Viviamo un momento di
stanchezza nelle produzioni internazionali di Kickstarter, e in
generale nel crowdfunding. Ho sempre seguito le produzioni di
videogiochi e wargames, quindi mi limito a giudicare quell'area di
solito fruttuosa. A partire dalla primavera del 2014, il numero di
backers e la generale qualità dell'offerta si è abbassata
drasticamente. I clienti sono più diffidenti, le donazioni
faraoniche (500, 1000 euro...) raramente sono prese in
considerazione.
E' un bene? In realtà sì.
I progetti di uno, due anni fa sono ancora in progressione e
considerando i lunghi tempi di fabbricazione, gli aficionados
di Kickstarter preferiscono prendersi un periodo di pausa. Dal
controverso, ma oggettivamente bellissimo Kingdom Death alle
miniature punk della Raging Heroes e di tanti, tanti altri le soglie
di completamento si sono allungate e i clienti hanno maturato una
certa diffidenza verso promesse vaghe e fumose.
Viviamo la fase Post
Kickstarter, dove si preferiscono progetti piccoli e ridotti, e dove
gli stretch goals cominciano a venire articolati con soglie piuttosto frequenti, spesso collegate – ed è una tattica che consiglio molto
– al numero di likes su Facebook o alla raggiunta di un certo
numero di condivisioni.
Al contempo, un bel po' di
progetti italian made stanno finalmente entrando nella
mischia.
Come avevo già sottolineato un mese addietro, non c'è
alcuna ragione perché in Italia il crowdfunding “non
funzioni”. L'idea di una presunta, maggiore generosità del popolo
americano contrapposto alla tirchieria italiana è tanto ridicolo che
si squalifica da sé.
Gli italiani vogliono donare, lo fanno anzi! Ma
spesso l'ostacolo vero è qui, non dispongono dei mezzi materiali per
farlo. Sia perchè, non fa male ricordarlo, non siamo negli anni di
crescita economica del 60' sia per una martellante, continua campagna
negativa della televisione.
Il messaggio che viene trasmesso ogni
giorno, ogni singolo momento da oltre un decennio a questa parte
recita che acquistare online è pericoloso, che possedere una carta
di credito è difficile, che navigare su Internet espone a
innominabili pericoli. L'unico, certificato utilizzo della Rete
sembra consistere proprio in una Internet rigida e televisiva, dove la
visione passiva di canali Youtube si sovrappone senza continuità
alla Rai e dove i recinti dei Social network sostituiscono il baretto
sotto casa, in tutti i suoi aspetti negativi: gioco d'azzardo,
sessismo e lamentevoli piagnucolii.
Intanto quelle che sono le reali
potenzialità di Internet vengono tacitate, messe sotto banco:
lasciate ammuffire nell'andito.
In realtà, sia per
Kickstarter che Indiegogo, gli unici noiosi procedimenti che vi si
richiedono consistono nell'iscrizione e nella registrazione di una
carta di credito che nel novanta per cento delle volte consisterà
nella vecchia Postepay. Nonostante le Poste mettano a dura prova la
pazienza dell'uomo più paziente del mondo, possedere una Postepay
non richiede un gran numero d'incartamenti e difficilmente vi verrà
hackerata.
A meno che non rientrate nei folli che alle Poste
ricaricano la Postepay di mille euro e oltre, vi limiterete a
inserirci quanto basta per gli acquisti prefissati, senza eccedere.
Dovesse succedere anche il peggio e la vostra carta venisse hackerata
perderete, boh? Dieci euro? Cinque?
E siete forse tanto preziosi, i
vostri dati tanto importanti?
La miglior difesa dalla privacy è la
constatazione sconsolata che le vostre informazioni biografiche non
interessano a nessuno, se non agli spammer. Non siamo Obama, non
siamo né presidenti, né ministri, né militari.
Siamo solo backers,
cittadini-clienti che difficilmente interessiamo a qualcuno.
Il primo progetto che
volevo segnalare, è il relaunch di Prussiani Vs Alieni.
Avevo già precedentemente
menzionato il progetto, che allora era in produzione sulla
piattaforma Eppela. La soglia era alta, ma il lavoro di marketing che
avevano svolto era magistrale, ai livelli dei Kickstarter
internazionali. Aggiornamenti frequenti, un concorso #coibaffi,
risposte pronte e veloci.
Non ce l'hanno fatta, ma
come dovrebbe comportarsi ogni sviluppatore serio, non hanno demorso, e il
progetto arricchito, ampliato e sopratutto con una soglia molto più
bassa è stato lanciato su Indiegogo. Stanno per
farcela, quindi se siete tra i vecchi Backers del progetto o tra gli
interessati considerate di parteciparvi. Non comportatevi da codardi,
non aspettate che la soglia minima venga raggiunta: è proprio il
genere di comportamento che affossa il crowdfunding.
