venerdì 21 aprile 2017

Lo sventradraghi, di William King - rileggendo la saga di Gotrek&Felix


L'aeronave dei nani “Lo Spirito di Grungni” sta volando verso Kislev, quando un attonito Felix avvista dal cannocchiale un'orda caotica, che marcia incessante verso le terre degli uomini. Gotrek, Snorri e i nani reduci da Karak Dum lo confermano: si tratta di un esercito come non se ne vedeva dai tempi di Magnus il Pio. 

Nel frattempo, la glaciale Ulrika e il mago Max Schreiber scoprono che Thanquol ha teso loro un agguato, ansioso di impossessarsi del dirigibile quando ritornerà alla torre per rifornirsi: una piccola armata del Clan Moulder attacca infatti il maniero kislevita, catturando la donna e il mago e attendendo coltello alla mano di pugnalare alla schiena i nani all'oscuro della trappola. 

Quando Thanquol prova a interrogare Ulrika, la donna gli tira un calcio e l'urlo di dolore dello skaven viene frainteso dai suoi luogotenenti in attesa come un ordine di attacco (!). Fallito l'effetto sorpresa, segue una sanguinosa battaglia che impegna i primi capitoli, dove il veggente grigio per poco non abbatte l'aeronave, Ulrika libera il padre e Gotrek &Felix tentano per l'ennesima volta di eliminare la loro nemesi, salvo vederla poi fuggire con un incantesimo ad hoc. 

Sconfitto e con la coda tra le gambe (letteralmente), Thanquol rincontra Lurk, nel frattempo divenuto una mostruosità intelligente e feroce, un (quasi) rattogre ingozzatosi di warpietra. Il duo si fa lentamente strada verso l'unico accesso al mondo sotterraneo skaven, il Pozzo Infernale del Clan Moulder... 

mercoledì 19 aprile 2017

The Shadow Planet: una conclusione al sangue


Lo scorso mese mi sono arrivate le copie digitali del terzo e del quart'ultimo episodio della miniserie horror “The Shadow Planet”, un fumetto della casa Radium, sostenuta un anno fa (come passa veloce il tempo!) via Indiegogo

Sono rimasto sorpreso di quanto bene funzionino i perk solo digitali sulle piattaforme di crowdfunding. In precedenza avevo sempre pensato che se si sceglie di sostenere una campagna di raccolta fondi, tanto vale scegliere di sostenerla fino in fondo, abbrancando le esclusive e i prodotti “fisici”. In questo caso per motivi pecuniari avevo scelto di ricevere semplicemente i diversi numeri online, ma l'esperienza non ne ha risentito: anzi, non sono finito a dover pagare le spese di spedizione più del prodotto stesso, com'era successo con più di un fumetto “kickstartato” (non è tuttavia il caso della Radium, ovviamente, essendo italiana e pertanto in loco). Forse l'idea di dare una mano a progetti come giochi di ruolo&simili semplicemente acquistando soltanto il pdf non è una cattiva idea, specie considerando come siano opere (fumetti, romanzi, giochi ecc ecc) che difficilmente approdano poi agli store tradizionali. 

The Hideous Secret!” prosegue il deragliamento narrativo dei precedenti episodi, lentamente separando ed eliminando i diversi protagonisti: la comandante Jenna Scott è sotto il tiro di pistola della sua (ex) luogotenente Nikke Larsson, mentre John Vargo, alla disperata ricerca di spiegazioni per gli avvenimenti su Gliese 667, si appresta a esplorare il sottosuolo dell'inospitale pianeta. 


