venerdì 30 dicembre 2016

Libri/videogiochi/film in attesa per il 2017, tra fantasy e steampunk


Con quest'articolo, vorrei raccogliere qualche titolo bizzarro che aspetto di vedere nel 2017: film horror e/o fantasy, indie o finanziati via kickstarter, un videogioco polacco e tanto altro.
Considerate questo post come un cestone pieno di roba alla rinfusa, dove curiosare alla ricerca di che cosa preferite. Lì fuori è pieno di liste della spesa su cosa più ci si aspetta di vedere/leggere/giocare nel 2017, ma sono classifiche copia-incolla, di roba che già conosciamo.
Magari, perchè non commentate qui o sulla pagina facebook quale film/libro/fumetto/videogioco siete più curiosi di provare? Sono sicuro di essermi dimenticato di parecchia roba che dovrebbe uscire nel 2017, anche al di fuori del solito mainstream...

Iniziamo con i libri, dove in realtà non vi sono molte anteprime: l'unica che mi viene in mente, in riferimento ai libri di fantascienza e fantasy in uscita nel 2017, è Zona 42.

A Stranimondi avevano annunciato l'uscita di Elysium, romanzo di Jennifer Marie Brissett, con traduzione di Martina Testa (Jonathan Lethem, David Foster Wallace, Jennifer Egan).
E' un romanzo con protagonista un'intelligenza artificiale che narra una storia d'amore in un mondo post apocalittico. Il romanzo ha ricevuto una menzione al premio Philip K. Dick e un'entusiasta recensione di Paul di Filippo.

Se Elysium è programmato per gennaio, a primavera dovrebbe uscire Lagoon, romanzo di Nnedi Okorafor, vincitore dei premi Hugo e Nebula. Il romanzo narra dell’arrivo di una nave aliena nei pressi di Lagos, in Nigeria, e delle conseguenze drammatiche di questo primo contatto per la popolazione della città. I tre protagonisti della storia si ritroveranno coinvolti in una serie di avvenimenti che cambieranno profondamente la loro vita e la storia del mondo che li circonda.
Gli autori al di fuori dell'area europea/anglosassone finora mi hanno profondamente deluso per ingenuità e mancanza di stile, quindi spero che il nigeriano “spezzi” il trend.

Sempre con firma Zona 42, dovrebbe uscire un'antologia curata da Giorgio Majer Gatti, l'ex della rivista Parallaxis. Nell'ambito dei progetti minori, Jacopo Berti dovrebbe curare per Zona 42 un testo di fantascienza ottocentesca triestino, che andrebbe recuperato e riproposto come scientific romance. Non ho idea di cosa si tratti, ma essendo anch'io di Trieste, sono moderatamente curioso. Sembra che il progetto Vekkiume di Vaporteppa generi imitatori...

In realtà quest'anno ho scritto più articoli sui fumetti, che sui libri o il cinema. Mi vergogno pertanto a dire che non ho idea di quali novità dovrebbero uscire nel 2017 (Fumetti di Carta, aggiornaci!).
Sicuramente non mi perderò il terzo e ultimo volume di Providence, se nel frattempo Alan Moore completa la saga. Seguirà a maggio 2017, sempre per la Panini Comics, Cinema Purgatorio.

Il wargaming e il modellismo seguono i ritmi dell'anno scolastico, per cui avevo già scritto un'estesa anteprima ad agosto 2016. A questi aggiungerei che il gioco spagnolo “Carnevale”, uno skirmish a bande ambientato tra i calli di Venezia, è stato comprato da TrollTrader, che ne sta curando un reboot. A questo proposito, se scrivete in inglese, cercano scrittori di background.
E' più unico che raro trovare un gioco con atmosfere settecentesche e rococò, tra Pulcinella, Patrizi e pericolosi Arlecchini. I render e gli artwork mostrano un gioco rinnovato, sporco e crudele come la Venezia decadente di quegli anni.
Citazioni dovute i mostri lovecraftiani, così come i tanti elementi fanta-horror.

La decadenza del mio portatile mi sta purtroppo allontanando da uno dei punti di forza di questo blog, i videogiochi: cercherò di continuare a scrivere articoli al riguardo, magari con un taglio accademico, non potendoli concretamente giocare.

E' prematuro stimare un' uscita nel 2017 per Iron Harvest, un gioco Rts annunciato a novembre.

1920: dopo una prima guerra mondiale dieselpunk, con incredibili progressi nel campo dei mech e della tecnologia militare, l'Europa Centrale è divisa tra tre fazioni principali.

