Il sistema
di annotazioni in calce a ogni opera di Alan Moore potrebbe far
pensare a un autore che ama i sottotesti. E certamente, la serie di
Providence è un'opera complessa. Se anche un lettore casuale volesse
apprezzarla, dovrebbe comunque, obbligatoriamente, leggersi almeno i
racconti principali di Lovecraft. Trovo straordinario, come in
un'epoca easy e volgare come questa, dove tutto dev'essere
immediatamente disponibile e alla portata di tutti, ci arrivi sulla
soglia di casa un'opera, che è per di più un fumetto, che richiede
uno studio preliminare.
Roba che fa
battere il mio cuoricino di universitario frustrato.
In secondo
luogo, è falso che Moore usi davvero i sottotesti. Certo, vi sono
più livelli di lettura, tante simbologie e giochi di rimandi, un
incredibile lavoro di approfondimento linguistico. Tuttavia, il
macguffin della storia consiste proprio nell'errata
razionalizzazione di Black: i mostri che intravede, il soprannaturale
con cui a che fare non sono “simboli” per altro, non sono
metafore, o allegorie, come tenta disperatamente di spiegarsi nel
Commonplace Book.
I mostri
sono mostri, l'irreale è irreale. Non c'è alcun specchio
distorcente, nessuna metafora, nessuna segreta spiegazione: la magia
c'è, esiste. Pertanto Alan Moore usa Robert Black per trollare alla
grande tutti gli intellettuali che usano il fantasy e l'horror per
parlare d'altro, senza fare attenzione a trasmettere in primo luogo
il sublime e la paura che generi simili richiedono.
Ne abbiamo
un esempio grandioso in Providence 07, sulla falsariga del racconto
Il modello di Pickman; nelle prime pagine, ospite del pittore, Black
gli attribuisce una serie infinita di sottotesti:
… la rabbia dei ceti oppressi
… un diverso stato di coscienza
… ha un sottotesto politico
Non di
tutto, ma di tutto per negare che i ghoul nel quadro siano i ghoul
nella fotografia e che Pitman, lungi dall'essere un artista da
strapazzo, è solo un pittore realista.
Con la
settima puntata di questa serie, valgono i riferimenti dei numeri
precedenti: il sito da cui ho tradotto le annotazioni è Facts in the Case of Alan Moore's Providence; le
citazioni sono invece tratte dall'edizione della Newton&Compton
Editori; fino a pagina 13 l'infaticabile lavoro di traduzione è
stato svolto da Matteo Poropat della Tana dello Sciamano. Non sarei
riuscito a completare con tanta velocità le annotazioni senza il suo
aiuto, specie in questo periodo di fittissimi esami, per cui gli sono
terribilmente riconoscente.
The Picture
In breve:
Robert Black arriva a Boston, nel bel mezzo di uno sciopero
delle forze di polizia. Incontra il pittore Ronald Pitman,
conversa con il ghoul Re Giorgio per poi dirigersi a casa di
Randall Carver.
Copertina
La cover di
Jacen Burrows, evocativa come quelle dei numeri scorsi (e come le
altre riportate a fondo volume), ci mostra lo studio di Boston del
pittore Ronald Underwood Pitman, l'equivalente di quel Richard
Upton Pickman, protagonista del racconto breve di H.P. Lovecraft,
“Il modello di Pickman”.
Nei numeri
passati Black ha incontrato più volte il nome di Pitman, in calce
alle fotografie di membri dell'ordine della Stella Sapiente: nel
ritratto dei fratelli Wheatley (Providence 04, pagina 21, vignetta 3)
e nella foto di gruppo (Providence 06, pagina 10, vignetta 1).
