lunedì 16 marzo 2015

Il Rinascimento nero di Nova Aetas, il post apocalittico di The Edge e altre meraviglie soldatesche


Ero piuttosto indeciso se continuare a scrivere di modellismo e miniature qui sul blog, considerando le diverse tematiche che tratto di solito. E' vero, c'è un chiaro nesso tra molti appassionati di fantasy e fantascienza e giochi tridimensionali, ma all'opposto c'è anche una vasta maggioranza di persone che all'idea di giochi di miniature&dadi comincia a schiumare e sbraitare “immaturo!”, “rimbambito!” e altri antipatici epiteti. 
D'altronde, basta visitare un negozio di modellismo storico per sperimentare la spiacevole sensazione che per la fascia (anziana) di modellisti, non esista altro che la seconda guerra mondiale, l'età napoleonica e ovviamente i trenini. Dal lato opposto della barricata, i giocatori da tavolo considerano i giocatori di miniature collezionisti monomaniacali e non hanno nemmeno torto!
Ad ogni modo, rant a parte, penso che un articolo mensile di segnalazioni sia una bella idea. Non ingombra il fulcro del blog, ovvero libri e scrittura, ma permette una divagazione leggera. L'ultimo esperimento in tal senso è stato debitamente apprezzato: vi segnalavo il kickstarter di Conan, che mi sembrava promettente. Non mi sbagliavo affatto, perché il progetto di gioco “filologico” ha avuto un successo straordinario, ben oltre le mie aspettative quando ve ne parlavo. Hanno (abbiamo!) raccolto oltre 3 milioni di dollari! Non male per un giochino di soldatini ispirato a un'ambientazione violenta e immatura con un barbaro protagonista (cit.) Ancora una volta, al di là dell'irrealistica data di consegna, che dovete immaginare rimandata di almeno 6 mesi, vi consiglierei di nutrire basse aspettative verso le miniature in questione. E' vero, dalle foto sembrano splendide e gli sculpt sono di una maestria rara... Epperò sono solo prototipi in resina, non il prodotto finale. L'amalgama di plastica e resina che hanno deciso di utilizzare sembra buono e conterrà un buon livello di dettagli. Sarebbe tuttavia stupido aspettarsi una qualità altissima, pari alle foto mostrate. Purtroppo i progetti di Kickstarter sono pieni di questo generi di trucchetti, di detto-non detto.
E' lecito, se contenuto entro certi limiti.

Dopo un mese sonnacchioso, marzo si sta rivelando semplicemente esplosivo.
Solo nella scorsa settimana il numero di giochi di miniature lanciati è stato altissimo per gli standard del genere. Sono per lo più piccole case di produzione, ormai specializzate a usare il crowdfunding come volano pubblicitario e formidabile mezzo di marketing. Va da sé che più “ricca” è la società che ci sta dietro, più immorale è il tutto. Andrebbe giudicato caso per caso, valutando con attenzione. Non andrebbe ad esempio mai supportata un'azienda che non ha ancora consegnato il prodotto di un precedente kickstarter e ne apre invece un altro. In quel caso, tranne per le aziende più grandi come la Mantic Games, vi stanno fregando: il precedente kickstarter ha richiesto più soldi del previsto e si cerca di “rattoppare” i debiti usando i clienti di kickstarter come una banca. Della serie, “raccogliamo i soldi e si vedrà...” Sono casi rari, ma insegnano come sia sempre bene non investire grandi somme, a meno di progetti che non stiano veramente a cuore.
Io sono al verde – sai che novità – quindi mi limito a guardare e analizzare.


Il primo progetto di Kickstarter ha l'onore d'essere italiano!
Lanciato il 4 marzo a mezzanotte, è un gioco da tavolo con miniature con sistema di crescita progressivo e una sofisticata intelligenza artificiale al posto del master. Ogni giocatore controlla un eroe e la banda nel suo insieme affronta diverse avventure in una campagna appositamente scalata. E' tutto incluso nella scatola, dagli scenari alle case, persino gli alberi!