Il pianeta sotterraneo permette a Pagliarani e D'Amico di proseguire quell'ispirazione moebiusiana che caratterizzava il secondo episodio: giganteschi funghi, influenze fantasmatiche, megalitiche costruzioni di grandi blocchi di pietra, sapiente alternanza di colori freddi (blu, verde, viola) al calore della tuta di Vargo e delle fiammate della pistola.  
La vignetta precedente, in particolare, starebbe benissimo nella serie “Providence”, illustrata da Jacen Burrows, coincidenza che almeno per quanto mi riguarda è un gran bel complimento.  
E' difficile non guardare la “creaturain volo senza pensare ai nightgaunts di Lovecraft. 

lunedì 17 aprile 2017

The Iron Crows di Durgin e The Drowned Earth: nani fantasy e giungle tropicali


Rispetto agli anni precedenti, cominciano a trapelare i limiti di una piattaforma come Kickstarter – o meglio, i limiti del crowdfunding stesso. Risulta sempre più evidente a chi frequenta il settore, come sia necessario investire in anticipo sulla campagna, contraddicendo quello che dovrebbe essere lo scopo primario di Kickstarter: ottenere, per l'appunto, fondi con cui investire.
Teoricamente non dovresti andare su Kickstarter se già disponi dei fondi necessari per lanciare il tuo progetto; in tal caso è ovvio che risulterai avvantaggiato rispetto a coloro che stanno appena cercando di finanziare la somma iniziale.
Almeno nell'ambito che meglio conosco e di cui scrivo, cioè i tabletop games, Kickstarter sta diventando un luogo per dare risalto a un progetto, per evidenziarlo al grande pubblico: un gioco magari già affermato, già costruito e avviato da tempo, sfrutta una mini-campagna Kickstarter ottenere nuovi giocatori, per rivitalizzarsi, per espandere la propria gamma. Kickstarter come pubblicità del proprio prodotto, anziché come piattaforma per crearlo in primo luogo, quel prodotto. Ovviamente, sono il primo che finanzia progetti Kickstarter che reputo vantaggiosi, anche al di là di quanto effettivamente l'azienda avesse bisogno di usare una campagna crowdfunding. Non voglio pertanto fare il moralista. Semplicemente, si prende atto che il mercato è affollato e concorrenziale – com'è bene che sia – e che Kickstarter sta diventando un luogo dove ottenere una comoda vetrina di fronte a un palco di potenziali clienti. E durante questo 2017 sta diventando evidente, in particolare con i colossi come la Cool Mini or Not, come molte aziende stiano diventando astute, sempre più “truccando” obiettivi sbloccati e bonus in modo da mungere quanti più proventi possibili dai giocatori.
Semplici tattiche come presentare in ritardo gli stretch goals in modo da poterli ritoccare in accordo al flusso di finanziamenti, ritardandoli fino a garantirsi il massimo profitto. Ad eccezione di quella follia di Kingdom Death, le ultime “grosse” campagne si sono tutte caratterizzate per essersi “trattenute”, evitando l'inondazione di bonus gratuiti e di esclusive “forti” solitamente presenti. Di fronte a ciò reputo che tra qualche anno le campagne Kickstarter più vantaggiose saranno quelle delle nuove compagnie, non le “tradizionali” che sanno già ormai come manovrare i propri greggi di backers.

E' perciò con una certa soddisfazione che vi segnalo due diverse campagne Kickstarter, entrambe finalizzate a finanziare un gioco di miniature a schermaglie con pochi soldati dalle due parti (5/10 miniature per fazione) con altezza 28/32mm e una scala 1 miniatura 1 soldato nella vita reale.

venerdì 14 aprile 2017

Lo sventrademoni, di William King - rileggendo la saga di Gotrek&Felix


Con Sventrademoni William King prosegue sulle già solide fondamenta gettate con Sventraskaven, proponendo una vera e propria espansione al secondo romanzo, una versione 2.5 che recupera protagonisti e antagonisti gettandoli in tutt'altra ambientazione. Una sorta di prosegu(it)o

Come sempre succede con le avventure di King, ha tutto inizia in una locanda dove nel corso di una rissa Gotrek incontra un suo vecchio amico, Snorri Mordinaso. I due, dopo aver svuotato il locale di ogni goccia di birra, scoprono che una spedizione di nani sta per partire a giorni, diretta in uno dei luoghi forse più pericolosi del Vecchio Mondo: la Desolazione del Caos. Con grande sconforto di Felix, Gotrek accetta prontamente. 

