Mi
piace pensare che, come nel mondo “reale” (espressione che odio)
esistono le rigatterie, in modo speculare nel mondo “digitale”
(espressione che odio) esistano negozietti e blog che svolgono
un'identica funzione: raccogliere ciarpame e paccottiglia,
infiocchettarla e metterla in bella mostra.
E
come dalle mie parti c'è un variegato insieme di turisti sperduti,
cultori di anticaglie e barboni, così su Internet c'è un vasto
seguito di gente a cui piace leggere e sfogliare vecchie pubblicità,
vecchi reportage, vecchie cose di vecchi tempi.
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Warps from Neptune è un buon esempio di questo genere di rigatterie
virtuali.
Il blogger concentra le sue collezioni sul trovare ritagli
di giornale, vecchie pubblicità e anticaglie plasticose dagli anni
settanta in poi, esplorando nel particolare i primordi dei giochi di
ruolo e dei giochi da tavolo “moderni”. Vera archeologia nerd.
Qualche
settimana fa ha postato uno dei suoi “ritagli” migliori, a mio
parere: ovvero un articolo sul fenomeno del gioco di ruolo
Dungeons&Dragons e del suo nefasto, satanico e pernicioso influsso
sulla prode gioventù. L'isterismo verso D&d negli anni ottanta è
documentato da numerosi studi e articoli, basta che svolgiate un paio
di ricerche su Google e molti, sia appassionati che professionisti
hanno analizzato il fenomeno. Negli anni ottanta le prediche degli
evangelici, alcuni servizi(etti) televisivi e la generale demenza
della borghesia reaganiana avevano convinto ampie fette della
popolazione che esisteva un sottobosco di sette sataniche che
predavano i bambini e li convertivano ad adorare il capro dai mille
cuccioli attraverso subdoli intrattenimenti come la musica metal, i
giochi da tavolo, i (primi) giochi di miniature, i cabinati, D&d,
le università laiche, l'uscire la sera, l'uscire il pomeriggio,
l'uscire il mattino, D&d, D&d, D&d... Ho già nominato
D&d?
Se
non altro quest'autentica mania collettiva ha generato alcuni studi
di psicologia molto interessanti e ha raffinato parzialmente alcune
tecniche di interrogatorio e investigazione, nello specifico il
plagio e il ricordo di eventi passati (e la modifica degli stessi
dietro pressioni esterne: per cui una banale sessione di gioco di
ruolo diventa qualcosa di molto più sinistro se ti ritrovi a doverla
ricordare davanti a un paravento di giudici, poliziotti e inquisitori
vari...)
La
crisi della gioventù cui si accenna nell'articolo e che trova un
comodo capro (demonico?) espiatorio in D&d in realtà era
riconducibile a molte cause, da problemi famigliari, all'assoluto
vuoto sia di valori che storia che ideali degli Stati Uniti degli
anni ottanta, all'opprimente fanatismo religioso di molte famiglie,
alla banale presenza di armi da fuoco disperse per la casa come
croccantini del gatto (aspetto che nell'analisi non è minimamente
considerato, va da sé...)
An introduction to Tolkien - or an invitation to sacrilege? LOL! |
L'articolo
sferra il suo attacco senza molti preamboli:
E' stando a sua sorella di sedici anni Steven Loyacono di Castle Rock, Colo, “una porta nell'occulto” – una porta che suo fratello ha aperto a suo mortale pericolo. La famiglia sapeva che qualcosa era sbagliato quando Steven tirò giù i suoi poster di Cheryl Ladd per rimpiazzarli con poster di demoni; non passò molto tempo prima che si uccidesse con monossido di carbonio dall'auto di famiglia. I genitori di Michael Dempsey, 15, avevano capito che qualcosa era sbagliato quando il ragazzo aveva appiccicato il malocchio su sua madre durante una partita di backgammon; non molto tempo dopo, in seguito a una discussione con suo padre, si era sparato a morte.