Piuttosto che
spingere alla condivisione su Facebook, io stuzzicherei i diretti
interessati a partecipare. Senza voler puntare il dito, comportamento
sempre riprovevole, continuo a chiedermi perchè su 4073 "mi piace”
ci ritroviamo con 316 backers. Occorre considerare chi non può
perchè troppo giovane, chi non ha soldi e chi si ripromette di
ricaricare la carta ma non lo fa (Io! Io! Io!) e mille altre buone
ragioni. Tuttavia, la perplessità rimane.
Evidentemente la vecchia
regola dei blog di non considerare per forza le visite al giorno come
un tot di “clienti” vale con ogni probabilità anche per i “mi
piace” delle pagine Facebook.
Per il contenuto del
fumetto vi rimando al vecchio articolo, l'unica reale differenza
stavolta consiste nella versione a colori che ha comportato una
diminuzione del numero di pagine.
Trovo,
personalmente, un po' ridicole le discussioni sull'attendibilità
storica di un fumetto con un titolo del genere e piuttosto visto il
richiamo a Go Nagai e alle più iconiche serie di robottoni, direi
che il lavoro di ricerca dev'essere svolto lì. L'ambientazione
storica, considerando la mole di riferimenti è in realtà saldamente
piantata negli anni d'oro dell'anime del Giappone 70'/80', sebbene con alcune
derivazioni americane, quali l'orrido Transformers :-D
Con Davide La Rosa al timone della sceneggiatura, ci aspetta una satira in grande
stile.
Con la seconda
segnalazione passiamo dai fumetti ai giochi da tavolo, pur rimanendo
nell'ambito dell'ucronia storica. Seguo la minuscola casa di
produzione Ludus Magnus Studio d'almeno un annetto.
Il progetto,
intitolato Nova Aetas: Dark Renaissance Tactical Game, è un gioco da tavolo con miniature e scenari
ambientato nell'Italia Rinascimentale, nel periodo della Lega di Cambrai, sotto il guerrafondaio papa Giulio II. Non è una variazione su un tema storico, un “What if”,
piuttosto un Rinascimento alternativo, dove all'elemento storico si
affianca un elemento fantasy contestualizzato, ma di spessore:
driadi, fauni e centauri, attinti da una mitologia mediterranea
raramente sfruttata.
Il gioco dovrebbe
svolgersi a turni e seguire una campagna con scenari prefissati, dove
il nemico reagisce in base a un' intelligenza artificiale ( o meglio,
cartacea!) particolarmente sofisticata.
Dal punto di vista delle
regole, senza dubbio è l'aspetto più interessate. Va da sé poi,
che procedendo nella storia i quattro protagonisti progrediscano in
punti ed esperienza.
Il progetto è ambizioso,
la soglia richiesta molto alta. Le miniature sembrano di buona
qualità e facilmente intercambiabili con la Games Workshop, essendo
di statura 28mm. Man mano che il crowdfunding procede dovrebbero
mostrare più miniature e più renders per farsi un'idea chiara di
cosa effettivamente si prenota. L'atmosfera è tutto sommato
azzeccata, sebbene le armi da fuoco risultino sospettosamente scarse
e gli alberetti in legno siano orrendi. Sto acquistando una certa
insofferenza per miniature come la ladra (Scum) e la maga (Apprentice) puntualmente svestite in corsetti e abiti discinti, ma per carità sono
mie personali fissazioni....
L'espansione in esclusiva per Kickstarter. |
Non lo consiglio
incondizionatamente, ma senza dubbio è un progetto da tenere
d'occhio.
Fonti:
Prussiani vs Alieni su
Indiegogo
Nova Aetas su Kickstarter
La pagina Facebook di
Ludus Magnus Studio
Un vecchio articolo di Gioconomicon su Nova Aetas
2 commenti:
Capisco quello che dici...
Anche il mio blog ogni tanto promuove i progetti validi su KickStarter: tuttavia non sempre si può finanziare economicamente, ma un articolo o un linkaggio ci può sempre uscire!
Di fatti spammero questo post :)
Bella!
Il tuo blog ancora di più, trattando proprio di giochi.
Io adoro kickstarter, ma diamine i progetti davvero abbondano. Diciamo che essendo Nova Aetas un gioco italiano, ho un occhio di riguardo.
Intanto, per la cronaca di chi ci legge Prussiani ha superato la soglia! Sì! Forza Prussia! Avanti con magliette ed action figure! ^___________^
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