mercoledì 7 maggio 2014

Nemo Propheta in Antartide


Nemo - Cuore di ghiaccio- Guida alla lettura

I testi di Moore non sono mai testi facili.
Specie la saga degli Straordinari gentlemen, che si presenta stratificata a più livelli, con un gran numero di dettagli che vanno facilmente persi. Ad aggravare il tutto, se i primi due volumi della saga ambientati nell'Ottocento sono godibili senza troppe difficoltà interpretative, è negli ultimi volumi che Moore dispiega un armamentario di metafore, simbologie e riferimenti che spesso sovrastano il puro piacere della storia.

E' il caso di Nemo, cuore di ghiaccio.

Primo volumetto di un'agile trilogia, per il momento mi ha colpito più per il personaggio di Janni che per la sceneggiatura in sé. Nel volume Century - 1910 della Lega era un personaggio ancora in fieri, in una trama di rape&revenge. Nella nuova trilogia è invece un personaggio femminile forte, nel senso positivo del termine. Non forte fisicamente, ma con una psicologia ben delineata, determinata e se vogliamo giocare al piccolo multiculturalista americano, un capitano femminile di nazionalità indiana a capo di un equipaggio di pirati-reietti di ogni angolo del globo. Non male, no?
Già l'idea in sé di un'eroina indiana cozza violentemente contro le attuali protagoniste, improntate al biancore abbronzato degli Stati Uniti, del pallore svedese, se non albine in alcuni casi. A voler leggere davvero Alan Moore, invece che piagnucolare su articoli di giornalisti-scarafaggi, è davvero difficile considerarlo un violento esagitato; si riscontra invece la continuità con la linea anarchico-comunitaria di Michael Moorcock, volta a decostruire prima il “buono” impero coloniale inglese, poi il “libero” (mercato?) dell'Americanismo. Ma per carità, questa è solo una mia opinione...

Dal punto di vista della lettura, Nemo, cuore di ghiaccio rimane tuttavia un'opera stancante, molto cripitca nel gioco citazionista imbastito da Moore.
Ci viene allora in soccorso Jess Nevins, esperto di cultura vittoriana e pulp, la cui cultura enciclopedica si dispiega in fenomenali articoli su Io9. Conoscevo Jess Nevins per la definizione che forniva di steampunk
"Steampunk is What Happens when Goths discover Brown"
Ma sembra che non sia nuovo a compilare appunti sulle opere di Moore; sua è infatti è una guida interpretativa ai primi due volumi (esatto, quelli ultimamente ri-pubblicati in formato tascabile dalla Bao) che con mia grande sorpresa è anche stata tradotta dalla Delos. (La Lega/ Vol. 1 Eroi e mostri). Cercherò di procurarmela in futuro. Le guide sono comunque facilmente rintracciabili su Internet, a disposizione di tutti per volontà dell'autore. Il riferimento alle pagine inglesi mette in difficoltà, ma le sto trovando illuminanti; sembra finalmente di avere una chiave d'accesso a qualcosa che guardavi dall'esterno restandone affascinato, ma senza capirci troppo.
Utile, insomma.

Nel caso di Nemo, cuore di ghiaccio avevo promesso una guida e ho così deciso di cannibalizzare il lavoro di Nevins, riorganizzandolo in riferimento alle pagine e alle vignette dell'edizione della Bao: Nemo Cuore di ghiaccio. Spero possa esservi utile. Non ho tradotto e riportato tutto quello che diceva Jess Nevins, ed eventuali errori sono tutti dovuti alla mia incapacità. Per una visione estensiva e completa, consiglio vivamente di leggere le notazioni nel testo in inglese (Annotations/Nemo's Heart of Ice).
Pagina 1.
In alto, il motto "Mobilis in Mobili" è il tradizionale motto di Nemo nel Nautilus Verniano, di Ventimila Leghe sotto i mari.

Pagina 2.
Locandina pubblicitaria.
Kor è il nome di una capitale di una civiltà decadente e morta da tempo presente nei romanzi vittoriani di H. Rider Aggard, quelli con protagonista Allan Quatermain, membro "umano" della Lega degli Straordinari Gentlemen.

