martedì 4 novembre 2014

Una magnifica bolgia. Lucca Comics 2014


E' la terza volta che mi reco al Lucca Comics and Games, e per la terza volta constato la mia disorganizzazione. Lo scorso anno riuscii ad azzeccare l'albergo, un B&b che per quanto lontano dalla stazione offriva una colazione continentale piuttosto sostanziosa. Il treno di ritorno tuttavia, tra cancellazioni e ritardi, diventò un incubo su rotaia che stento a dimenticare.
Quest'anno, sia il viaggio di andata che di ritorno, è filato liscio e tranquillo, ma è stato il B&b a fregarmi. Col senno di poi io e il mio pard avremmo dovuto controllare con maggiore attenzione, ma eravamo a inizio settembre, i tempi stringevano e avevamo controllato già altri 5 B&b a Pisa con l'usuale risposta: “tutto prenotato”. L'alternativa sarebbe stata il Victoria Hotel, una magnificenza per rampanti inglesi colonialisti che tuttavia a 500 euro a notte era piuttosto lontano dal mio budget di (pseudo)guida turistica... E infatti il B&b scelto si è rivelato un totale bidone; dalla colazione magicamente trasformata in buoni pasto all'osteria di fronte, allo scaldabagno difettoso, al giardino in realtà garage e “locale pompe”. 
Se non altro il calore (umano e letterale) della gente del luogo ha evitato brutte ripercussioni.
Ho verificato amaramente ancora una volta la differenza di modi e atteggiamenti che passa tra Pisa-Lucca e Trieste. Molti non hanno coraggio di dirlo, ma la verità è che non c'è confronto tra un barista triestino e un toscano. Il primo ti accoglierà in malo modo urlando un “Coss'ha lavvoll!!” nel momento stesso in cui lo saluti, il secondo ti accoglierà con una gentilezza di modi che ti pare sospetta, fino a quando non realizzi che è la normale cortesia del mondo di fuori.
E' per questo non sono sinceramente riuscito ad arrabbiarmi col gestore dell'albergo per il trattamento ricevuto: alla fine quant'ho lo perso in comodità l'ho recuperato in educazione.

Il vostro magnifico blogger a destra, presso una delle sue località di villeggiatura preferite.
Ma passiamo al Lucca Comics.
Quest'edizione – 2014 quasi 21 anni! – è trascorsa magnificamente. 
Il tempo era perfetto, caldo senza risultare lezioso, l'organizzazione buona.
Non ha funzionato molto bene l'impianto delle biglietterie, che per quanto allargate non hanno visto reali miglioramenti dall'altro anno. Decisamente superlativo invece il sistema del Japan Town – il 31 era visitabile in piena tranquillità e gli stand erano (quasi) vivibili. Abbattere il vecchio Japan Palace è stata una decisione rinviata con troppo ritardo; quel luogo per quanto affascinante era ormai diventato ingestibile. La nuova area del parco, fatta eccezione per il blasfemo padiglione San Francesco Japan, mi sembrava contenere bene i visitatori e offrire un'ottima cornice di verde e fontane. Di una tranquillità zen nonostante la folla, è stato un momento di respiro più che benvenuto.

Degli stand che ho visitato, l'accoglienza presso la Bookmaker Comics è stata particolarmente calorosa. Tra una chiacchierata e l'altra sono rimasto stupito dalla qualità dei disegni dell'ottima mano di Stefano Cardoselli, che silenzioso e vagamente minaccioso ha firmato i miei due albi mentre chiacchieravo col responsabile sul futuro del mitico Heavy Metal Magazine. I due fumetti che ho preso – Silence of God e Who Will save the World? – meritano senza dubbio una recensione perché volutamente, caparbiamente lontani dal minimalismo indie che piace tanto alla Bao Publishing.
Sono invece disegni sanguigni e violenti, dai tratti esagerati e schizzati. Roba per donnuomini duri.