In entrambi i casi – e in altri cinquanta casi simili di morti di teenager – la Coalizione Nazionale sulla Violenza in Televisione e altri critici avevano collegato questo comportamento ripugnante con un'ossessione che prendeva fino alle 40 ore alla settimana.
Un'ossessione con un nome: Dungeons&Dragons.
Il
paragrafo tradotto vi dà già il tono basso dell'articolo, che
prosegue evidenziando la natura profondamente cooperativa e pacifica
di D&d, che non prevedendo né vincitori, né vinti ma il
“raccontare” una storia, risulta incomparabilmente insopportabile
per la mentalità yuppie di quegli anni. Il rant contro i
collezionisti di miniature è altrettanto gustoso:
I componenti base sono un set di dadi speciali e centinaia di pagine di regole (tuttavia i fanatici a volte collezionano miniature e complicati accessori per aiutarli nelle loro fantasie)
Ho
tradotto con accessori, ma nella versione inglese il termine rimanda
ancora una volta alle sette sataniche: paraphernalia.
Un paio di foto di alcune eccellenti miniature della Games Workshop
seguono all'articolo: “Goblin, demoni e Ghoul: un avvertimento a
identificarli troppo da vicino”.
Minacciosi portali nell'occulto! Circa... Umh, direi piuttosto portali all'avvelenamento da piombo scadente... |
Emh,
non esattamente (?). La prima miniatura è Thrud the Barbarian, il
personaggio di una strip comic che compariva nei primi numeri del
White Dwarf. Una spassosa parodia di Conan il barbaro, Thrud era un
omone dal cervello pressoché assente, che messo negli usuali cliché
fantasy – ad esempio salvare una principessa – finiva per
combinare un disastro inaspettato dopo l'altro.
Segue
un draghetto piuttosto simpatico e nella seconda immagine un
cavaliere, un nano e due stregoni. Per l'epoca, ottime miniature pre slottabases,
ovvero ancora senza la basetta di plastica che subentrò poi dagli
anni novanta.
Ma diamine, niente ghoul, o demoni, o pentacoli...
Una critica comune a D&d è che risulta un gioco sacrilego – un lavaggio del cervello secondo Patricia Pulling, che guida un'organizzazione chiamata “Preoccupati da D&d”:
“Se i bambini possono credere in un Dio che non possono vedere, allora è per loro molto facile credere in divinità occulte che non possono vedere”
La
critica di Patricia Pulling è intercambiabile con tutto quel genere
di critiche retrive che si lanciavano in quegli anni, dalle
psicologhe dell'infanzia, a professori in cerca di visibilità sulla
televisione, a fanatici religiosi in cerca di frustrazioni.
Tuttavia,
uno studio promosso dalla Boston University nel 2014, ha scoperto proprio questo: che
i bambini cresciuti in ambienti religiosi molto chiusi fanno
un'incredibile fatica a separare realtà e finzione, risultando molto
più vulnerabili e increduli. Il che sembra spiegare molto bene come
i repubblicani riescano a prendere sempre più voti dalle frange
religiose estremiste, cui bastano discorsetti reazionari e complotti
prefabbricati per abboccare all'amo dell'elezione.
Come
i cristiani dell'età tardo antica rinominavano “demoni” le
superstizioni e gli dei del vecchio mondo pagano, così i cristiani
degli anni ottanta denominava occulto e “demoni” le divinità
neopagane di D&d.
Non
c'è poi di che sorprendersi tanto, è anche uno dei motivi del
proliferare incontrollato nei romanzi fantasy d'un politeismo
spicciolo e superficiale, lontanissimo sia dal monoteismo del Libro
che dal paganesimo tutt'altro che “semplice” dei greci, dei
romani, dei poveri druidi...
A
Pulling, come tanti altri, sfugge inoltre che il target di D&d,
come delle sue pretese “vittime” erano gli adolescenti e gli
universitari, certo non i bambini al primo anno delle elementari!
