The Wall 6/6
Ernst zoppicò gli ultimi metri fino al cancello del Muro.
I tre archi a sesto acuto lo accolsero nella loro alcova protettiva, rischiarati dalle lanterne.
Ernst passò la mano sulla superficie del Muro e guardò chi lo stava aspettando.
C'erano i gendarmi, le carabine puntate.
I popolani del villaggio, forconi e torce.
I soldati della guarnigione, fucili carichi.
E alla testa di tutti loro – Ernst trattenne il fiato – Erika e Lucas.
La ragazza piangeva sommessa.
- Nonno, nonno! Come hai potuto! –
Ernst tacque, interdetto. Lucas mollò per terra Erika con uno spintone, proseguì lui il discorso.
- E' questo il traditore, cittadini! Ha ucciso Tommaso e tentato di assassinarmi, prima di fuggire nel deserto e unirsi ai suoi blasfemi amici, i fantasmi! Guardate cosa gli hanno fatto! Chissà cosa gli hanno promesso, chissà chi, anzi, cosa è diventato! –
Ernst guardò il mare di facce digrignate, di occhi spalancati dalla paura, di mani che tremavano spasmodiche sui grilletti delle armi. Tacque, guardando la nipote aggrapparsi ai vestiti di Lucas. La parola “traditore” urlata dalla folla rimbombava nell'atrio del cancello. Ernst sollevò le mani, avanzò d'un altro passo.
- Fermo! Fermo o sparo! – urlò uno dei gendarmi.
- Uccidetelo! – ringhiò Lucas – egli è un mostro, un nemico dell'Impero, un fantasma! –
Ernst continuò a camminare. Il gendarme che aveva parlato abbassò la carabina per poi rialzarla, una smorfia determinata sul volto.
- Fermo o sparo! Ultimo avvertimento! –
Ernst guardò Lucas negli occhi, vi scorse per la prima volta sepolta in quell'apparenza borghese una paura infernale. Andò ancora avanti. Alle sue spalle sentiva il Muro scricchiolare, agitato dall'invasione dei nanovirus. Doveva ancora superare del tutto il cancello.
Corse in avanti.
I gendarmi spararono tutti assieme, imitati dai soldati e dai civili.
Un colpo a bruciapelo gli devastò il cranio, schizzando uno rorschach di sangue su Muro e cancello.
Il Muro fu attraversato dai brividi di una creatura febbricitante, contorto da un'invisibile lotta interna. Una catena di crepe si allargò come una vena cancerogena sulle migliaia di chilometri di estensione del Muro, dilatandosi fino a spaccarlo pezzo per pezzo. Primi a cadere furono i contrafforti, seguiti dai parapetti e dai soldati di pattuglia. Infine le fondamenta stesse detonarono, scisse dalla dissoluzione terminale delle nanotecnologie. Una pioggia argentata di stelle cadenti seguì all'annientamento della bolla, quando scomparve il Muro che la sorreggeva.
Quando il primo vento radioattivo penetrò nel territorio inviolato, tutti gli abitanti dell'Impero tremarono. I fantasmi, dalle buche e dagli ultimi rifugi, insorsero in un'unica interminabile marea. Alla caduta dell'ultimo muro, il mondo fu finalmente libero.
2 commenti:
E finalmente il... finale.
SPOILER Il muro crolla. Scontato? Diciamo di sì. Ci stava? Direi che ci stava, vista tutta la tensione creata attorno a questo muro, il suo crollo è quasi catartico. Puoi anche togliere il quasi.
Mi fa strano che abbiano convinto Ernst a ritornare, sopratutto dopo che gli hanno detto che sarà grazie a lui che il Muro verrà abbattuto. Vuole tornare a salvare la nipotina? Ma con la caduta del muro morirebbe comunque...
Mi è anche venuta questa idea: e se il Male arriva nell'Impero non da oltre il Muro, ma dal suo cuore? E Ernst, redivivo santone viene portato dall'Imperatore e là scatena il nanovirus sui nobili e nel cuore dell'Impero?
Immagino che avevi dei limiti di lunghezza, e magari ho capito male io qualcosa, quindi prendi comunque i miei commenti (questi e gli altri che ho lasciato in giro) "cum grano salis", tanto per discutere di alcune idee e non per criticare o fare il sapientone da parte mia.
Figurati, ho apprezzato la tripletta di commenti! :)
Il tema del concorso era il seguente:
Scriveteci sugli stereotipi culturali, sulla crisi migratoria, sui muri e i recinti reali e mentali....ma anche sulle barricate e sulla protesta nei confronti della nuova suddivisione sociale.
(...)
La lunghezza massima del testo è di 15 cartelle (27.000 battute, spazi inclusi), mentre quella minima è di 3 cartelle
Da cui alcune scelte un po' banalotte, a partire dal titolo. Per mia esperienza in questo genere di concorsi i messaggi troppo sofisticati non hanno speranza di venire premiati.
Mi premeva a livello personale evitare di raffigurare l'impero come il male assoluto e i fantasmi come dei santi. L'impero è uno stato autoritario che consente una moderata libertà ai suoi cittadini, che come nel caso di Ernst, sono persone che cercano soltanto di tirare avanti. Nel finale, al di là del fatto che stavo esaurendo le cartelle :-D, Ernst è ormai rassegnato e spera che con il crollo del Muro abbia cmq la possibilità di salvare la nipote nel mondo post apocalittico che segue.
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