Nel 1862 una gigantesca meteora ha colpito l'emisfero occidentale. La cascata di frammenti stellati ha tempestato Europa, Russia e America con un nuovo minerale: l'hephaestium.
Di facile combustione, simile al carbone naturale, l'hephaestium brucia molto più a lungo, con una resa calorica dieci, cento, mille volte superiore. Può facilmente venire combinato con altri elementi, miscelato, assunto come farmaco, droga o stimolante: potenzia con un solo granello intere corazzate. E' il combustibile del futuro, arrivato nell'epoca sbagliata: nel pieno dell'età vittoriana.
L'Impero britannico possiede la scorta maggiore di hephaestium, dispersa tra Canada, Scozia e le diverse colonie. Ne ha pertanto approfittato per scopi civili, per mantenere un dominio sui mari altrimenti minacciato dalla neonata Germania e dalla Russia zarista.
L'Impero ha inoltre sviluppato la rete di ferrovie più efficiente dell'Europa, trasformando le locomotive a vapore in treni futuristici avanti cent'anni.
La Francia possiede minori scorte di hephaestium, che ha massicciamente investito in due soli campi: artiglieria e ingegneria militare. Gli strateghi dell'esercito bonapartista hanno ancora fresca in mente l'immagine dell'assedio di Sebastopoli nella guerra di Crimea, mentre Napoleone III condivide l'amore dello zio per l'artiglieria (anche, se come sappiamo da quanto succederà a Sedan, non ha un briciolo del suo genio tattico...). Di conseguenza, la potenza militare francese è totalmente sbilanciata a favore di massicci reggimenti armati con fucili a corto raggio e una cavalleria corazzata con le nuove leghe fornite dall'hephaestium.
I fermenti politici che dall'89 in poi attraversano per tutto il XIX secolo la società francese hanno inoltre raggiunto i loro massimi livelli, con sindacati addirittura presenti nell'esercito stesso, che è una polveriera instabile di ammutinamenti, complotti e club contro il monarca.
Paradossalmente, la Francia è ormai più stabile politicamente nelle colonie africane e asiatiche, grazie alle repressioni di una potenziata Legione Straniera.
Se l'Inghilterra ha sperimentato l'uso dell'hephaestium in tempi di pace, la Germania l'ha invece studiato fin dall'inizio per scopi guerreschi. Nei giorni successivi alla pioggia della cometa, mentre ancora il resto dell'Europa si chiedeva cosa diamine fosse successo, già gli Stati della Confederazione germanica raccoglievano ogni singolo frammento per ordine diretto del Cancelliere di hephaestium di ferro, Otto von Bismark.
La Prussia è stata tra le prime a sperimentare con le nuove armi prodotte dall'hephaestium, scatenandole nell'annessione della Danimarca due anni dopo e raffinandole nelle guerricciole per l'annessione dei recalcitranti staterelli del sud al soldo di Francesco Giuseppe. Nel gioco delle Grandi Potenze, pertanto, la Germania è l'unico stato con soldati veterani nell'uso dell'hephaestium, le cui armi lungi dall'essere sperimentali sono frutto di anni di prova sul campo.
E' nel campo della difesa che i tedeschi hanno dato il meglio: dai bunker, alle corazzate, alle armature indossabili, la maestria nel forgiare protezioni per le truppe d'assalto ha dato ai tedeschi reputazione d'invincibilità. In aggiunta, la Germania è l'unico stato con delle Zeppellintruppen che si possa definire una primitiva aviazione...
Intanto, l'America del Nord è ancora divisa tra Confederati e Stati Uniti, Sudisti e Nordisti. L'arrivo di quest'elemento imprevisto, l'hephaestium ha permesso alla guerra fratricida di continuare a macellare americani, con i confederati pronti ad afferrare ogni opportunità pur di prevalere...
Lo Zar, nel contempo, è nella più frustrante delle situazioni.
La Russia, dopo il Canada, è il secondo deposito più vasto di hephaestium al mondo, ma non possiede in alcun modo un sistema ferroviario in grado di portare i minerali alle aree industrializzate che potrebbero usarli. Solo un anno è passato dall'emancipazione dei servi della gleba ad opera di Alessandro II, mentre le industrie manifatturiere restano indietro, con l'eccezione di un vasto sistema siderurgico. Di conseguenza la Russia usa l'hephaestium per rinforzare una sua risorsa già abbondante: gli uomini. Unica tra tutte le nazioni, la Russia ha sviluppato importati studi sugli effetti dell'hephaestium se ingerito dal corpo umano. Potenziamenti di ogni genere, sia fisici che mentali, rendono il già enorme esercito dello Zar una micidiale seppur tecnologicamente arretrata macchina da guerra.
