Quest'anno,
sia per motivi contingenti alla laurea che per quella triste sindrome
chiamata “essere al verde” (ma senza risultare né ambientalista,
né leghista....) non sono andato all'annuale edizione del Lucca
Comics and Games.
Il
pensiero in questi giorni in cui iniziano ad affluire le prime foto e
notizie sulla fiera attualmente in svolgimento, si rivolgono agli
anni passati. E a quanto la fiera è cambiata.
Ignoro
se in peggio o in meglio, non mi piacciono troppo i nerd nostalgici
che vorrebbero “testare” gli appassionati per vedere se sono
ariani nerd al cento per cento, o che volentieri vieterebbero i
cosplay perchè “si divertono” e “distraggono” e a volte sono
persino “ragazze”.
Orribili,
orribili crimini per chi vorrebbe in sostanza una fiera dell'usato
popolato di pensionati che in assoluto, mortale silenzio cercano
l'ultimo numero di qualche misconosciuta serie.
Tuttavia,
frecciatine a parte, è indubbio che il Lucca Comics continua a
cambiare e trasformarsi a rapidità incredibile. Io sono –
relativamente – un ultimo arrivato: ho sentito della fiera tra il
2010 e il 2011, corteggiando una manga fan che vi ci recava
annualmente, e vi sono andato per la prima volta nel 2012. Scorrendo
le foto di quel primo pellegrinaggio e confrontandole con le foto
dell'ultima edizione del 2014 si rimane annichiliti di quanto nel
giro di pochi anni la scena si sia affollata.
Ricordo che il 2012 fu
comunque un anno “pieno”, dove bisognava spintonarsi e farsi
forza per entrare nei padiglioni e tuttavia in strada era possibile
persino il sabato di trovare un angolo per una foto o una pausa.
Esistevano ancora vie di fuga dall'affollamento nel borgo medievale.
Il 2013 risultò molto di più un trauma sotto numerosi aspetti.
L'infrastruttura traballava, il personale era insufficiente e
l'intero intreccio di mura e viuzze medievali drammaticamente
insufficiente per fungere da frangiflutti alla marea di gente.
Il
2014 fu la rivoluzione mancata, tra visitatori delusi e una
situazione sotto molti aspetti infernale: bacheche e transenne senza
speranza, più che persone, bestiame che muggiva verso le entrate dei
diversi padiglioni, massicce infiltrazioni di bancarelle e shop
estranei alla fiera, dai volontari dei corsi di primo soccorso (?) ai
militari (??), per stendere un velo pietoso sulle youtuber stars (???).
A
dire il vero, forte della mia massiccia corporatura e del mio collega
altrettanto imponente, ce la siamo cavata benissimo, ma era chiaro
che si era a un passo al “fattaccio”, complici i visitatori che
si arrampicavano sulle mura medievali e misure di sicurezza da
suicidio terminale.
Con
quest'ultima edizione e il polso fermo di voler introdurre un massimo di biglietti fisso acquistabile unicamente online, la situazione
dovrebbe migliorare.
In
effetti, se siete alla Fiera in questo momento o vi siete appena
tornati, perché non commentate su come vi è sembrato?
E'
cambiato qualcosa?
O
è sempre la solita, magnifica bolgia?
Today Italy, Tomorrow the World! |
Proprio
constatando quest'escalation nel giro di pochissimi anni, mi sono
chiesto quale doveva essere l'aspetto della Fiera ai suoi esordi.
Dopotutto, alcuni vecchi reportage del 2005 o del 2006 mostrano
piazze tranquille, con scampoli di cosplay e fumettisti, con
un'affluenza stranamente “umana”.
E
se volessimo tornare ancora, ancora più indietro?
Gli
anni novanta per alcuni potrebbero sembrare l'altro ieri, ma io ci
sono nato – classe 1992 – e pertanto mi fa una certa impressione
pensare al Lucca Comics and Games... nel 1996!
Eppure
è proprio questo l'anno in cui Nigel Stillman, all'epoca uno dei
principali designer della Games Workshop, si recava per conto
dell'azienda e della rivista White Dwarf nell'italica fiera.
Il
divertente reportage è presente nel White Dwarf del febbraio del
1997 e oltre a risultare divertente è ricco d'incoraggianti lodi
verso gli hobbisti italiani, ritenuti raffinati, evoluti e insomma
“rinascimentali”.