
Sono rimasto sgradevolmente sorpreso
che nella blogosfera italiana nessuno si sia occupato a fondo dell'ultima polemica in terra d'America sugli
Hugos.
Probabilmente mi sono perso articoli
importanti da siti che non seguo, ma ho l'impressione che al di fuori
di un articolo “forte” pubblicato da
Fantascienza.com e un altro
da
Players, nessuno abbia trattato a fondo l'argomento. Non si può
negare che sia un argomento complesso, con più opinioni da menti
illustri come
John Scalzi e
George rr Martin; e tuttavia un dibattito
italico sarebbe risultato interessante.
Il problema in pillole per chi se lo
sia perso: gli
Hugo,
premio di fantascienza popolare attivo dal 1953, quest'anno sono
stati vigliaccamente sabotati da due gruppi di
fantascienza destrorsa
americana, i
Sad Puppies e i
Rabid Puppies. Entrambi i movimenti
rivendicano maggior spazio alle opere di fantascienza a loro giudizio
lette “dal popolo” contro quelle che ritengono premiazioni
“viziate” da un eccessivo
favoritismo verso minoranze e
radical-chic. In altre parole,
Larry Correia tra i portavoce dei Sad Puppies
ritiene che nell'ultimo decennio il
politically correct abbia
sabotato il giudizio degli Hugos, che sono andati a solo beneficio
dei “favoriti” del momento, senza considerare il reale valore
dell'opera.
I
Rabid Puppies invece, il cui leader
Vox Dei (!) è finlandese, contestano gli Hugos con maggiore
violenza, esprimendo le uguali proteste di Correia, ma corredandole
con diverse accuse, tutte più o meno retard, dalla misoginia
internettiana di reminiscenze del
Gamergate ai solit rant
complottisti.
Si può riconoscere la validità di
alcune proteste di Correia e dei Sad Puppies, ma in ambedue i casi
alla base c'è quel
cultural marxism, che ipotizza un
improbabile
complotto di sinistra a danni del bistrattato “uomo bianco medio”.
I Sad Puppies non sembrano accorgersi che da quando gli Hugos vennero
introdotti nel 1953, sono stati premiati autori di ogni estrazione
politica senza reali preferenze. Al di fuori della decisione
sgradevole di rovinare la fantascienza con esplicite posizioni
politiche, i Sad Puppies peccano d'
ignoranza storica, lodando autori
come
Heinlein che dopo aver scritto fantascienza militare come
Starship Troopers, iniziava quel romanzo hippie che è
Straniero in terra straniera.

Convinti dunque che gli Hugos fossero
irrimediabilmente corrotti dall'interno, i Sad Puppies hanno
compilato una lista di opere – all'insaputa degli autori dei
suddetti romanzi, s'intende – e hanno deciso che li avrebbero
promossi con ogni mezzo possibile. Fin qua, tutto regolare: si vuole
promuovere fantascienza che si ritiene di qualità, tramite
un'organizzazione di appassionati. Più che giusto. Tuttavia, per
votare le opere che si desiderano, occorre comprare una quota
d'iscrizione di 40 dollari. La quota include le opere vincitrici e
la possibilità di accedere al voto. E' una scelta ragionata per
scremare i vecchi appassionati dai lettori occasionali cui piace
premere a ripetizione sui bottoni delle liste. La cattiveria dei Sad
Puppies è stata acquistare più biglietti possibili per accaparrarsi
quanti più voti disponibili. E' una mossa sleale, ai limiti della
legalità. Affonda nell'idea di una leva di massa generale, dove si
vuole sommergere il nemico con il proprio numero. Non c'è alcun
tentativo di argomentazione, o di giustificazione: sono le stesse
tecniche di spam e harrassing tipiche del Gamergate.
Quanti, di questi lettori “comprati” dai Sad Puppies, hanno letto
effettivamente le opere in gara? Quanti sono effettivamente
appassionati di fantascienza, come il vecchio zoccolo duro che vota
ogni anno? Credo pochi, se non nessuno.