White Star – Linea Titan

Nella versione "storica" esisteva una Linea Star, una compagnia commerciale britannica che possedeva il Titanic. Nel mondo "alternativo" di Moore, il Titanic non è mai affondato, e in cambio domina la linea Titan, colossale trasporto passeggeri.
Non deve ovviamente sorprendere nessuno ch'esista un romanzo scritto nel 1889 in cui la linea Titan affonda colpita da un iceberg: Futility, or the Wreck of the Titan di Morgan Robertson.
Colori e stile della finta locandina riprendono un'iconica locandina art Deco di quei tempi (Normandie poster)




Pagina 5. Prima vignetta.


"Pier 13" sul frontone del magazzino può essere un riferimento a Pier13 (1940) o "Lo schiavo della violenza" (1949) il cui titolo originale era "The woman on Pier13".
Il primo film sembra una commedia, mentre il secondo vede un americano di successo e felicemente sposato venire perseguitato dal partito di comunisti cui una volta apparteneva. Fobie che solo gli americani... 
Interessante invece che il film "Io e la mia ragazza" (1932) che vede il debutto di Gene Kelly, fosse basato su una storia chiamata "Pier13". 

Pagina 5. Seconda vignetta.

"Sono un editore di una certa importanza... " 

Ovviamente il riferimento è a Charles Foster Kane, ben riconoscibile per la sagoma, il sigaro, la smorfia. Quarto Potere, anyone? Il genio di Orson Welles all'opera? Miglior film della storia del cinema? Se non l'avete visto, vi basti sapere che Mr Kane è un magnate della stampa, il tycoon americano per eccellenza.

Pagina 5. Terza vignetta.

"Siamo venuti qui per organizzare il trasporto dei preziosi di sua maestà verso la mia tenuta in Florida... "

La tenuta è ovviamente Xanadu (Candalù), la faraonica residenza di Quarto Potere. 

Quinta vignetta.

"Una mia parola potrebbe scatenare una guerra o far cadere un governo..."

Può essere un riferimento a così tanti miliardari e magnati in grado di manipolare l'opinione pubblica da non sapere da dove cominciare. William Randolph Hearst, a cui Welles s'ispirò per creare Citizen Kane, effettivamente causò la guerra ispano-americana attraverso una massiccia campagna stampa, nel 1898.
Da Quarto Potere:
"Donne cubane deliziose. Stop. Potrei inviare poema in prosa su bellezza isola ma non voglio spendere vostri soldi. Stop. Non esiste guerra a Cuba". Firmato Willand. Risponde?
Sì: "Caro Willand, invii pure poema in prosa, io procurerò la guerra".

Zio Paperone approverebbe.

Pagina 6. Vignetta grande.
Ah, Kevin Neill... Non mi abituerò mai al suo stile.

L'uomo con la freccia grigia sulla maglietta nera è "Broad Arrow Jack", eroe di una serie di romanzetti vittoriani del 1866 di E. Harcourt Burrage (I Penny Dreadful, equivalente in termini d'infamia agli attuali Segretissimo, per dare un'idea).

Pagina 10. Vignetta 2.


"Dico, guardatelo. L'autentico uomo a vapore delle praterie... "

Riferimento alla prima "Edisonata" di Edward S. Ellis, "The Huge Hunter, or the Steam Man of the Prairies" (Beadle American's novels, 1868).

"Uh, be', non proprio, sir. Mi dicono che l'originale sia al British Museums... "

Chi parla è Frank Reade, eroe di un Edisonata "Frank Reade and his Steam Man of the Plains, or, The Terror of the West" (Boys of the New York, 1876). Lo Steam Man di Frank Reade era un plagio dello Steam Man of the Prairies, di conseguenza il modello di Kane non è affatto l'originale (che in effetti trovate esposto al British Museums in altri volumi della Saga della Lega ambientati a Londra).
Chiariamo: The Huge Hunter, or the Steam Man of the Prairies= 1868
Frank Reade and his Steam Man of the Plains, or, The Terror of the West= 1876-1879-99

Vignetta 3.
Il quadro della donna con la penna in mano è la madre di Kane, che firmò con una penna i documenti che assicurarono all'uomo il futuro successo di miliardario.

Vignetta 4.
Il giovane con il vestito arancione che parla delle industrie Swyfte è Tom Swyfte, l'archetipo del giovane inventore senza paura alla base di ogni Edisonata. E' protagonista di una lunga serie di romanzi di Edward Stratemeyer. La sua invenzione più famosa è il fucile elettrico.

