Ah, Lucca comics!
Tanto ne avevo sentito parlare, ma non
ero mai andato alla sacra mecca di ogni nerd che si rispetti.
Dopo un'avventuroso (sic) viaggio su
treni dieselpunk affollati come treni bestiame e romantiche avventure
fra cosplay pettorute sono tornato, carico di bei doni razziati dalla
bellissima fiera lucchese.
il vostro belliffimo (sic) blogger nascosto dall'ennesimo cosplay di ezio auditore -.- |
Qualche impressione sulla fiera.
Sinceramente, gli stand di fumetti e
videogiochi erano sì buoni, ma nulla di veramente impressionante.
Quanto vi era di raro- o vantaggioso- era già stato preventivamente
saccheggiato dai soliti appassionati e non ho visto sconti che
giustificassero un intero viaggio. Anzi, spesso ho notato come i
prezzi fossero chiaramente rialzati. Discorso diversissimo per
miniature e giochi di ruolo; lì occasioni buone c'erano, spaziando
da giochi talmente di nicchia da risultare introvabili a magnifiche
miniature al di fuori del monopolio dell'evil Gw.
Ma ancora una volta, una persona un
minimo al passo coi tempi non fatica a trovare occasioni migliori
sulla Baia, o comunque risparmia molto di più acquistando
all'estero.
E quindi? Perchè venire?
Beh, per il cosplay, ovviamente.
Visto in foto, il fenomeno cosplay può
risultare ridicolo e bambinesco, anche nei casi migliori.
Quella spada di cartone è una cosa
ridicola, avanti!
E quell'armatura in politistirolo?
E per non citare
gli spiderman obesi, gli hulk rachitici e le calze a rete su oscene
femmine mangianutella!
Ma visto nella realtà, è un'altra
cosa, davvero.
Primo, già il semplice numero, la pura
massa di cosplay convince lo spettatore. C'è poco da fare, quando ti
ritrovi circondato dall'ennesima massa di one piece e assassin's
creed e supermen vari ti perdi a pensare se non sei forse, tu, nella
tua camicia e jeans da turista a essere quello fuori posto.
Secondo, conta la convinzione. Puoi
avere il vestito da cosplay migliore all'universo, ma se manchi
d'immedesimazione, tutto crolla. Ho visto cosplay scarsi trionfare
grazie alla pura immedesimazione.
Otaku terminali in altre parole.
Metodo Stanislavskij alla sua massima potenza.
Terzo, la realtà non è che
percezione. Come già insegnava Hume, e la scuola di sani scettici
empiristi inglesi, la percezione è tutto. Noi siamo quanto
percepiamo, e la realtà non è altro che quanto vediamo dai sensi.
In questo senso se la realtà si popola di personaggi di manga e
anime, devo accettarlo: questa è la realtà.
Se il giapponese
davanti a me veste e si comporta e parla come quel personaggio di
quel dato anime Devo accettarlo. Cos'è più probabile, che stia
parlando con un pazzo muscoloso avvolto in stracci che per uno strano
motivo si ostina a recitare esattamente come quel dato anime, o mi
devo arrendere all'evidenza e semplicemente accettare che sì, sto
parlando con Ken il guerriero?
Menzione d'onore per i cosplay
steampunk, per la maggior parte del gruppo steampunkitalia (credo).
La maggior debolezza di molti cosplayers è rifugiarsi in vestiti a
bassissimo prezzo, cartone e polistirolo e plastica spesso
scarsamente dipinti. L'effetto è certamente buono, ma manca di
"solidità". Quella gigantesca mazza è un capolavoro, ma
si vede pur sempre come sia cartapesta ben modellata. Quella tunica
bianca da mago di D&d va bene, ma insomma possibile non sia
nemmeno un pochino sporca ai margini, o spiegazzata il necessario?
goggles, goggles everywhere |
Il cosplay steampunk invece funziona.
Anche circondato di persone, non è mai fuoriposto.
Nel caso degli uomini, abbiamo tuba e
cappello che non passano mai di moda, e al minimo possono venir
scambiati per un abbigliamento eccentrico. Nel caso delle donne i
costumi vittoriani sono tremendamente sensuali; particolare
paradossale considerando come fosse al contempo epoca di moralismi e
prudery. Fighissimo bonus, il cosplay non è rievocazione storica, e
dunque via libera alle combinazioni più audaci.
" In VSF women wear corsets under their clothes, in SP they wear it over their clothes."
( da una discussione su Lead Adventure, una delle migliori definizioni di
steampunk, che abbia mai sentito... ovviamente sto scherzando ^^)
Inoltre, come già sottolineato, nel
cosplay steampunk non esiste la plastica e non esistono schifose
resine e morbido polistirolo. E' un cosplay d'ingranaggi e acciaio,
di lastre di rame e ottone lucidate a fino, di pistole multicanna e
bastoni animati. Gli stessi vestiti rifuggono da quell'impressione di
"carnevale" che danno spesso molti cosplay medieval
fantasy; anche nei casi dello steampunk più stupido e retard, c'è
sempre una forte impressione di sporco, di grasso e olio, di
"solidità e affidabilità", insomma.
