E' la terza volta che mi
reco al Lucca Comics and Games, e per la terza volta constato la mia
disorganizzazione. Lo scorso anno riuscii ad azzeccare l'albergo, un
B&b che per quanto lontano dalla stazione offriva una colazione
continentale piuttosto sostanziosa. Il treno di ritorno tuttavia, tra
cancellazioni e ritardi, diventò un incubo su rotaia che stento a
dimenticare.
Quest'anno, sia il viaggio
di andata che di ritorno, è filato liscio e tranquillo, ma è stato
il B&b a fregarmi. Col senno di poi io e il mio pard
avremmo dovuto controllare con maggiore attenzione, ma eravamo a
inizio settembre, i tempi stringevano e avevamo controllato già
altri 5 B&b a Pisa con l'usuale risposta: “tutto prenotato”. L'alternativa sarebbe stata il Victoria Hotel, una magnificenza per
rampanti inglesi colonialisti che tuttavia a 500 euro a notte era
piuttosto lontano dal mio budget di (pseudo)guida turistica... E
infatti il B&b scelto si è rivelato un totale bidone; dalla
colazione magicamente trasformata in buoni pasto all'osteria di
fronte, allo scaldabagno difettoso, al giardino in realtà garage e
“locale pompe”.
Se non altro il calore (umano e letterale)
della gente del luogo ha evitato brutte ripercussioni.
Ho verificato amaramente ancora una volta la differenza di modi e atteggiamenti che passa tra Pisa-Lucca e Trieste. Molti non hanno coraggio di dirlo, ma la verità è che non c'è confronto tra un barista triestino e un toscano. Il primo ti accoglierà in malo modo urlando un “Coss'ha lavvoll!!” nel momento stesso in cui lo saluti, il secondo ti accoglierà con una gentilezza di modi che ti pare sospetta, fino a quando non realizzi che è la normale cortesia del mondo di fuori.
E' per questo non sono sinceramente riuscito ad arrabbiarmi col gestore dell'albergo per il trattamento ricevuto: alla fine quant'ho lo perso in comodità l'ho recuperato in educazione.
Ho verificato amaramente ancora una volta la differenza di modi e atteggiamenti che passa tra Pisa-Lucca e Trieste. Molti non hanno coraggio di dirlo, ma la verità è che non c'è confronto tra un barista triestino e un toscano. Il primo ti accoglierà in malo modo urlando un “Coss'ha lavvoll!!” nel momento stesso in cui lo saluti, il secondo ti accoglierà con una gentilezza di modi che ti pare sospetta, fino a quando non realizzi che è la normale cortesia del mondo di fuori.
E' per questo non sono sinceramente riuscito ad arrabbiarmi col gestore dell'albergo per il trattamento ricevuto: alla fine quant'ho lo perso in comodità l'ho recuperato in educazione.
Il vostro magnifico blogger a destra, presso una delle sue località di villeggiatura preferite. |
Ma passiamo al Lucca
Comics.
Quest'edizione – 2014
quasi 21 anni! – è trascorsa magnificamente.
Il tempo era
perfetto, caldo senza risultare lezioso, l'organizzazione buona.
Non ha funzionato molto bene l'impianto delle biglietterie, che per quanto allargate non hanno visto reali miglioramenti dall'altro anno. Decisamente superlativo invece il sistema del Japan Town – il 31 era visitabile in piena tranquillità e gli stand erano (quasi) vivibili. Abbattere il vecchio Japan Palace è stata una decisione rinviata con troppo ritardo; quel luogo per quanto affascinante era ormai diventato ingestibile. La nuova area del parco, fatta eccezione per il blasfemo padiglione San Francesco Japan, mi sembrava contenere bene i visitatori e offrire un'ottima cornice di verde e fontane. Di una tranquillità zen nonostante la folla, è stato un momento di respiro più che benvenuto.
