Ero piuttosto indeciso se
continuare a scrivere di modellismo e miniature qui sul blog,
considerando le diverse tematiche che tratto di solito. E' vero, c'è
un chiaro nesso tra molti appassionati di fantasy e fantascienza e
giochi tridimensionali, ma all'opposto c'è anche una vasta
maggioranza di persone che all'idea di giochi di miniature&dadi
comincia a schiumare e sbraitare “immaturo!”, “rimbambito!” e
altri antipatici epiteti.
D'altronde, basta visitare un negozio di
modellismo storico per sperimentare la spiacevole sensazione che per
la fascia (anziana) di modellisti, non esista altro che la seconda
guerra mondiale, l'età napoleonica e ovviamente i trenini. Dal lato
opposto della barricata, i giocatori da tavolo considerano i
giocatori di miniature collezionisti monomaniacali e non hanno
nemmeno torto!
Ad ogni modo, rant
a parte, penso che un articolo mensile di segnalazioni sia una bella
idea. Non ingombra il fulcro del blog, ovvero libri e scrittura, ma
permette una divagazione leggera. L'ultimo esperimento in tal senso è
stato debitamente apprezzato: vi segnalavo il kickstarter di Conan,
che mi sembrava promettente. Non mi sbagliavo affatto, perché il
progetto di gioco “filologico” ha avuto un successo
straordinario, ben oltre le mie aspettative quando ve ne parlavo.
Hanno (abbiamo!) raccolto oltre 3 milioni di dollari! Non male per un
giochino di soldatini ispirato a un'ambientazione violenta e immatura
con un barbaro protagonista (cit.) Ancora una volta, al di là
dell'irrealistica data di consegna, che dovete immaginare rimandata
di almeno 6 mesi, vi consiglierei di nutrire basse aspettative verso
le miniature in questione. E' vero, dalle foto sembrano splendide e
gli sculpt sono di una maestria rara... Epperò sono solo prototipi
in resina, non il prodotto finale. L'amalgama di plastica e resina
che hanno deciso di utilizzare sembra buono e conterrà un buon
livello di dettagli. Sarebbe tuttavia stupido aspettarsi una qualità
altissima, pari alle foto mostrate. Purtroppo i progetti di
Kickstarter sono pieni di questo generi di trucchetti, di detto-non
detto.
E' lecito, se contenuto
entro certi limiti.
Dopo un mese sonnacchioso,
marzo si sta rivelando semplicemente esplosivo.
Solo nella scorsa
settimana il numero di giochi di miniature lanciati è stato
altissimo per gli standard del genere. Sono per lo più piccole case
di produzione, ormai specializzate a usare il crowdfunding come
volano pubblicitario e formidabile mezzo di marketing. Va da sé che
più “ricca” è la società che ci sta dietro, più immorale è
il tutto. Andrebbe giudicato caso per caso, valutando
con attenzione. Non andrebbe ad esempio mai supportata un'azienda che
non ha ancora consegnato il prodotto di un precedente kickstarter e
ne apre invece un altro. In quel caso, tranne per le aziende più
grandi come la Mantic Games, vi stanno fregando: il precedente
kickstarter ha richiesto più soldi del previsto e si cerca di
“rattoppare” i debiti usando i clienti di kickstarter come una
banca. Della serie, “raccogliamo i soldi e si vedrà...” Sono
casi rari, ma insegnano come sia sempre bene non investire grandi
somme, a meno di progetti che non stiano veramente a cuore.
Io sono al verde – sai
che novità – quindi mi limito a guardare e analizzare.
Il primo progetto di
Kickstarter ha l'onore d'essere italiano!
Lanciato il 4 marzo a
mezzanotte, è un gioco da tavolo con miniature con sistema di
crescita progressivo e una sofisticata intelligenza artificiale al
posto del master. Ogni giocatore controlla un eroe e la banda nel suo
insieme affronta diverse avventure in una campagna appositamente
scalata. E' tutto incluso nella scatola, dagli scenari alle case,
persino gli alberi!