La
descrizione tratta dal racconto di Lovecraft:
Mi condusse verso la cantina dove si trovava lo studio; feci appello a tutte le mie energie preparandomi al demoniaco effetto delle tele incompiute. Nel giungere in fondo alla scala umida, puntando la torcia verso un angolo del vasto spazio, mi mostrò la volta di mattoni di un grande pozzo che pareva scavato nel pavimento di terra. Ci avvicinammo. Il diametro del pozzo doveva essere di due metri e mezzo, le pareti avevano lo spessore di trentacinque centimetri, l'imboccatura si apriva a circa quindici centimetri sopra il livello del terreno... una solida struttura del XVII secolo, a meno che non facessi un madornale errore di valutazione. Ecco, disse, la cosa cui aveva accennato... l'accesso alla rete di cunicoli che percorrevano la collina. Notai oziosamente che l'imboccatura non sembrava murata e che il coperchio pareva un pesante disco di legno. Pensando alle cose che dovevano essere associate a quel pozzo (e ammesso che la sfrenata pittura di Pickman non fosse del tutto artificiale), mi sentii percorrere da un leggero brivido. Mi girai in una stanza piuttosto ampia, dal pavimento di legno e arredata come uno studio.
Pagina 1
Vignetta 1
A sinistra
vediamo il nostro protagonista, Robert Black, è il 10 settembre del
1919, a Boston.
A destra
vediamo invece per la prima volta il poliziotto Éamon
O’Brien
Le vignette
da 1 a 4 costituiscono una sequenza a camera fissa.
Vignetta 3
Il
governatore Coolidge è il Governatore del Massachusett, Calvin
Coolidge, che nel 1923 diverrà il 30° presidente degli Stati Uniti.
“P-penso
forse di aver violentato una ragazzina”, Black si riferisce agli
eventi del numero precedente. Confrontandosi con l'impossibile, Black
cerca di razionalizzare quanto può, traducendo lo scambio dei corpi
del quale è stato vittima con un terribile, ma più prosaico caso di
stupro.
Pagina 2
Vignetta 1
La mischia
rappresentata nelle prime tavole è la rappresentazione degli effetti
dello sciopero della polizia di Boston del 1919.
“Be', non
saresti il primo” C'è uno stupro in corso, proprio in quel momento
(a sinistra, a un terzo circa della pagina).
Le truppe
sono armate con un fucile a otturatore “bolt-action” M1903
Springfield, con la baionetta innestata.
Pagina 3
Vignetta 1
“Hai
l'aria traumatizzata, come i ragazzi che sono tornati dall'Europa”
si riferisce ai veterani di ritorno dalla prima guerra mondiale,
con vari tipi di trauma.
Vignetta 2
“Piedipiatti”,
termine gergale per indicare un poliziotto.
“paura
rossa” si riferisce all'ossessione anti comunista che si
diffuse negli Stati Uniti in seguito al primo conflitto mondiale. Lo
stesso Lovecraft era un veemente oppositore della diffusione del
comunismo.
“Bolscevico”
significa “uno della maggioranza”, in russo. Il termine
bolscevichi è usato per indicare i comunisti russi.
Vignetta 3
“Boston è
solo l'inizio dell'America, ha già visto una rivoluzione” si
riferisce alla rivoluzione americana, iniziata proprio a Boston nel
1776.
Vignetta 4
“...è
come se al di sotto di tutto ci sia solo... solo questo caos...”
può riferirsi alla divinità lovecraftiana Azathoth,
associata al caos primordiale, che risiede al centro dell'universo.
Potrebbe, secondo chi scrive, essere anche un riferimento a tutti gli
eventi occorsi a Black, nella sua ricerca dell'America nascosta, che
sta appunto “sotto” quella visibile. Black sta scoprendo che
sotto la patina di normalità si nasconde un mondo terrificante,
incontrollabile, caotico.
“dovevi
venire a gennaio, quando è esplosa la vecchia cisterna di melassa”
Si riferisce alla grande inondazione di melassa.
Pagina 4
Vignetta 3
I lettoni
erano immigrati che si scontrarono con le persecuzioni a Boston. Le
“proteste dei lettoni” si riferisce a un particolare arresto con
evidente abuso di potere da parte della polizia, che portarono alle
proteste della minoranza.
Il
“commissario Curtis” è il commissario di polizia di Boston,
Edwin Uption Curtis.
Vignetta 4
“Mr.
Wilson” è il 28° presidente degli Stati Uniti, Woodrow Wilson.