Non ha funzionato molto bene l'impianto delle biglietterie, che per quanto allargate non hanno visto reali miglioramenti dall'altro anno. Decisamente superlativo invece il sistema del Japan Town – il 31 era visitabile in piena tranquillità e gli stand erano (quasi) vivibili. Abbattere il vecchio Japan Palace è stata una decisione rinviata con troppo ritardo; quel luogo per quanto affascinante era ormai diventato ingestibile. La nuova area del parco, fatta eccezione per il blasfemo padiglione San Francesco Japan, mi sembrava contenere bene i visitatori e offrire un'ottima cornice di verde e fontane. Di una tranquillità zen nonostante la folla, è stato un momento di respiro più che benvenuto.
Degli stand che ho
visitato, l'accoglienza presso la Bookmaker Comics è stata
particolarmente calorosa. Tra una chiacchierata e l'altra sono
rimasto stupito dalla qualità dei disegni dell'ottima mano di
Stefano Cardoselli, che silenzioso e vagamente minaccioso ha
firmato i miei due albi mentre chiacchieravo col responsabile sul
futuro del mitico Heavy Metal
Magazine. I due fumetti che ho preso – Silence of God e Who Will save the World? – meritano senza dubbio una recensione
perché volutamente, caparbiamente lontani dal minimalismo indie che
piace tanto alla Bao Publishing.
Sono invece disegni sanguigni e violenti, dai tratti esagerati e schizzati. Roba per donnuomini duri.
Sono invece disegni sanguigni e violenti, dai tratti esagerati e schizzati. Roba per donnuomini duri.
Presso lo stand della
Comma 22 ho afferrato una copia di Alice In Sunderland, di Bryan
Talbot, edizione tradotta.
Di solito odio le cascate di aggettivi ma
lasciatemelo esclamare: stupendo, stupendo, stupendo! L'intreccio di
Alice, Sunderland e storia vittoriana confluisce in una sceneggiatura
volutamente anarchica, dove alla bellezza delle tavole non viene
disgiunta la bellezza delle parole. Talbot si autoritrae, l'intero
volume può venir letto come un'opera teatrale trasposta in fumetto e
ci sono tanti di quei capovolgimenti e arricciamenti nella struttura
narrativa che viene il mal di testa.
Meta-fumetto pantagruelico e ambizioso. Talbot non delude mai!
Meta-fumetto pantagruelico e ambizioso. Talbot non delude mai!
Piccola delusione che lo
stand della Comma 22 fosse letteralmente circondato dalla marea
bovina dei webcomics e sopratutto della Bao Publishing, che
ovviamente arraffava ogni possibile cliente.
Continuerò tenacemente a
supportarli, e al diavolo invece Drizzit, ormai interminabile via di
mezzo tra Telenovelas, fan fiction e strizzate d'occhio a nerd
porcelli (l'offesa è voluta).
Dei grandi rimpianti
annovero sopratutto i segnalibri di Vaporteppa, che già il 31 erano
attorniati da folle di clienti. Avrei volentieri comprato “Che Vita di Mecha” visto il blurb del Duca di Baionette, ma ho preferito non
spintonare. Un'altra perdita ingente è stata mancare Kingsport
Festival, l'ottimo gioco da tavolo di cui avevo scritto diverse
riflessioni prima della sua uscita. Sabato il padiglione dei giochi
era sul filo dell'ingestibile, nonostante la gentilezza di tutti,
clienti e negozianti.
Il Commissario Politico! :D |
Spostandoci ai giochi da
tavolo, un'affannata (e a tratti frenetica) spiegazione di Dungeon
Storming mi hanno condotto a comprare le due scatole del gioco. E' un
dungeone volutamente vecchio stile, dalle meccaniche stupide ma
divertenti. Usi miniature in 15 mm deliziose, che ricordano gli
albori della Games Workshop a fine anni 70'. Mi ha ricordato Diablo
perché essenzialmente per levellare devi raccogliere un sacco di
Loot, uscire dal labirinto, potenziarti e tornare nel dungeon, dove i
mostri saranno tornati a respawnare. Ne riparleremo, perché sembra
approderà sul crowdfunding, dopo il positivissimo risultato a
Lucca...
I cosplay sono un fenomeno
a doppio taglio.