La missione è diretta alla roccaforte perduta di Karag Dum, un tempo un'orgogliosa cittadella nanica conquistata dai lacchè degli dei oscuri molti secoli prima. Gotrek e Snorri avevano entrambi tentato di raggiungere la fortezza a bordo di vagoni corazzati, ma assediati dalle forze del Caos la spedizione si era risolta in un fallimento. 
Presso una miniera abbandonata, tuttavia, Gotrek e Felix scoprono una nuova arma rivoluzionaria, capace di cambiare le carte in tavola: i nani, in gran segreto e contro le regole della Gilda degli Ingegneri, hanno costruito un dirigibile, una vera e propria nave volante. E' lo Spirito di Grungni, guidata dal capitano-inventore folle Malakai Makaisson, un nano fattosi sventratore per progetti d'ingegneria... non esattamente in regola con le norme antinfortunistiche dei nani. Si può dire così.

venerdì 7 aprile 2017

Lo sventraskaven, di William King - rileggendo la saga di Gotrek&Felix


Ho sempre trovato interessante il termine “sventratore”, perchè l'originale inglese, “slayer” poteva essere tradotto in molti modi, ben lontani da quello “sventrare” che si è affermato nel tempo tra i giocatori di Warhammer. Anni fa, quando ancora esisteva Warhammer Fantasy, il team di traduttori italiano doveva accuratamente bilanciare tra l'accuratezza della traduzione e la sua effettiva utilità: è inutile tradurre alla lettera e sommergere il giocatore di omonimi che rendono le battaglie un incontro tra avvocati e linguisti.

Con Age of Sigmar vedendo come ogni singolo termine sia inglese e la traduzione abbia la stessa legnosità di Google traduttore, devono essersi affidati a uno studente retribuito con un tozzo di pane e un po' di colla per metallo da sniffare per consolarsi. Ho sfogliato un paio di Battletome (Perchè non tradurli come Libri dell'esercito, semplicemente?) e il livello di sofisticatezza è praticamente inesistente: c'è un proliferare di campioni, condottieri e “grandi guerrieri” che rendono il tutto indigeribile. Se volete invece scoprire la raffinatezza e l'indecisione che motivò la scelta dietro il termine sventratore, ci viene in soccorso il White Dwarf 66, del giugno 2004, ai tempi di Tempesta del Caos (rubrica “Brancolando nella Tempesta”, di Luca Amadori):
Prima di tutto colgo l'occasione per scrivere una spiegazione riguardo alla traduzione di Slayer con Sventratore che non ho mai avuto occasione di illustrare. Sia ben chiaro fin da subito che il termine Sventratore non mi è mai piaciuto e che non mi piacerà mai.
Quando affrontammo il libro dei Nani per la
nuova edizione vedevo già scorrazzare allegri Ammazzatroll, Ammazzagiganti, Ammazzaskaven, Ammazzadraghi e Ammazzademoni in un turbine di creste e barbe arancio e asce affilate. Ah che bello! Sì... ma avremmo avuto i Nani Ammazzatori? I Nani Uccisori (quindi Ucciditroll ecc.) o i Nani Assassini? Oh no... non c'era via d'uscita. Sventratori erano e Sventratori sembrava che volessero rimanere. Sigh!
Che tremenda sconfitta.

Se il termine Sventratore è a mio parere ancora troppo “basso”, rimane una soluzione soddisfacente. E' questo genere di sottigliezze che distingue un universo fantasy pur sempre basato su un gruppo di soldatini e dei dadi da tirare in compagnia da un hobby con una sua dignità.