Certo, le droghe ricavate dall'hephaestium sono letali in vecchiaia, ma che importa in un paese dove l'età media è trent'anni?
Nel 1862 l'Austria-Ungheria ancora non esiste come Stato vero e proprio. La monarchia dualistica, realizzata nel 1867 viene consolidata dalle complicate manovre dinastiche di Francesco Giuseppe, che mira a ritornare agli antichi splendori asburgici.
Dopo il Canada e dopo la Russia, l'Austria-Ungheria possiede i più vasti depositi di hephaestium e un'industria nell'insieme sviluppata; tuttavia le mancano le applicazioni militari e la connessione – tipicamente tardoimperiale – tra oligarchie industriali e circoli militari.
Il problema è stato brillantemente aggirato dall'Imperatore assoldando l'inventore serbo, residente in America, Nikola Tesla. The Mad Scientist, grazie alle lusinghe degli ambasciatori asburgici, è tornato nella sua terra natale (occupata dal suo stesso mecenate, ma ok, ci si accontenta...)
Il problema è stato brillantemente aggirato dall'Imperatore assoldando l'inventore serbo, residente in America, Nikola Tesla. The Mad Scientist, grazie alle lusinghe degli ambasciatori asburgici, è tornato nella sua terra natale (occupata dal suo stesso mecenate, ma ok, ci si accontenta...)
Le invenzioni di Tesla hanno rapidamente trasformato l'esercito austro-ungarico in una potenza all'avanguardia, tra le più avanzate dell'epoca. La ricerca di Tesla è tutta nel campo dell'elettricità e agli sprovveduti turisti da fuori, gli Asburgo sembrano dei novelli Zeus spara saette.
In realtà gli aggeggi di Tesla sono armi inaffidabili, poco pratiche e soggette a incidenti. Pericolose tanto per il nemico quanto per chi ci sta troppo vicino!
Il giovane Regno d'Italia sembrava inizialmente destinato a scomparire – in tutta Europa era lo stato con meno hephaestium sul suo territorio. Tuttavia, il carattere spregiudicato del monarca Vittorio Emmanuele II e della sua machiavellica rete di spie hanno presto inserito l'Italia nel Gioco di Ombre delle grandi nazioni.
In quest'epoca la monarchia italiana è uno stato canaglia, che inseguito da squali nazionalisti lotta con ogni sporco trucco pur di sopravvivere. E' un asilo politico per scienziati di ogni credo, i suoi avventurieri trovano sempre nuovi fazzoletti di terra africana da reclamare come colonie, non importa quanto poveri, l'esercito è pieno di veterani dell'unificazione, sebbene mal equipaggiati.
Tra i diplomatici di ogni nazione, l'Italia non è lo stato più forte, ma è certo il miglior giocatore... e il più abile a bluffare.
Il Giappone era in piena rivoluzione industriale nel momento in cui la nevicata di hephaestium ha investito l'emisfero occidentale. Ampi giacimenti sono presenti nella penisola settentrionale del Giappone in Hokkaido, e in numerose isolette e riserve al largo della costa.
Particolare tuttavia decisivo: il Giappone non ha rivali nella sua zona. Le colonie tedesche e francesi sono deboli, la Cina strafogata nell'oppio, l'America impelagata nella guerra civile.
Il Giappone ha così proseguito con grande determinazione una politica di potenza senza eguali, approfittando delle offerte di alleanza con tutte le nazioni europee, ma al contempo senza legarsi stabilmente a nessuna.
Di conseguenza, l'esercito giapponese possiede le armature tedesche, l'artiglieria francese, le flotte inglesi, i diplomatici italiani, le droghe russe... e il fanatismo nipponico.
La conquista delle prime colonie e i conflitti contro la Cina allungano una minacciosa ombra su questo giovane stato tradizionalista, ma insospettabilmente pragmatico...
Lo scenario da cui parte Steampunk Soldiers Uniforms & Weapons from the Age of Steam è questo.
