mercoledì 15 novembre 2017

Un Orco Nero tra gli zombie: Kickstarter italiani


Il 6 giugno 1944 il mondo sprofondò nel più oscuro degli inferni. 
Nel Giorno del Giudizio i Morti iniziarono la loro caccia contro il genere umano.
Adesso è il 1954, il mondo è divenuto un ammasso di macerie, dove i pochi superstiti cercano di resistere alla fame dei Morti. Poche nazioni, rette da crudeli dittature, sono sopravvissute.
L'Italia ribattezzata Sanctum Imperium, è governata da Papa Leone XIV e dai suoi Inquisitori. 
In queste terre anacronistiche i roghi sono tornati ad ardere la carne umana.

Nessuna pietà.
Nessuna tregua.
Solo cieca ferocia.



Considero la quarta di copertina del manuale di Sine Requie tra le migliori mai scritte: la disperazione, la disumanità, la ferocia dell'ambientazione prendono il lettore per la gola e non lo mollano più. Quando comprai il manuale, otto anni fa, rimasi affascinato a leggerlo per tutta l'estate: Leonardo Moretti e Matteo Cortini avevano creato un universo degno della migliore ispirazione grimdark, un mondo a sé, lontanissimo dagli stanchi stereotipi delle Apocalissi zombie. Col tempo ho imparato a riconoscerne le tante ispirazioni, a riconsiderarlo come un pastiche (troppo) derivativo, sorretto più di quanto si pensi dalle splendide illustrazioni. Eppure... quanto fascino.

Quando ho sentito che c'era una campagna Kickstarter per un videogioco tratto dal gioco cartaceo mi ci sono avventato come uno zombie atrox affamato di carne d'italiano. Il Sanctum Imperium è forse il setting che più si presta per introdurre i giocatori inglesi: l'Italietta sotto la guida del papa Leone XIV è una landa anarchica di villaggi medievali, dove la tecnologia d'età fascista si alterna alle bande anglo-americane dello sbarco in Sicilia (1943), ai gruppi di Inquisitori e Templari a caccia di morti e dissidenti (i secondi diventano Morti, i primi lo ri-diventano). Il Soviet, una delle mie ambientazioni preferite, è troppo “aliena” come primo approccio per chi non conosca Sine Requie, mentre il IV Reich, con Steve Bannon e /pol in agguato, è un rischio eccessivo.

Sine Requie: Snake Eyes – There is only Blind Rage recupera una delle prime avventure introduttive – correggetemi se sbaglio – delle prime edizioni di Sine Requie: il giocatore guida l'Inquisitore Mazzoni con un gruppo di fedelissimi a caccia di una setta segreta nascosta nei paesini della Toscana, tra cultisti e zombie. Aspettatevi scelte morali, tradimenti, combattimenti, redneck italiani, mostri inimmaginabili e ovviamente zombie. Tanti zombie.

Il videogioco è un'avventura grafica composta alla maniera di un librogame. 
Una mappa permette di spostare il gruppo di personaggi, ciascuno con le proprie statistiche, un inventario e la possibilità di accamparsi per recuperare le forze e curare i feriti. Una volta giunti in una locazione, le schermate descrivono il luogo, con sullo sfondo un disegno generale dell'ambientazione. Le interazioni seguono pertanto la narrazione impersonale del Master, alternando enigmi, prove di abilità e dialoghi. 
E' possibile utilizzare il personaggio meglio adatto all'occasione: Mazzoni è buono per intimidire i personaggi troppo prepotenti, ma con quella tonaca da domini canes non potrà certo arrampicarsi o compiere azioni faticose. 
I combattimenti costituiscono una sezione a parte, con una schermata dove si contrappone il gruppo ai nemici. Come in Darkest Dungeon la conduzione perfetta del combattimento consiste nel saper posizionare il personaggio più resistente davanti, il “tank” e infliggere i danni necessari a invalidare gli attacchi degli antagonisti. L'Inquisitore ha la possibilità di incoraggiare i compagni – una sorta di potenziamento – mentre uno degli excubitor, Antonio, può prestare cure mediche, un “healer”.
Il successo delle abilità e dei combattimenti deriva dalla pesca dei tarocchi: quanti più tarocchi si pescano, maggiore è la scelta disponibile. I tarocchi potrebbero permettere un successo travolgente, così come un fallimento catastrofico – l'arma si inceppa, lo zombie colpisce un altro membro del gruppo, ti fai male da solo, ecc ecc. Ci sono davvero decine su decine di combinazioni dei tarocchi, che permettono di evitare di “lanciare” i dadi; una cosa che ho sempre trovato innaturale nei giochi sul computer.


