L'idea iniziale era di
selezionare solo alcune delle curiosità presenti nel saggio The Lord
of the Films, di J. W. Braun, senza ammassare troppe note tecniche.
Vedendo il buon riscontro in termini di visite e condivisioni, alla
fine ho tradotto interi capitoli del libro, allungando di articolo in
articolo il livello di dettaglio. Ad esempio, nella prima parte della Compagnia dell'anello, ho saltato a piè pari ogni genere di
spiegazione sugli effetti ottici e i trucchi usati da Jackson per le
diverse altezze di nani, hobbit e umani. Magari, passato qualche mese
e con più tempo e calma a disposizione, rimaneggerò parzialmente la
serie correggendo alcuni errori e aumentando la qualità dei
fotogrammi. Ad esempio, nella parte 1 del Ritorno del re ho
dimenticato di inserire il cameo di Jackson come capitano dei pirati!
Allo stesso modo, uso certe volte i termini inglesi e altre volte la
traduzione italiana. Ad aggravare il problema, alcune volte la
traduzione scelta nel libro non è la traduzione scelta nel film e
viceversa. Insomma, il materiale è tanto, come la confusione.
Consolatio Tolkien,
guide simili in italiano non esistono e quando ci sono, risultano o
parziali, o scorrette, per il semplice motivo che non sottolineano
quali fonti hanno usato. Anche in articoli triviali come questo, al
momento di confessare affari di regia o curiosità di casting, saper
dire qual'è la fonte è importante. Certo, i lettori condivideranno
comunque e ovunque, specie se l'informazione è in pillole – una
frase, una foto, un colore sgargiante – ma dal punto di vista
dell'onestà e della morale è scorretto. J. W. Braun, nel nostro
caso, è uno dei principali gestori di One Ring. Net e la sola mole
di interviste racchiuse convincono della bontà del saggio,
decisamente non riepilogativo.
Shelob, la battaglia dei
campi del Pelennor
Gollum porta a
compimento il suo contorto piano, conducendo Frodo nella tana di
Shelob, dove l'ingenuo portatore viene prima punto e in seguito
catturato dagli orchetti. Minas Tirith intanto è salva grazie agli
sforzi dapprima dei cavalieri di Rohan e in seguito di Aragorn e i
suoi Morti.
Per fabbricare le
ragnatele di Shelob, furono usati due differenti polimeri che
dovevano essere riscaldati e fusi assieme a 220 gradi celsius (428 gradi). I
responsabili dei materiali per gli effetti speciali si accorsero a
loro spese che a 228 gradi celsius (442 gradi) la mistura prendeva fuoco.
I proiettili incendiari
lanciati dalle catapulte di Mordor sono fatti di paglia.
Sean Astin fu scelto
come Sam Gamgee proprio per aver saputo recitare nei provini la scena
in cui Sam parla a un Frodo apparentemente morto.
Durante le scene in cui
Faramir appare svenuto, in realtà quello non è l'attore, ma un
fantoccio modellato sulle sue sembianze, per mostrarlo agonizzante,
al limite del trapasso. Era talmente verosimigliante che uno dei
tecnici lo scambiò per l'attore – David Wenham – e tentò invano
di fargli bere un bicchiere d'acqua, pensando si sentisse male...
Bernard Hill è mancino
e di conseguenza lo è Theoden nel film. Durante la scena prima della
carica, in cui percuote le lance dei Rohirimmi, tiene però la spada
nella mano destra.
La scena dove Denethor
si innaffia di olio prima di darsi fuoco fu l'ultima scena girata da
Noble, perchè il composto (inventato dal Dipartimento Artistico)
rovinò irrimediabilmente la parrucca.
La primissima
sceneggiatura di Jackson&Walsh del 1997 descrive la caduta
“fiammeggiante” di Denethor precisamente come appare nel film.
Le navi corsare sono
tutte miniature, gli ultimi tipi di “diorami” costruiti prima
della fine delle riprese.
