martedì 19 novembre 2013

Beyond: le sue anime dell'idiozia


Le istituzioni decadono. 
E' una legge naturale: tutto, prima o poi, non si limita a passare di moda, ma transige, decade, scompare. Diventa obsoleto, un oggetto nostalgico, un ricordo da rivivere. 
Viene cancellato, si trasforma, se ne piange il ricordo.

Tuttavia, non viene mai sottolineato come un'istituzione non muore pacificamente. Lotta sempre fino all'ultimo, sfruttando ogni aggancio, ogni possibile espediente, ogni mezzuccio, per quanto meschino esso sia. E ciò vale ancora di più per i mass media, che se avvertono la propria supremazia venire attaccata si chiudono a riccio, lanciano pogrom, si battono come demoni infuriati.

E' una brutta faccenda. E' una brutta faccenda perché l'azione del mass media minacciato diventa spesso violenta, tenta in ogni modo di conservare artificialmente i motivi per cui esisteva. E' un malato che preserva la propria malattia, che la rende terminale, pur di continuare a usufruire dell'ospedale, di quello stuolo di medici e infermiere ai suoi ordini. Così non mi sono sorpreso, quando leggendo Sorrisi&Canzoni a casa della mia cara nonna, ho incontrato una bizzarra, nuova rubrica intitolata
I nuovi oggetti per vedere, ascoltare, connettersi, giocare
Ora, già il termine oggetto (oggetto=cosa) è scorretto, brutto e antiquato.
Sorrisi non è una brutta rivista... Oddio, dipende da cosa intendiamo per brutto. E' una rivista televisiva. E la televisione è uno dei mass media in flessione. Non ho statistiche per affermarlo, è più un dogma marxista, quel genere di affermazioni nello stile "Il capitalismo si autodistruggerà, la rivoluzione è vicina! (continuante a ripeterlo dall'alto delle vostre poltrone in pelle di baroni universitari, mi raccomando...) "
La radio non è scomparsa con l'avvento della televisione, la televisione non scomparirà con l'avvento di Internet. Discussioni vecchie. Tuttavia, nella logica del Mass media che si sente minacciato, Internet e videogiochi sono due possibili, pericolosi rivali, che occorre demonizzare. 

Non a caso, nessuno si preoccupa di porre una password all'utilizzo della televisione, non sente di doverlo regolamentare per proteggere suo figlio. La televisione è rassicurante, è casa, specie nelle statistiche delle famiglie spagnole e italiane. La rete pronta a disturbi, a manie, è invece territorio esterno, selvaggio. Pericoloso

C'è da considerare che col tempo questa propaganda ha iniziato a logorarsi, a perdere efficacia. 
Facebook è stato un bel colpo finale, una piccola televisione all'interno di Internet (uguale volgarità+complottismo= successo completo). 

I videogiochi si sono alleggeriti, sono diventati cool, Internet è trendy, è social, è disinformata utile. La minaccia che Internet potesse sorpassare la televisione era altissima, certo. Ma con mossa tipicamente capitalistica, si è scelto di abbracciare, inglobare l'opposizione. Di portarla dentro, nell'utero rassicurante della televisione. Di renderla famigliare. Distorcerla. 
Addomesticare la violenza degli autoctoni con perline colorate e mi piace su Facebook.

All'interno della Rubrica, Sorrisi discuteva Beyond Two Souls. 
Sono rimasto sorpreso, perchè Beyond è un videogioco. Interpreti una protagonista con le fattezze offerte da Ellen Page, che soffre di un legame di natura extrasensoriale con una "presenza" chiamata Aiden. 
E' un videogioco, nonostante l'alta resa cinematografica, l'azione guidata, l'uso delle inquadrature. 
Non il mio genere, dopo averlo parodiato in occasione dell'E3. Ma rimane un videogioco, ripeto. Conseguentemente, un nemico dell'unione famigliare, del sacro patriarcato, qualcosa di "esterno", pericolosamente totalizzante. Mentre leggevo tuttavia, ho notato che assai abilmente, il redattore non usava mai la parola "videogioco". Paradossalmente, dall'articolo questa parola veniva totalmente bandita, espunta. Si usava la parola "film interattivo". Beyond non è un videogioco, ragazzi: è un film. In cui ogni tanto premi un bottone.
Dell'opera, costata 27 milioni di dollari, parlano tutti. Perchè? Semplice, non è un film tradizionale. E gli attori (che pur sono stati coinvolti in ogni fase e hanno recitato ogni singola scena) non compaiono in carne e ossa, ma in versione digitalizzata: in questo modo a guidare le loro scelte sarà lo spettatore, che potrà indirizzare la sceneggiatura verso 23 diversi finali. Sarebbe sbagliato parlarne come di un videogioco, anche se è necessario possedere una PlayStation3: si tratta di un'opera rivoluzionaria per la quale sono stati necessari tre anni di lavoro.
Vedete? Ecco la manovra avvolgente. E' sbagliato definirlo un videogioco, lettori. E' un film. 
Che tradotto, vuol dire che possiede vera dignità. Solo un film può vneire considerato seriamente. Solo un videogioco che rinunci a essere "gioco" snaturando così la sua vera essenza, può essere considerato seriamente. Beyond non è un videogioco, si afferma categorici. 
E' un film, dannazione. Un film! Non osate confonderci.

Poco importa che a conti fatti Beyond Due Anime preveda una gran quantità di scelte, di concreto gameplay in cui tocchi e manipoli. Che sì, sono cinematografici, ma che alla fin fine sarebbe sbagliato definire film. Piuttosto narrazione interattiva, librogame a scelte. Ma non è cinema. E sì, Sorrisi, sono d'accordo: è un gran peccato che si debba possedere una Playstation e non basti l'occhio catodico. Il videogioco per l'inevitabile progresso rischia di minare la supremazia della televisione: non deve dunque sorprendere che venga da quest'ultimo assimilato, mangiato. Trasformato in un appendice sterile, prontamente acclamata dalla critica.

E ora, un'immagine porca di Ellen Page, altrimenti questi miei deliri non li legge nessuno:



2 commenti:

Mechanical Ambassador ha detto...

È la stessa cosa che fanno sempre con la fantascienza. Appena un autore di fantascienza ha successo si precipitano a spiegare che non è fantascienza, che solo usa i mezzi della fantascienza, etc...

Coscienza ha detto...

O con l'horror. ;-) Come Peter Jackson, che aveva già diretto un bel po' di film horror/splatter, prima di approdare al successo con lotr, ma che veniva definito "regista esordiente", LoL
E' quasi inconscio, come meccanismo