"Questo suo posticino batte nettamente le industrie Swyfte. Scommetto che è anche meglio di Readestown e Wrightstown, vero, amici? "

Tom Swyfte lavora per le industrie Swyfte, mentre Readestown sono le industrie per cui lavora Frank Reade, che infatti appare vecchio (è un Edison vittoriano!). Wrighstown è una base operativa di un altro Edison, Jack Wright. (Viva la fantasia, eh!).

A sinistra c'è il ritratto di una donna nuda, sotto cui potete leggere la parola "Rose". Rosebud sono le parole che pronuncia Kane al momento della morte, verso la fine di Quarto Potere. Rosebud era infatti il nome della seconda moglie di Kane.

A destra, c'è la statuina del Falcone Maltese: doppio riferimento al Falcone Maltese del 1930 o al remake con Humphrey Bogart del 1941.

Vignetta 5.
Il Don Q dietro alla schiena di Swyft è un riferimento a un bandito spagnolo protagonista di una lunga serie di romanzi d'avventura dal 1897 al 1922.
La testa di Pterodactilo può avere più significati; dal Mondo Perduto di Arthur Conan Doyle al film Il Mondo perduto (1925).

Pagina 11. Vignetta 2.

"Ha una base sull'isola Lincoln, ai confini degli impenetrabili banchi di nebbia dell'arcipelago di Riallaro..."

L'arcipelago Riallaro appare su due isole utopiche protagoniste di due differenti romanzi, "Riallaro, the Archipelago of Exiles (1901)" e "Limanora, The Island of progress (1903)".

A destra, scritto sul foglio
" Nevada Smith furioso per il blocco della conservazione delle urine voluto dal Congresso"

Nevada Smith è un cowboy sulle tracce degli assassini dei suoi genitori in un film del 1966.
La conservazione delle Urine può essere un riferimento a un musical satirico di quegli anni, Urinetown, dove una corporazione ottiene il completo controllo delle toilette di un paesino americano. Non capisco tuttavia il nesso fra un cowboy vendicativo e dell'urina...

Vignetta 3.
La roccia sullo sfondo raffigura un marziano con quattro braccia, facilmente riconoscibile dal secondo volume della Lega. Superfluo menzionare i romanzi di Edgar Rice Burroughs.

Vignetta 4.
Statua di un altro marziano, un "Sorn". Occorre ricordare che Orson Welles, direttore di Quarto Potere aveva diretto una trasmissione radio in cui annunciava l'attacco dei marziani: War of the Worlds.

Pagina 13. Vignetta 1.

" Benvenuti a Wrightstown, north Carolina. Motore e Magneti"

Vedi l'appunto sull'uomo delle praterie e sulle Edisonate.

Vignetta 2.

" Grazie. Ovviamente si basa molto sulla metropoli di Berlino di Moritz Rotwang. "

Riferimento al film di Fritz Lang, Metropolis. 
Rotwang è il teorico per definizione di città distopiche e inumane.

" E il suo fucile elettrico è un pezzo di ferraglia... "

Riferimento alla decima Edisonata con protagonista Tom Swyfte, Tom Swyfte e il suo fucile elettrico (1911).

Pagina 14-15. Megapatagonia è un riferimento all'opera La Decouverte australe Par un homme-volant (1781) di Nicolas Edme Restif. Megapatagonia è un arcipelago abitato da animali umanizzati dove ogni cosa è l'opposto della Francia a iniziare dalla capitale, Sirap (Paris!).
Nella vignetta 2, c'è un Dogtanian, un abitante di Megapatagonia.

!Sima sem ruojnob!
Bonjour mes amis!



Vignetta 3
"... E quando attraccheremo in Antartide, domani, per Durg è ciò che avrò."

Durg è una città in India centrale, ma questo non sembra aiutarci. Ma Shiva Durga è la dea madre nell'ideologia indiana, che sembra proprio il genere di cosa che Janni potrebbe bestemmiare.

Pagina 16. Vignetta 1.

"Hoho! L'ultima volta che siamo venuti a Mawson non avevamo una di queste macchine!"

Sir Douglas Mawson(1882-1958) fu un famoso esploratore antartico. Con ogni probabilità nel mondo alternativo di Moore ha impiantato una vera e propria base sul Polo, nel corso delle esplorazioni.

Pagina 17. Vignetta 2.

- Stando al diario di mio padre, la luce promana dall'impero sotterraneo degli Alondson. -
- Aye. Alleati della Francia antartica, se ben ricordo. -

Mr Van Dusen è il professore Augustus SFX Van Dusen, la "Macchina Pesante" di Jacques Futrelle. Protagonista di 48 racconti e due romanzi, un brillante investigatore, scienziato e logico.