La serie Dark Osprey/ Osprey adventures attiva orma da qualche anno è la divisione meno seria dell'altrimenti irreprensibile Osprey: ricordo ancora bene il disgusto con cui l'idea dello speciale sull'Occultismo Nazista era stato accolto. Da lì in poi, la serie si è lentamente affermata, probabilmente perchè in barba ai detrattori vende parecchio.
La serie Dark Osprey/ Osprey adventures attiva orma da qualche anno è la divisione meno seria dell'altrimenti irreprensibile Osprey: ricordo ancora bene il disgusto con cui l'idea dello speciale sull'Occultismo Nazista era stato accolto. Da lì in poi, la serie si è lentamente affermata, probabilmente perchè in barba ai detrattori vende parecchio.
Considero interessante come stiano lentamente allacciando diverse volumi “alternativi” sull'Ottocento in un unico universo: Steampunk Soldiers è collegato al gioco In Her Majesty's Name, entrambi collegati a un altro saggio sulla Guerra dei Mondi, La Guerra Anglo-Marziana.
Nel preambolo, il volume della Osprey finge che il materiale raccolto sua tutto vero, opera di un artista ottocentesco, Miles Vandercroft, che traversò in quegli anni di fermento tutta l'Europa dipingendo uniformi e armi dei diversi esercito combattenti. Ogni nazione, pertanto è composta di un breve preambolo a cui seguono i diversi disegni, ognuno con note esplicative.
Paradossalmente il tono è quello di un normale volume della Osprey, ma i disegni sono squisitamente steampunk. Alcune delle invenzioni non convincono troppo e in alcuni casi sono semplicemente sciocche: tuttavia il realismo è a buoni livelli, specie per un genere tanto bistrattato.
Un altro difetto è l'assenza di spiegazioni sufficienti. Si accennano date di conflitti e colonie inventate, lasciando al lettore il compito di riempire gli spazi vuoti con la sua immaginazione.
Non ci sono disegni di paesaggi, civili o cartine politiche e pertanto per chi vuole un quadro in dettaglio risulterà frustrato. Lo Steampunk Soldiers non è un manuale d'ambientazione, è piuttosto una somma di setting e spunti da cui modellare poi l'universo che si preferisce.
D'altronde, lo spunto iniziale stesso non è né originale, né credibile, l'hephaestium non è in seguito approfondito, ma sfruttato come scusa per mostrare la fantasia dell'artista.
Lo Steampunk Soldiers eccelle in alcuni piccoli dettagli normalmente ignorati da molti designer.
Lo Steampunk ad esempio non vuol dire solo armi grosse&potenti, quanto piuttosto miniaturizzazione e portabilità sul campo, efficienza e comunicazione.
Telegrafi da polso, pistole da cecchino, speciali visori, uniformi e caschi.
L'autore preferisce potenziare il ruolo che già normalmente il soldato svolgeva sul campo, piuttosto che buttar lì il solito tank o camminatore.
La Legione Straniera, ad esempio, dispone di esoscheletri a vapore per le gambe che le consentono di marciare ininterrottamente, potenziando il suo ruolo già naturale di intervento lampo. La cavalleria pesante francese torna agli antichi fasti con cariche frontali permesse dalle armature di hephaestium. Le forze d'assalto tedesche sono nella pratica gli sturmtruppen del 1918.
Lo Steampunk Soldiers non ignora inoltre le colonie, ma anzi imitando quanto succedeva in età edoardiana posiziona proprio in quelle zone di frontiera gli scontri tra le grandi potenze (si veda la crisi marocchina, ad esempio). Infiltrati tedeschi commerciano armi e ideologia ai Tuareg nella speranza si ribellino al dominio francese. La Legione Straniera schianta la ribellione in Indocina e sfonda in Cina, conquistando nuovi territori per la gloria di Napoleone III.
L'autore inoltre non trascura il realismo di una guerra asimmetrica, in cui equipaggiamenti obsoleti contro una potenza occidentale sono invece fondamentali contro i “selvaggi”. Le forze inglesi stanziate in Africa vestono ad esempio una corazza pettorale per frecce e zagaglie, indossando una maschera antigas per l'umido e la polvere del continente nero.
Ma il vero pregio di questo Steampunk Soldiers è il coraggio con cui approfondisce stati normalmente ignorati dallo steampunk più banale. Sarebbe stato davvero semplice limitare l'approfondimento a Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti. Al contrario, molto spazio è riservato all'Austria-Ungheria, alla Serbia sotto occupazione, alla Russia, al Giappone, all'Italia (e al regno papale) persino a diverse potenze minori come Cuba sotto dominio spagnolo o la Cina colonia “informale”.