Se frequenti la fiera solo il giovedì e il venerdì, ne vedrai troppi pochi per essere davvero soddisfatto. Tuttavia, sarebbe ingiusto giudicare il Lucca Comics 2014 dal sabato. Il fine weekend è stata una giornata troppo anomala per giudicarla scientificamente rilevante. Il casino è già iniziato alla mattina, quando la folla per il treno Pisa-Lucca si è ingrandita fino a raggiungere dimensioni giganti, un'invasione di nerd senza fine. All'arrivo del treno, la grande massa bovina si è spostata verso il primo ingresso, ostruendo tutti gli altri. Pungolato dall'idea di aspettare il prossimo treno, l'attacco è stato rapido e brutale. Ho serpeggiato nella folla, schivato bimbiminkia e spaesati vecchini e dato l'assalto a un ingresso meno affollato degli altri. Mi perdonino le caviglie pestate, le gomitate, i D6 di colpi d'impatto della mia gr(a)ossa corporatura: è stata l'adrenalina. Devo ammettere che ormai sono abituato a scene del genere al Lucca Comics, le considero inevitabili. Un po' di contatto fisico a questi geek anemici non avrà fatto male, io mi preoccuperei piuttosto dei genitori con i bambini.
Se frequenti la fiera solo il giovedì e il venerdì, ne vedrai troppi pochi per essere davvero soddisfatto. Tuttavia, sarebbe ingiusto giudicare il Lucca Comics 2014 dal sabato. Il fine weekend è stata una giornata troppo anomala per giudicarla scientificamente rilevante. Il casino è già iniziato alla mattina, quando la folla per il treno Pisa-Lucca si è ingrandita fino a raggiungere dimensioni giganti, un'invasione di nerd senza fine. All'arrivo del treno, la grande massa bovina si è spostata verso il primo ingresso, ostruendo tutti gli altri. Pungolato dall'idea di aspettare il prossimo treno, l'attacco è stato rapido e brutale. Ho serpeggiato nella folla, schivato bimbiminkia e spaesati vecchini e dato l'assalto a un ingresso meno affollato degli altri. Mi perdonino le caviglie pestate, le gomitate, i D6 di colpi d'impatto della mia gr(a)ossa corporatura: è stata l'adrenalina. Devo ammettere che ormai sono abituato a scene del genere al Lucca Comics, le considero inevitabili. Un po' di contatto fisico a questi geek anemici non avrà fatto male, io mi preoccuperei piuttosto dei genitori con i bambini.
L'incubo di folla alla centrale di Pisa... |
All'arrivo a Lucca, la
pacifica fiera del Venerdì era diventata un circo equestre, una
mostruosità di braccia e felpe e magliette Neofeudali. Impossibile incontrare alcunché, impossibile resistere. Sembrava letteralmente
di nuotare nella folla! Se non altro tutto quel calore mi ha fatto
svaporare il raffreddore (sul serio!). Un altra debolezza di Lucca
Comics è il sistema a braccialetti. Per quanto con una sua perversa
logica, costringe tutti i visitatori, prenotati o meno, a rifare la
fila per le biglietterie. Distruggendo delle transenne già
malandate, costringendo gente frustrata per il viaggio in treno
a un'altra, esasperante attesa.
A che serve la prevendita se vieni ugualmente costretto in fila? Una micidiale involution.
A che serve la prevendita se vieni ugualmente costretto in fila? Una micidiale involution.
Rispetto ai due anni
scorsi, mi è sembrato di vedere molte più ragazze. Ovviamente può
essere che nei due precedenti appuntamenti avessi gli occhiali
appannati o non ci prestassi tanta attenzione, ma ho notato parecchi
gruppi di sole femmine, di solito sui sedici/diciassette. Negli anni
precedenti, le gentildonne tendevano a raggrupparsi nelle due
categorie delle fidanzate e delle cosplay professioniste, mentre
stavolta ho visto gruppi di nerd(esse) sinceramente interessate, cosa
che non può non far contenti. Ovviamente, ripeto, magari è solo
un'impressione mia, del tutto soggettiva.
