le solite descrizioni "pompatissime" |
Tutto ruota sempre
all'eterna diatriba bene/male.
Il gioco d'azzardo fa male.
Cattivo stato biscazziere, cattivo!
Le armi da fuoco fanno male.
Cattiva America, cattiva!
Il tabacco fa male. Cattive
lobby del tabacco, cattivo stato!
Ma in tutto questo, la
responsabilità del singolo è sempre nulla. Assente.
E' un incapace, il cittadino
italiano.
Un povero ometto che evidentemente non è mai arrivato alla
maturità; che non è in grado di rischiare, di scegliere, di agire
di sua spontanea volontà. Egli deve succhiare il latte (malato)
dello Stato, e come sua massima ambizione lavorare come funzionario
pubblico; dateci dieci anni e a quell'inestetico, individualista
cavaliere delle fiabe sostituiremo un grigio burocrate.
Sarebbe interessante
osservare, che nei paesi protestanti, anglicani, lontani dal
confessionale assolvi tutto, dallo zucchero cariato della compagnia
di Gesù, l'uomo è solo di fronte ai suoi peccati. C'è solo lui e
Dio, nessun altro terzo incomodo. E l'uomo sceglie di salvarsi con la
sola forza della grazia; viene considerato entità autonoma, che
grazie a un minimo di giudizio sceglie lui con cura, come orchestrare
la sua vita. Ma in Italia, il protestantesimo non è (purtroppo) mai
filtrato. Il calvinismo neppure. E non abbiamo avuto monarchi amanti
di mogli decapitate e brusche scissioni ^__^
Così non occorre
meravigliarsi, che il prezzo della Luxury Blend, dai nove euro
spiccioli oltreconfine salga precipitosamente alla bellezza di
diciotto euro, virgola qualcosa.
Lussuriosi! Viziosi!
Perseguire una (dubbia) moralità a suon di tasse non è certo una
novità, ma diversi innumerevoli secoli di bancarotte economiche e
provincialismo spinto dovrebbe insegnare quant'è masochista anche
sul piano economico. Ma d'altra parte, vallo a spiegare che la molla
che spinge l'economia è proprio l'avidità... Di per se
teoricamente, già un vizio.
La Luxury Blend è una
miscela particolarmente interessante.
Leggera, ma non al punto da
essere mescolata con tanta facilità si presenta bene, con la composizione classica ripartita in Virginia- Burley-Cavendish.
Si sentono Vaniglia, Miele (molto) e appena un filo- impercettibile a meno d'avere buon naso- d' Arancio.
E' quindi chiaro il genere; un aromatico. Ma un aromatico in senso buono, dove i differenti aromi non lasciano in bocca la sensazione di gustare un prodotto troppo zuccheroso, dolciastro.
In effetti, è uno dei pochi
tabacchi che se lasciato aperto in una stanza sprigiona un tale
profumo che ricorda più un deodorante che qualcosa da fumare.
Accesso con cura, va fumato con attenzione, per distillare i diversi
sapori che si presentano bene quando assaporati se possibile ancor
più lentamente del solito, ma che altrimenti possono confondersi e
diventare pesantini.
La combustione tende ad accelerare piuttosto bruscamente, insomma a volte è davvero troppo veloce. Questo-ovviamente! - immagino dipenda molto dall'abilità del singolo, ma la combustione in questo caso mi è davvero sembrata peggiore del solito.
La latta ha inoltre più del
solito la tendenza irritante a "sollevarsi". Pressato in
modo meccanico, il tabacco andrebbe preso con leggero movimento
dell'indice, quasi di strofinio, per non scomporre troppo la miscela.
Altrimenti il tabacco tende ad "alzarsi". Chiudete il
coperchio, e poi Bang! Quando lo riaprite la miscela è tutta
scomposta e magari ne perdete una parte nel "caricare" la
pipa.
Che d'accordo, sono magari
fissazioni tutte mie. ^^