Presso lo stand della Comma 22 ho afferrato una copia di Alice In Sunderland, di Bryan Talbot, edizione tradotta. 
Di solito odio le cascate di aggettivi ma lasciatemelo esclamare: stupendo, stupendo, stupendo! L'intreccio di Alice, Sunderland e storia vittoriana confluisce in una sceneggiatura volutamente anarchica, dove alla bellezza delle tavole non viene disgiunta la bellezza delle parole. Talbot si autoritrae, l'intero volume può venir letto come un'opera teatrale trasposta in fumetto e ci sono tanti di quei capovolgimenti e arricciamenti nella struttura narrativa che viene il mal di testa.
Meta-fumetto pantagruelico e ambizioso. Talbot non delude mai!
Piccola delusione che lo stand della Comma 22 fosse letteralmente circondato dalla marea bovina dei webcomics e sopratutto della Bao Publishing, che ovviamente arraffava ogni possibile cliente.
Continuerò tenacemente a supportarli, e al diavolo invece Drizzit, ormai interminabile via di mezzo tra Telenovelas, fan fiction e strizzate d'occhio a nerd porcelli (l'offesa è voluta).

Dei grandi rimpianti annovero sopratutto i segnalibri di Vaporteppa, che già il 31 erano attorniati da folle di clienti. Avrei volentieri comprato “Che Vita di Mecha” visto il blurb del Duca di Baionette, ma ho preferito non spintonare. Un'altra perdita ingente è stata mancare Kingsport Festival, l'ottimo gioco da tavolo di cui avevo scritto diverse riflessioni prima della sua uscita. Sabato il padiglione dei giochi era sul filo dell'ingestibile, nonostante la gentilezza di tutti, clienti e negozianti.

Il Commissario Politico! :D
Spostandoci ai giochi da tavolo, un'affannata (e a tratti frenetica) spiegazione di Dungeon Storming mi hanno condotto a comprare le due scatole del gioco. E' un dungeone volutamente vecchio stile, dalle meccaniche stupide ma divertenti. Usi miniature in 15 mm deliziose, che ricordano gli albori della Games Workshop a fine anni 70'. Mi ha ricordato Diablo perché essenzialmente per levellare devi raccogliere un sacco di Loot, uscire dal labirinto, potenziarti e tornare nel dungeon, dove i mostri saranno tornati a respawnare. Ne riparleremo, perché sembra approderà sul crowdfunding, dopo il positivissimo risultato a Lucca...

I cosplay sono un fenomeno a doppio taglio.
Se frequenti la fiera solo il giovedì e il venerdì, ne vedrai troppi pochi per essere davvero soddisfatto. Tuttavia, sarebbe ingiusto giudicare il Lucca Comics 2014 dal sabato. Il fine weekend è stata una giornata troppo anomala per giudicarla scientificamente rilevante. Il casino è già iniziato alla mattina, quando la folla per il treno Pisa-Lucca si è ingrandita fino a raggiungere dimensioni giganti, un'invasione di nerd senza fine. All'arrivo del treno, la grande massa bovina si è spostata verso il primo ingresso, ostruendo tutti gli altri. Pungolato dall'idea di aspettare il prossimo treno, l'attacco è stato rapido e brutale. Ho serpeggiato nella folla, schivato bimbiminkia e spaesati vecchini e dato l'assalto a un ingresso meno affollato degli altri. Mi perdonino le caviglie pestate, le gomitate, i D6 di colpi d'impatto della mia gr(a)ossa corporatura: è stata l'adrenalina. Devo ammettere che ormai sono abituato a scene del genere al Lucca Comics, le considero inevitabili. Un po' di contatto fisico a questi geek anemici non avrà fatto male, io mi preoccuperei piuttosto dei genitori con i bambini.

L'incubo di folla alla centrale di Pisa...
All'arrivo a Lucca, la pacifica fiera del Venerdì era diventata un circo equestre, una mostruosità di braccia e felpe e magliette Neofeudali. Impossibile incontrare alcunché, impossibile resistere. Sembrava letteralmente di nuotare nella folla! Se non altro tutto quel calore mi ha fatto svaporare il raffreddore (sul serio!). Un altra debolezza di Lucca Comics è il sistema a braccialetti. Per quanto con una sua perversa logica, costringe tutti i visitatori, prenotati o meno, a rifare la fila per le biglietterie. Distruggendo delle transenne già malandate, costringendo gente frustrata per il viaggio in treno a un'altra, esasperante attesa.
A che serve la prevendita se vieni ugualmente costretto in fila? Una micidiale involution.