Se nei due anni scorsi il
cosplay prevalente era Assassin's Creed, quest'anno ha decisamente
prevalso One Piece. Per motivi inspiegabili l'Ezio di massa era poco
presente, tranne che per la sfilata in Villa Bottini. As usual
splendidi i cosplay steampunk, la cui verosimiglianza batte qualsiasi
tutina all'uomo ragno. Il mio preferito era il tizio in maschera
antigas in cuoio, col vapore (o fumo, o tabacco, o qualunque
meravigliosa cosa fumasse) che usciva dai fori. Molto suggestivo.
Inquietante il numero di
Sailor Moon con la barba, che hanno affollato in lungo e largo la
Fiera.
Naruto invece mi è parso
stranamente assente. Il meglio che ho trovato dei cosplayer di
Tolkien è stato Saruman con gli occhiali e la barba finta;
evidentemente svanito l'alone dei film Elfi&Hobbit stanno
passando di moda. Commovente infine l'omino allampanato nell'armatura
da Space marine. Ogni passo gli richiedeva un intero minuto e mi
chiedo se sia ancora lì, a camminare per tornare all'albergo, nella
notte...
Veri intrusi nella Fiera
erano l'Esercito italiano. Che non ha ovviamente collaborato con la
polizia per dirigere la folla – non sia mai che facciano qualcosa
di utile – ma in cambio propagandava stronzate militariste
sull'arruolamento da diversi piccoli stand dispersi tra i padiglioni.
Disgustosi parassiti che non comprendono le regole del gioco; se la
fiera si chiama Comics&games devi mantenerti dentro questi
parametri e a meno di paragonare l'esercito a un gioco, non centri
nulla.
Un uguale compatimento va
alle decine di parassiti che tentavano di far leva sulla presunta
ricchezza dei visitatori per chiedere soldi per i bambini abbandonati, i
carcerati, le lepri orfane sulla Luna... Non è questo è né il
modo, né la decenza.
Nell'insieme nonostante le
lamentele, non vedo questa grande predominanza dei videogiochi nella
Fiera. Vero, sono un potente attrattore. Tuttavia con i webcomics, la
Fiera è tornata a vendere un gran numero di fumetti; basterebbe
vedere le statistiche e la quantità di comics e libri venduta per
constatare che almeno una fetta del popolo italiano legge, e legge
parecchio.
Sono fumetti? Certo, e allora? Sempre meglio che Volo, o Dan Brown...
Sono fumetti? Certo, e allora? Sempre meglio che Volo, o Dan Brown...
Un'esperienza dunque
assolutamente intensa, emozionante e sfibrante.
Sono partito stanco e raffreddato; ma mentre andavo verso Pisa, chilometro dopo chilometro mi sentivo ringiovanire.
Sono partito stanco e raffreddato; ma mentre andavo verso Pisa, chilometro dopo chilometro mi sentivo ringiovanire.
C'è qualcosa, nella folla
e nei cosplay di Lucca che persino in pessime circostanze mi
rasserena.
Lo sguardo disgustato di una suora che ho visto a Lucca
esemplificava bene questo fatto: l'invidia di una religione verso
un'altra.
Anche quest'anno siamo
arrivati alla Mecca. Sia lode a Cthulhu.
5 commenti:
Elektra l'hai fotografata, eh? ;-)
Cavolo... Sto leggendo i post di Lucca dei blog che seguo.
Ben o male nessun deluso...
Io non sono potuto andare, spero nel prossimo!
@Alessandro Forlani Era difficile ignorarla... ;-)
@Marco Grande Arbitro Giorgio Vero, nemmeno io ho visto molti delusi. Certo fra treno e biglietteria la fiera non è per gli impazienti... Vedremo come sarà la prossima edizione.
Cosplayer. No, è che la mia attenzione vede solo quelle. Meno male che sto lontano da certe manifestazioni: finirei di sicuro in Questura.
Naah, basta comportarsi da gentleman :)
Certo i fotografi porcelli che scattavano foto a meno di dieci centimetri dalle povere cosplayer un giretto in questura glielo farei fare >.<
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