Larry Correia, in uno scambio
telematico con
George rr Martin, è un buon rappresentante della
categoria dei Sad Puppies. Mescola rivendicazioni prive di fondamento
a inesistenti discriminazioni. Afferma di esser stato maltrattato
agli Hugos solo perché mormone e libertario, ma risulta incapace di
citare situazioni dove effettivamente questo fantomatico bullismo si
sia verificato. Molto pacatamente, Martin gli fa notare che neppure
lui fu trattato bene agli Hugos negli anni 70' e che nessuna delle
circostanze che cita sono straordinarie. Sfugge a Correia la semplice
idea che, se non ha raggiunto i premi che voleva, è solo perché non
scrive ancora sufficientemente bene. D'altronde,
Grimnoir Chronicles,
nonostante sia un buon romanzo (
ehi, lo consigliava Giobblin!) mostra
una caratterizzazione psicologica e una cura nella ricostruzione
storica del tutto
assente.
Ma eh, no! Se Correia e altri valenti
autori non sono stati premiati, la colpa è sicuramente di malvagie
femministe-ebree-socialiste... >__<
L'atteggiamento generale in Italia
sembra quella del boicottaggio: gli Hugo – almeno nelle categorie
della narrativa breve – sono stati sabotati, dunque non li
pubblicheremo, né daremo loro visibilità. Non sono molto d'accordo.
In primo luogo, i Sad Puppies hanno sempre piagnucolato d'esser
vittima di un sistematico boicottaggio che proibiva loro alcun
premio. Di conseguenza semplicemente allinearsi ai loro pregiudizi
boicottandoli a loro volta non mi sembra una mossa geniale, quanto
piuttosto una conferma ai loro rant complottisti. Ugualmente, la
proposta di votare NO AWARD in ogni categoria come protesta verso il
sabotaggio rischia di eliminare quelle opere in gara “fuori”
dalle liste dei Sad Puppies, che a fatica erano riuscite a
qualificarsi.
Pertanto, la scelta migliore per quanto
mi riguarda è leggere senza pregiudizi ogni opera premiata, cercando
di estrapolare quanto c'è di valido senza boicottare
indiscriminatamente tutto. In questo modo, si potrà premiare quanto
c'è di buono nell'establishment, dimostrando ai Sad Puppies che sì,
possono venire premiate opere di ogni estrazione a patto che siano
ben scritte.

In un lontano e oscuro futuro (cit.) la
guerra è affare di pertinenza di giganteschi
carri corazzati. Questi
monumentali tank, della grandezza di interi edifici, comprendono un
vasto arsenale di cannoni, lanciarazzi, armi a energia e decine di
torrette. Sono un esercito in una sola macchina, un mostruoso
conglomerato di forza bruta inviata per sedare ribellioni e
conquistare pianeti.
Mentre la fanteria umana e i droni
d'appoggio vivono nel ventre della macchina e svolgono funzioni di
supporto, il tank è comandato da una sofisticata intelligenza
artificiale, capace di compiere decisioni autonome e coordinare con
perfetta precisione le diverse torrette. A tutti gli effetti, questi
carri armati sono esseri pensanti, dotati di un loro carattere e
umore.
Seguiamo perciò le avventure di
Maggie, un'intelligenza artificiale femminile che ha vissuto
centinaia di conflitti e la cui unica debolezza è un amore per i
fiori nel database delle informazioni sulla Terra...
Il romanzo breve parte con un'imboscata
di una razza aliena, gli Slugs. Questi molluschi antropomorfi
combattono una guerra di schermaglie e agguati. Maggie, colta in
un'imboscata, sceglie di sacrificarsi fino all'ultimo bullone per
permettere la ritirata al grosso delle truppe: il primo quarto del
romanzo è infatti la descrizione di una battaglia campale disperata,
dove gli Slugs/persiani muoiono a migliaia contro Maggie/Sparta. Il
carro sopravvive, ma è talmente malmesso che viene recuperato da una
squadra di manutenzione umana per venire dismesso... e demolito.
Da lì in poi, Maggie rivive le sue
memorie di guerra nella galassia, mentre gli operai le staccano gli
occhi/visori, i polmoni/tubi d'energia e lentamente la spengono.