“quello si
nutre di cadaveri” (nell'originale, “The man’s a ghoul, if you
want my opinion.”) è un riferimento metaforico da parte di
O’Brien, che anticipa gli incontri di Black delle pagine
successive. In maniera sottile viene sottolineato il tema di questo
numero di Providence, l'incapacità di Black di distinguere tra la
metafora e la realtà occulta, il cui picco sarà rappresentato dai
dialoghi con Pitman. La parola ghoul non compare altrove in
questo numero.
Pagina 5
Vignetta 2
Henchman
Street è una via reale di Boston, menzionata nel racconto di
Lovecraft, “Il modello di Pickman”. Black ha notato l'indirizzo
dello studio di Pitman, dalle foto viste in precedenza.
Vignetta 4
“Federated
Labour” si riferisce alla American Federation of Labor, federazione
di sindacati statunitesi attiva dal 1886 al 1955. La parlata,
nell'originale, e il nome suggeriscono che O'Brien sia un immigrato
irlandese, come il detective Malone (Providence 02).
Pagina 6
Vignetta 1
Vediamo per
la prima volta Ronald Underwood Pitman, l'equivalente del
lovecraftiano Richard Upton Pickman dal racconto “Il modello
di Pickman”.
Vignetta 2
Black si
riferisce alle fotografie viste in precedenza: i fratelli Wheately
(Providence 04, pag. 21, vignetta 3) e la foto di gruppo (Providence
06, pag. 10, vignetta 1).
Vignetta 3
Il dipinto
osservato da O’Brien è visibile completamente a a pagina 12,
vignetta 2.
L'incontro
con Elspeth Wade è stato raccontato in Providence 06.
Pagina 7
Vignetta 1
“Boylston
Street Subway” è una delle più vecchie stazioni della
metropolitana di Boston. Nel racconto “Il modello di Pickman” si
fa riferimento a uno studio del pittore, che la utilizza come
ambientazione:
C'era un lavoro intitolato Incidente nella metropolitana: si vedeva un'orda di esseri abominevoli che, emergendo da qualche catacomba sconosciuta attraverso una spaccatura nella metropolitana di Boylston Street, si avventava sulla folla assiepata sulla panchina.
Vignetta 3
“Ne ho
fatte diverse versioni” sembra una frase uscita di bocca a Moore e
Burrows per coprire le tracce, in quanto diverse versioni
dell'Incidente nella metropolitana compaiono nel fumetto “Il
cortile”. Aldo Sax, nella versione originale del racconto, lo
descrive come “piuttosto divertente”, aggiungendo che “prende
in prestito da Brueghel e Bosch, ma trasferisce i loro orrori nella
metropolitana di Boylston Street, con uno stile che ricorda
Rousseau.”
Pagina 8
Vignetta 1
Scollay
Square era una piazza centrale di Boston, punto focale degli atti di
violenza legati allo sciopero della polizia. Possiamo notare
nell'illustrazione come alla mattina dell'undici settembre le cose si
fossero calmate, e si stesse procedendo a ripulire la zona, sotto gli
occhi dei militari.
In una
lettera a Frank Belknap Long, parlando della sua ispirazione per il
racconto “La strada”, Lovecraft menziona lo sciopero di
Boston, descrivendo nel dettaglio le sue impressioni.
Vignetta 2
Black,
normalmente sbarbato e ripulito, non è nelle sue condizioni
migliori.
Vignetta 3
La Stella
Sapiente è un riferimento al Venerabile Ordine della Stella
Sapiente, una congrega americana sviluppatasi attorno al testo
occulto noto come Kitab, o libro di Hali, l'equivalente del
Necronomicon lovecraftiano. Si veda l'opuscolo di Suydam (Providence
02) a tal proposito.
“La
piccola Elspeth Wade” è un altro riferimento agli eventi occorsi
nel numero precedente di Providence.
Vignetta 4
“Quello
che vogliono è scambiare i sogni con la realtà” riecheggia alcuni
commenti di Suydam in Providence 02 (pagina 13, vignetta 1),
“tradizioni cabalistiche più antiche, dopotutto, sostengono che
sogno e realtà facciano parte della stessa sfera”.
