Attualmente, grazie alla sempre
maggiore potenza dei nostri dispositivi elettronici, possiamo
permetterci una lettura trasversale. Cioè, posso comprare un libro
cartaceo, e trovarvi allegato il codice per scaricarlo in formato
ebook, e a sua volta posso leggere l'ebook sia sul tablet, disteso sul
letto, che sullo schermo del portatile, che ancora!
Sullo smartphone,
sul Kindle, sul lettore mp3...
Invece che scegliere d'infognarsi nel
discorso trito e ritrito se leggere su “carta” sia più autentico
che leggere “sullo schermo”, occorrerebbe piuttosto esaminare
quale diverse sensazioni derivino passando da supporto a supporto.
E'
chiaro per chiunque abbia dovuto leggere lunghi testi sullo schermo
del pc quanto la struttura di base condizioni la sovrastruttura. Un
ebook formattato per Amazon per forza di cose verrà letto meglio sul
Kindle che sul portatile, nonostante i servizi dedicati per ogni
piattaforma. Allo stesso modo, leggere un testo su un libro di carta
anziché su un rotolo di pergamena risulta molto più comodo; e
ugualmente un rotolo di pergamena risulta pur sempre più gradevole
di una tavoletta di argilla, o di un incisione nella pietra. Il supporto si evolve a seconda della
sua comodità di utilizzo, ma senza che il supporto “vecchio”
venga automaticamente svalutato.
Leggere su un Kindle non è peggio
e/o meglio, che leggere su carta.
Sono semplicemente esperienze
diverse, ma sullo stesso piano.
Nulla vieta di sperimentale tutte.
Possiamo applicare lo stesso discorso
ai fumetti? Sì e no.
Se per i romanzi e in generale la
parola scritta, il passaggio di supporto in supporto non ne inficia il
contenuto, per i fumetti la questione è diversa: colori e disegno –
o meglio l'intervento dell'immagine – modificano l'esperienza
radicalmente e a volte possono peggiorarla.
I fumetti rendono sul tablet, ma non
sul computer. E sulla carta restano ancora imbattuti.
Questo per giungere con le mie solite,
contorte introduzioni ai due fumetti di cui volevo parlare oggi: Who Will Save the World e Silence of God #1, della piccola casa editrice
Bookmaker Comics.
Acchiappati a Lucca tra qualche
titubanza sono rimasto stupefatto dalla qualità dei disegni, del
tratto e dei colori.
Ne parlavo già nell'articolo su Lucca, sono
impressionato.
Ritorna il discorso che provavo ad
accennare: il supporto fisico modifica radicalmente l'esperienza, e
specie nel caso dei fumetti la migliora. In entrambi i casi la parte
del leone è infatti svolta dall'artista Cardoselli, autore che
conoscevo già dalla lettura dell'Heavy Metal Magazine.
Ma
quanta differenza, dalle scans e dalle versioni digitali guardate sul
portatile!
L'impatto è completamente diverso, non ho mai
sperimentato una spaccatura così profonda.
Nella versione digitale, le storie di Cardoselli appaiono smunte, un impiastro di colori e linee schizzate in cui rintracci lentamente discorso e silhouette umane. Scorrendo la pagina sul pc si colgono singoli dettagli, l'attenzione per forza di cose s'annuvola sui dialoghi e sulla trama.
Non riuscivo a carpire la visione
d'insieme e nonostante la potenza del tratto permaneva una certa
confusione nel movimento e nell'azione dei personaggi.
Sia in Who will save the World e
Silence of God, invece, la Bookmaker Comics ha scelto un'impostazione
classica, ormai rara: paginone ampie, gigantesche. Tavole che
s'allargano e straripano di facciata in facciata. Mentre la moda
attuale restringe sempre più i fumetti cartacei, a livello di
tascabile rimpiccolito senza ritegno, la Bookmaker Comics ha scelto
piuttosto d'inserire meno pagine, ma dilatando lo spazio. Di
conseguenza, la prima volta che si sfogliano le pagine, ci si ritrova
boccheggianti, piacevolmente stupefatti. Il colore schizza da tutte
le parti, i tratti crescono e si allargano come posseduti da vita
propria. Gli occhi vengono risucchiati dentro panorami alieni e
sanguinolenti, dove zeppellin di prussiani non-morti bombardano cieli
rossi e dove la Morte ci dona l'immortalità in abiti sfuggenti.
Lungi dal minimalismo che va tanto oggigiorno, Cardoselli sporca
senza ritegno la pagina, inchiostra tutto e tutti, lascia che la
linea della matita respiri, cresca in sagome piene di azione e
movimento.
