Heliopolis è
una distopia raffinata, ma decisamente invecchiata cogli anni – lo
scienziato alla Steve Jobs è un italiano, per dire – mentre
Boschetto 125 è una versione letteraria e pesante delle Tempeste
d'acciaio: al contrario Giochi Africani è un vero romanzo, che
possiamo rintracciare al genere picaresco. Il nostro protagonista, un
alter ego di Junger, è uno studente di sedici anni appassionato di
romanzi d'avventura e storie di esplorazione in Africa. Il suo
passatempo preferito consistere in leggere, leggere e leggere,
immedesimandosi nei protagonisti di queste dime novels di
inizio '900. Quando coltivare queste perversioni letterarie non basta
più, decide di sfruttare la retta annuale del collegio per fuggire
dalla famiglia, comprarsi una pistola e viaggiare in Francia a Metz,
con la confusa idea di arruolarsi nella Legione straniera.
La realtà
del colonialismo francese e del Marocco in particolare si rivelerà
ben'altra cosa...