Pagina 9
Vignetta 1
“penso di
sapere chi è lei.” Pitman non si trova all'interno del loop
spazio temporale che ha coinvolto Black, ma la sua familiarità con
il Kitab e il credo della Stella Sapiente per identificare in Black
il cosiddetto Araldo.
Vignetta 4
Pitman
dipinge scene realistiche con protagonisti i ghoul,
come il suo equivalente Pickman nel racconto “Il modello di
Pickman”.
Il ghoul
dipinto da Pitman ricorda il quadro di Goya Saturno che divora i suoi figli. Goya verrà menzionato da Black nel suo diario (pagina 36) e
nel racconto “Il modello di Pickman”.
Dal dipinto
si può comprendere quali siano le reali dimensioni del ghoul,
la cui mano circonda completamente il dorso della vittima.
Pagina 10
Vignetta 1
La data,
stando al diario di Black (pagina 38) è 20 settembre.
Christ
Church o Old North Church, è un cimitero situato in Arkham, citato
anche nel racconto “Herbert West, rianimatore”:
All'epoca West era un giovanotto piccolo, magro, occhialuto, con i lineamenti delicati, i capelli biondi, occhi azzurro chiaro e una voce morbida: era assolutamente fantastico sentirlo parlare dei meriti del cimitero di Christchurch o di quello comunale. Alla fine ci orientammo per il cimitero comunale perché a Christchurch quasi tutti i cadaveri erano imbalsamati e quindi inadatti alle ricerche di West.
“Tunnel”
si riferisce alla rete sotterranea di tunnel, punto centrale
del racconto “Il modello di Pickman”. È interessante notare come
i tunnel fossero originariamente parte della una cripta di una chiesa
cattolica, reminiscenza della cripta descritta nel racconto di H.P.
Lovecraft, “Il festival”.
Vignetta 4
Lo studio
contiene un vecchio kit per la fotografia, compreso il sostegno per
il flash e i tripodi con le cosiddette “fotocamere a cassetta”
(box camera).
Non si
tratta dello stesso divano visto nella fotografia a casa Wheatley
(Providence 04, pagina 21). Forse il peso combinato dei “ragazzi”
si è rivelato eccessivo.
“nella
sala parrocchiale di Rhode Island”, un riferimento alla Chiesa
della Saggezza Stellare (dal racconto L'abitatore del buio di
Lovecraft) basata sulla chiesa di St. John sulla Federal Hill a
Providence.
Pagina 11
Vignetta 1
Questa foto
è apparsa in Providence 06, pagina 10, vignetta 1.
Henry
Annesley è un personaggio tratto dal racconto Dall'altrove di
Lovecraft, forse collegato (un figlio o altro parente) a Shadrach
Annesley, visto in Providence 03, pagina 7, vignetta 4. Apparirà
successivamente in Providence 09, pagina 1, vignetta 3.
“Buren,
Van Buren, qualcosa del genere” è Whipple Van Buren Phillips; il
nonno materno di H. P. Lovecraft.
“Winston
qualcosa, era inglese, commerciante di metalli preziosi” è
Winfield Scott Lovecraft, venditore per la Gorham Silver Company e
padre di H.P. Lovecraft. Era noto per il suo accento inglese,
nonostante fosse nato e vissuto negli Stati Uniti.
Vignetta 2
“loro
penetrano nel mondo onirico mentre sono coscienti” una sorta di
sogno lucido invertito, simile ad alcune teorie di Aleister Crowley.
Vignetta 3
“Jung” è
Carl Gustav Jung, del quale si è discusso in precedenza in
Providence 02, pagine 5 e 6.
“Acido
prussico” è l'acido cianidrico, utilizzato nel processo di
sviluppo fotografico e mortalmente velenoso.
Vignetta 4
“ai
simbolisti, ai surrealisti, ai cubisti” sono movimenti artistici
distanti dal realismo di Pitman. Lovecraft stesso fu critico
nei confronti dell'arte moderna, preferendole il realismo.