E' uno stile che difficilmente piace a tutti, ma di cui
non potete negare il carisma. C'è sempre un senso di potenza
repressa, trattenuta a stento in ogni singolo movimento dei
personaggi. Quello che dentro un fumetto convenzionale sarebbe uno
schizzo di sangue, diventa nella Bookmaker Comics un Niagara porpora
che annega personaggi, trama e lettore.
Who Will Save the World è una
creazione completa di Cardoselli, che cura sceneggiatura, trama e
colori. Nel 1918, mentre le truppe americane sembrano poter spezzare
l'impasse micidiale della guerra di trincea, l'Impero tedesco
risponde con un invasione di soldati non-morti. Mentre la guerra
prosegue e la triplice sembra soccombere, in Inghilterra si tenta il
tutto per tutto con un team dei migliori soldati del mondo.
L'obiettivo è castello Berchtesgaden, la tenebrosa roccaforte dove lo scienziato di turno ha
inventato il virus zombiesco.
A leggere la sinossi, si storce
giustamente il naso. Nell'opera non c'è nulla di particolarmente
originale, mentre la documentazione storica si limita all'essenziale,
innaffiando con abbondanti dosi di tecnologia dieselpunk.
Tuttavia, sono le grandi tavole a farla
da padrone.
Assalti di “Teschi verdi” alle
trincee francesi, tra Vickers che tuonano proiettili e crateri di
obice.
Biplani tedeschi che sorvolano truppe mandate al macello.
Baionette, maschere antigas e scontri
dentro trincee incrostate di fango.
E dopo aver letto la storia più volte,
continui a sfogliarle. Restando stupito del modo in cui vengono
trasmessi l'impeto dei colpi, l'esplosione delle granate, le facce
dilaniate di cui Cardoselli è esperto.
E inoltre vi sono guizzi nell'impianto
narrativo: al di là del finale amarissimo, l'antagonista per quanto
stereotipato è un badass coi fiocchi, un cattivone con
carisma da vendere.
Silence of God #1 è invece una
miniserie di sette capitoli ciascuno, che segue una classica vengeance
story, ma dai binari tradizionali presto deraglia in territori
inviolati e molto più interessanti del solito. La sceneggiatura è
di Massimo Rosi, i disegni di Cardoselli e i colori di Mattia
Martini.
La tripartizione dei compiti dà i suoi frutti in un primo
episodio della serie cupo e molto nero, a livello sia di temi che
proprio di colori. L'equilibrio nelle tavole e nelle scene migliora
rispetto a Who Will Save the World, adottando riprese e dialoghi
elaborati, senza tuttavia smarrire la potenza dei disegni.
Eric è un ex militare sprofondato nel
baratro del lutto per aver perso la figlia, Aurora. E' stata uccisa
sei mesi prima da un assassino che una polizia corrotta non si dà la
pena di cercare. In una città flagellata da criminalità&pioggia,
Eric medita il suicidio in Chiesa. Gli si avvicina un prete, che si
rivela la Morte (resa efficacemente in uno svolazzo di linee
straordinario!). Senza giudicare, o condannare, sceglie di elargirgli sette giorni d'immortalità, nei quali potrà fare quello che vuole.
Al termine, verrà a reclamare la sua vita. Senza più nulla da
perdere, Eric inizia una rabbiosa investigazione per scoprire il
mandante dell'assassinio...
Alcune sequenze verso la fine di questo
primo albo (17- 18) sono esperimenti interessanti, c'è una rissa di
cinque vignette orizzontali per pagina, dove lo scontro tra Eric e
alcuni malviventi è disegnato come nei picchiaduro a scorrimento.
Non è certo una soluzione nuova, ma di solito non la si protrae così
a lungo, preferendo piuttosto l'abusata telecamera in spalla al
protagonista.
Resta da vedere se la serie riuscirà a
mantenere un bel senso di crescendo, premendo a manetta
l'acceleratore, o se opterà per una piega più metafisica. Comunque
vada, attendiamo con religiosa reverenza i prossimi “buchi in
faccia” di Cardoselli.
Fonti:
Sito della Bookmaker Comics
Pagina Facebook
Blog della Bookmaker Comics
Pagina Facebook di Cardoselli
4 commenti:
Wow, Silence of God sembra una gran figata :D la storia mi attira molto, così come il disegno esplosivo.
Me lo prendo di sicuro.
E' rob(b) buona. Splatterosa, ma buona.
Sembra una cosa figa... potrebbe interessarmi!
Silence of God essendo il primo episodio è un fascicoletto breve, costa poco. Potresti provare quello, così vedi se ti piace lo stile grafico :-)
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