Divino Jakub Różalski!
I Rusviet sono gli Zar, vincitori dalla guerra, ma con un popolo e un'economia letteralmente alla fame. Militarmente potenti, con il supporto delle arti mistiche del monaco pazzo Rasputin.
L'Impero Saxony è uno stato fortemente industrializzato, con grandi città, fabbriche e una tradizione militare secolare. Mentre il Kaiser cerca di rispettare gli accordi di pace disarmando l'immenso esercito, le oligarchie industriali e militari premono per riaprire il conflitto.
La Repubblica di Polania è uno stato agricolo, stretto tra i due contendenti, il Saxon Empire e i Rusviet. Ha iniziato a modernizzare il suo esercito mentre ancora larghe fette del territorio sono sotto occupazione militare dei Rusviet.

Il titolo, “Iron Harvest”, deriva dalle bombe, il filo spinato e a tutti gli effetti il ferro, l'iron, che gli agricoltori trovano arando i campi su cui si ha combattuto. La visione artistica e la creazione del mondo sono infatti dell'eccellente artista polacco Jakub Różalski. Non a caso, l'ambientazione è la stessa del boardgame ScytheKing Art Games promette un gioco come Men at War e Company of Heroes, con un pizzico di XCOM.

Raw è un film sui pericoli del mangiare carne. Alcuni diventano cannibali, come nel caso seguente, altri aprono un blog chiamato Cronache Bizantine.

Justine è una timida sedicenne che si è appena iscritta al college per diventare veterinaria. Da sempre vegetariana, a scuola fatica per farsi accettare e spesso è vittima di atti di bullismo, in cui viene costretta a mangiare per la prima volta la carne, come rito di iniziazione. Dopo aver assaggiato la carne la sua vita cambia inesorabilmente, viene afflitta da voglie incontrollabili e attacchi di rabbia, che la condurranno al cannibalismo.

La protagonista, poi, è identica a un'artista che conoscevo... 
Un horror franco-belga diretto dalla regista Julia Ducournau, con due attrici piuttosto brave nei due ruoli, la protagonista Garance Marillier e la sorella Ella Rumpf.
Molti recensori l'hanno definito un incrocio tra Un lupo mannaro americano a Londra e il Bacio della pantera, per il collegamento tra sessualità e horror: sempre a questo proposito carne e sangue riprendono molti stilemi dei film vampireschi.
Così, andando a sensazione, è più azzeccato dire che sia una storia di formazione, al di là della patina gore: bisognerebbe piuttosto paragonarlo a Ginger Snaps.

Nessun trailer disponibile, ma dalle proiezioni nel festival molti sono svenuti in sala o hanno vomitato (un ottimo segno!).

Il film “I nani di Demrel” raccoglieva fondi nel 2013, ma l'avevo scartato come l'ennesima produzione trash senza speranza, il che bene riassume il 90% della roba che circola nel settore cinema del crowdfunding. In realtà mi sbagliavo, perché sembra un progetto con forti potenzialità.
E la chiamano una miniera. Una minieeera! (cit) 

E' un film fantasy con tecnologia steampunk ambientato in una miniera: tre nani devono fronteggiare nelle viscere della montagna un misterioso nemico. E' la trama di Predator... applicata a un film fantasy claustrofobico e dark. Stando alla presentazione sulla pagina kickstarter, c'è un lavoro di worldbuilding molto ben fatto, con una sana dose di realismo. I nani provengono da una cultura primitiva, stagnante, in concorrenza con la civiltà degli uomini, che minaccia di strappare loro il monopolio delle miniere: i nani infatti sono gli unici in grado di respirare così sottoterra, mentre gli umani hanno da poco inventato appositi respiratori.


Il setting è una miniera di rame abbandonata nel Michigan e gli effetti speciali sono tutti artigianali, senza computer grafica: ironicamente gli sviluppatori dichiarano di avere avuto l'idea dopo aver visto il primo film de Lo Hobbit, una fiera di Cgi senza ritegno!
Il nome Demrel non è un riferimento agli attrezzi da meccanico Dremel, ma al cancello di Dimrill, nelle Miniere di Moria.
Gustatevi il trailer e sappiatemi dire se è giustificato hype.