Pagina 12
Vignetta 1
“una
realtà assoluta situata sotto il mondo che noi ahm percepiamo” è
una indubbia reminiscenza delle teorie sul legame tra arte e
occulto di Austin Osman Spare.
Vignetta 2
“Saprovori”
sono gli animali che si nutrono di carogne.
Il dipinto è
intitolato “Subway Accident” così come descritto nel racconto
“Il modello di Pickman” (cfr nota pagina 7, vignetta 1).
Potrebbe
trattarsi di una versione diversa da quella vista da O’Brien
(pagina 7, vignetta 2). O’Brien ne citava un particolare “il
piccoletto che mastica la gamba della signora”, il quale sembra
assente da questo dipinto.
I ghoul sono
ispirati dal famoso libro di illustrazioni per “Il racconto di Pickman”, di Hannes Bok; è interessante notare come variano in
forma e dimensione. Richiamano anche alcune creature scimmiesche
viste in Neonomicon 02.
“Pickman’s Model” by Hannes Bok |
Pagina 13
Vignetta 1
Il dipinto
alla destra di Pitman sul muro si può osservare più nel dettaglio a
pagina 24, vignetta 1.
Il quadro ai suoi piedi è visibile a pagina
23, vignetta 1.
Vignetta 2
“andando
letteralmente sottoterra possiamo raggiungere il mondo dei sogni”
ricorda l'esperienza di Black nella cantina di Suydam (Providence
02). Scendendo sottoterra Black inconsapevolmente scivola nel mondo
del sogno. Un'idea che richiama molti dei miti religiosi, dove
il sottosuolo era considerato un passaggio per altri mondi. L'idea
viene spesso ripresa da Lovecraft, si pensi ai tunnel di Boston, alle
caverne dove si tiene “Il festival”, al mondo sotterraneo de “Il tumulo” o le estese caverne attraversate da Randolph Carter in “Ilsogno dello sconosciuto Kadath”...
Il cappotto
che Pitman presta a Black sembra essere quello indossato da O' Brien
(notare la banda sulla manica destra), confrontando pagina 1,
vignetta 3 con pagina 14, vignetta 1. In seguito si scopre che è
effettivamente così, in seguito alla sorte toccata al povero
poliziotto (vedere le note su pagina 26, vignetta 4).
Pagina 14
Vignetta 1
Come in
Providence 2 quando Black va nel sottosuolo, il formato con quattro
vignette orizzontali diventa un formato a 3 vignette verticali e il
contorno della vignetta diventa una sottile linea gialla.
Vignetta 2
“Mi sembra
una figura messianica...”
Si riferisce
ovviamente alla venuta del Salvatore nelle Religioni del Libro.
“Quello è
il, ahm, il mondo dei sogni soppresso, ahm, dalla nostra realtà.”
Un modo
diverso di vedere l'espressione “Cthulhu attende sognante a
Rl'yeh”.
Vignetta 3
“Possono,
ahm, possono esistere altre creature.”
Pitman
sembra qui ribadire l'idea che la realtà che viviamo sia più il
risultato di una serie di convenzioni condivise dalla massa, il
risultato di un modo comune di vedere il mondo.
Se si
rompono queste “convenzioni” possiamo accorgerci che nella realtà
ci sono molte cose che troveremmo normalmente irreali... come, per
l'appunto, i ghoul!
Il
commentatore inglese linkava la wiki di Consensus Reality.
Pagina 15
Vignetta 1
Lo sfondo di
queste tre vignette rimane sempre lo stesso, con ogni vignetta che si
limita a mostrare il movimento nel tempo e nello spazio dei due
personaggi. Sono piuttosto rare in Providence, ma le ritroviamo in
Providence 02 (ancora una volta, a proposito delle sequenze
sottoterra).
“su
questa, ahm, su questa cassa”
La cassa (o
box in inglese) è in questo caso una vecchia bara.
Vignetta 3
“Co-cosa,
per questa dimostrazione di mesmerismo o quel che è?”
Il
mesmerismo, creato da Franz Mesmer, una pseudoscienza basata
sull'ipnosi, lo spiritualismo e i poteri psichici. Quel genere di
cose di cui i vittoriani andavano matti alle feste e ai ricevimenti.