L'ambientazione è il
Rinascimento italiano, ma dal nome stesso un Rinascimento diverso dal
nostro, nero: fauni, satiri e centauri affollano i boschi,
archibugieri combattono al fianco di maghi e misteriosi assassini
mascherati – un certo emh Vezio? A voi ricorda qualcosa? –
eseguono gli ordini di pontefici sanguinari. L'aspetto che davvero
apprezzo è la mescolanza di una mitologia classica sfruttata
rarissimamente con tutto l'ambaradan di guerre rinascimentali,
pugnali insanguinati, macchine leonardesche e lanzichenecchi che
tanto le serie di Assassin's Creed ci hanno abituato a conoscere. E
quest'innocuo riferimento è uno dei punti di forza del titolo che
non deve tuttavia rinunciare ad avere una sua anima, una sua
identità. L'avevo già segnalato al suo lancio diversi mesi fa e al
suo secondo tentativo lo segnalo nuovamente perché merita davvero
tanto.
Gli esperti ludici del Gioconauta ci hanno fatto un video, se volete approfondire.
Seconda segnalazione via
kickstarter: The Edge.
I polacchi compaiono
spesso su questo blogghino e non vogliamo certo fare un'eccezione per
i giochi di miniature, no?
The Edge è un gioco di
piccole schermaglie, che usa miniature in scala molto alta (si va dai
35mm ai 40/60mm) per inscenare scontri brevi, ma sanguinosi. Usa un
sistema misto di dadi e carte, con attivazione dei personaggi di
volta in volta. Gli sviluppatori promettono un sistema di gioco
simile a quello di Magic: facile da imparare, ma difficile da
padroneggiare con maestria.
Nel giorno del giudizio,
il mondo di The Edge viene colpito da una pioggia di meteoriti.
L'umanità rischia di scomparire, ma sotto il pugno di ferro della
Chiesa dell'Uno sopravvive, sfruttando i cristalli trovati nelle
meteore per creare nuovi aggeggi clockpunk. Lentamente l'Uno, questo
dio monoteista e meccanico, conquista la popolazione.
La pace tuttavia dura quel
poco che basta perchè alle meteore segua un'invasione di demoni su
larga scala. I soldati neofeudali dell'Uno lottano contro le orde
dell'inferno e rischiano di essere sopraffatte. Sul fronte dei
diavoli lottano orde infinite di demoni, mentre l'Uno schiera enormi
angeli meccanici costruiti grazie all'energia delle meteore.
L'inferno potrebbe ancora
vincere quando un terzo contendente entra nella scena: è una razza
aliena, nata dalla fusione tra la blasfema energia dei cristalli dei
meteoriti e gli esseri umani sopravvissuti.
I Senza Volto (Faceless)
divorano senza distinzioni umani e demoni e sono gli unici ad avere
uno speciale legame coi cristalli della meteora. Il conflitto diventa
guerra d'attrito.
Se date un'occhiata nel
primo update c'è un confronto con le scale delle diverse
miniature. L'angelo della morte è semplicemente... gigantesco.
Al di fuori dei
kickstarter, il mercato modellistico sta aumentando notevolmente.
In progressi nelle
stampanti 3d hanno permesso sia di abbassare i costi che di avere un
livello di dettaglio sempre più alto. Un po' come col mercato ebook,
c'è un'inondazione di progetti tenuti nel cassetto per anni o finora
difficilmente tentati: probabilmente un buon 90% finirà nel
dimenticatoio. Non è difficile lanciare un gioco, il problema è
supportarlo nel tempo.
Malifaux sta procedendo a
tutto vapore nella conversione in plastica dei rimanenti kit di
metallo. La plastica dei kit è di prim'ordine e le pose sono tra le
più cinetiche che abbia mai visto. Se volete restare aggiornati
sulle ultime novità su questo fronte, vi consiglio Malifaux Itae, un
sito di appassionati che traducono gli ultimi rumors e regole finora
disponibili. Stanno preparando una serie di articoli sul gioco e
sulle sue meccaniche “base” per introdurre i neofiti. Consiglio
di darci un'occhiata se l'idea vi incuriosisce e magari mettere un
bel mi piace alla pagina facebook.
