Chi studia storia verrà,
prima o poi, inevitabilmente accusato di nostalgia reazionaria.
E' inutile che proviate ad
argomentare l'oggetto della discussione, a difenderlo o spiegare con
tanto di statistiche e citazioni alla mano: per l'interlocutore
a-storico l'idea che un'epoca a lui precedente sia stata positiva è
inconcepibile. Il progresso deve andare avanti. Il 2014 dev'essere
migliore del 2013, che a sua volta deve per forza risultare migliore
del 2001. Importa sinceramente poco che oggettivamente non sia così.
Che per raffinatezza culturale e intelligenza la Belle Epoqué superasse abbondantemente gli anni novanta del novecento, che per
speranze e coerenza l'ottocento fosse tutto sommato decisamente
migliore.
Ma vedete, il punto non è
questo. Raramente uno storico abbraccia acriticamente la sua epoca
preferita. Altrimenti sarebbe solo un passatista con la testa nelle
nuvole di un passato idealizzato.
Io non credo che l'epoca
vittoriana, che si consideri il suo inizio, gli anni
cinquanta/sessata o il rigurgito imperialista dal 1890 in poi, sia un
modello ideale. Semplicemente trovo che certi aspetti, certe fasce
della sua società contengano elementi d'indubbio fascino e validità.
Sarei tuttavia un idiota se propagandassi il ritorno all'età del
vapore, dello sfruttamento industriale e del colonialismo. Allo
stesso modo nessun medievalista vuole sinceramente ritornare a essere
un servo della gleba in un'europa dall'età media sui trent'anni
scarsi. Semplicemente, trova che vi siano elementi degni di
attenzione e perché no? Valori da rivalutare.
Odio con particolare
accanimento la vasta schiera di professori, pubblicisti e studenti
che usano la storia come grimaldello per sostenere tesi apertamente
violente e/o razziste, per propagandare in un modo o nell'altro
l'oppressione di un individuo o di una classe su un altro. Tuttavia,
è possibile avere a cuore un periodo storico e trovarvi elementi
degni di attenzione.
Ad esempio, prendiamo la
colazione attuale.
Io odio ferocemente le attuali colazioni. Sono un
momento di transito sgradevole, dove che si mangi in cucina o in
albergo è tutto affrettato e maledettamente frenetico. La sveglia
(biologica o digitale) vi suona il benvenuto. Voi vi alzate,
v'infilate subito nei vestiti del giorno. Correte a lavarvi,
trangugiare un caffè di merda e mangiare un boccone di pane dal
sapore della plastica. Se siete fortunati, magari avrete il tempo di
sfogliare un giornale di carta: solo per scoprire che la situazione
peggiora, sempre e inevitabilmente. L'assenza di eleganza nella
scrittura giornalistica bene si accompagna alla quantità di
pubblicità: televisione su carta. Intanto i vostri vicini stanno
litigando – vivete in appartamento in un buco di condominio
deprimente – e dalle mura sottili sentite ogni minima
imprecazione. Uscendo dovete evitare il solito cumulo di pubblicità
sparse per terra e la prima boccata nel sole autunnale puzza di smog.
Il marciapiede è un marcia-auto dove motorini sfrecciano
indifferenti della vostra incolumità. Se siete fortunati, potrete
recarvi al lavoro/università/scuola a piedi, ammirando così uno
sgradevole panorama di jeans e magliette di gente mercificata fino al
midollo. Altrimenti potete sempre ficcarvi in quella scatola mortale
chiamata “auto”, o scegliere di spintonare in bus dagli orari
impossibili, presidiati da pensionati reazionari che brontolano su
quando “la donna era donna e l'uomo era uomo”.
I raggi di un sole
offuscato dalle nuvole sulle montagne penetra tra i vetri ambrati di
una finestra dalla fogliatura art nouveau. Appoggiando la schiena sul
cuscino morbido, contemplate una delle tante albe sul porto. Velieri
e clippers si alternano a vaporiere nello scaricare merci e imbarcare
passeggeri.
