Alcune
volte, quando si legge un libro che si ha già letto o di cui si è
già visto il film, è difficile sottrarsi dal fare paragoni. A
comparare l'immagine mentale dei personaggi con l'immagine filmica,
teatrale, o fumettistica. A chiedersi inoltre se i due personaggi, il
protagonista del film e il protagonista del libro, siano diventati un tutt'uno, o siano ancora ben marcati.
E'
ovvio che più il film sa riassumere l'essenza del libro, più i
contorni si sfumano e confondono.
Di rado un brutto film cancella la
bella esperienza del libro da cui è tratto. Qualche attore può
restare “incastrato” nella sostanza cartacea, narrativa del
libro, un volto, un'espressione, una scena... Ma è raro si rimuova
interamente il ricordo della precedente lettura.

Mentre
rileggo Il Signore degli Anelli, non posso perciò esimermi da un
continuo confronto mentale tra le scene dei film e dei libri, e in
alcuni casi addirittura dei videogiochi.
Alcuni
volti restano, altri vedono il ritorno del re di come li immaginavo
una volta.
In
primis, a suo tempo avevo terminato la lettura del Signore degli
Anelli in tempo per la visione al cinema del Ritorno del Re. Dunque
la terza parte rimane per me incorrotta dalla celluloide e i
personaggi, da Faramir, a Denethor, alle lande di Mordor, rimangono
molto diversi dalla versione filmica.
Diversi
non vuol dire migliori: per me Faramir era uno smilzo uomo vestito
alla Robin Hood e Mordor una terra industriale, una wasteland di
crateri e pozzi che non sfigurerebbe nelle Fiandre della Prima Guerra
Mondiale.
Frammenti
della Compagnia dell'Anello e delle Due Torri rimangono “estranee”
al film e pertanto nella mia mente vedono un grottesco cambio
d'abiti: il Frodo pre film sostituisce nella pausa sulle Tumulilande
il Frodo post-film ed è un po' come vedere delle controfigure darsi
il cambio su una scena. Sono sicuro vi sarà capitato questo genere
di confusione. E' anche il motivo per cui tutta la prima parte nella
Contea fino a Brea riveste per me tanto interesse. E sempre per
restare nei Decumani, aver tagliato il ruolo di Saruman e dei
furfanti nel devastare la Contea è stato un grave errore: nel libro
chiude perfettamente il tradimento finale a Frodo, con il richiamo
omerico all'Odissea. Ulisse s'illude d'aver terminato le sue imprese,
ma sorpresa delle sorprese la sua casa è invasa dai (porci) Proci e
non resta che un sanguinoso massacro. Ugualmente, la terra natale dei
quattro hobbit è una landa distrutta e violata da (porci) Furfanti e
non resta che una sanguinosa battaglia.
Alcuni
volti s'intestardiscono e rimangono: Samvise Gamgee per me sarà
sempre Sean Astin, così come Viggo Mortensen Aragorn, Sean Bean Boromir e
Ian McKellen Gandalf. Già il personaggio di Gimli è un diverso
discorso, perchè viene ridotto a macchietta nelle Due Torri,
meccanismo comico che manca totalmente nel libro in cui la sua
amicizia con Legolas mantiene invece un peso di tutto rispetto.
Sempre
a questo proposito, è un vero peccato che si sia persa la storia
d'amore tra Faramir ed Eowin, nonostante nel libro alla fine la
sminuisse, perchè di fatto la relegava nel suo ruolo “naturale”
(per Tolkien) chiarendo la fine dell'anomalia della guerriera femmina
(di nuovo, per Tolkien).
Infine,
Gollum resta Gollum. Inclassificabile, sia su carta che su schermo.