliena nei pressi di Lagos, in Nigeria, e delle conseguenze drammatiche di questo primo contatto per la popolazione della città. I tre protagonisti della storia si ritroveranno coinvolti in una serie di avvenimenti che cambieranno profondamente la loro vita e la storia del mondo che li circonda.
Gli autori al di fuori dell'area europea/anglosassone finora mi hanno profondamente deluso per ingenuità e mancanza di stile, quindi spero che il nigeriano “spezzi” il trend.

Sempre con firma Zona 42, dovrebbe uscire un'antologia curata da Giorgio Majer Gatti, l'ex della rivista Parallaxis. Nell'ambito dei progetti minori, Jacopo Berti dovrebbe curare per Zona 42 un testo di fantascienza ottocentesca triestino, che andrebbe recuperato e riproposto come scientific romance. Non ho idea di cosa si tratti, ma essendo anch'io di Trieste, sono moderatamente curioso. Sembra che il progetto Vekkiume di Vaporteppa generi imitatori...

giovedì 29 dicembre 2016

Rivoluzione steampunk dalla Francia con "April and the Extraordinary World"


Sull'orlo della guerra franco-prussiana, un agitato Napoleone III visita i suoi laboratori, dove lo scienziato Gustav Franklin sta lavorando a una razza di invincibili supersoldati. Disgustato dalle mostruosità che lo scienziato ha creato, Napoleone spara e per errore causa un'esplosione che lo uccide: il successore di Napoleone III, un brufoloso giovinetto, si affretta a fare la pace con la Prussia. La dinastia, evitata perciò la sconfitta militare e la successiva Comune rossa, può continuare a regnare.

Nel frattempo, nei sessant'anni successivi, tutti gli scienziati più intelligenti del mondo, da Einstein a Fermi, vengono misteriosamente rapiti da una sconosciuta organizzazione; come conseguenza, il progresso tecnologico si arresta. Sembra, a tutti gli effetti, che chiunque faccia una nuova scoperta nella tecnica o nella scienza in generale, venga ucciso o scompaia senza lasciare traccia.

Privato di elettricità, motori a scoppio, radio, televisione, aerei ecc ecc il mondo non può che risolversi a usare il vapore: dopo anni di sfruttamento senza sosta, dal carbon fossile si passa al carbone di legna e lentamente l'Europa si spopola in una landa desolata, dove l'umanità si raccoglie dentro città sempre più sporche e inquinate.
Nel 1931, l'Impero di Francia muove guerra alle foreste vergini del Canada, difese dall'Impero Britannico. I pochi scienziati rimasti, non particolarmente brillanti, si limitano ad applicare il vapore su larga scala, tra teleferiche, automobili e automi.

Intanto, a Parigi, il figlio ormai anziano del Gustave Franklin ucciso nell'esplosione, ProsperPop”, il nipote Paul, la moglie, Annette, e la loro figlia bambina, April, lavorano in segreto su un siero che dovrebbe dare l'immortalità: le loro scoperte nel campo della chimica hanno già donato la parola al gatto di April, il sornione Darwin. Proprio quando sembra che stiano per perfezionare il siero, la polizia imperiale li scopre. Il nonno Pop riesce a fuggire, April viene catturata, mentre Paul e Annette vengono rapiti da un congegno volante mimetizzato da nuvola in tempesta.


mercoledì 28 dicembre 2016

The Shadow Planet: A nightmare in space!


Dopo il mistero del primo capitolo, A message from the dead, le vacanze natalizie ci regalano il secondo numero dell'avventura spaziale della saga Shadow Planet, A nightmare in space. 
Se non avete ricevuto l'email e siete tra i backers, si può scaricarlo dal sito, accedendo all'area riservata dopo adeguata registrazione.
L'esclamativo in calce a ogni titoletto, così come la scelta dell'inglese comunicano anche prima delle immagini il carattere -retrò del fumetto, mirato in modo esplicito a rileggere in chiave horror le avventure spaziali degli ingenui anni '50 e '60 (Pianeta Proibito, tra tutti). 


martedì 27 dicembre 2016

Alien: Covenant - intervista a Katherine Waterston (traduzione)


Una citazione di Moebius
nel nuovo trailer
Il nuovo Alien: Covenant sta al primo Alien, come Star Wars: Il risveglio della forza sta a Star Wars: Una nuova speranza.
Un anno fa, quando usciva Star Wars Episodio VII, era una delle critiche più frequenti: il film, nel bene e nel male, era una citazione post moderna dell'originale primo episodio.
La Morte Nera, l'attacco finale, le mille e mila citazioni... sembrava davvero che JJ Abrams avesse compilato una tabellina con gli elementi del primo film, premurandosi di metterli tutti. Sono dell'idea che un regista dovrebbe in primo luogo rendere propria l'opera, non importa quanto grande sia il franchise o l'opera “prima”. JJ Abrams al contrario si era preoccupato più di accontentare i suoi fan pignoli, piuttosto che di dare la sua impronta personale al film.
Per come si proponeva, Episodio VII era più un reboot che un sequel. Questo non vuol dire fosse un cattivo film, anzi l'avevo largamente apprezzato per i personaggi, che non hanno ad esempio confronto con l'apatia di Rogue One. Episodio VII, nonostante una sceneggiatura assente, è un film divertente; Rogue One, nonostante una sceneggiatura “dignitosa” (per la saga) è un film noioso.