L'impero degli Alondson sono un popolo fantasy presente in L'aventurier francais (1792) di Robert-Martin Leisure. Sempre dell'identico autore è l'invenzione della Francia Antartica.

Vignetta 3.
Tsalal è un altro nome per il Polo, un riferimento all'opera di Edgar Allan Poe, Gordon Pym (1838).

Pagina 20. Vignetta 3.

Dobbiamo arrivare al Nautilus, e quelle sono le montagne di ferro. Se ci fermiamo, moriremo.

Le montagne di ferro sono una catena montuosa nel "Viaggio al centro della Terra".

Pagina 21. Vignetta 2.

Sopravvissuti della nave Mercury novembre 1806

Un altro riferimento Verniano a "Viaggio al centro della Terra".

Vignetta 3.

"Ne dubito. E' una donna e di colore. Voi cervelloni vi preoccupate troppo."

Tom Swyfte nei suoi romanzi è un razzista, che considera idioti, stupidi, poveri e analfabeti i neri. A questa poco simpatica caratteristica si aggiunge un tocco misogino particolarmente velenoso; le donne sono considerate ornamenti, alla stregua di soprammobili; le donne anziane sono credulone e facili da spaventare. Inutile sottolineare che questo razzismo che funzionava egregiamente nelle Edisonate di inizio Novecento, viene da Moore abilmente fatto scontrare con il brutale realismo di un' antagonista femminile, Janni, tutt'altro che stupida e debole...

Pagina 23. Vignetta 1.

Dunque è questo l'ingresso alla Plutone sotterranea di cui fa menzione mio padre...

La Plutone sotterranea è ancora una volta un riferimento a Viaggio al centro della Terra. Verne again!

Pagina 28. Vignetta 4.

Meglio se ci muoviamo. Abbiamo la Terra Presente davanti a noi.

La Terra Presente è un riferimento alla Storia di Arthur Gordon Pym, dell'immortale Edgar Allan Poe.
L'Encyclopedia of Fantastic Victoriana ci viene prontamente in aiuto:

“ La Terra Presente, vicino al Polo Sud, venne scoperta da Arthur Gordon Pym (di Nantucket) nel 1828; il suo racconto, dal titolo eponimo, ci fu consegnato da Egar Allan Poe nel 1838. La Terra Presente, coperta da una fitta nebbia, è un altipiano fosforescente di erte montagne i cui pendii frammentati sono pieni di caverne e crateri pieni d'acqua. La flora di questa terra è bizzarra, con cespugli di piante che ricordano coralli bianchi e lucenti e alti alberi simili a vetro soffiato. Gli autoctoni della Terra presente sono umanoidi androgini e semi-trasparenti. Sono gentili e aggraziati e hanno grandi occhi con capelli corti. Comunicano in un linguaggio musicale e adorano una figura bianca che è “avvolta” (shrouded) e "molto molto più grande nelle sue proporzioni rispetto a qualsiasi altro abitante tra gli uomini”; adorano quest'essere con gridi di “tekeli-li”. La Terra presente emette inoltre quanto sembra una qualche forma di radiazione che azzera la memoria e produce una contentezza assoluta.

Sembra una spiegazione valida per la “smemoratezza” di Nemo nelle vignette che seguono.

Pagina 30. Vignetta 2.

“ E' la distorsione che ipotizzavo, che ci influenza la mente per... “

Pagina 31. I “goblin” sono indiscutibilmente gli autoctoni della Terra Presente.

Pagina 31. Vignetta 3.

Un pinguino, capitano! Oh Dio. Non è affatto un pinguino! Sto...

Il Marinaio sta guardano le molecole di uno Shoggot, il mostro di H.P. Lovecraft nell'opera “Alle Montagne della Follia”.

