Il 6 giugno
1944 il mondo sprofondò nel più oscuro degli inferni.
Nel Giorno
del Giudizio i Morti iniziarono la loro caccia contro il genere
umano.
Adesso è il
1954, il mondo è divenuto un ammasso di macerie, dove i pochi
superstiti cercano di resistere alla fame dei Morti. Poche nazioni,
rette da crudeli dittature, sono sopravvissute.
L'Italia
ribattezzata Sanctum Imperium, è governata da Papa Leone XIV e dai
suoi Inquisitori.
In queste terre anacronistiche i roghi sono tornati
ad ardere la carne umana.
Nessuna
pietà.
Nessuna
tregua.
Solo cieca
ferocia.
Considero la
quarta di copertina del manuale di Sine Requie tra le migliori mai
scritte: la disperazione, la disumanità, la ferocia
dell'ambientazione prendono il lettore per la gola e non lo mollano
più. Quando comprai il manuale, otto anni fa, rimasi affascinato a
leggerlo per tutta l'estate: Leonardo Moretti e Matteo Cortini
avevano creato un universo degno della migliore ispirazione grimdark,
un mondo a sé, lontanissimo dagli stanchi stereotipi delle
Apocalissi zombie. Col tempo ho imparato a riconoscerne le tante
ispirazioni, a riconsiderarlo come un pastiche (troppo)
derivativo, sorretto più di quanto si pensi dalle splendide
illustrazioni. Eppure... quanto fascino.
Quando ho
sentito che c'era una campagna Kickstarter per un videogioco tratto
dal gioco cartaceo mi ci sono avventato come uno zombie atrox
affamato di carne d'italiano. Il Sanctum Imperium è forse il setting
che più si presta per introdurre i giocatori inglesi: l'Italietta
sotto la guida del papa Leone XIV è una landa anarchica di villaggi
medievali, dove la tecnologia d'età fascista si alterna alle bande
anglo-americane dello sbarco in Sicilia (1943), ai gruppi di
Inquisitori e Templari a caccia di morti e dissidenti (i secondi
diventano Morti, i primi lo ri-diventano). Il Soviet, una delle mie
ambientazioni preferite, è troppo “aliena” come primo approccio
per chi non conosca Sine Requie, mentre il IV Reich, con Steve Bannon e
/pol in agguato, è un rischio eccessivo.
Sine Requie:
Snake Eyes – There is only Blind Rage recupera una delle prime
avventure introduttive – correggetemi se sbaglio – delle prime
edizioni di Sine Requie: il giocatore guida l'Inquisitore Mazzoni con
un gruppo di fedelissimi a caccia di una setta segreta nascosta nei
paesini della Toscana, tra cultisti e zombie. Aspettatevi scelte
morali, tradimenti, combattimenti, redneck italiani, mostri
inimmaginabili e ovviamente zombie. Tanti zombie.
Il
videogioco è un'avventura grafica composta alla maniera di un
librogame.
Una mappa permette di spostare il gruppo di personaggi,
ciascuno con le proprie statistiche, un inventario e la possibilità
di accamparsi per recuperare le forze e curare i feriti. Una volta
giunti in una locazione, le schermate descrivono il luogo, con sullo
sfondo un disegno generale dell'ambientazione. Le interazioni seguono
pertanto la narrazione impersonale del Master, alternando enigmi,
prove di abilità e dialoghi.
E' possibile
utilizzare il personaggio meglio adatto all'occasione: Mazzoni è
buono per intimidire i personaggi troppo prepotenti, ma con quella
tonaca da domini canes non potrà certo arrampicarsi o compiere
azioni faticose.
I
combattimenti costituiscono una sezione a parte, con una schermata
dove si contrappone il gruppo ai nemici. Come in Darkest Dungeon la
conduzione perfetta del combattimento consiste nel saper posizionare
il personaggio più resistente davanti, il “tank” e infliggere i
danni necessari a invalidare gli attacchi degli antagonisti.
L'Inquisitore ha la possibilità di incoraggiare i compagni – una
sorta di potenziamento – mentre uno degli excubitor, Antonio, può
prestare cure mediche, un “healer”.