L'ambientazione è il Rinascimento italiano, ma dal nome stesso un Rinascimento diverso dal nostro, nero: fauni, satiri e centauri affollano i boschi, archibugieri combattono al fianco di maghi e misteriosi assassini mascherati – un certo emh Vezio? A voi ricorda qualcosa? – eseguono gli ordini di pontefici sanguinari. L'aspetto che davvero apprezzo è la mescolanza di una mitologia classica sfruttata rarissimamente con tutto l'ambaradan di guerre rinascimentali, pugnali insanguinati, macchine leonardesche e lanzichenecchi che tanto le serie di Assassin's Creed ci hanno abituato a conoscere. E quest'innocuo riferimento è uno dei punti di forza del titolo che non deve tuttavia rinunciare ad avere una sua anima, una sua identità. L'avevo già segnalato al suo lancio diversi mesi fa e al suo secondo tentativo lo segnalo nuovamente perché merita davvero tanto.
Gli esperti ludici del Gioconauta ci hanno fatto un video, se volete approfondire.

Seconda segnalazione via kickstarter: The Edge.
I polacchi compaiono spesso su questo blogghino e non vogliamo certo fare un'eccezione per i giochi di miniature, no?
The Edge è un gioco di piccole schermaglie, che usa miniature in scala molto alta (si va dai 35mm ai 40/60mm) per inscenare scontri brevi, ma sanguinosi. Usa un sistema misto di dadi e carte, con attivazione dei personaggi di volta in volta. Gli sviluppatori promettono un sistema di gioco simile a quello di Magic: facile da imparare, ma difficile da padroneggiare con maestria.


Nel giorno del giudizio, il mondo di The Edge viene colpito da una pioggia di meteoriti. L'umanità rischia di scomparire, ma sotto il pugno di ferro della Chiesa dell'Uno sopravvive, sfruttando i cristalli trovati nelle meteore per creare nuovi aggeggi clockpunk. Lentamente l'Uno, questo dio monoteista e meccanico, conquista la popolazione.
La pace tuttavia dura quel poco che basta perchè alle meteore segua un'invasione di demoni su larga scala. I soldati neofeudali dell'Uno lottano contro le orde dell'inferno e rischiano di essere sopraffatte. Sul fronte dei diavoli lottano orde infinite di demoni, mentre l'Uno schiera enormi angeli meccanici costruiti grazie all'energia delle meteore.
L'inferno potrebbe ancora vincere quando un terzo contendente entra nella scena: è una razza aliena, nata dalla fusione tra la blasfema energia dei cristalli dei meteoriti e gli esseri umani sopravvissuti.
I Senza Volto (Faceless) divorano senza distinzioni umani e demoni e sono gli unici ad avere uno speciale legame coi cristalli della meteora. Il conflitto diventa guerra d'attrito.


Se date un'occhiata nel primo update c'è un confronto con le scale delle diverse miniature. L'angelo della morte è semplicemente... gigantesco.

Al di fuori dei kickstarter, il mercato modellistico sta aumentando notevolmente.
In progressi nelle stampanti 3d hanno permesso sia di abbassare i costi che di avere un livello di dettaglio sempre più alto. Un po' come col mercato ebook, c'è un'inondazione di progetti tenuti nel cassetto per anni o finora difficilmente tentati: probabilmente un buon 90% finirà nel dimenticatoio. Non è difficile lanciare un gioco, il problema è supportarlo nel tempo.

Malifaux sta procedendo a tutto vapore nella conversione in plastica dei rimanenti kit di metallo. La plastica dei kit è di prim'ordine e le pose sono tra le più cinetiche che abbia mai visto. Se volete restare aggiornati sulle ultime novità su questo fronte, vi consiglio Malifaux Itae, un sito di appassionati che traducono gli ultimi rumors e regole finora disponibili. Stanno preparando una serie di articoli sul gioco e sulle sue meccaniche “base” per introdurre i neofiti. Consiglio di darci un'occhiata se l'idea vi incuriosisce e magari mettere un bel mi piace alla pagina facebook.
Torneremo su Malifaux in un articolo apposito perchè mi interessa analizzare lo stile visivo del gioco, insospettabilmente vicino alle Femme Militant e agli schizzi migliori del maestro John Blanche.