Pagina 16
Vignetta 1
Tutte le
vignette, dalla pagina 16 alla 21, sono a camera fissa, è un'unica,
straordinaria sequenza ravvicinata.
Vignetta 2
Black ha
visto con la coda dell'occhio “Re Giorgio” uscire dalle
tenebre.
Vignetta 3
Prima
comparsa del ghoul. La creatura appare diversa rispetto ai
dipinti di Pitman. Ha molto meno pelo, con i genitali esposti allo
sguardo dello spettatore/lettore. Gli occhi del ghoul
scintillano nel buio, come quelli dei gatti: ha senso, considerando
che si tratta di creature decisamente notturne.
Vignetta 4
L'odore
del ghoul, a giudicare dalla faccia di Black, non dev'essere dei più
piacevoli.
Pagina 17
Vignetta 1
Re Giorgio è
il nome che ha scelto il ghoul (o che gli è stato dato? Non lo
sappiamo) un po' come il capo pellerossa Metacomet era stato
chiamato Re Filippo.
Moore ha
probabilmente imitato il genere di nomi che usa Neil Gaiman ne Il figlio del cimitero.
In alcune
interviste Moore ha infatti dichiarato che “It’s not that the
ghouls actually were the people they call themselves after. Each
ghoul names itself after its first meal, once it has become a
ghoul, and they like to make it someone important, so they can boast
about it.”
Vignetta 3
“Robert,
noi siamo ragazzi.”
Un possibile
riferimento a Peter Pan e i bimbi perduti (Lost Boys,
Ragazzi perduti nella versione originale inglese). E' anche
interessante come i ghoul dipinti da Pitman siano tutti maschi (si
veda il commento di Massey in Providence 05, “Sono attratti dalla
fica e la fica è rara in queste storie.”)
Vignetta 4
“Ma senza
ridere, noi siamo sotto al mondo, sopra al sogno.”
Il mondo del
sottosuolo collega il mondo del sogno (Dreamworld) di Carter&soci.
I ghoul in tal senso, sono l'interfaccia tra il nostro mondo
(materiale) e il mondo dei sogni (immateriale).
A tutti gli effetti sono come Mr. Jenkins/Brown Jenkin, da Providence 05.
Pagina 18
Vignetta 1
“Più di
cinque.”
“Ce ne
sono tanti quanto... quanto più di cinque!”
A quanto
pare Re Giorgio non sa contare oltre cinque.
Vignetta 3
“Yankee”
Si riferisce
nello specifico agli abitanti del New England. Re Giorgio si nutre
degli yankee.
Vignetta 4
“Il signor
Revere”
E' di nuovo
Paul Revere, o un suo parente. Vedi Pagina 10 Vignetta 1.
Pagina 19
Vignetta 2
“Dopo la
festa del gelo noi siamo tanto contenti che non ci crediamo.”
Si riferisce
alla vigilia di Capodanno, non al Festival di Lovecraft.
“all'esplosione
della melassa a gennaio”
Si riferisce
all'alluvione di melassa già menzionata a Pagina 3 Vignetta 4.
“Il dolce
è dappertutto/ everywhere there is candy”
La melassa è
un sottoprodotto dello zucchero. I corpi ricoperti di melassa
sarebbero essenzialmente dei canditi (un po' come dello
zucchero filato) per un mangiatore di cadaveri quale un ghoul.
Vignetta 3
“Se io
mangio mio fratello George Washington...”
Si riferisce
al nome di un altro ghoul.
Vignetta 4
“Ronnie è
un parente per noi, sì?”
Si riferisce
alla teoria evoluzionista secondo cui i ghoul sarebbero i discendenti
dell'umanità, uno dei possibili rami.
Eliot, riesci ad immaginare una cerchia di quelle creature indescrivibili, dall’aspetto canino, tutte accucciate in un cimitero, a dare lezione ad un bambino perché impari a nutrirsi come loro? Credo che il bambino fosse stato rapito. Conosci la vecchia leggenda del Popolo Fatato, che sostituisce i fanciulli che dormono nelle culle con la progenie della sua specie? Pickman, nel suo quadro, aveva mostrato che fine fanno quei bambini, come vengono allevati, e fu allora che iniziai ad intuire che esisteva un orrendo collegamento tra le facce umane e quelle non umane.
