venerdì 21 settembre 2012

Primi due mesi da fumatore di pipa: qualche riflessione


Let Me Smoke My Pipe

Affermano i veterani del tabacco: si diventa fumatore di pipa al compiersi del terzo mese. Dall'acquisto nell'antiquario, al mio primo, sventurato tabacco- un gustoso ma oltremodo pesante tabacco aromatizzato- sono ormai passati due mesi e non cessa la mia voglia di fumare la pipa.
Insinueranno i salutisti: è la droga della nicotina, il lento scivolare di quest'individuo nel baratro della dipendenza- degradazione. Può forse essere, effettivamente. Ma della pipa, quanto più mi affascina, è la profonda aura di tradizione che l'avvolge. C'è storia, in questo piccolo oggetto di metallo e legno.
Tanta storia, tanto amore.
La sigaretta viene gettata via dopo secondi di fumata, condannata all'accartocciarsi sul marciapiede, bruciata fino all'osso. La pipa, viene tenuta, e si arrichisce lenta di fumata in fumata. Ho acquistato una pipa di seconda mano; in questo senso avevo già un pezzo di storia in mano nell'istante stesso in cui l'antiquario la rivestiva di fogli di giornale.
Il tipico filtro in metallo, sembra anni 80.
Profonde scalfitture come di coltello ai lati.
L'usura insignificante a dir poco, bene denunciata dalla cenere assente, e dal bocchino appena toccato dai denti.
Un buon affare, insomma.


Ai novizi, posso consigliare, nel segno della semplicità, a evitare le già numerosissime frustrazioni in cui s'incorre inizialmente:
  • Prendete un accendino. Bello grosso, con fiamma antivento. Il tabacco è lento, ad accendersi.
  • Mai lasciare la pipa con mezzo fondo, e metterla via. Pulitela sempre, o finirete per avere l'aroma di un barbone alcolizzato.
  • Usare i fiammiferi è un atto di gran classe, indubbiamente, ma è cosa riservata a pochi eletti. (un'intera scatolozza di fiammiferi per accendere una sola pipa docet, LOL).
I lettori più fedeli avranno già indovinato questo mio personale feticismo nei confronti delle pipe dalla protagonista di "Donne, dirigibili e brutti contadini", Katherina: fin dal primo capitolo mostra di fumare la pipa, anche se con ben più pesanti sostanze del tabacco. In questo caso ho volutamente scelto di creare l'anacronismo di una donna che adopera un'indumento o in questo caso un oggetto tipicamente maschile quale la pipa: una gradevole dissonanza, peraltro accentuata dal continuo maschile di Capitano, riferito a Katherina. Volevo rendere- nei mie onesti limiti di scribacchino- una sottile confusione di genere, di cui la protagonista soffre. E' interessante inoltre notare, che lo stereotipo di base viene comunque mantenuto: anche in questo caso la pipa mantiene la sua funzione di marcatore, segnale che il personaggio è intellettuamente alto, superiore alla massa, ristretto membro di un'elite privilegiata.

"When a writer wants to show that a character is just a little bit "above" everyone else in the group, in one way or another, he'll give them a pipe. Almost Always Male. The man with the pipe is usually depicted as being a little bit older, a little bit (or a lot) smarter (often a Professor), in control, composed, unruffled and dignified. Perhaps even pompous, snooty, aloof or a bit haughty. When being held, the stem points back at the smoker, drawing attention to them as being the most important; it can also be used by them to point with. " (dall'utilissimo Tv tropes)


Dunque, è probabile che in futuri articoli tratti temi inerenti la pipa o i tabacchi. Non me ne vogliano i membri del comitato di carità, o salvezza dei tabagisti e simili altre associazioni; semplicemente passate oltre. D'altronde, anche da "esterno" alla questione, non ho mai apprezzato la direzione in cui si va avviando l'attuale sistema sanitario, sempre più nel segno di una moralità imposta dallo Stato, in cui si spaccia per salute pubblica questioni di moralità e personali scelte individuali, dal fumo all'obesità, all'attività fisica.

" Ciascuno è l'unico autentico guardiano della propria salute sia fisica sia mentale sia spirituale."
( Saggio sulla libertà, John Stuart Mill).

Femminista nell'età vittoriana... decisamente un po' TROPPO ante litteram, LoL

6 commenti:

Alessandro Forlani ha detto...

...i prossimi di sicuro saranno i cccritttici che metteranno in relazione la tua narrativa e il tuo "feticismo" (l'hai detto tu eh?!) per la pipa... :-D

Coscienza ha detto...

Azz non ci avevo pensato ^__^ Uso certi termini in modo un po' troppo disinvolto...

Ferruccio Gianola ha detto...

La classe (pipa) non è acqua:-)

Coscienza ha detto...

Grazie xD Sebbene sia lunga la strada per fumare correttamente la pipa.. Ma d'altra parte è quello che la distingue dalla più facile sigaretta
:-D

Temistocle Gravina ha detto...

Io propendo per il sigaro, ma ho iniziato con la pipa. Durante gli studi andavo tranquillo di pipa, anche perché non avevo altro da fare che stare seduto ad un tavolo con un qualche trattato davanti. Poi sono stato iniziato al sigaro e pian piano (complice anche la difficoltà di andare in giro con la pia in mano) sono passato a quest'ultimo. Qualche volta mi capita ancora di accendere una pipa ed è sempre un'emozione.

Coscienza ha detto...

Di tanto in tanto mi capita di vedere in parco qualche fumatore di pipa, ma gli amanti dei sigari non li ho mai incontrati. E in effetti già trovare tabacco da pipa in giro è una bella impresa U_u
Cmq sì la pipa accompagna meravigliosamente lettura e scrittura ^__^