Il successo
delle abilità e dei combattimenti deriva dalla pesca dei tarocchi:
quanti più tarocchi si pescano, maggiore è la scelta disponibile. I
tarocchi potrebbero permettere un successo travolgente, così come un
fallimento catastrofico – l'arma si inceppa, lo zombie colpisce un
altro membro del gruppo, ti fai male da solo, ecc ecc. Ci sono
davvero decine su decine di combinazioni dei tarocchi, che permettono
di evitare di “lanciare” i dadi; una cosa che ho sempre trovato
innaturale nei giochi sul computer.
E' possibile
provare una demo dell'Unreal Vision sulla pagina del Kickstarter. Non
è legata a Steam, dovete solo spacchettarla con unrar o zip e
lanciare il gioco.
L'impatto
grafico mi è sembrato buono, per un'avventura 2D.
I quattro
protagonisti sono deliziosi e la via di mezzo tra cartoon e poster
del ventennio è riuscita. Meno convincente è la mappa, leggermente
spoglia. Gli scenari in trasparenza sulle scritte potrebbero renderle
di lettura difficile, Forse sarebbe preferibile uno sfondo “pulito”
per il riquadro delle descrizioni e dei dialoghi. Gli Npc e gli
zombie, così come gli oggetti dell'inventario sono eccellenti.
La scrittura
tentenna, è legnosa. A questo proposito, nei dialoghi presso il
villaggio, c'è un “sì” che dovrebbe essere un “si”. Non ho
però letto altri errori di battitura. La possibilità di usare i
diversi personaggi per ottenere diverse soluzioni è trasmessa bene,
sia nei dialoghi (la bambina) che nelle scelte (chi sale sull'albero
per guardare in lontananza).
I
combattimenti sono estremamente altalenanti.
Il mio primo
combattimento contro i 4 zombie nel villaggio mi ha visto
sconfiggerli in meno di cinque turni, perdendo solo qualche punto di
danno su Antonio.
Il mio secondo combattimento contro 4 identici
zombie presso il ponte mi ha visto perdere Antonio – morto
divorato! - e Mazzoni sul punto di dissanguarsi. Non è dipeso da
un'errata strategia o dai nemici diversi, ma soltanto dalla “pesca”
sfortunata dei tarocchi. Il sistema mi sembra troppo random.
Non è chiaro inoltre se si possa pescare più di due tarocchi (con
più scelte, ecc ecc) o se la pesca nel mazzo è influenzata da
malus/bonus. Un'altra questione che mi ha lasciato perplesso: quando
attaccano gli zombie?
E' assente
una fase del “nemico”: i danni derivano passivamente dagli
attacchi che seguono alla pesca di Tarocchi negativi. Mi saprebbe
piaciuto vedere un combattimento contro dei nemici “umani” per
comprendere le differenze. Intanto, come prevedevo, il vecchierello
fascista col fucile è un cecchino taroccato, mentre Mazzoni non si
fa il mazzo (scusate, lo so...).
La demo è
comunque divertente e trasmette bene l'atmosfera oscurantista del
Sanctum Imperium.
La campagna
al momento procede, anche se a rilento.
Trovo
eccessivamente alto il prezzo di 15 euro per una Key del gioco, per
altro ristretta a solo Steam. Mi piacerebbe vedere una versione senza
Drm, com'è la norma in tutte le campagne Kickstarter. Considerando
inoltre le difficoltà di crowdfunding includerei uno o due
Kickstarter exclusives: una sub quest disponibile solo e soltanto ai
backers della campagna, Npc ad hoc, possibilità di un pledge con la
creazione di un Npc intitolato al giocatore. Sono trucchetti, che
francamente a me non piacciono, ma fondamentali per smuovere la somma
necessaria.
Sarebbe
inoltre fondamentale specificare cosa sia la “Corona Spinarum”:
chi non conosce il gioco non può comprendere dalla descrizione di
cosa si tratti. Servono foto di cosplayers con riproduzioni
dell'arma, illustrazioni con gli inquisitori all'opera, magari un
prototipo che ne dimostri le dimensioni (giganti!).
In ogni
caso, in bocca al ferox!
Tirati a
lucido gli stracci fangosi, scrostati gli stivali lerci di cacca
goblin, OrcoNero debutta fiero in società nel palazzo imperiale di
Lord Kickstarter.