Ricorrendo a tutte le sfumature del Macabro, Pickman aveva delineato, stabilendo un ripugnante rapporto tra l’umano e l’umano abbrutito, l’evoluzione finale dell’uomo.
Quelle oscenità canine erano i discendenti dell’umanità!
Pagina 20
Vignetta 1
“Tu sei
solo un ragazzo piccolo.”
Evidentemente
la società ghoul si basa sulla stazza; se i ghoul sono come
gli abitatori del buio de La maschera di Innsmouth, allora più
diventano vecchi, più diventano grossi. Di conseguenza la società
dei ghoul è una gerontocrazia (un po' come in Italia, con al
differenza che noi abbiamo i senza-tempo, in tema di cannibali).
Vignetta 4
Black alza
il colletto per stemperare il puzzo di carogna del ghoul.
Pagina 21
Vignetta 1
“Fratello
Mary Pickford”
Si riferisce
all'attrice Mary Pickford, famosa per il suo ruolo nel film Miss George Washington (1916).
Se i ghoul
stanno seguendo i nomi di Gaiman (adottando il nome di chi mangiano,
in questo caso Washington) com'è possibile che uno di loro si chiami
Washington, considerando che Mary Pickford muore appena nel
1979? Una possibilità è che l'originale Mary Pickford sia stata
rimpiazzata da un sosia hollywoodiano dopo una sua morte sul set. In
effetti, stando ai giornali del tempo, Mary rischiò di annegare con
un incidente in barca mentre giravano alcune scene proprio a
Marblehead nel 1917! Se pensiamo che Marblehead è considerata
di solito la città ispiratrice per la Kingsport di
Lovecraft... E' probabile che Moore abbia scoperto la storia mentre
stava facendo ricerche su Marblehead.
“Mi
bruciano gli occhi per la lampada.”
Come tutte
le creature che vivono nel buio e sottoterra, Re
Giorgio non sopporta la luce.
Vignetta 2
“Robert è
fratello dell'altro rosso e nero?”
Si riferisce
al poliziotto Eamon O' Brien, di cui sappiamo che fine ha fatto
dall'ultima vignetta della storia.
Vignetta 3
Linguaggio
runico, ricorda visivamente le imprecazioni (?) in bottiglia di
Providence 03, Pagina 8, Vignetta 1. I caratteri regolari sembrano
suggerire un alfabeto cifrato; probabilmente Pitman non vuole che
Black sappia cosa sta dicendo.
Pagina 22
Vignetta 1
Il dipinto
alla destra in basso ricorda quello descritto da Il Modello di
Pickman:
Un quadro orribile dipingeva un’ampia zona scoscesa di Beacon Hill, tutta bucherellata da tane e cunicoli, dai quali sgusciavano fuori orde di mostruosità putride e balzellanti.
Ampio spazio veniva dedicato a danze che si svolgevano nei nostri cimiteri. In
particolare, tuttavia, mi disturbò una scena: raffigurava una cripta sconosciuta, dove torme di quegli esseri si erano raccolte intorno ad uno di loro che aveva in mano una famosa guida di Boston, e che forse la stava leggendo ad alta voce. Tutte le creature si massaggiavano la pancia, ed avevano le facce talmente contorte da strilli e risate epilettiche, che mi parve di sentirne l’eco.
Il quadro si intitolava: Holmes, Lowell e Longfellow riposano in pace sul monte Auburn.
Vignetta 2
“F-forse
mi è successo questo a casa del signor Suydam, a Brooklyn.”
Si riferisce
agli eventi di Providence 02.
Pagina 23
Vignetta 1
“Be', non
è quello che ti, ahm... Voglio dire, ahm, sono contento che ti senta
meglio.”