La scena dove Legolas
abbatte con uno stunt in spregio a ogni legge della fisica un
Mumakil, doveva essere un'extra dell'edizione estesa. Tuttavia, le
sue “prodezze” (la mia smorfia di disgusto non è casuale) furono
a tal punto ben ricevute dai bimbetti dagli spettatori, che Jackson
la incluse nell'edizione normale per il cinema.
Uno dei cavalieri di
Rohan morti sotto l'olifante è una comparsa nota ai game designer di
giochi da tavolo e miniature: Alessio Cavatore.
Il Mumakil morto era
tra i più grandi “pupazzi” commissionati per i tre film e uno
dei più grandi della storia del cinema. Fu realizzato in neanche
ventidue giorni.
La soundtrack che
preannuncia e accompagna Shelob è a otto note (come le zampe di un
ragno!).
Frodo perde la fiala di
Galadriel quando rotola giù per il buco e perde la sua spada
invischiata dentro una ragnatela.
L'uccisione del Re stregone da parte di Eowin è un momento molto più hollywoodiano che nel libro, con Eowyn che pronuncia una battuta alla
“Hasta La Vista Baby”, mentre nel testo parla solo dopo aver
ucciso lo spettro, dentro un'atmosfera più afferente al mito che al
film d'azione.
Ciò non di meno,
rimane una gran bella scena.
Dopo che Sam ha
infilzato Shelob, estrae la spada. Nel successivo fotogramma...
estrae la spada di nuovo!
Quando Eowin combatte
il Re degli Spettri, ha l'elmo agganciato con una cinghietta sotto il
mento. Al momento di strapparsi l'elmo per rivelare la sua identità,
la cinghietta sparisce (slacciata?).
In marcia verso
Mordor e dentro Mordor
Sam salva Frodo dalla
torre di Cirith Ungol. I due hobbit si travestono da orchetti e
iniziano la lenta marcia verso il vulcano. Intanto, al Cancello Nero
una missione suicida di Aragorn tenta di distrarre l'Occhio di Mordor
sfidandolo a battaglia.
La torre di Cirith
Ungol è il set preferito da Sean Astin.
La parte del libro dove
Sam non riesce a superare le due statue “di guardia” fu girata,
ma non compare nemmeno nella versione estesa, perché non fa
“avanzare” la storia. E' invece presente nell'adattamento di Rankin/Bass.
Mordor in Nuova Zelanda
è il vulcano di monte Ruapehu, una landa desolata, asciutta e grigia. Una mattina, tuttavia, le riprese furono interrotte: aveva
nevicato e quella landa grigia era diventata un'allegra distesa di
neve.
Jackson voleva
concludere la battaglia al Cancello Nero con un duello tra Sauron e
Aragorn, ma cambiò idea, sostituendolo con un troll in armatura
pesante.
Il momento in cui Sam
raccoglie Frodo e se lo porta in spalla fino al vulcano è per
Jackson il momento migliore della trilogia.
L'arco di Legolas si
ruppe proprio poco dopo il suo ultimo tiro per le riprese.
Il film passa
dall'inquadrare Pipino che trova Merry a Gondor, a Sam che salva
Frodo a Cirith Ungol. In altre parole, la sceneggiatura dapprima
divide i quattro hobbit in due coppie, per poi dividerli ancora e
dopo aver ognuno superato il rispettivo antagonista (astratto, quale
la paura, o materiale quale il lord dei nazgul) riunirli di nuovo, a
due e infine a quattro verso la fine del Ritorno del re.
Quando Sam colpisce
Gorbag con Pungolo, la spada si affievolisce e si spegne, quando il
vile orchetto muore.
A Gondor, Gimli siede
sulla sedia del defunto Sovrintendente, in attesa di un più degno
sostituto.
La battuta di Gimli
“Cosa stiamo aspettando?” riecheggia la sua proposta al Concilio
di Elrond, quando prova a distruggere l'Anello. I nani, una razza
impaziente...