Porta con sé
tredici miniature strizzabudella in 28 mm, forgiate nel suo
invidiatissimo laboratorio mettipressa-sputa e personalizzabili
grazie alla loro natura multikit.
Sono
perfette per wargames, giochi da tavolo o come arma contundente
contro la cavalleria elfica e i nostri esperti sostengono che, grazie
alla resina di alta qualità, siano adatte a essere persino dipinte.
Ve ne interessa soltanto una? Tutto il set completo? Tranquilli,
OrcoNero ha smesso di mangiare, catturare o intimidire umani, ora è
al vostro servizio con stretch goal e connessione veloce.
Seguo la
rivista gratuita Orco Nero dalla golden age del Forum Gw Tilea e non
cesso di restarne impressionato – cogli anni vi ho letto i racconti
di Forlani, decenni or sono – i racconti di guerra, le guide alla
pittura, le vetrine e gli approfondimenti del background.
La rivista è
completamente gratuita, ma viene scritta e redatta in maniera
professionale. Conosco il mondo dell'e-zine anglo-americane, delle
riviste underground, almeno a livello nerd e cinefilo, dei pdf del
'2000 e dei ciclostilati degli anni '70/'80. Anno dopo anno, Orco
Nero ha continuato a crescere nello stile e nei contenuti. E ora il
guerriero pelleverde si è accasato, ha messo su famiglia e ha
avviato la sua attività: vendere miniature.
I
responsabili della rivista preparavano da tempo un Kickstarter che
potesse lanciare una gamma di miniature italiane, caratteristiche di
quell'Old World, di quel Warhammer -retrò che l'aveva sempre
caratterizzata a partire dal nome, rivaleggiante verso il “White
Dwarf” della malvagia Albione.
… e che
gamma! Fanno sembrare le miniature in stile Oldhammer dei cugini
inglesi scadenti imitazioni. Hanno qualcosa di davvero fiabesco e il
tocco artigianale dello scultore si avverte tanto nei minimi dettagli
quanto nelle forme arrotondate. Alcune – il Capitano con lo
spadone, ad esempio – sembrano in effetti prototipi per l'Impero di
Warhammer Fantasy, mentre altre – il gladiatore –
appaiono perfette per un Historical.
Sono questi
gli ultimi eroi: sporchi mercenari, feccia tagliagole e pragmatici
esseri soprannaturali, dall'unica accomunante di amare il soldo. A
seconda che desideriate ingaggiarli per posare in vetrina, per
combattere le guerre straniere di Kings of War, di Vanguard, di Song
of Blade o per affiancare qualche mostruosità fuori scala di Age of
Sigmar o ancora per far battere i cuori dei veterani in una
nostalgica partita Oldhammer, queste sono le miniature che fanno al
caso vostro.
Il
Kickstarter parte con 7 miniature iniziali, tra cui alcuni famigli e
un mostro.
Ventura The
Seeker è una blasfema fusione tra Darkest Dungeon e Mordheim: un
medico? Negromante? Iettatore? Perfetto nelle partite a schermaglie,
come civile o come eccentrico mago/ingegnere/adepto di Nurgle. La
maschera a becco è qualcosa che gli appassionati di modellismo
cercano da tempo, stranamente difficile da trovare.
Kurt the
Greatsword è un capitano mercenario, con tutti i tratti distintivi
di un comandante: una benda, amore per il denaro, una pratica
armatura e un altrettanto impratica veste a sbuffi.
Tra le miniature
più classiche dell'offerta di Orco Nero: affiancatelo a una scatola
di lanzichenecchi della Warlord, montateli su basette rotonde con
listelli per il movimento e sfangate l'avversario a Kings of War o ad
Age of Sigmar.
Pater Morbi
the Decaying – una miniatura perfetta per un esercito del Caos o
per una versione guerriera dell'insetto di Kafka. Il dorso chitinoso,
la pancia enfiata e il bastone crostoloso appaiono dettagli perfetti
per una stampa in resina.