Dopo aver rivisto una decina di volte il trailer di Alien: Covenant ho deciso che il nuovo film di Ridley sarà questo: una versione alleggerita, da b-movie se volete, del primo Alien.
E' un male? Ovvio che no. Un film della saga di Alien è sempre stato un film interessante; sì, persino quell'orrore ibrido che era Alien 4. Allo stesso modo, anche i peggiori film di Ridley Scott sono di solito guardabili. Le Crociate, nonostante sia un film storicamente inesatto e con un messaggio di fondo oggigiorno ridicolo, mantiene una scenografia e sopratutto una regia notevole, insuperata nell'ambito dei film sul Medioevo. The Counselor, che avevo giudicato spazzatura all'uscita del film, si sta rivelando un whisky di quelli gustosi, che più invecchia più diventa buono. Sì, lo sappiamo che Ridley non è al top della forma da tanto, troppo tempo: bisognerebbe però anche ammettere che i suoi ultimi film sono ingiustamente massacrati da una critica che non li rovina perchè “brutti” film, ma perchè diversi dai suoi capolavori degli anni '80.
Quindi, vedremo. JJ Abrams lavorava su materiale altrui, Ridley lavora su una sua creatura (letteralmente). Questo genere di esperimento può andar bene, come nel caso di Mad Max, o fallire orribilmente, com'è stato con Prometheus. In generale è meglio mantenere lo stesso regista, che gli stessi attori, per quanto sembri contro intuitivo.

lunedì 26 dicembre 2016

Paradox, di Massimo Spiga: fantascienza alla Burroughs


Città Vecchia è un sobborgo anni '60, una sterminata distesa di cemento, delinquenza e droga partorita dal boom economico e abortita nei decenni successivi. Perla, una ragazzina sveglia nata nel posto sbagliato al momento sbagliato, gestisce una peculiare famiglia di tossici e ubriaconi, dal padre Zappa al fratello Taglierino. Il suo unico segreto è l'apparizione, una volta all'anno, del Cubo, un impossibile poliedro alieno invisibile a tutti... tranne che al suo migliore amico, Tao, un barbone ex '68 decisamente sciroccato. 

La vita di Perla, dall'adolescenza del 1999, alla vita alle superiori, all'abbandono alla droga a vent'anni è scandita dalle regolari apparizioni del Cubo: all'interno, Perla vi comincia a scorgere due figure, di cui l'ultima, umana, in fuga da un'altra, chiaramente mostruosa

A 28 anni, 2013, il Cubo non scompare, ma raggiunge la sua destinazione definitiva: l'artefatto di origini aliene letteralmente esplode nella borgata. Dalle ceneri cosmiche della strana apparizione fuoriescono i due esseri intravisti all'interno: si tratta di “Giallo”, guerriero alieno corpulento e iracondo e “D”, Gatto dei Portali, un umano joker viaggiatore del tempo. 
Novella Alice nel Paese strafatto di Oz, Perla è condotta da Gatto a scoprire un mondo di lotte cosmiche e conflitti fantascientifici, dove ogni cosa va ricondotta a un'unica primitiva antitesi: Ordine contro Caos, Legge contro Libertà

venerdì 16 dicembre 2016

"Steampunk!" Antologia di VanderMeer (Elara)


E' pieno di antologie steampunk lì fuori, tra le quali non brilla certo la qualità, che per altro è piuttosto rara in questo genere. “Steampunk!” a cura della coppia Jeff e Ann VanderMeer è una raccolta che si vuole proporre come base del genere, sia dalla sua nascita che all'attuale seconda ondata in coincidenza col millennio (diciamo fino al 2007/10). L'edizione (solo cartacea) della Elara Edizioni offre più di 400 pagine di bontà steampunk, spaziando tra racconti di ogni genere, dai frammenti di romanzi, alle novelle, alle storie autoconclusive. Un insolito, ma benvenuto apparato saggistico apre e chiude il volume, dando il via a un ottimo incipit con la storia della fantascienza vittoriana ad opera dell'insostituibile Jess Nevins

Ero un po' indeciso se l'acquisto a Lucca Comics fosse davvero servito, tant'è che nelle poche pagine di apertura VanderMeer dimostra di non capire nulla di steampunk, com'è in effetti prevedibile da una persona che francamente considero sempre di più un abile showman, piuttosto che uno scrittore autentico. Per sedici euro i suoi soldi l'antologia comunque li vale, anche se in coda alla recensione ho scelto di compilare una lista dei racconti da leggere e quali invece saltare senza pensarci troppo, sia perché non centrano nulla con lo steampunk, sia perché francamente scritti male. Torneremo invece sullo Steampunk nella definizione di Jess Nevins in un altro articolo, anche se al momento non resisto a lasciarvi comunque con questo passaggio: 
Ma gran parte della seconda generazione steampunk non è vero steampunk, ha ben poco se non nulla di “punk”. Le idee politiche della posizione “punk” sono in gran parte scomparse dalla seconda generazione steampunk, che in maggioranza potrebbe essere descritta più precisamente come “steam sci fi” o, seguendo John Clute, “gaslight romance” (“romance” con lampioni a gas). Gli autori delle Edisonate avrebbero odiato la prima generazione steampunk, ma avrebbero approvato la seconda generazione steampunk, con le sue macchine a vapore usate contro i nativi americani nel Western, e macchine da guerra a vapore usate al servizio dell'esercito britannico alla conquista di Marte.