Il maggiordomo (o il
fattorino, o il cane) vi consegnano il giornale del giorno. E' un
garbato quotidiano scritto con piena proprietà linguistica, dove le
notizie d'attualità sono regolate dal sacrosanto limite della misura
e della decenza. Indossate una veste da camera in seta, dove il puro
contatto con la pelle è un massaggio per i sensi.
Lo schioccare degli
zoccoli delle carrozze e le urla dello strillone sono gli unici
rumori.
Il thè – perché per
fare un buon thè occorre tempo&pazienza – vi viene servito in
una teiera di porcellana cinese pre Mao. Afferrate una tazza con
motivi di draghi e sorseggiate il liquido ambrato. Thè britannico
dall'India o preziose foglie dalla Cina; non la merda prefabbricata
spacciata in bustina. Dopo mezz'ora di calma degustazione, vi alzate.
Senza fretta vestite gli indumenti del giorno. Giacca, panciotto e
pantaloni sono cuciti su misura e lungi dallo strapparsi dopo un mese
d'utilizzo sono resistenti ma raffinati. Annodate i bottoni
madreperla, caricate l'orologio.
Passeggiate in strada, il bastone da
passeggio dal pomo intagliato nella mano destra. Le diverse classi,
dai mendicanti agli operai, hanno un orgoglio negli occhi che
sorprenderebbe un uomo del ventunesimo secolo. Anche nella povertà
più nera non c'è disperazione. Il demone del denaro non sembra
possedere questi educati cittadini, che vestono senza scimmiottare la
moda del momento. Il primitivo impulso di mostrare “chi c'ha i
soldi” si esplica in cenni e minuzie. Nei vittoriani, il dominio
delle emozioni è a tutti gli effetti una legge, un'abitudine, una
convinzione interiore.
All'angolo della viuzza il
panorama è turbato da un predicatore di strada, che agita una
bibbia, predica l'odio. Nessuno ascolta quello strambo rappresentante
di una religione sconfitta in partenza, destinata a scomparire sotto
il tallone trionfante di scienza e positivismo.
Salite su un tram. E'
affollato quanto un bus del barbaro ventunesimo secolo, tuttavia
l'analogia si ferma lì. Le panche in legno lavorato a mano accolgono
una lunga fila di donne in crinolina. Un operaio si toglie il
cappello, cede il posto a una giovinetta nell'abito nuovo, in un
educato scambio di cortesie. Due gentlemen discutono calorosamente
sull'ultima guerra in corso. Il rispetto per il valore del nemico
traspare dalle parole. Potete guardare l'orario e le fermate da un
tabulato inciso sulla parete. Consultate la puntualità
dall'orologio: esatta fino all'ultimo secondo.
Scendete in strada, vi
recate per una fumata nel parco. Un gruppo di educati giardinieri sta
potando al millimetro una fila di cespugli. Coppiette discutono a
bassa voce all'ombra delle fronde. Lontano, due silhouette si
fronteggiano, una pistola in mano. Sono due giovani dal viso
infiammato, l'indice teso sul grilletto. Con un boato, il primo
sbaglia il colpo. Il secondo sprezzante sceglie di sparare in aria.
Impressionato, l'altro ritira ogni accusa. Senza avvocati-scarafaggi
e lotte in tribunale la questione è già risolta. Vi sedete,
attoniti. Nessun rumore di sirene lacera l'aria. Solo un cane uggiola
in lontananza. Il profumo del tabacco aromatico vi riempie le
narici...
Lo so, lo so: questo
confronto è chiaramente stereotipato. Sono come Tolkien quando
rimpiangeva un'Inghilterra rurale e borghese che probabilmente non
esisteva. E so benissimo che la vita appena descritta, oltre che
idealizzata, è tipica di un maschio bianco della
borghesia/aristocrazia medio alta.
