lunedì 4 febbraio 2013

Tempo di elezioni


Tempo di elezioni.

Riflettevo in questi calamitosi tempi d'elezioni&politica, in cui trasversale sui mass media infuria la caccia agli elettori, come in effetti la partecipazione alle urne sia ormai scesa a livelli d'operetta.

Nessuno più vota, strombazzano le statistiche. E come dar torto a sondaggi e grafici? Sono oggettivi, sono scientifici, per forza devono esser veri. Quindi dobbiamo rendere atto di questa verità ultima. Ovvero che... la democrazia funziona alla grande!
Rifletteteci! Se nessuno vota, vuol dire che stiamo bene così come siamo. Quindi abbiamo al momento il miglior governo che si possa immaginare, l'economia va così a gonfie vele che nessuno si preoccupa di regolamentarla... Insomma si sta talmente bene che un cambiamento non serve.
Perché voler cambiare qualcosa, mutare? Se nessuno partecipa, vuol dire che si sta benissimo così.

Quindi rallegriamoci, e speriamo che queste buffe minoranze di demagoghi e populisti non corrompa l'intelligente popolo italiano. Non c'è bisogno di migliorare, figurarsi.

Votare? Impegnarsi? " Brutte, scomode cose! Fanno arrivare tardi a cena. "



8 commenti:

Amnell ha detto...

Io per una manciata di mesi non ho l'età, ma il problema me lo pongo lo stesso: votare sembra inutile principalmente perché non si percepisce differenza tra i candidati. E quando ti dimostrano che il tuo voto è stato inutile, probabilmente ti riprometti di non fare più la figura del fesso credendoci.
Almeno, io ragionerei così. Ma si sa che le repubbliche non hanno storia. :D

Coscienza ha detto...

Non condivido molto. Nel senso che troppo spesso ho visto questa logica impegnata al più totale disinteresse. Le alternative ci sono, e ovviamente la scelta elettorale per quanto improponibile ha comunque minute differenze. L'importante, dal mio punto di vista, è cambiare. Poi che il cambiamento sia in peggio o in meglio, poco importa.

Il non voto sarebbe un'idea condivisibile, ma il problema resta una vecchia guardia che per nostra sfortuna Continua a votare, e vota regolarmente per se stessa. Ovvio, sono le frange anziane della popolazione, e dunque destinate alla scomparsa nel giro di... venti... trent'anni? Quindi sì, non votare potrebbe funzionare, ma solo a lunga distanza; oltre a ciò trovo un po' irritante l'atteggiamento che spesso vedo dietro a questo disinteresse; che si può tradurre nell'idea che in Italia "tutto è marcio, tutto è corrotto" e dunque non vale la pena far nulla. in altre parole, "non voglio assumermi la responsabilità di nulla, e quindi non voto, non partecipo, mi limito al nichilismo più idiota".

Io ritengo, che a volte occorra sporcarsi le mani anche con scelte piuttosto infelici, pur di spingere in una precisa direzione.

Poi, come hai detto, le repubbliche non hanno storia, e noi siamo una ggiovane repubblica. U__u Prima o poi anche quest'infelice fase passerà... Forse.

Amnell ha detto...

"L'importante, dal mio punto di vista, è cambiare." Appunto, chi non vede differenze fra un politico e l'altro non lo ritiene probabile.
"Poi che il cambiamento sia in peggio o in meglio, poco importa." Vallo a dire a chi deve scegliere se restare nella stessa situazione di stentata sopravvivenza o rischiare di cambiare in peggio e crepare di fame o freddo. -.-"
"non votare potrebbe funzionare, ma solo a lunga distanza"
Io non dico (e non credo) che astenersi sia una strategia per far funzionare le cose. Così non va, punto.
"in altre parole, "non voglio assumermi la responsabilità di nulla [...]"
No,non è la stessa cosa. Evitare di compiere un'azione inutile non può che sembrarmi una forma di risparmio. C'è poi da dire che il concetto di responsabilità varia molto - per esempio, secondo me non ha motivo di esistere. In ogni caso, la differenza tra la mia opinione e la tua nasce semplicemente dal fatto che secondo me votare è inutile del tutto, mentre per te produce un cambiamento.
"Io ritengo, che a volte occorra sporcarsi le mani anche con scelte piuttosto infelici, pur di spingere in una precisa direzione."
Appunto, se solo si vedesse qual è questa 'precisa' direzione prima di votare...
Vabbè,sto facendo l'avvocato del diavolo: io voterei, pur ritenendolo uno spreco di energia.
"Prima o poi anche quest'infelice fase passerà"
Yep, magari quando qualcuno avrà la disgrazia di occuparci militarmente. Nel frattempo, viva il Re! :P