E' possibile provare una demo dell'Unreal Vision sulla pagina del Kickstarter. Non è legata a Steam, dovete solo spacchettarla con unrar o zip e lanciare il gioco.

L'impatto grafico mi è sembrato buono, per un'avventura 2D. 
I quattro protagonisti sono deliziosi e la via di mezzo tra cartoon e poster del ventennio è riuscita. Meno convincente è la mappa, leggermente spoglia. Gli scenari in trasparenza sulle scritte potrebbero renderle di lettura difficile, Forse sarebbe preferibile uno sfondo “pulito” per il riquadro delle descrizioni e dei dialoghi. Gli Npc e gli zombie, così come gli oggetti dell'inventario sono eccellenti.

La scrittura tentenna, è legnosa. A questo proposito, nei dialoghi presso il villaggio, c'è un “sì” che dovrebbe essere un “si”. Non ho però letto altri errori di battitura. La possibilità di usare i diversi personaggi per ottenere diverse soluzioni è trasmessa bene, sia nei dialoghi (la bambina) che nelle scelte (chi sale sull'albero per guardare in lontananza).

I combattimenti sono estremamente altalenanti.
Il mio primo combattimento contro i 4 zombie nel villaggio mi ha visto sconfiggerli in meno di cinque turni, perdendo solo qualche punto di danno su Antonio. 
Il mio secondo combattimento contro 4 identici zombie presso il ponte mi ha visto perdere Antonio – morto divorato! - e Mazzoni sul punto di dissanguarsi. Non è dipeso da un'errata strategia o dai nemici diversi, ma soltanto dalla “pescasfortunata dei tarocchi. Il sistema mi sembra troppo random. Non è chiaro inoltre se si possa pescare più di due tarocchi (con più scelte, ecc ecc) o se la pesca nel mazzo è influenzata da malus/bonus. Un'altra questione che mi ha lasciato perplesso: quando attaccano gli zombie?
E' assente una fase del “nemico”: i danni derivano passivamente dagli attacchi che seguono alla pesca di Tarocchi negativi. Mi saprebbe piaciuto vedere un combattimento contro dei nemici “umani” per comprendere le differenze. Intanto, come prevedevo, il vecchierello fascista col fucile è un cecchino taroccato, mentre Mazzoni non si fa il mazzo (scusate, lo so...).

La demo è comunque divertente e trasmette bene l'atmosfera oscurantista del Sanctum Imperium.
La campagna al momento procede, anche se a rilento.
Trovo eccessivamente alto il prezzo di 15 euro per una Key del gioco, per altro ristretta a solo Steam. Mi piacerebbe vedere una versione senza Drm, com'è la norma in tutte le campagne Kickstarter. Considerando inoltre le difficoltà di crowdfunding includerei uno o due Kickstarter exclusives: una sub quest disponibile solo e soltanto ai backers della campagna, Npc ad hoc, possibilità di un pledge con la creazione di un Npc intitolato al giocatore. Sono trucchetti, che francamente a me non piacciono, ma fondamentali per smuovere la somma necessaria.
Sarebbe inoltre fondamentale specificare cosa sia la “Corona Spinarum”: chi non conosce il gioco non può comprendere dalla descrizione di cosa si tratti. Servono foto di cosplayers con riproduzioni dell'arma, illustrazioni con gli inquisitori all'opera, magari un prototipo che ne dimostri le dimensioni (giganti!). 
In ogni caso, in bocca al ferox!


Tirati a lucido gli stracci fangosi, scrostati gli stivali lerci di cacca goblin, OrcoNero debutta fiero in società nel palazzo imperiale di Lord Kickstarter.

