Chi mi segue, sa che
rispetto Alan Moore.
Non ne sono un fan,
piuttosto un ammiratore.
Il fan abbraccia con fervore fondamentalista
ogni più piccolo prodotto del suo Dio, verso cui prova una
prostrazione ai limiti del masochismo. L'ammiratore, invece ne ammira
le qualità, senza tuttavia disumanizzare il suo mentore.
Io ammiro l'anarchia di
Moore, la sua abilità di forgiare immagini dalle parole, la sua
immensa cultura sia alta che bassa, spesso intrecciata senza
soluzione di continuità. Ne ammiro perfino l'aspetto, uno dei pochi
che tenta un'apparenza e un abbigliamento che si stacchino dalla
comune massa di sceneggiatori e disegnatori in maniche di camicia,
t-shirt e pantaloncini di bambinetti invecchiati.
Per dirvi, fino a che
punto in qualità di ammiratore, si spinge per l'appunto la mia
ammirazione: di Alan Moore apprezzo perfino il vestiario! Quell'aura di
artista pazzo che tutti ritenevano smarrita nelle nebbie della Londra
di fine 800.
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Non a caso, è comparso nel Movimento Chap! |
Tuttavia, proprio perché
ammiratore e non fan, non mi faccio problemi ad ammettere che alcune
sue opere sono peggiori di altre. Nemo: le rose di Berlino è un albo
sottotono, rispetto alle sue opere maggiori. Sembra più di guardare
il tuo musicista preferito che tira una schitarrata per farti
contento, ma senza reale convinzione. Non c'è nemmeno quella rabbia
opprimente dell'ultimo capitolo della Lega, “2009”. Nemo: le rose
di Berlino rimane comunque un'opera incastonata in una sceneggiatura
ferrea, da promuovere e comprare senza riserve; tuttavia la lode
giunge a sorpresa per merito dell'artista, Kevin o Neill, che ritrae
con pazienza certosina il miglior omaggio fumettistico alla
Metropolis di Lang mai disegnato.
Quest'impressione s'è
accentuata rileggendo per la terza volta il volume, onde compilare
questa lunga lista di Note prese dalla versione inglese di Jess
Nevins. I piccoli dettagli che sono emersi erano tutti visivi,
nessuno relativo a sorprese nell'ambito dei dialoghi.
Jess Nevins, esperto di
cultura pulp e retrofantascienza, è un autentico luminare delle
opere di Moore.
Le sue guide, disponibili gratuitamente in inglese, esaminano ogni singola tavola, ogni singola vignetta delle opere di Moore, scandagliando a fondo i riferimenti alla cultura alta e bassa, al pulp, alla letteratura vittoriana, alle curiosità e agli easter egg dispersi tra le righe. Non c'è da vergognarsi che, specie nel caso della trilogia di Nemo, questa gustosa “seconda lettura” sia fondamentale, per realmente apprezzare il lavoro di Moore. I riferimenti sono sempre più astrusi, i personaggi noti a malapena: una guida è indispensabile.
Le sue guide, disponibili gratuitamente in inglese, esaminano ogni singola tavola, ogni singola vignetta delle opere di Moore, scandagliando a fondo i riferimenti alla cultura alta e bassa, al pulp, alla letteratura vittoriana, alle curiosità e agli easter egg dispersi tra le righe. Non c'è da vergognarsi che, specie nel caso della trilogia di Nemo, questa gustosa “seconda lettura” sia fondamentale, per realmente apprezzare il lavoro di Moore. I riferimenti sono sempre più astrusi, i personaggi noti a malapena: una guida è indispensabile.
Come se non bastasse, in
Nemo: rose di Berlino, un terzo dei dialoghi sono in tedesco.
Non qualche riga, qualche esclamazione: intere vignette, balloon su balloon. Non avendo amici teutonici, ho tradotto dall'inglese di Nevins, con tutti i problemi che ve ne possono derivare. Il mio livello d'inglese è artigianale e in questo caso abbiamo dialoghi dal tedesco tradotti in inglese e infine ritradotti in italiano.
Non so quanto l'operazione abbia funzionato. Ad ogni modo, adesso avete una sorta di traduzione dal tedesco di Nemo: rose di Berlino.
Non qualche riga, qualche esclamazione: intere vignette, balloon su balloon. Non avendo amici teutonici, ho tradotto dall'inglese di Nevins, con tutti i problemi che ve ne possono derivare. Il mio livello d'inglese è artigianale e in questo caso abbiamo dialoghi dal tedesco tradotti in inglese e infine ritradotti in italiano.
Non so quanto l'operazione abbia funzionato. Ad ogni modo, adesso avete una sorta di traduzione dal tedesco di Nemo: rose di Berlino.
Per sicurezza, per ogni
informazione, non solo il tedesco, fate riferimento alla versione originale in lingua inglese di Nevins. La mia è la traduzione di un
appassionato, con qualche nota aggiunta; gli errori sicuramente
possono incorrere. Ora, aprite il vostro
volumetto della Bao a pagina 1, accendetevi la pipa, versatevi un
bicchiere di cognac e vediamo d'iniziare...
Pag 1: L'immagine ricorda
molto gli scheletri che si abbracciano in Watchmen.
Pag 2 (dal tedesco):
"Capitano Nemo: Pirata Scienziato e Macellaio"
Poster di propaganda
tedesco, che raffigura Janni Nemo mentre nei panni di una novella Scilla&Carridi affonda una Nave della Croce Rossa. L'appellativo
"macellaio" viene inoltre utilizzato dalla stessa Nemo, nei
confronti delle persone che tengono prigionieri Hira e Armand. Come
osserva Padraig o Mealoid, è tutta una questione di prospettive.
Pag 5 Vignetta 1: La doppia "X
X" è il simbolo delle forze Tomaniane di Adenoid Hynkel.
Verrà più volte ripetuto
nel corso della storia.
Vignetta 2: "Heil
Hynkel."
Come già scritto nella
recensione, non c'è un vero e proprio Adolf Hitler nel mondo degli
straordinari Gentlemen, esattamente come non ci sono Mussolini e
altre importanti figure storiche. In cambio, abbiamo i loro analoghi
letterari o filmici. In questo caso, Hitler è stato rimpiazzato da
Adenoid Hynkel, l'alter ego di Hitler nel capolavoro Il grande dittatore di Charlie Chaplin (1940). Ambientato nello stato
inventato di Tomania, il Grande Dittatore ritrae l'inarrestabile
ascesa al potere di Hynkel.
(dal tedesco, Hynkel) "Sì,
sì (Ja ja!). "Quando quei negri lassù si saranno stancati di
bruciare
le loro mummie, penso che
potremmo fare a meno delle formalità. Che cos'ha
da dire sua maestà reale,
riguardo il nostro piano?"
Uno dei modi più
dispendiosi per difendersi dalla freddissime notti nel deserto era di
bruciare vecchie mummie per tenersi al caldo. Tessuti secolari e
friabili, imbevuti di antichi oli... un'ottima esca per il fuoco!