E' proprio per quest'ultimo motivo che ho scelto di tradurre personaggi provenienti da questi Imperi “ai margini” piuttosto che proporvi l'ennesimo, noiosissimo fantaccino inglese.
Ogni soldato in uniforme è accompagnato da un link a Imgur che vi porta all'immagine completa (non volevo appesantire troppo il blog).
Qual'è il vostro preferito? Un connazionale? Un russo? O preferite la terra del Nippon?
E' solo una breve selezione dal volume, ho evitato intenzionalmente i più eccentrici...
Qual'è il vostro preferito? Un connazionale? Un russo? O preferite la terra del Nippon?
E' solo una breve selezione dal volume, ho evitato intenzionalmente i più eccentrici...
Granatiere – Russia
Istituito nel 1753 dall'Imperatrice Elisabetta I, il primo reggimento dei granatieri della Guardia è una delle più leggendarie unità di tutto l'esercito russo. Il reggimento ha combattuto in ogni grande conflitto mondiale dalla sua prima formazione, e la sua lista di onori militari è troppo lunga per poterla raccontare qui.
Molto di recente ha combattuto con onore nella Guerra di Spartizione Polacca (1882- 83) dove il arrivo all'ultimo minuto alla battaglia di Lonza ha deciso l'andamento della battaglia e ha strappato la vittoria per la Russia.
Il reggimento estrae le sue reclute da soldati in altre unità, che hanno superato il tempo minimo di leva nell'esercito, il servizio nei granatieri dura per otto anni, ma la gran parte si arruola a vita.
Il reggimento è al momento armato con fucili Pitcher semi automatici a doppia canna di progettazione americana, ma fabbricazione russa. I caratteristici occhiali dei granatieri sono semplicemente una parte dell'uniforme, senza alcun scopo particolare, sebbene molti soldati li modifichino per includere lenti correttive o addirittura potenziamenti oculari.
La Russia è al momento l'unica nazione a includere vivandiere nel loro esercito regolare (Francia, Spagna e Stati Uniti hanno abbandonato questa soluzione molti decenni fa). La tradizione vuole che queste donne forniscano acqua e vino ai soldati sul campo e ai feriti. Nonostante le vivandiere russe continuino quest'usanza, ora hanno iniziato a prendere anche un ruolo “medico”.
Nessuno (al di fuori della Russia) conosce davvero cosa sia contenuto in quelle misteriose fiaschette portate dalle vivandiere, ma ci sono tante storie che circolano sia dalla guerra turco-russa (1877- 78) che dalla guerra di confine con la Mongolia (1881) di soldati feriti molto gravemente che si rialzano per combattere ancora dopo aver ricevuto un'iniezione. Tuttavia, pochi di questi soldati “iniettati” sembra che siano sopravvissuti una volta terminata la battaglia.
Al momento, queste donne sono in qualche modo protette sui cambi di battaglia dal loro status di non-combattenti, tuttavia molti nella comunità militare stanno cominciando a mettere in dubbio questa definizione.
Scout di frontiera – Gran Ducato di Finlandia, Russia
Sebbene tecnicamente sia una parte della Russia, alla Finlandia è permesso avere delle forze armate indipendenti, almeno per il momento. Come parte di questo “riconoscimento”, la Finlandia deve mantenere una costante sorveglianza sul lungo e inospitale confine con la Svezia.
Questo compito ricade principalmente sulle spalle degli scout di frontiera.
Lo scout di frontiera qui raffigurato è equipaggiato con un'unità di propulsione aereo sciistica sviluppata dai russi. Nei test sul campo, i soldati che hanno indossato questo dispositivo sono riusciti a raggiungere le 40 miglia orarie (64 km all'ora), sebbene solo per lunghe, piatte distanze. Assieme al suo fucile (assicurato sulla schiena) il soldato è armato con due racchette da sci Luger russe. Nonostante siano armi con cui è difficile mirare, assicurano che uno scout in movimento ad alta velocità sia ancora in grado di difendersi. Come bonus aggiunto, la parte “da racchetta” delle armi funziona da ulteriore caricatore.