Pagina 32-33.
E' chiaramente la Sfinge dei ghiacci dall'omonimo romanzo di Jules Verne, che non a caso si pone come seguito (e razionalizzazione positivista) dell'opera di Edgar Allan Poe.
Fu allora che, a un quarto di miglio, si profilò una massa che dominava la pianura di una cinquantina di tese, su una circonferenza di due o trecento. Quella massa, per la sua forma strana, somigliava a un'enorme sfinge, con il torso eretto, le zampe stese in avanti, accoccolata nell'attitudine del mostro alato che la mitologia greca ha posto sulla via di Tebe. Era un animale vivo, un mostro gigantesco, un mastodonte di dimensioni mille volte superiori a quegli enormi elefanti delle regioni polari, i cui resti si ritrovano ancora?… Nella disposizione di spirito in cui eravamo lo avremmo potuto credere, e credere anche, che il mastodonte stesse per precipitarsi sulla nostra imbarcazione e stritolarla sotto i suoi artigli.
Dopo un primo moto di paura illogica e irragionevole, riconoscemmo che là vi era soltanto una roccia di conformazione singolare, la cui sommità stava liberandosi dalle nebbie.
Pagina 34.
E' la divinità adorata dagli abitanti della Terra Presente, già citata nell'Encyclopedia.

Pagina 36.

“Follia. “
Le Montagne della Follia, finalmente!
Lo stile graffiante di Kevin O Neill è davvero più azzeccato del solito, in questo riquadro.

Pagina 38-39.
La città sotterranea delle Montagne della Follia. Lovecraft again.

"Ho pensato che fossero state fabbricate, forse come animali da lavoro, e questi geroglifici sembrano confermarlo."

Riferimento alla natura dello Shoggoth, che è una creatura costruita dagli Antichi, fabbricata appunto. Secondo altri, Moore si sta invece riferendo al film di Carpenter, The Thing.

"Straordinario. Sapete, ricordo leggende simili in un libro arabo di favole blasfeme... "

Riferimento al Necronomicon di Abdul Alhazred.

Pagina 44. 
La creatura che si contorce per terra è un Antico di Lovecraft. Già presenti in raffigurazioni e statue a partire da pagina 38.

Pagina 45. Vignetta 3.

“ Mentre ero detenuto nella prigione di Chisolm, da cui si dice sia impossibile evadere, sono diventato bravo a calcolare le probabilità. “

Riferimento al racconto di Jacques Futrelle – The problem of Cell 13 – una storia in cui il professore Van Dusen accetta la sfida di fuggire dalla prigione di un tale Chisolm, che si ritiene a prova di fuga (fa molto Escape Plan in salsa pulp :-D)

Pagina 52. Vignetta 2.

Venire rinchiuso in un ospedale per malati mentali è un fato comune per molti dei protagonisti dei racconti di Lovecraft. Non reggi alla scoperta dell'orrore. Questo è il destino di Tom Swifte, che nella fotografia appare completamente rasato. La rasatura oltre che per motivi igienici veniva effettuata nel 1920 per procedere all'elettroshock: se è così, Moore si sta chiaramente divertendo, condannando a venire “curato” con l'elettricità l'inventore stesso del fucile elettrico!

Pagina 52. Vignetta 3.

“ Beh, c'è qualcosa di strano, laggiù. Un'università del New England sta allestendo una spedizione. Forse la finanzierò. (…) “

Riferimento alla spedizione nell'Antartico dell'opera di Lovecraft “ Alle Montagne della Follia”.

Fonti:
Se cercate le annotazioni di Nemo: Rose di Berlino vi rimando all'articolo apposito (con tanto di traduzione dal tedesco). 
Annotations to League of Extraordinary Gentlemen: Nemo’s Heart of Ice By Jess Nevins
Sulla posizione anarchica di Moorcock faccio riferimento all'intervista scaricabile di Margaret Killjoy
Su Tom Swift c'era un bell'articolo di Baionette Librarie -Fucili Elettrici del Lungo XIX Secolo 

5 commenti:

Alessandro Forlani ha detto...

Ottimo post come sempre! Poi a me basta che dici "Alan Moore", e il resto non conta... :-D

Coscienza ha detto...

Grazie! Preparare questo post mi è costato una fatica interminabile; la quantità di riferimenti scovati da Jess Nevins è a dir poco immensa! >__<
Vedremo come sarà il seguito, "Le Rose di Berlino" Dovrebbe uscire a metà giugno, quini potrò trarne una nuova guida tra poco...

Alessandro Forlani ha detto...

p.s. aggiungiamo che il marinaio a sinistra della prima vignetta di pag 5 è molto probabilmente Popeye? ;-)

Coscienza ha detto...

Esatto! Lo accennava anche nelle annotazioni, anche se erano un pochino indecisi... Può essere anche solo un marinaio con la pipa... ^^

Alessandro Forlani ha detto...

Non si è mai solo un ciccione con la bombetta: si è Ollio; non si è mai solo uno spadaccino col naso grosso: si è Cyrano... ecc... ;-)