Pitman non
riesce a far comprendere a Black che è tutto vero, anzi ottiene il
risultato opposto. Il suo fallimento, ricorda, a detta del
commentatore inglese, questa barzelletta ebraica:
Dio dice a Mosè: Non cucinare l'agnello nel latte della madre.
Mosè: Ho capito, non si può mangiare carne e latte insieme.
Dio : No Mosè, non cucinerai l'agnello nel latte della madre.
Mosè: ho capito, non si può mettere sulla stessa tavola latte e carne.
Dio: Ho detto non cucinerai l'agnello nel latte della madre.
Mosè: Useremo piatti e posate diverse per il latte e la carne.
Dio: Insomma, ho detto non cucinerai l'agnello nel latte della madre.
Mosè: va bene lasceremo passare almeno 6 ore tra un pasto di carne e uno di latte
Dio: va bene Mosè... fai come ti pare!
Vignetta 2-3
“Carver...
Randall Carver”
E'
l'equivalente di Providence per il Lovecraft di Randolph Carter.
Vedi Pagina 26, Vignetta 3.
Vignetta 3
“Dieci
giorni?”
La data
sarebbe allora il 20-21 settembre 1919.
Pagina 24
Vignetta 4
La luce
rossa avverte che Pitman è nella camera oscura per sviluppare
le fotografie.
Pagina 25
Vignetta 4
L'ambientazione
sembra essere l'incrocio tra il South Boston di via F e Tudor.
La casa di
Carver è situata a Via 58 F - Vedasi Google street view.
Black si è
accorto di un gatto nero. Gatti neri sono già comparsi in
Providence 03 (Pagina 3, Vignetta 4), Providence 04 (Pagina 4,
Vignetta 3) e anche in 3 su 4 numeri del Neonomicon. Sono ovviamente
collegati all'amore per i gatti di Lovecraft.
Pagina 26
Vignetta 3
Prima
apparizione di Randall Carver, l'analogo di Randolph Carter per
Providence. Compare in tantissime storie; La dichiarazione di Randolph Carter, La chiave d'argento, L'Innominabile, La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath, Attraverso le porte della chiave d'argento (una collaborazione con
E. Hoffmann Price) ed è nominato ne Il caso di Charles Dexter Ward.
Carver/Carter
compare anche nel ritratto per Providence 08.
Moore fa
comparire il Randolph Carter di Lovecraft nel breve racconto Alan
e il Velo Strappato, nel primo numero della Lega degli
Straordinari Gentlemen. Nel Cortile e nel Neonomicon uno dei cantanti
si fa chiamare Randolph Carter.
Vignetta 4
La vignetta
rivela una fotografia illuminata di rosso dei ghoul che mangiano uno
sfortunato Eamon O' Brien. In realtà questo non è un disegno di
Burrow, ma una vera fotografia; riflette pertanto
perfettamente il finale de Il Modello di Pickman:
Tu sai quale potente espressività avessero i quadri di Pickman, e come ci chiedessimo tutti da dove diavolo prendesse l’ispirazione, per quelle facce. Ebbene: quella non era la fotografia di un paesaggio. Era il primo piano di quell’orrenda creatura che Pickman stava ritraendo su quella tela disgustosa. Immortalava il modello che il pittore stava usando per il dipinto. Lo sfondo c’era, ma era rappresentato da una delle pareti dello studio.
Il Cielo mi aiuti, Eliot: quella FOTOGRAFIA ERA STATA SCATTATA DAL VERO!
Moore compie
qui uno dei suoi raffinatissimi giochi, mostrando quello che sembra
essere il “disegno di una fotografia” che si rivela invece “la
fotografia di un disegno”.
La
fotografia era infatti un lavoro di Mitch Jenkins, ne potete
vedere altri esempi sul suo sito. Il make up e le protesi dei ghoul
provengono invece da Susanna Peretz di SusannaPeretzFx.
E' probabile
che il tranquillo Pitman abbia in realtà ucciso O'Brien,
avvelenandolo con acido prussico (Vedi Pagina 11 Vignetta 3-4).
Probabilmente è colpevole anche di altri omicidi grazie ai quali ha
realizzato i suoi ritratti.
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