Quindi, devo ammetterlo, i cosplay
steampunk mi hanno positivamente colpito. Certo, se magari si
decidessero a usare un po' meno quei fottuti occhialoni da ingegnere,
saremmo tutti più felici ^___^
Dunque, ritornando alla fiera, cosa mi
sono procurato che forse vi potrà interessare:
- La Lega degli Straordinari Gentlemen:Century. Una raccolta delle ultime tre puntate della saga di Alan
Moore; "1910", un'avventura breve nei primi anni del 900,
in piena epoca edoardiana, dal gusto ancora retrò e steampunk. Di
seguito," 1969", un viaggio psichedelico nella
coloratissima Swinging London degli anni 70. La trama in questo caso
va un po' alla cazzo, e non si capisce bene dove voglia arrivare
Moore. Infine l'apocalittico finale- 2009- che dovrò leggere e
rileggere perchè a tal punto fitta è la trama di riferimenti e
citazioni che è Impossibile capire il finale, o almeno quando l'ho
finito in treno verso la mezzanotte di domenica sera mi sentivo a dir
poco esausto mentalmente.
- " Il regno di Osiride",
della serie di giochi di ruolo Sine Requie. Allo sbarco di Normandia,
i morti risorgono dalle tombe, e un'invasione di zombie dilaga nelle
già martoriate terre dell'Europa. La serie si concentra sui pochi
paesi sopravvissuti, stretti nella morsa d'acciaio d'inumane
dittature; il Soviet, il rinato IV Reich, il papalino Sanctum
Imperium. Il nuovo manuale introduce un nuovo contendente, Il regno
di Osiride. Al risveglio dei morti, il faraone Ramesse III si è
risvegliato, e ha ristabilito il suo dominio in quanto Dio sui
territori dell'Egitto. Carri armati inglesi comandati da mummie
rinsecchite proteggono i preziosi pozzi di petrolio, mentre oscuri
rituali vengono celebrati nel profondo delle piramidi. Rispetto al
resto delle ambientazioni, la mia prima impressione è che i toni
siano stati un po' alleggeriti, e che dall'horror del IV Reich, ad
esempio, si sia passati a toni pulp, alla "Indiana Jones".
C'è qualcosa di deliziosamente ironico, che nel mondo di Sine Requie
un faraone vecchio di Millenni sia il personaggio più buono si possa
trovare in giro...
- Al Goblin store con mia immensa
delizia ho finalmente trovato le miniature francesi del gioco Smog1888. Già citato in mio precedente articolo sul wargaming, è un
gioco da miniature che vede lotte fra bande steampunk in una londra
vittoriana assediata d'ogni sorta di bizzarra mostruosità. Si spazia
dal classico club, una versione pompata della leggenda degli uomini
straordinari in pratica, ai culti e alle sette egizie che si dedicano
a esperimenti di necromanzia ed evocazioni di demoni, fino alle fate
e alle diavolerie steampunk di automi e giganteschi robot.
L'atmosfera che le miniature riescono a creare è unica, e gli
elementi di contorno, le pubblicità vittoriane, la storia di ogni
personaggio sono molto ben azzeccate. Dal mio canto sono riuscito a
procurarmi l'opiumancer, una cinese oppiomane in grado d'evocare
demoni dai fumi dell'oppio, Lily Watson, un'orfana sociopatica convinta di essere
una fatina e Milady Usher, un'inquietante gentildonna vittoriana
dedita a esperimenti di magia nera. Ne riparlerò in futuro,
promesso.
E voi?
Siete mai stati a Lucca comics?
Cosa pensate del fenomeno cosplay?
4 commenti:
Sono stato a Lucca due volte: la prima avevo 26 anni, fu per varie ragioni uno dei periodi più belli della mia vita; trascorsi là tre giorni e - non so se ti è mai capitato - ebbi per tutto il tempo una sensazione di pura, reale, fisica magia. Forse fu perché, con il mio club cittadino di gdr, partecipai a una gara mai più riproposta (credo) in cui gruppi ludici da tutta Italia erano invitati a creare eventi per far giocare il pubblico; quindi piuttosto che da spettatore "passivo" vissi la fiera da attore sul palcoscenico. In ultimo, la vissi a fianco del grande e perduto amore della mia vita, che ogni anno ritorna dall'Australia, dove vive ora, apposta per lavorare nello staff di Lucca Games.
La seconda volta fu nel 2008, quando presentai il mio "Tristano" in occasione degli un-pò-troppo frettolosi e snobbati eventi letterari della manifestazione. E... insomma: ci credi che non mi fregava proprio NULLA di essere lì a parlare del mio romanzo, e che tutto quello che intimamente volevo era ritrovare anche solo per un istante le sensazioni di quel meraviglioso 1998?
Lacrimuccia lacrimuccia...
" non so se ti è mai capitato - ebbi per tutto il tempo una sensazione di pura, reale, fisica magia. "
Sì, decisamente; forse come ho teorizzato per il numero di cosplay, forse per l'overdose di nerdismo... ma in ogni caso è stato un po' come tornare a casa... Con l'eccezione che non ero mai stato a lucca *___*
grazie per l'accorata testimonianza; chissà che non ci si veda un giorno al prossimo Lucca comics... A cui ho già intenzione di vestirmi da gentlemen steampunk... ovviamente! ^^
Quanto sei bello nella foto Zeno? XD XD XD XD è dai tempi del Palmariva che non vedevo una tua foto così XD
Sì Lucca comics mi ha fatto bene, decisamente ^^
Da notare la camicia hawaiana rosa, la stessa del palmariva, LOL
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