Aminah, la
Succube – in tempi recenti la Games Workshop ha rilasciato una
nuova miniatura femminile caotica, dalle gelide lande di Norsca. La
versione nostrana di Orco Nero è una miniatura dall'equilibrio
perfetto, con una posa “a riposo” rara nel genere. Questa “Red
Sonya” (letteralmente!) annovera alcuni dettagli notevoli – tanto
lo stendardo decorato quanto il cadavere a cui la guerriera ha rubato
il cuore.
Boegard, The
Beast – un mostro dall'aspetto di ratto, ma la cui pesante armatura
lo può far passare anche per troll tolkeniano. Una posa ancora una
volta notevole: dinamica, protesa all'attacco, senza trascurare
l'equilibrio complessivo del pezzo, guerriero in arcione compreso.
Norman il
cuoco e Fatboy, il cinghiale – un hobbit e il suo adorabile
animaletto da compagnia.
La rappresentazione dell'Orco Nero degli
halfling riflette la visione pre-jacksoniana: bastardelli infingardi,
volgari e violenti. Ci sono case di modellismo che producono
miniature di hobbit, ma sono inevitabilmente troppo pucciose, troppo
tendenti al fiabesco. In questo caso, invece Norman sembra in grado
di difendersi egregiamente. Mettetelo a capo di un reggimento di
halfling della Westfalia Miniatures e affiancatelo alle truppe di
Kurt the Greatsword. Catapentola!
Gallus the
Fighter – un'esclusiva del Kickstarter, disponibile solo alle fiere
e nella campagna di raccolta fondi. Mentre le precedenti miniature
sono innegabilmente fantasy, Gallus è un gladiatore in tutto e per
tutto. Come sempre notevolissima la cura del dettaglio “minuto”:
i sandali con le singola dita del piede, le proporzioni rispettate
delle armi e della muscolatura.
Per i
backers italiani le istruzioni di base sul funzionamento di
Kickstarter, gli scoop su eventuali stretch goals (il mio regno per
quel Fimir!) e un tutorial passo per passo su come dipingere Kurt si
trovano sull'edizione speciale dell'ultimo Orco Nero.
Ci sono
diversi pledge con più opzioni a seconda di quali eroi vi interessi
recuperare.
A mio parere il più sensato resta il Five Heroes o in
alternativa il Two Heroes. Considerate anche eventuali spese di
spedizione, se non passate a ritirarli direttamente al Play Modena.
Spero si possa avere in tempo per la fine del Kickstarter una stima,
tanto per gli italiani quanto e soprattutto per tutti gli altri:
spese troppo elevate scoperte a fine della campagna potrebbero far
arrabbiare.
Un altro elemento che manca è un confronto con le altre
case di miniature; servirebbe una foto di Gallus o degli “umani”
a confronto con il canonico Space Marine e qualche altro soldatino,
con vicino l'obbligatorio righello.
Se
possibile, dedicare un update alle miniature già dipinte presenti
nel numero dell'Orco Nero aiuterebbe ancor di più la campagna specie
per i backers oltre oceano – ha già ricevuto una menzione dalla
tedesca brueckenkopf-online.
Se vi
interessa sostenere il progetto o più semplicemente nutrite simpatia
per Orco Nero, considerate di farne pubblicità sulla vostra
pagina/blog/canale/profilo personale: se grandi aziende come la Cmon
possono permettersi di lanciare grandiose campagne con masse di
pubblicità invasiva, è per questo genere di progetti che è nato
originariamente il crowdfunding e per tali idee che dev 'essere
sostenuto, da hobbysta a hobbysta.
4 commenti:
Ci faccio un pensierino sulle miniature di Orco Nero. M'informo sul kick starter.
@Marco grande Arbitro
Meritano, meritano! Se vi va, considerate di parlarne su Gioco Magazzino e/o sulla vostra pagina Facebook, basta anche una menzione :-)
Grazie mille! Analisi perfetta e ottimi suggerimenti da seguire sicuramente!
I tuoi articoli e approfondimenti son sempre di un livello superiore.
@Alan D'Amico
Figurati, mi sembra il minimo che possa fare! :-)
Considerate magari di contattare per un articolo Wargames News and Terrain e Tabletop Gaming, di solito sono sempre contenti di pubblicizzare i Kickstarter con miniature (non so come sia con Beasts of War, probabilmente lì i tempi sono più lunghi).
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