Ma
con questi urlatori di professione vale poco discutere:
“Chiunque usi questo gioco ha bisogno di essere aiutato” afferma il reverendo Fred Perna da Toronto, dove almeno una scuola romano cattolica ha censurato il gioco quest'estate. Buttar fuori Dungeons&Dragons dalle scuole pubbliche è diventato un punto fermo per i fondamentalisti nella piccola città di Putnam, in Connecticut, dove un ragazzo di tredici anni con una passione per il gioco – e un certo numero di altri personali e famigliari problemi – si è ucciso lo scorso aprile.
Piuttosto
disgustoso, ma ci siamo abituati.
Quando non sono i fumetti, è la
musica, oppure D&d, oppure gli anime, oppure i Pokemon, oppure i
videogiochi, o all'interno dei videogiochi “ColllovvvDiutiiii”,
per non citare la Bestia di Satana per eccellenza “UourlD ovvUourcrafttt”.
Col
tempo gli ardori nazisti si assopiscono, le manie censorie scompaiono
e quegli stessi che prima criticavano la nuova moda ora l'acclamano
come vecchia, e la rivestono di alloro e l'accostano al mondo
intellettuale. Miracoli
del ricambio generazionale!
Come non citare l'orribile fumetto Dark Dungeons? |
In
chiusura dell'articolo, tuttavia, c'era un deciso giro di barra, che
lasciava presagire tempi più felici per i giocatori di ruolo.
Ma in linea di massima, l'azienda afferma che non è molto più ragionevole sostenere che dei giovani si suicidino per aver giocato D&d di quanto lo sia sostenere che dei bambini si cucinerebbero nei forni dopo aver letto Hansel e GretelL'Associazione per i bambini dotati e creativi sostiene il gioco, avendo scoperto che incoraggia la lettura di Shakespeare, Tolkien e Isaac Asimov. Il regista Steven Spielberg lo ha usato per esaminare l'abilità recitativa dei bambini per il film “E.T.” La dottoressa Joyce Brothers, psicologa, precedentemente una consulente per la TSR, non vede alcun danno in D&d in sé, a patto che non diventi un'ossessione.
Con
un certo coraggio, l'azienda che produceva D&d, la TSR Hobbies,
attraverso il suo portavoce sottolinea quale sia in realtà la
situazione:
“D&d è stato fatto diventare un capro espiatorio per il fenomeno dilagante dei suicidi tra teenager”. Ma con il tasso di suicidi tra adolescenti che è triplicato negli ultimi venticinque anni non dovrebbe sorprendere che i genitori stiano cercando qualcosa da incolpare.
Oggigiorno
dall'ultima volta che avevo controllato, i giochi di ruolo nel
mercato mainstream
sono in deciso declino, i vecchi circoli dei giocatori scompaiono
senza che si formino adeguati rimpiazzi e in generale nessuno sembra
avere più tempo per nulla – certo non per leggere voluminosi
manuali di cifre&statistiche. Nel frattempo, paradossalmente il
gioco di ruolo conquista finalmente una luce positiva, proprio
quand'è nel suo declino.
Una
prova di come si si possa conquistare l'accettabilità sociale solo
nel momento in cui inizia a scomparire; sarebbe in tal senso utile
domandarsi qual'è il vero D&d, inteso come bestia nera dei
giorni nostri.
Qual'è
il gioco o la mania che fra dieci, vent'anni rideremo per com'era
considerata “pericolosa” o “satanica”? Lascio a voi nei
commenti la risposta. :-D
Fonti:
Newsweek (September 9, 1985): ‘Kids: The Deadliest Game?’
E per non dimenticare l'apice del trash isterico, Dark Dungeons di Jack T. Chick.
