giovedì 10 gennaio 2013

Aletheia (2/2)



Aletheia (2/2)

Nulla da vedere in televisione, stasera. Un deserto elettrico di reboot, sequel&triti documentary senza sostanza. Mi afferro la fronte fra le mani, chiudo gli occhi. Le pupille pulsano, sotto i polpastrelli. Lampi rossi nella testa. Quell'idea, quel pensiero. L'intero pomeriggio la inseguo, senza sosta. A tratti, in frammenti di lucida consapevolezza sento che si avvicina, che manca un niente, affinchè mi ritorni alla memoria. Ogni tanto ritorna, come quel pizzicare dell'uomo ragno nei vecchi fumetti marvel. Lambire con dita troppo sudate per afferrare, qualcosa che da tempo stai rincorrendo. Spengo la televisione con le viscere annodate dal troppo cercare. E dai resti della pizza surgelata.

Aletheia sente il naso schiacciato dalla canna della pistola. Il contatto osceno di un'appendice di metallo sporca d'olio, fredda. Avverte confusa, nella cortina di sangue e lacrime, il cavaliere-scatola blaterare un ultimo discorso, prima di flettere l'indice sul grilletto. Poi, nell'istante che precede l'accensione della polvere da sparo nel proiettile, l'uomo scompare. Si disgrega quasi, in un sibilo di ozono e gomma bruciata. La scatola al posto della testa vomita una babele di luci e rumori, poi esplode dall'interno, disseminando il deserto di frammenti di vetro e plastica.

Pancia sul divano, mi gratto i capelli sporchi, prima di guardare dal cellulare il mio profilo twitter. Amori spezzati, giochi di parole, link pubblicitari: il solito schifo. Clicco una volta, poi due sul simbolo esc. Dannato schermo touch, non imparerò mai a usarlo...

Aletheia trascina la gamba ferita, si appoggia ai battenti in bronzo del tempio. Guarda con il coraggio che solo la stanchezza può dare il cavaliere canarino sollevare lo shotugun, prendere la mira. Nota la pistola dell'uomo-scatola ai suoi piedi, ma al tempo stesso si rende conto che non riuscirebbe mai ad afferrarla prima che l'impatto del proiettile la spappoli come un fiore calpestato. Si aggrappa alla porta del tempio, spinge in avanti. Allargare la fessura. Entrare. Mettersi in salvo. L'uomo canarino spara. Un boato ravvicinato, un'esplosione. Aletheia per la seconda volta nel giro di pochi secondi chiude gli occhi, li riapre. Il cavaliere azzurro si rotola nella sabbia, cerca disperato di spegnere le fiamme che divorano le sue piume colorate. Quel becco da cartooon è sporco di sangue, spezzato. Un occhio dell'uccello pende dall'orbita, ondeggia per il nervo che ancora lo trattiene. Aletheia si avvicina, inciampa nello shotgun. La canna è deforme, dilaniata dall'interno. Schegge ovunque. " Gli è esploso in faccia! " Esulta, prima che il terzo cavaliere l'accoltelli alla schiena con un affilato bisturi.

Di nuovo! Quel dannato prurito alla nuca! Afferro la prima penna che mi capita sotto mano, prendo il quaderno di appunti di storia greca. Apro la copertina color bronzo, cerco una pagina vuota. Scrivere, devo scrivere quest'idea che mi vaga nella mente, penso. Il suono di una risposta nella chat di facebook mi distrae. Metto da parte il quaderno, ritorno al portatile. Toh guarda, il cesso si è deciso a rispondermi! Comincio a inventare qualche rozza galanteria.

Il ragazzo dalla maglietta sportiva la stringe con un braccio alla gola, avvicina un bisturi sudicio di sangue. Agita il bisturi, mira a cavarle gli occhi. Aletheia tira indietro il gomito, colpisce le costole, sente il ragazzo esalare il respiro. Indietreggiano, si separano. Il ragazzo crolla in ginocchio, vomita bava. Il bisturi si conficca vibrando nella sabbia. Aletheia si trascina verso il revolver, afferra l'impugnatura. Il ragazzo respira, tremando afferra il bisturi, ma nello stesso istante, Aletheia già gli punta il revolver in piena faccia.

- Fine della corsa, cacciatore! -

Preme il grilletto.

Non ci posso credere. Sono, finalmente! In chat con la persona che aspettavo da oltre due giorni, e mi è... Mi è saltata la connessione internet! Non... non è giusto, ecco! Spengo e accendo il modem, spengo e accendo il modem. Compare la schermata di google, esulto. Provo l'accesso a facebook, e la bestemmia avanza.
" Mi dispiace, ma stiamo sperimentando problemi tecnici. Riprovi più tardi".
Zuckenberg, sei solo uno psicopatico con un mare di soldi, nient'altro.
Apro il quaderno, fisso strofinandomi la fronte con la penna, la pagina bianca. Stupida idea, salta fuori, avanti.
Alla fine, scrivo una sola parola. Aletheia. Che vorrà dire? Mi sento sull'orlo di una rivelazione, ma la consapevolezza che sia un termine della filosofia di Heidegger non è affatto un buon segno. Con un sospiro, richiudo il quaderno e vado a letto.

Aletheia indietreggia dal cadavere dilaniato del ragazzo, lascia scivolare di mano la pistola. Zoppica, un passo dietro l'altro, al tempio. Spinge con tutte le sue forze i battenti, li schiude con cigolio di mostruosi ingranaggi. Entra in un vestibolo illuminato dal sole. Al centro, gli zampilli dell'acqua di una fontana scolpita a conchiglia. Corre, cade, si rialza. Immerge la testa nella fontana, scuote la chioma lucente.

- Ma quale commovente spettacolo! -

Aletheia sorride, si volta. Un airone è appollaiato su una delle poche colonne ancora in piedi. Si strofina il becco sulle piume, con gesto compiaciuto.

- Thot. Chi non muore, si rivede. -

- Aletheia. Ce l'hai fatta infine. Sei sopravvissuta ai tre cavalieri -
La dea alza le spalle, si massaggia la chioma.

- Non credo che come tutti gli dei, si possano uccidere davvero. Ma sento che per la prima volta dopo anni, se non secoli, siamo nuovamente padroni di qualcosa. Una mente umana, forse. Una mente che pensa, e riflette. E' un primo passo, no? -

L'airone ride. - Forse sì, forse no. Sicuramente questi nuovi dei torneranno all'assalto, brutali come sempre. Ma intanto, abbiamo conquistato la libertà -

- Libertà. - Aletheia assapora la parola – Ma sua, non nostra. - Sospira. Slaccia gli stracci del peplo, scende nuda nella fontana. - Ma speriamo sappia cosa farsene, di questa "libertà"! - 

Rabbrividisce e sorride, al contatto della pelle con l'acqua – E non la getti via come fanno sempre, solo per inchinarsi a qualche nuovo idolo! -



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Nulla da dire. Le due parti del racconto sono scritte con stili completamente diversi; quest'ultimo è molto più diretto, lo preferisco. Credo che la difficoltà che si sentiva all'inizio fosse solo a ingranare la marcia, a fornire subito tutti i dati necessari per capire la vicenda.
Quindi il mio verdetto è: rilassati, quello che scrivi si capisce benissimo, anche perché si basa su buone idee. ^_^

Coscienza ha detto...

Ohh grazie! *__*
Forse sottovaluto un po' l'intelligenza dei miei fedeli lettori, xD