Rispetto ai due anni scorsi, mi è sembrato di vedere molte più ragazze. Ovviamente può essere che nei due precedenti appuntamenti avessi gli occhiali appannati o non ci prestassi tanta attenzione, ma ho notato parecchi gruppi di sole femmine, di solito sui sedici/diciassette. Negli anni precedenti, le gentildonne tendevano a raggrupparsi nelle due categorie delle fidanzate e delle cosplay professioniste, mentre stavolta ho visto gruppi di nerd(esse) sinceramente interessate, cosa che non può non far contenti. Ovviamente, ripeto, magari è solo un'impressione mia, del tutto soggettiva.


Se nei due anni scorsi il cosplay prevalente era Assassin's Creed, quest'anno ha decisamente prevalso One Piece. Per motivi inspiegabili l'Ezio di massa era poco presente, tranne che per la sfilata in Villa Bottini. As usual splendidi i cosplay steampunk, la cui verosimiglianza batte qualsiasi tutina all'uomo ragno. Il mio preferito era il tizio in maschera antigas in cuoio, col vapore (o fumo, o tabacco, o qualunque meravigliosa cosa fumasse) che usciva dai fori. Molto suggestivo.
Inquietante il numero di Sailor Moon con la barba, che hanno affollato in lungo e largo la Fiera.
Naruto invece mi è parso stranamente assente. Il meglio che ho trovato dei cosplayer di Tolkien è stato Saruman con gli occhiali e la barba finta; evidentemente svanito l'alone dei film Elfi&Hobbit stanno passando di moda. Commovente infine l'omino allampanato nell'armatura da Space marine. Ogni passo gli richiedeva un intero minuto e mi chiedo se sia ancora lì, a camminare per tornare all'albergo, nella notte...


Veri intrusi nella Fiera erano l'Esercito italiano. Che non ha ovviamente collaborato con la polizia per dirigere la folla – non sia mai che facciano qualcosa di utile – ma in cambio propagandava stronzate militariste sull'arruolamento da diversi piccoli stand dispersi tra i padiglioni. Disgustosi parassiti che non comprendono le regole del gioco; se la fiera si chiama Comics&games devi mantenerti dentro questi parametri e a meno di paragonare l'esercito a un gioco, non centri nulla.
Un uguale compatimento va alle decine di parassiti che tentavano di far leva sulla presunta ricchezza dei visitatori per chiedere soldi per i bambini abbandonati, i carcerati, le lepri orfane sulla Luna... Non è questo è né il modo, né la decenza.


Nell'insieme nonostante le lamentele, non vedo questa grande predominanza dei videogiochi nella Fiera. Vero, sono un potente attrattore. Tuttavia con i webcomics, la Fiera è tornata a vendere un gran numero di fumetti; basterebbe vedere le statistiche e la quantità di comics e libri venduta per constatare che almeno una fetta del popolo italiano legge, e legge parecchio.
Sono fumetti? Certo, e allora? Sempre meglio che Volo, o Dan Brown...

Un'esperienza dunque assolutamente intensa, emozionante e sfibrante.
Sono partito stanco e raffreddato; ma mentre andavo verso Pisa, chilometro dopo chilometro mi sentivo ringiovanire.
C'è qualcosa, nella folla e nei cosplay di Lucca che persino in pessime circostanze mi rasserena. 
Lo sguardo disgustato di una suora che ho visto a Lucca esemplificava bene questo fatto: l'invidia di una religione verso un'altra.
Anche quest'anno siamo arrivati alla Mecca. Sia lode a Cthulhu.

5 commenti:

Alessandro Forlani ha detto...

Elektra l'hai fotografata, eh? ;-)

Marco Grande Arbitro ha detto...

Cavolo... Sto leggendo i post di Lucca dei blog che seguo.
Ben o male nessun deluso...
Io non sono potuto andare, spero nel prossimo!

Coscienza ha detto...


@Alessandro Forlani Era difficile ignorarla... ;-)

@Marco Grande Arbitro Giorgio Vero, nemmeno io ho visto molti delusi. Certo fra treno e biglietteria la fiera non è per gli impazienti... Vedremo come sarà la prossima edizione.

Unknown ha detto...

Cosplayer. No, è che la mia attenzione vede solo quelle. Meno male che sto lontano da certe manifestazioni: finirei di sicuro in Questura.

Coscienza ha detto...


Naah, basta comportarsi da gentleman :)

Certo i fotografi porcelli che scattavano foto a meno di dieci centimetri dalle povere cosplayer un giretto in questura glielo farei fare >.<