Coscienza ha detto...

Sì, alla fine tutto si riduce al fatto se il voto conti o meno :D

"Poi che il cambiamento sia in peggio o in meglio, poco importa." Vallo a dire a chi deve scegliere se restare nella stessa situazione di stentata sopravvivenza o rischiare di cambiare in peggio e crepare di fame o freddo. -.-"

Ma nella situazione di stentata sopravvivenza non si può restare per sempre; prima o poi tende inevitabilmente a peggiorare. Quindi gettare una moneta e sperare che gli capiti una svolta positiva non è forse una tattica sbagliata, piuttosto che aspettare come un uomo sull'isola deserta che gli terminino le provviste.

Poi, da parte mia sono convinto che una volta che la ruota gira, gira ancora. ma finchè non la si tira fuori dal fango non può girare. E non votando la si lascia nel fango. Ma questa è una mia personale convinzione, non sono in grado d'argomentarla. ^__^

Nel frattempo, viva il Re! :P

Questo madamigella, è l'influenza del duca :P ma finchè non si tratta di quella scimmia sbarbata che cantava con pupo, sono d'accordo >.<

fraflabellina ha detto...

Anch'io non so sinceramente chi votare. Che nessuno sia perfetto è ovvio, ma... insomma, proprio non so da che parte girarmi. Non sono tutti uguali, diciamo che non esiste la diversità che voterei io e con me penso una buona fetta di quelli che non vanno a votare perchè non hanno nessuno da votare.
Personalmente, ho sempre più l'impressione che la maggioranza si comporti come una massa di pecoroni, per cui sono rassegnata ad essere non rappresentata a vita. Mi scazza però l'idea di non andare a votare, mi sembra un po' come dichiarare "scegliete voi per me". E questo non dev'essere. Se vincesse certa gente, voglio almeno sia chiaro che IO non sono stata, nè con l'assenso, nè col silenzio.

Amnell ha detto...

Tutto ragionevole, lo ammetto. ^_^
"Questo madamigella, è l'influenza del duca :P"
Ora mi preoccupo °_°

Coscienza ha detto...

E' vero, come detto, c'è una non-scelta a dir poco terribile. Tuttavia fra le alternative orribili, parlando ovviamente imho, alcune sono più orribili di altre. forse di frazioni di grado, con differenze impercettibili, ma è pur sempre qualcosa.

Poi, sì, il voto appare- è?- inutile. Tuttavia anche solo l'atto di sognare di cambiare qualcosa, è a mio giudizio fondamentale. la rassegnazione del non-votante troppo spesso si confonde con l'accettazione passive dell'ordine di valori di chi vince, col passare del tempo.
Ma ancora una volta, non ho fatto ricerche di sociologia e non ho statistiche per provare ciò, è solo una mia impressione. ^^

fraflabellina ha detto...

Secondo me hai detto bene. E se una persona vuole davvero cambiare le cose non lo fa attraverso il voto, prende il problema a due mani, agisce. Pochi lo fanno. Io, a parte firmare qualche petizione o fare attenzione a come spendo i miei soldi (tipo comprando i carciofi dall'ortolano di gattinara e non dal supermercato), faccio ben poco. Se anche non vai a votare significa lo scazzo più totale, significa che non te ne frega niente o ti sei arreso. Io fondo è il mio paese, il posto in cui vivo, è casa mia accidenti! Non sarò gandhi ma mi importa almeno un po'.