Conoscete il videogioco Halo? Io non l'ho mai giocato, ma ho condotto interminabili dispute sul motivo per cui uno space marine può tranquillamente battere uno spartan in combattimento.
La notizia è che ne verranno tratte una serie di giochi di miniature, a partire da un gioco di battaglie spaziali (alla Battlefleet Gothic, per intenderci) che permetterà di giocare diverse flotte tra umani e alieni. 


Non conosco a sufficienza il background del gioco per poter giudicare se sia una buona idea o meno. L'idea è di avere navi molto dettagliate e molto grandi per gli standard di questo genere di giochi. Si parla di modellini grandi quanto un avambraccio, veramente colossali se considerate che gli scenari saranno interi pianeti e asteroidi!

On passant, il gioco Anima Tactics, dalle miniature in stile anime, sta fallendo. Se eravate interessati a qualche miniatura dell'ampia gamma vi consiglio di darci un'occhiata adesso, che i prezzi stanno scendendo. Un peccato, perché rischia di saltare anche il gemello della Cipher Studios, Helldorado.


Age of Tyrants è un gioco ancora in fase di progettazione, ma che si distingue parecchio dalla concorrenza perché in 6mm! E' una scala tanto minuscola che raramente viene considerata, ma se volete giocare grandi battaglie è perfetta. Dopotutto credo che il caro, vecchio Epic di Warhammer 40000 fosse in 6mm (o era 10mm?). E a detta dei “vecchi” che vi giocavano negli anni 90, funzionava magnificamente. Una scala del genere permette ogni sorta di bizzarra macchina/mostro/robot immaginabile. Se scorrete gli artwork e i lavori in z-brush, scoprirete infatti interi squadroni di tank, grandi camminatori e gargantuesche macchine d'assedio. Con un normale sistema in 28mm tutto ciò sarebbe impossibile a meno di giocare una partita nello stile delle “apocalissi” di Warhammer 40000.
Inoltre il progresso tecnologico rende ora possibile un maggior dettaglio sulle miniature in scala tanto piccola. Guardate una qualsiasi dei lavori in 6mm delle truppe base. Potete persino notare le giubbe, i caricatori, la cintura... Eppure sono alti 6mm, della lunghezza della vostra unghia!


5 commenti:

Alessandro Forlani ha detto...

Epic era in 6mm e, secondo me, è stato il miglior gioco GW di sempre. Ti consiglio anche i 10mm di Warmaster, interamente in metallo: le miniature sono veramente molto curate, dicono - da più parti - le migliori in assoluto in quella scala.
Con Apocalisse Mamma Games Workshop ha tentato di unire i due aspetti: quello del modellismo ai massimi livelli che ti permette il 28mm (o i Titani in scala 28mm! :-) ) e il respiro dei grandi conflitti campali. Ho giocato in vita mia tre Apocalissi: il senso dell'enorme battaglia c'è, eccome, nonché il gusto di schierare pezzi che altrimenti, ai soliti 1500-1750 punti, sai essere destinati allo scaffale già dal momento in cui li monti e dipingi. Il problema è la durata delle partite: un'intera giornata di gioco spesso non basta a superare il III turno di entrambe le fazioni!

Argonauta Xeno ha detto...

Nova Aetas! Se avessi tempo e budget, un pensierino ce lo farei.

Coscienza ha detto...

@Alessandro Forlani
Ah, Warmaster, Warmaster. Il problema lì è trovare le miniature. Immagino dovrei rivolgermi all'usato...

@Salomon Xeno
Vorrei anch'io, se avessi il budget! :-) Mi fa rabbia vederlo messo in secondo piano dai soliti progetti delle grandi aziende che non avrebbero affatto bisogno di kickstarter...

Marco Grande Arbitro ha detto...

Ho dato immediatamente un'occhiata a Nova Aetas. Merita davvero da quello che ho visto!

Coscienza ha detto...

@Marco Grande Arbitro
Perchè non ne parli in un articolo su Gioco Magazzino? Credo potrebbe interessare al tuo pubblico di lettori.
Nova Aetas ha un disperato bisogno di più pubblicità, imho...