Porta con sé tredici miniature strizzabudella in 28 mm, forgiate nel suo invidiatissimo laboratorio mettipressa-sputa e personalizzabili grazie alla loro natura multikit.

Sono perfette per wargames, giochi da tavolo o come arma contundente contro la cavalleria elfica e i nostri esperti sostengono che, grazie alla resina di alta qualità, siano adatte a essere persino dipinte. Ve ne interessa soltanto una? Tutto il set completo? Tranquilli, OrcoNero ha smesso di mangiare, catturare o intimidire umani, ora è al vostro servizio con stretch goal e connessione veloce.


Seguo la rivista gratuita Orco Nero dalla golden age del Forum Gw Tilea e non cesso di restarne impressionato – cogli anni vi ho letto i racconti di Forlani, decenni or sono – i racconti di guerra, le guide alla pittura, le vetrine e gli approfondimenti del background.
La rivista è completamente gratuita, ma viene scritta e redatta in maniera professionale. Conosco il mondo dell'e-zine anglo-americane, delle riviste underground, almeno a livello nerd e cinefilo, dei pdf del '2000 e dei ciclostilati degli anni '70/'80. Anno dopo anno, Orco Nero ha continuato a crescere nello stile e nei contenuti. E ora il guerriero pelleverde si è accasato, ha messo su famiglia e ha avviato la sua attività: vendere miniature.

I responsabili della rivista preparavano da tempo un Kickstarter che potesse lanciare una gamma di miniature italiane, caratteristiche di quell'Old World, di quel Warhammer -retrò che l'aveva sempre caratterizzata a partire dal nome, rivaleggiante verso il “White Dwarf” della malvagia Albione.

… e che gamma! Fanno sembrare le miniature in stile Oldhammer dei cugini inglesi scadenti imitazioni. Hanno qualcosa di davvero fiabesco e il tocco artigianale dello scultore si avverte tanto nei minimi dettagli quanto nelle forme arrotondate. Alcune – il Capitano con lo spadone, ad esempio – sembrano in effetti prototipi per l'Impero di Warhammer Fantasy, mentre altre – il gladiatore – appaiono perfette per un Historical.

Sono questi gli ultimi eroi: sporchi mercenari, feccia tagliagole e pragmatici esseri soprannaturali, dall'unica accomunante di amare il soldo. A seconda che desideriate ingaggiarli per posare in vetrina, per combattere le guerre straniere di Kings of War, di Vanguard, di Song of Blade o per affiancare qualche mostruosità fuori scala di Age of Sigmar o ancora per far battere i cuori dei veterani in una nostalgica partita Oldhammer, queste sono le miniature che fanno al caso vostro.


Il Kickstarter parte con 7 miniature iniziali, tra cui alcuni famigli e un mostro.

Ventura The Seeker è una blasfema fusione tra Darkest Dungeon e Mordheim: un medico? Negromante? Iettatore? Perfetto nelle partite a schermaglie, come civile o come eccentrico mago/ingegnere/adepto di Nurgle. La maschera a becco è qualcosa che gli appassionati di modellismo cercano da tempo, stranamente difficile da trovare.

Kurt the Greatsword è un capitano mercenario, con tutti i tratti distintivi di un comandante: una benda, amore per il denaro, una pratica armatura e un altrettanto impratica veste a sbuffi. 
Tra le miniature più classiche dell'offerta di Orco Nero: affiancatelo a una scatola di lanzichenecchi della Warlord, montateli su basette rotonde con listelli per il movimento e sfangate l'avversario a Kings of War o ad Age of Sigmar.

Pater Morbi the Decaying – una miniatura perfetta per un esercito del Caos o per una versione guerriera dell'insetto di Kafka. Il dorso chitinoso, la pancia enfiata e il bastone crostoloso appaiono dettagli perfetti per una stampa in resina.

Aminah, la Succube – in tempi recenti la Games Workshop ha rilasciato una nuova miniatura femminile caotica, dalle gelide lande di Norsca. La versione nostrana di Orco Nero è una miniatura dall'equilibrio perfetto, con una posaa riposo” rara nel genere. Questa “Red Sonya” (letteralmente!) annovera alcuni dettagli notevoli – tanto lo stendardo decorato quanto il cadavere a cui la guerriera ha rubato il cuore.