Sia nel film di Bakshi (1978) che di Rankin/Bass (1980), non è Saruman ad avere un palantir, ma Denethor.
Nella versione jacksoniana, l'opposto è vero.
Nel momento in cui
Aragorn si getta nella mischia, la soundtrack della Compagnia
dell'Anello, “spezzata” dalla caduta di Boromir, ritorna intera e
a piena forza. In generale, il lavoro di Howard Shore in quest'ultima
parte trascende l'inumano.
L'inquadratura di Frodo
mentre guarda l'Anello dentro il vulcano è identica a Isidur nel
flashback del primo film.
Quando Gollum riottiene
l'Anello, si alza in piedi, “Gollum erectus”, per la prima
volta.
La fine di tutte le cose
Le aquile salvano Frodo
e Sam dall'eruzione del vulcano. Incoronazione e sposalizio di
Aragorn; la Compagnia è riunita per l'ultima volta. Gli hobbit
tornano nella Contea. Frodo e Bilbo abbandonano la Terra di Mezzo con
gli elfi.
L'originaria corona di
Aragorn era troppo larga: quando provarono a girare la scena
dell'incoronazione, gli scivolò giù per il naso fino alle spalle.
Tornare alla Contea a
cavallo di pony non fu una bella esperienza per gli attori.
Sean Astin era
allergico al pelo di cavallo e Wood (Frodo) non riusciva a
controllare il suo.
I ritratti per i titoli
di coda e i crediti agli attori furono un'idea di Ian Mkellen, una
simpatica citazione dalle vecchie serie tv, dove si mostrava
l'immagine sorridente dell'attore in corrispondenza del suo credito.
Non sono veri disegni, ma fotogrammi dei tre film ricalcati e
abbelliti da Alan Lee.
Quando Gandalf arriva a
salvare i tre hobbit, è accompagnato da tre aquile, perchè sa dal
racconto di Faramir come vi siano tre hobbit (sort of...):
Frodo, Sam e Gollum. Persino per una creatura abbietta come Gollum
c'è speranza.
La luce bianca al
risveglio di Frodo a Gondor corrisponde alla luce bianca che lo
accoglieva al suo risveglio a Gran Burrone, con Gandalf, nella
Compagnia dell'Anello.
Dopo aver vestito nero,
viola e blu scuro per tutti e tre i film, Arwen finalmente indossa un
vestito chiaro: verde per la scena finale, a simboleggiare la
primavera e con lei la speranza che rinasce.
Durante la cerimonia,
vediamo sullo sfondo le montagne di Mordor, che con un cielo azzurro
sembrano ora innocue.
I figli di Jackson e
Walsh ricompaiono come bambini hobbit al matrimonio di Sam.
Come Bilbo è intento a
scrivere alla sua scrivania a Casa Baggins nel primo film, così è
ora Frodo a occupare lo stesso scrittoio, nell'identica posizione.
Appese al muro di Casa
Baggins ci sono ora due spade e una cotta di maglia.
Ai Porti grigi possiamo
vedere Narya, uno dei tre anelli degli elfi, sulla mano di Gandalf.
Vediamo anche Cirdan,
un attempato elfo esperto marinaio e in origine portatore di Narya.
La Compagnia
dell'Anello e Le due torri giunsero seconde al box office degli
States, superate dapprima da Harry Potter e in seguito da Spider Man.
Tra il 2003 e il 2004 Il ritorno del re invece spazzò
definitivamente le classifiche, superando gli enormi incassi di Alla
ricerca di Nemo.
In coda ai crediti
degli attori, la soundtrack si chiude con un omaggio all'Anello del Nibelungo di Wagner, proprio nel momento in cui si vede il disegno
dell'Unico Anello.
2 commenti:
Ora che hai finito lo farai sullo Hobbit? :)
@Marco Grande Arbitro
E' un'idea, ma sicuramente non a breve. Dopo queste sei settimane ho fatto il pieno di fantasy alla Peter Jackson, dalla prossima settimana si torna allo steampunk e alla storia ^_^
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