venerdì 21 novembre 2014

Crowdfunding italiano tra Prussiani e Fantasy rinascimentale


Viviamo un momento di stanchezza nelle produzioni internazionali di Kickstarter, e in generale nel crowdfunding. Ho sempre seguito le produzioni di videogiochi e wargames, quindi mi limito a giudicare quell'area di solito fruttuosa. A partire dalla primavera del 2014, il numero di backers e la generale qualità dell'offerta si è abbassata drasticamente. I clienti sono più diffidenti, le donazioni faraoniche (500, 1000 euro...) raramente sono prese in considerazione.
E' un bene? In realtà sì. I progetti di uno, due anni fa sono ancora in progressione e considerando i lunghi tempi di fabbricazione, gli aficionados di Kickstarter preferiscono prendersi un periodo di pausa. Dal controverso, ma oggettivamente bellissimo Kingdom Death alle miniature punk della Raging Heroes e di tanti, tanti altri le soglie di completamento si sono allungate e i clienti hanno maturato una certa diffidenza verso promesse vaghe e fumose.
Viviamo la fase Post Kickstarter, dove si preferiscono progetti piccoli e ridotti, e dove gli stretch goals cominciano a venire articolati con soglie piuttosto frequenti, spesso collegate – ed è una tattica che consiglio molto – al numero di likes su Facebook o alla raggiunta di un certo numero di condivisioni.

Al contempo, un bel po' di progetti italian made stanno finalmente entrando nella mischia. 
Come avevo già sottolineato un mese addietro, non c'è alcuna ragione perché in Italia il crowdfunding “non funzioni”. L'idea di una presunta, maggiore generosità del popolo americano contrapposto alla tirchieria italiana è tanto ridicolo che si squalifica da sé. 
Gli italiani vogliono donare, lo fanno anzi! Ma spesso l'ostacolo vero è qui, non dispongono dei mezzi materiali per farlo. Sia perchè, non fa male ricordarlo, non siamo negli anni di crescita economica del 60' sia per una martellante, continua campagna negativa della televisione. 
Il messaggio che viene trasmesso ogni giorno, ogni singolo momento da oltre un decennio a questa parte recita che acquistare online è pericoloso, che possedere una carta di credito è difficile, che navigare su Internet espone a innominabili pericoli. L'unico, certificato utilizzo della Rete sembra consistere proprio in una Internet rigida e televisiva, dove la visione passiva di canali Youtube si sovrappone senza continuità alla Rai e dove i recinti dei Social network sostituiscono il baretto sotto casa, in tutti i suoi aspetti negativi: gioco d'azzardo, sessismo e lamentevoli piagnucolii. 
Intanto quelle che sono le reali potenzialità di Internet vengono tacitate, messe sotto banco: lasciate ammuffire nell'andito.
In realtà, sia per Kickstarter che Indiegogo, gli unici noiosi procedimenti che vi si richiedono consistono nell'iscrizione e nella registrazione di una carta di credito che nel novanta per cento delle volte consisterà nella vecchia Postepay. Nonostante le Poste mettano a dura prova la pazienza dell'uomo più paziente del mondo, possedere una Postepay non richiede un gran numero d'incartamenti e difficilmente vi verrà hackerata. 
A meno che non rientrate nei folli che alle Poste ricaricano la Postepay di mille euro e oltre, vi limiterete a inserirci quanto basta per gli acquisti prefissati, senza eccedere. Dovesse succedere anche il peggio e la vostra carta venisse hackerata perderete, boh? Dieci euro? Cinque? 
E siete forse tanto preziosi, i vostri dati tanto importanti? 
La miglior difesa dalla privacy è la constatazione sconsolata che le vostre informazioni biografiche non interessano a nessuno, se non agli spammer. Non siamo Obama, non siamo né presidenti, né ministri, né militari. 
Siamo solo backers, cittadini-clienti che difficilmente interessiamo a qualcuno.



Il primo progetto che volevo segnalare, è il relaunch di Prussiani Vs Alieni.
Avevo già precedentemente menzionato il progetto, che allora era in produzione sulla piattaforma Eppela. La soglia era alta, ma il lavoro di marketing che avevano svolto era magistrale, ai livelli dei Kickstarter internazionali. Aggiornamenti frequenti, un concorso #coibaffi, risposte pronte e veloci.
Non ce l'hanno fatta, ma come dovrebbe comportarsi ogni sviluppatore serio, non hanno demorso, e il progetto arricchito, ampliato e sopratutto con una soglia molto più bassa è stato lanciato su Indiegogo. Stanno per farcela, quindi se siete tra i vecchi Backers del progetto o tra gli interessati considerate di parteciparvi. Non comportatevi da codardi, non aspettate che la soglia minima venga raggiunta: è proprio il genere di comportamento che affossa il crowdfunding. 
Piuttosto che spingere alla condivisione su Facebook, io stuzzicherei i diretti interessati a partecipare. Senza voler puntare il dito, comportamento sempre riprovevole, continuo a chiedermi perchè su 4073 "mi piace” ci ritroviamo con 316 backers. Occorre considerare chi non può perchè troppo giovane, chi non ha soldi e chi si ripromette di ricaricare la carta ma non lo fa (Io! Io! Io!) e mille altre buone ragioni. Tuttavia, la perplessità rimane.
Evidentemente la vecchia regola dei blog di non considerare per forza le visite al giorno come un tot di “clienti” vale con ogni probabilità anche per i “mi piace” delle pagine Facebook.