Boegard, The Beast – un mostro dall'aspetto di ratto, ma la cui pesante armatura lo può far passare anche per troll tolkeniano. Una posa ancora una volta notevole: dinamica, protesa all'attacco, senza trascurare l'equilibrio complessivo del pezzo, guerriero in arcione compreso.

Norman il cuoco e Fatboy, il cinghiale – un hobbit e il suo adorabile animaletto da compagnia. 
La rappresentazione dell'Orco Nero degli halfling riflette la visione pre-jacksoniana: bastardelli infingardi, volgari e violenti. Ci sono case di modellismo che producono miniature di hobbit, ma sono inevitabilmente troppo pucciose, troppo tendenti al fiabesco. In questo caso, invece Norman sembra in grado di difendersi egregiamente. Mettetelo a capo di un reggimento di halfling della Westfalia Miniatures e affiancatelo alle truppe di Kurt the Greatsword. Catapentola!

Gallus the Fighter – un'esclusiva del Kickstarter, disponibile solo alle fiere e nella campagna di raccolta fondi. Mentre le precedenti miniature sono innegabilmente fantasy, Gallus è un gladiatore in tutto e per tutto. Come sempre notevolissima la cura del dettaglio “minuto”: i sandali con le singola dita del piede, le proporzioni rispettate delle armi e della muscolatura.

Per i backers italiani le istruzioni di base sul funzionamento di Kickstarter, gli scoop su eventuali stretch goals (il mio regno per quel Fimir!) e un tutorial passo per passo su come dipingere Kurt si trovano sull'edizione speciale dell'ultimo Orco Nero. 


Ci sono diversi pledge con più opzioni a seconda di quali eroi vi interessi recuperare. 
A mio parere il più sensato resta il Five Heroes o in alternativa il Two Heroes. Considerate anche eventuali spese di spedizione, se non passate a ritirarli direttamente al Play Modena. Spero si possa avere in tempo per la fine del Kickstarter una stima, tanto per gli italiani quanto e soprattutto per tutti gli altri: spese troppo elevate scoperte a fine della campagna potrebbero far arrabbiare. 
Un altro elemento che manca è un confronto con le altre case di miniature; servirebbe una foto di Gallus o degli “umani” a confronto con il canonico Space Marine e qualche altro soldatino, con vicino l'obbligatorio righello.
Se possibile, dedicare un update alle miniature già dipinte presenti nel numero dell'Orco Nero aiuterebbe ancor di più la campagna specie per i backers oltre oceano – ha già ricevuto una menzione dalla tedesca brueckenkopf-online.

Se vi interessa sostenere il progetto o più semplicemente nutrite simpatia per Orco Nero, considerate di farne pubblicità sulla vostra pagina/blog/canale/profilo personale: se grandi aziende come la Cmon possono permettersi di lanciare grandiose campagne con masse di pubblicità invasiva, è per questo genere di progetti che è nato originariamente il crowdfunding e per tali idee che dev 'essere sostenuto, da hobbysta a hobbysta.
  

4 commenti:

Marco Grande Arbitro ha detto...

Ci faccio un pensierino sulle miniature di Orco Nero. M'informo sul kick starter.

Coscienza ha detto...

@Marco grande Arbitro

Meritano, meritano! Se vi va, considerate di parlarne su Gioco Magazzino e/o sulla vostra pagina Facebook, basta anche una menzione :-)

Alan D'Amico ha detto...

Grazie mille! Analisi perfetta e ottimi suggerimenti da seguire sicuramente!
I tuoi articoli e approfondimenti son sempre di un livello superiore.

Coscienza ha detto...

@Alan D'Amico

Figurati, mi sembra il minimo che possa fare! :-)

Considerate magari di contattare per un articolo Wargames News and Terrain e Tabletop Gaming, di solito sono sempre contenti di pubblicizzare i Kickstarter con miniature (non so come sia con Beasts of War, probabilmente lì i tempi sono più lunghi).