Korporal – Austria-Ungheria
L'esercito austro-ungarico mantiene diverse unità specializzate per la guerra in montagna, ma indubbiamente il reggimento k.k Landwehr di fanteria n. 4 è il più famoso. Equipaggiato con Alpinausrustung (cavi da dorso, attrezzatura da montagna di alto profilo) i soldati di questa unità possono letteralmente planare in battaglia da gole profonde o dai versanti delle montagne. Questa tattica si è dimostrata estremamente efficace per lanciare attacchi a sorpresa, com'è stato dimostrato durante l'Incidente di Liechtenstein (1882) e la Disputa del Confine Svizzero (1885).
La pagina raffigura un korporal nella sua unità. Assieme al cavo e alla carabina M95 Mannlicher Repetierstutzen, questo soldato trasporta anche una Felshakengewehr Krupp di prima generazione (fucile spara chiodi). Questo fucile con manovella a mano, caricata a molla, può sparare un grosso chiodo a 200 iarde (180 metri) di distanza, mentre ci si trascina un pesante cavo d'arrampicata. Sfruttando queste armi i soldati sono in grado di creare quelle che chiamano le cosiddette “strade del cielo”.
Wachtmeister K.U. K. Husarenregiment No. 13 – Austria-Ungheria
Nonostante la diffusione di camminatori a vapore e veicoli a propulsione autonoma abbiano diminuito in Europa la necessità per la cavalleria tradizionalmente montata su cavallo, alcune delle vecchie unità hanno in realtà ritrovato nuova vita nell'era moderna grazie alle nuove armi date dalla ricerca scientifica. Il reggimento austro-ungarico degli Ussari n. 13 è un buon esempio di ciò, dato che come tutte le sue truppe è stato armato con la M99 Elektrischesabel, o com'è più normalmente conosciuta in Inghilterra, con la “Sciabola-Tesla”.
Azionata da un piccolo grilletto nascosto nell'elsa della spada, la Sciabola-Tesla è capace di infliggere una potente carica elettrica, capace facilmente di uccidere un uomo o persino un cavallo. Quando usata contro un veicolo, si è scoperto che stordisce o addirittura uccide più membri dell'equipaggio. Le pesanti batterie indossate dai soldati sono capaci di fornire solo pochi secondi validi di scarica, ma questo è abbastanza per rendere questi cavalieri alcuni tra i più temuti guerrieri sul campo di battaglia.
Sablast – Regno di Serbia (sotto occupazione Austro-ungarica)
Il regno di Serbia è sotto controllo austro-ungarico dal Congresso di Berlino del 1878. Mentre il re Milan I di Serbia presenta la relazione come “un'alleanza”, la maggior parte dei serbi la vede come un'occupazione e ha resistito con ogni mezzo possibile.
Negli ultimi cinque anni, una nuova armata di “combattenti per la libertà” è sorta. I suoi membri chiamano sé stessi sablast, che può venir tradotto come “spettri” o “fantasmi”. A differenza di molti ribelli i sablast sono bene equipaggiati, vestono uniformi e sembrano avere uno stabilito quadro gerarchico. I sablast attaccano quasi sempre di notte, colpendo caserme o armerie austro-ungariche e svanendo poi con la luce del giorno.
L'illustrazione è basata attualmente sulle descrizioni di numerosi testimoni oculari.
Tutti sono d'accordo che i sablast vestono una versione nera della tipica uniforme dell'esercito serbo, con l'aggiunta di una maschera dalla faccia nera. Sebbene le loro armi possano variare, la più famosa sembra essere la carabina girevole americana Colt “Quick Load”, una buona arma per le sparatorie ravvicinate, specialmente con la baionetta estraibile.
Tiratore scelto della Real Marina Fanteria – Italia
Le truppe da sbarco anfibie sono da sempre state composte da tiratori scelti e cecchini dai ranghi della Flotta e mantengono questa tradizione tutt'oggi, aggiungendo alla loro abilità naturali tutti i vantaggi delle moderne tecnologie nel campo dell'ottica. A differenza della maggior parte delle altre nazioni, i cui cecchini e bravi tiratori usano mirini montati sull'affusto dei fucili, la fanteria Real Marina equipaggia i suoi uomini con un copricapo che include un incredibile numero di lenti, che si può far girare dentro o fuori alla linea di vista come desiderato, permettendo una mira estremamente precisa.
Sebbene il tiratore scelto nello studio di quest'illustrazione trasporti una baionetta alla cintura, bisogna notare che il suo fucile, un Lebef Sportif, non ne ha. Questo fucile acquistato privatamente sarà ora l'arma personale del soldato e dimostra la politica della Fanteria Real Marina che siano i tiratori ad acquistare l'arma che preferiscono e che vengano rimborsati dalla Flotta.