Tuttavia, per citare il
Gentleman Rhymer, trovo che molti degli aspetti un tempo elitari
della società vittoriana siano ora disponibili a tutti. Fosse solo
la possibilità di unire il pragmatismo al senso artistico, il bello
all'utile.
I would call myself a Gentleman Socialist. I believe everybody should be able to lead a glorious, chappist life and it can be done.
It’s not exclusive or expensive. Good tea is cheap and a decent tweed jacket can be found for half the price of a T-shirt in Urban Outfitters...
Ma che parlo a fare? E'
chiaro che non esiste epoca migliore per l'uomo del 2014.
Ed è
chiaro che se posti all'alternativa di un buon pasto o un Macdonald,
più della metà sceglierebbe la semplicità del secondo. I gentlemen
sono morti, Tolkien era un lurido classista e chi ricerca sensazioni
complicate è solo un hipster su di giri.
Io intanto vado a farmi un
thè...
7 commenti:
Non arrivo a questi livelli ma ho sempre scelto di fare colazioni diverse. Mi vien facile ché son mattiniero, quindi riesco ad alzarmi, prepararla, allenarmi con calma (tai chi / meditazione), doccia, colazione e via al lavoro :D
Occhio, oltre alla precisione nel rispetto della tabella di marcia - si vede che non era un tram italiano - il tram ti avrebbe anche offerto un campionario di infezioni polmonari da far invidia a un manuale di diagnostica! :D
In età vittoriana, con un lavoro simile al mio attuale, probabilmente farei la fame. Le condizioni che descrivi non sono esattamente nella media. Così come il medievalista non vorrebbe essere servo della gleba, tu probabilmente non gradiresti lavorare dentro un camino o in una miniera fin dalla più tenera età.
@Matteo Poropat Ecco, l'allenamento pre colazione - sia pure nella forma morbida del Tai-chi - credo sia un po' troppo per me, passo pure grazie :D
@AloMadeddu Massì, lo so. E non dimenticare quelle intestinali, e l'assenza della carta igienica fino al 1890 (circa) ;)
@SalomonXeno Indubbiamente! >_<
Io col lavoro che svolgo farei la fame in età vittoriana e faccio la fame anche adesso, LoL
Ma non è mio interesse ritornare all'età vittoriana, quanto piuttosto recuperarne alcune caratteristiche e reintegrarle nella società attuale.
Mi autocito (molto hipster):
"E so benissimo che la vita appena descritta, oltre che idealizzata, è tipica di un maschio bianco della borghesia/aristocrazia medio alta."
Inoltre vedo&sperimento sulla mia pelle che senza citare la rivoluzione industriale in Cina, le condizioni di molti lavori informatici e impiegatizi di bassa manovalanza comportano identiche condizioni di logorio e alienazione "allo scavare nelle miniere".
Coscienza sei accattivante come non pochi..
Vivo il presente naturalemnte, ma a modo mio, senza falsi stereotipi o modernismi.
Non seguo l'antico , ma solo, nel limiti del possibile, ciò che mi piace.
La prima cosa importante è una colazione lenta e ristoratrice,rinuncio agli altri pasti, ma questa deve essere fatta a dovere...
Devo solo insegnare ai cani a portarmi il giornale!!!!
Mi sono iscritta subito, amico intrigante, felice se vorrai ricambiare..
Una dolce serata soffusa...
http://rockmusicspace.blogspot.it/
Benvenuta sul blog Nella Crosiglia :-D Se ti piace il vecchiume oops l'antico, qui ne troverai spesso e volentieri
Sul cane, ahimè, temo che l'idea di fargli portare il giornale sia in effetti piuttosto ardua, tutta quella bava sul quotidiano rovinerebbe la lettura...
Coscienza mia,ma i miei cani sono educatissimi e non fanno bava..sic..soprattutto la femmina è anche velocissima come tutte le donne, credimi!
Grazie infinite simpatia per la tua iscrizione , vado subito a salvare il tuo blog sul mio roll...
Bacio tra un allerta meteo e l'altra...
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