8 commenti:
Noi non ne rideremo per niente... comunque, per aggiornarci, ci basterà fare una passeggiata sui siti dei fondamentalisti. Possiamo anche scegliere una religione a caso: tanto nella demenza i fondamentalisti hanno sempre un terreno d'incontro :)
Io vivo fuori dal mondo, quindi sono rimasto al tempo in cui i fondamentalisti islamici sostenevano che i Pokemon fossero una manovra dell'internazionale finanziaria ebraica per traviare i bambini e renderli sionisti. Simile la posizione dei fondamentalisti cristiani, dove i Pokemon erano uno strumento dello dimonio. Oltre per demenza i fondamentalisti si distinguono anche per una rigorosa assenza di fantasia.
Rideremo a denti stretti, ma si spera rideremo... Scomparsa delle pensioni e vita da barbone permettendo... ^^
Ricordo anch'io l'isterismo verso i Pokemon. Andavo (credo) in seconda o terza elementare quando una maestra aveva "scherzato" sul fatto che un bambino si era gettato dalla finestra perchè credeva di essere un Pokemon.
In realtà, come sempre, c'erano ben altri più tragici motivi che i poveri mostriciattoli dal Sol Levante (e forse una maestra non avrebbe dovuto scherzare così sulla morte di un bambino, adesso che ci penso...)
I fondamentalisti sono sempre esistiti, ma una volta li potevi spedire oltremare (Australia, America, Nuova Caledonia e altre accoglienti colonie sperdute...) o potevi quantomeno sperare che la Chiesa di appartenenza li tenesse un minimo al guinzaglio.
Sai, ci rido da un bel po' su questi fatti.
Ricordo che una volta a scuola il mio professore di religione delle superiori cacciò l'argomento. Lui era (ed è) un master di D&d e cattolico cattolico, ci spiegò come fossero assurde quelle accuse ormai dettate dall'ignoranza.
Anzi, come morale ci disse di giocare sereni, ma di non esagerare troppo con le passioni ... onde evitare di "spersonalizzarsi" troppo dinanzi ad esse. Ci fece proprio l'esempio di World of Warcraft, che in quel periodo giocava tutta la mia classe (era infatti appena uscito). Io ho tratto una morale: a dosi massicce tutto può far male, ma allo stesso tempo sono le persone a sbagliare non "le passioni". Prendiamo il discorso della violenza dei videogiochi. Io non credo che portino alla violenza, ma ad una persona ignorante e deviata di certo non fanno bene. Idem per D&d..
Per il resto, l'ignoranza... Magari tra venti anni uscirà di nuovo la polemica. Cambieranno le persone, ma le accuse saranno sempre quelle.
Ah, sapevi che i fumettacci della Dark Dungeons valgono un casino tra i collezionisti! E' quel "so bad it's so good" che gli da valore, ahaha
correzione: cattolico praticante, non "cattolico cattolico" haha
Non avevo idea che i "fumetti" (termine troppo nobile per robaccia del genere) di Jack Chick fossero di culto tra i collezionisti, LOL
Se non l'hai già visto, su Dark Dungeons hanno anche girato un film satirico tutto sommato divertente http://www.darkdungeonsthemovie.com/
Le accuse religiose a D&d sono assurde. Per altro, proprio scrivendo quest'articolo ho scoperto che Tracy Hickman, uno dei due autori di Dragonlance, è un convinto mormone... :-D
L'ultimo che ricordi io fu Harry Potter. Fantastico questo post (e tutto il blog): http://famigliacattolica.blogspot.com/2011/01/harry-poter-co.html ^^
@AleK
Benvenuto sul blog!
E bel ritrovamento :)
"Ed infatti analizziamo il contenuto di questa saga che possiamo definire esoterica in quanto la magia e' dappertutto."
Ammazza, che critica sottile... Divertente anche l'opuscolo, rigorosamente da ordinare e comprare, non sia mai che sia liberamente scaricabile...
Grazie, già lurkavo. ^^
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