E' interessante notare che l'obiezione del capo di governo a questa politica non è né la complessità del rifornimento di munizioni di così diversi calibri, né il costo di comprare armi di così alto livello – ma soltanto che pochissimi tiratori scelti della real Marina scelgono fucili italiani!
Automa Garibaldino – Italia
Nominato in onore dell'eroe italiano Giuseppe Garibaldi, l'automa garibaldino è uno dei maggiori successi dell'Ufficio di Esplorazione italiano. Un prototipo danneggiato di questo genere sconosciuto di automi fu scoperto nel 1880 in un villaggio abbandonato fuori Ankara da una spedizione finanziata dall'Ufficio e in seguito contrabbandato in Italia. D'allora questo genere di design, che non si è mai visto tra i ranghi dei Reparti dei Giannizzeri Automatizzati, è stato rabberciato e modificato dagli ingegneri militari italiani. E' molto più corazzato di quanto sia comune trovare tra i suoi “cugini” ottomani, senza dubbio per i numeri significativamente ridotti disponibili alle forze Italiane.
L'esempio qui mostrato è armato con una pistola dinamite a due canne, uno strumento piuttosto adatto ai comandi base con cui un Garibaldino può essere programmato – “attacca”, “difendi” e così via. L'ingegneria inversa italiana deve ancora sviluppare la sottigliezza e la complessità della programmazione degli automi ottomani.
Capitano 11 Koga Granatieri – Giappone
Nonostante sia più conosciuta per le sue truppe d'assalto, l'Imperiale Esercito Giapponese è una forza moderna, che rivaleggia con facilità con qualunque cosa possano reclutare le Grandi Potenze dell'Europa o dell'America. In questo schizzo possiamo vedere un capitano dell'11 Koga dei Granatieri, vestito con un uniforme invernale kaki M1893 equipaggiato con un lanciagranate Arisaka.
L'11 Koga Granatieri ha combattuto nella maggior parte delle campagne giapponesi degli ultimi tempi, dalla difesa di Okinawa (1875) all'invasione della Cina (1876) alla brutale ed estenuante campagna militare in Indonesia contro i tedeschi, gli inglesi e i guerriglieri locali (1890). La campagna indonesiana ha dato all'unità la reputazione di un'unità specializzata per la guerra in giungla e terreni difficili, e senza dubbio si ritroveranno di nuovo sulle linee del fronte non appena le schermaglie da lungo in corso in Cambogia tra le milizie pro-Giappone e pro-Francia continueranno ad aumentare d'intensità.
Esoscheletro FangFeng – Setta Shaolin
Mentre la loro relazione nei secoli con la dinastia Qing è sempre stata altalenante, a seconda dei casi sostenuti o perseguitati, l'Anno delle Due Invasioni (1876) che ha visto la Cina attaccata dai Francesi in Indocina e dai Giapponesi in Corea, ha spinto la Setta Shaolin a offrire i suoi servigi all'Imperatrice Vedova Cixi.
I monaci della Setta Shaolin che servono con le forze cinesi solitamente lo fanno come consiglieri, sia militari che spirituali, così come feroci combattenti in corpo a corpo. Inoltre, nonostante la loro reputazione per spiritualità e meditazione, i monaci sono anche coinvolti in uno dei più tecnologicamente avanzati programmi militari della Cina.
Cercando di potenziare le abilità dell'uomo, l'artigiano Yan Shi ha sviluppato un esoscheletro FangFeng costruito con bamboo e alimentato a orologeria che imita i movimenti dell'operatore aumentando nel contempo la sua forza e velocità. Si è chiesto ai monaci Shaolin di testare questi esoscheletri grazie alle loro già superiori abilità fisiche. Nonostante il programma sia ancora agli inizi, alcuni esoscheletri FangFeng sono entrati in azione come parte del test sul campo.
Qui ne possiamo vedere un tipico esemplare, con in mano la versione ingrandita di un'arma ad asta tradizionale.
Qui ne possiamo vedere un tipico esemplare, con in mano la versione ingrandita di un'arma ad asta tradizionale.
2 commenti:
Cavolo, ma sono artwork stupendi!
Grazie della segnalazione
@Marco Grande Arbitro
E' un volume decisamente pieno di spunti!
(e ho omesso gli artwork più "fantastici" e/o esagerati)
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