Torneremo su Malifaux in
un articolo apposito perchè mi interessa analizzare lo stile visivo
del gioco, insospettabilmente vicino alle Femme Militant e agli
schizzi migliori del maestro John Blanche.
Conoscete il videogioco
Halo? Io non l'ho mai giocato, ma ho condotto interminabili dispute
sul motivo per cui uno space marine può tranquillamente battere uno
spartan in combattimento.
La notizia è che ne
verranno tratte una serie di giochi di miniature, a partire da un
gioco di battaglie spaziali (alla Battlefleet Gothic, per intenderci)
che permetterà di giocare diverse flotte tra umani e alieni.
Non conosco a sufficienza
il background del gioco per poter giudicare se sia una buona idea o
meno. L'idea è di avere navi molto dettagliate e molto grandi per
gli standard di questo genere di giochi. Si parla di modellini grandi
quanto un avambraccio, veramente colossali se considerate che gli
scenari saranno interi pianeti e asteroidi!
On passant, il
gioco Anima Tactics, dalle miniature in stile anime, sta fallendo. Se
eravate interessati a qualche miniatura dell'ampia gamma vi consiglio
di darci un'occhiata adesso, che i prezzi stanno scendendo. Un
peccato, perché rischia di saltare anche il gemello della Cipher
Studios, Helldorado.
Age of Tyrants è un gioco
ancora in fase di progettazione, ma che si distingue parecchio dalla
concorrenza perché in 6mm! E' una scala tanto minuscola che
raramente viene considerata, ma se volete giocare grandi
battaglie è perfetta. Dopotutto credo che il caro, vecchio Epic di
Warhammer 40000 fosse in 6mm (o era 10mm?). E a detta dei “vecchi”
che vi giocavano negli anni 90, funzionava magnificamente. Una scala
del genere permette ogni sorta di bizzarra macchina/mostro/robot
immaginabile. Se scorrete gli artwork e i lavori in z-brush,
scoprirete infatti interi squadroni di tank, grandi camminatori e
gargantuesche macchine d'assedio. Con un normale sistema in 28mm
tutto ciò sarebbe impossibile a meno di giocare una partita nello
stile delle “apocalissi” di Warhammer 40000.
Inoltre il progresso
tecnologico rende ora possibile un maggior dettaglio sulle miniature
in scala tanto piccola. Guardate una qualsiasi dei lavori in 6mm
delle truppe base. Potete persino notare le giubbe, i caricatori, la
cintura... Eppure sono alti 6mm, della lunghezza della vostra unghia!
5 commenti:
Epic era in 6mm e, secondo me, è stato il miglior gioco GW di sempre. Ti consiglio anche i 10mm di Warmaster, interamente in metallo: le miniature sono veramente molto curate, dicono - da più parti - le migliori in assoluto in quella scala.
Con Apocalisse Mamma Games Workshop ha tentato di unire i due aspetti: quello del modellismo ai massimi livelli che ti permette il 28mm (o i Titani in scala 28mm! :-) ) e il respiro dei grandi conflitti campali. Ho giocato in vita mia tre Apocalissi: il senso dell'enorme battaglia c'è, eccome, nonché il gusto di schierare pezzi che altrimenti, ai soliti 1500-1750 punti, sai essere destinati allo scaffale già dal momento in cui li monti e dipingi. Il problema è la durata delle partite: un'intera giornata di gioco spesso non basta a superare il III turno di entrambe le fazioni!
Nova Aetas! Se avessi tempo e budget, un pensierino ce lo farei.
@Alessandro Forlani
Ah, Warmaster, Warmaster. Il problema lì è trovare le miniature. Immagino dovrei rivolgermi all'usato...
@Salomon Xeno
Vorrei anch'io, se avessi il budget! :-) Mi fa rabbia vederlo messo in secondo piano dai soliti progetti delle grandi aziende che non avrebbero affatto bisogno di kickstarter...
Ho dato immediatamente un'occhiata a Nova Aetas. Merita davvero da quello che ho visto!
@Marco Grande Arbitro
Perchè non ne parli in un articolo su Gioco Magazzino? Credo potrebbe interessare al tuo pubblico di lettori.
Nova Aetas ha un disperato bisogno di più pubblicità, imho...
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