Per il contenuto del fumetto vi rimando al vecchio articolo, l'unica reale differenza stavolta consiste nella versione a colori che ha comportato una diminuzione del numero di pagine. 
Trovo, personalmente, un po' ridicole le discussioni sull'attendibilità storica di un fumetto con un titolo del genere e piuttosto visto il richiamo a Go Nagai e alle più iconiche serie di robottoni, direi che il lavoro di ricerca dev'essere svolto lì. L'ambientazione storica, considerando la mole di riferimenti è in realtà saldamente piantata negli anni d'oro dell'anime del Giappone 70'/80', sebbene con alcune derivazioni americane, quali l'orrido Transformers :-D
Con Davide La Rosa al timone della sceneggiatura, ci aspetta una satira in grande stile.


Con la seconda segnalazione passiamo dai fumetti ai giochi da tavolo, pur rimanendo nell'ambito dell'ucronia storica. Seguo la minuscola casa di produzione Ludus Magnus Studio d'almeno un annetto. 
Il progetto, intitolato Nova Aetas: Dark Renaissance Tactical Game, è un gioco da tavolo con miniature e scenari ambientato nell'Italia Rinascimentale, nel periodo della Lega di Cambrai, sotto il guerrafondaio papa Giulio II. Non è una variazione su un tema storico, un “What if”, piuttosto un Rinascimento alternativo, dove all'elemento storico si affianca un elemento fantasy contestualizzato, ma di spessore: driadi, fauni e centauri, attinti da una mitologia mediterranea raramente sfruttata.
Il gioco dovrebbe svolgersi a turni e seguire una campagna con scenari prefissati, dove il nemico reagisce in base a un' intelligenza artificiale ( o meglio, cartacea!) particolarmente sofisticata. 
Dal punto di vista delle regole, senza dubbio è l'aspetto più interessate. Va da sé poi, che procedendo nella storia i quattro protagonisti progrediscano in punti ed esperienza.
Il progetto è ambizioso, la soglia richiesta molto alta. Le miniature sembrano di buona qualità e facilmente intercambiabili con la Games Workshop, essendo di statura 28mm. Man mano che il crowdfunding procede dovrebbero mostrare più miniature e più renders per farsi un'idea chiara di cosa effettivamente si prenota. L'atmosfera è tutto sommato azzeccata, sebbene le armi da fuoco risultino sospettosamente scarse e gli alberetti in legno siano orrendi. Sto acquistando una certa insofferenza per miniature come la ladra (Scum) e la maga (Apprentice) puntualmente svestite in corsetti e abiti discinti, ma per carità sono mie personali fissazioni....

L'espansione in esclusiva per Kickstarter. 
Assassin's Creed ha prodotto ampie generazioni di fan dell'Italia cinquecentesca, nonostante l'innegabile fallacia storica, le sviste, le idee orrende. Quindi una forte fan base, non solo per quanto riguarda il Kickstarter, ma in generale per chi volesse scrivere del Rinascimento c'è non solo in Italia, ma sopratutto all'estero. Resta da vedere se risponderà all'appello. 
Non lo consiglio incondizionatamente, ma senza dubbio è un progetto da tenere d'occhio.

Fonti:
Prussiani vs Alieni su Indiegogo
Nova Aetas su Kickstarter
La pagina Facebook di Ludus Magnus Studio
Un vecchio articolo di Gioconomicon su Nova Aetas

2 commenti:

Marco Grande Arbitro ha detto...

Capisco quello che dici...
Anche il mio blog ogni tanto promuove i progetti validi su KickStarter: tuttavia non sempre si può finanziare economicamente, ma un articolo o un linkaggio ci può sempre uscire!
Di fatti spammero questo post :)

Bella!

Coscienza ha detto...

Il tuo blog ancora di più, trattando proprio di giochi.
Io adoro kickstarter, ma diamine i progetti davvero abbondano. Diciamo che essendo Nova Aetas un gioco italiano, ho un occhio di riguardo.

Intanto, per la cronaca di chi ci legge Prussiani ha superato la soglia! Sì! Forza Prussia! Avanti con magliette ed action figure! ^___________^