Passato completamente inosservato, Ningyo è una produzione indie nata da una campagna kickstarter piuttosto modesta – 1000 backers per 80000 dollari – un film sulla criptozoologia ambientato in età edoardiana:
Il nostro progetto è un film storico ambientato nel 1909 sulla criptozoologia. La ricerca di creature mitologiche o mai scoperte. Una storia faustiana dove il protagonista smarrisce sé stesso nel tentativo di raggiungere i suoi obiettivi. Dottor Marlowe, un paleontologo e professore, trova un pezzo di mappa che punta a un luogo dove esisterebbe il Ningyo, una creatura mitologica giapponese.
Secondo la leggenda, chiunque consumi la sua carne diventa capace di grande longevità. Dopo essere stato preso in giro dai suoi colleghi, convinti di una truffa, Marlowe decide di cercare il Ningyo per suo conto. Il suo obiettivo è di diventare ricco e famoso, ma nelle sue avventure verrà messo alla prova con una scelta che rischia di distruggere la sua stessa etica di scienziato.

Una versione decisamente più interessante di Animali fantastici e dove trovarli:
Un'avventura alla Ponce De Leon con mostruose creature abissali e caverne sottomarine.

Non è chiarissimo se gli organizzatori mirano a un film vero e proprio o a una serie di episodi più brevi, di mezz'ora di durata. Sul kickstarter infatti si parla di un pilot di 15/20 minuti.
Ad attirare la mia attenzione, oltre all'aspetto artistico, è stata ovviamente la seguente dichiarazione:
Se c'è della tecnologia, dovrebbe essere il completo opposto di qualcosa come “Iron Man”. Vogliamo qualcosa di lento, che abbia perdite, che sprizzi olio, che abbia malfunzionamenti. In altre parole, la realtà tecnologica del tempo, no ray guns and no robotic nazi gorillas.

Sulla pagina principale del kickstarter, i responsabili parlano di voler recuperare l'etica del cacciatore che avevano gli scienziati di allora, con la missione di trovare prima di ogni altro la specie rara (o mitologica in questo caso) in estinzione, ucciderla e impagliarla per preservarla ai posteri!

Un simil Nautilus...
Non lo so, magari mi entusiasmo troppo: è pur sempre la produzione di un gruppo di appassionati wanna be. Diciamo che finché c'è uno scafandro da palombaro, io sono contento.
Date un'occhiata al trailer e commentate cosa ne pensate.

Liz (Dakota Fanning) è la giovane moglie di un reverendo protestante in visita a un villaggio nel profondo dell'entroterra americano: nel corso di una messa il predicatore locale (Guy Pearce) lancia un apocalittico sermone degno di un Savonarola impazzito. Turbata, Liz esce per una boccata d'aria, ma in quel momento una donna tra i fedeli cade in preda alle doglie. Liz l'assiste come può, ma il parto la costringe a scegliere tra salvare la donna o il bambino e sceglie la donna, nonostante il parere contrario del predicatore. Il villaggio, aizzato dal predicatore, le si rivolta contro: è l'inizio di una fuga infernale dal castigo divino del “preacher”...

Mi sono interessato a questo film in seguito all'ennesima polemica su quella sottospecie di “giornalismo” che prende il nome di Huffington Post. Una delle rubriche di cinema, reduce da un festival per lei gratuito e per lei esclusivo, piagnucolava su quanto fosse brutto Brimstone. Un film, si leggeva, di violenza insensata, pieno di sangue, brutalità, torture, ambientato in un'America ottocentesca degna di una distopia. Bene, ho pensato, un film perfetto per Cronache Bizantine!


Come Raw, anche Brimstone ha circolato solo nei festival, per cui spero in una release sul grande schermo americano e/o europeo (non lo aspetto invece in Italia, anche se va detto che a sorpresa quest'estate ci hanno dato The Witch). Va anche bene che passi direttamente al blu-ray, basta che si possa vederlo. Il regista, Martin Koolhoven, è un folle olandese e apprezzo davvero le atmosfere cupe, sull'allucinato, che si avvertono nel trailer. Poi, dopo The Neon Demon del buon Refn, ho deciso che ho un debole per le sorelle Fanning.

#TeamDakota
 

3 commenti:

Marco Grande Arbitro ha detto...

Ci spero tanto per I nani di Demrel

Phitio ha detto...

Per un attimo avevo pensato ad un cosa tipo che avevano fatto una ministoria sul gruppo di nani che aveva pensato di abitare di nuovo moria, finendo malissimo, ma anche cosi' questa cosa steampunk (warhammerlike) psicologica e claustrofobica mi intriga un sacco ;D :D

Coscienza ha detto...

@Phitio
Benvenuto sul blog!

C'è una bella atmosfera alla Martelli di guerra, concordo :D
Anch'io guardando alcune foto dei setting avevo pensato a Moria, in particolare per le colonne.