A pochi giorni dall'uscita del film "Lo Hobbit: un viaggio inaspettato" ho bene pensato di raggruppare un po' di notizie curiose, che spaziano dalle polemiche, nei cui confronti mi permetto in totale assoluta Parzialità difendere Jackson, ad alcune riflessioni sul controverso uso del treddì e dei famosi "48 fotogrammi al secondo".
Cominciamo dal dente guasto, ovvero
dalle polemiche.
La perversa macchina mass mediatica
s'era alcune settimane fa messa in moto ad accusare Jackson d'inumane
crudeltà sugli animali. Presentato come l'Hannibal Lecter della
situazione, il regista veniva accusato della morte e sofferenza
d'oltre ventisette animali. Per esattezza riporto quanto la Peta
afferma (va):
«Due cavalli si sono rotti il collo scivolando in un burrone: uno è stato sottoposto ad eutanasia, l’altro è stato trovato morto con il muso nell’acqua. A un terzo cavallo è stata cambiata improvvisamente la dieta ed è morto di coliche. Un altro, di nome Shanghai, è stato lasciato a terra con le gambe legate per oltre tre ore perché era stato giudicato troppo attivo. Pecore e capre sono morte per infestazione da vermi o cadendo in doline mentre decine di polli sono stati uccisi dai cani»
Ora,
premessa che non nutro eccessiva simpatia per gli estremisti, ancor
più quando sono animalisti vegani con larga esperienza in accuse
false e infondate, e necessaria ancora premessa che con tutta la mia
(scarsa) empatia, fatico a trovare essere una "tragedia" la
morte di "decine di polli".
Tuttavia,
resta necessaria una difesa.
"La produzione de Lo Hobbit ha sempre istituito indagini rapide e immediate per eventuali problemi di qualsiasi tipo sul trattamento degli animali sotto la sua tutela. E' stata quindi intrapresa un'indagine rapida e approfondita riguardo le recenti accuse infondate, da parte dell'organizzazione americana P.E.T.A. inerenti la 'zoppicare' di un cavallo durante le riprese del film. Nessuna prova di una tale prassi è stata rilevata in qualsiasi momento della lavorazione. Inoltre, la produzione ha contattato il proprietario del cavallo in questione che ha fornito la seguente dichiarazione: «Sono soddisfatto al 100% con il ritorno di Shanghai e della sua condizione. Nei termini contrattuali dell'affitto è stato preso e restituito a me due volte. In entrambe le occasioni non c'era un segno su di lui e l'animale era sano e felice. Ribadisco che il cavallo in questione non ha mostrato segni di maltrattamento e non esiterei ad affittarlo per il film di nuovo.»"
Banale?
Certamente, ma in casi del genere zittire i troll è imperativo.
Anche le peggiori cazzate rischiano di crescere e diffondersi, quando
incontrollate. E' la ragione per cui concordo con la tattica del Duca
nei commenti: stroncare i troll con argomentazioni oggettive e
inappellabili è l'unica via, per atomizzarli sul nascere.
Particolare
da considerare attentamente, Jackson non è "un" regista
qualunque, che difende la sua opera; è un grassone maniaco dei
dettagli, che fin dall'epoca di Lotr ha sempre dimostrato nei
confronti della Nuova Zelanda e dell'ambiente un rispetto ai limiti
del parossismo. Cito un esempio su tutti:
" A parte alcuni territori Maori, per i quali c'è voluto il permesso del consiglio tribale, un esempio perfetto è la città di Edoras, la capitale del reame di Rohan. Jackson volando in elicottero ha scoperto il posto adatto su una collina alta 600 metri chiamata mount Sunday, al centro di una valle solitaria (la città più vicina era Metheven, a 85 chilometri). Unico problema: non c'era la strada per arrivarci. Non si è fatto scoraggiare e l'ha costruita. Undici mesi di lavoro, cinque chilometri di lunghezza, due ponti provvisori. Quando le riprese sono finite, come nella storia dei buoni, la strada è stata smantellata completamente. Barbalbero, il leader dei saggi Ent che difendono la natura incontaminata, sarebbe stato fiero di Peter Jackson." (cit. Supplemento Ciak; Dietro le quinte dei grandi film. La trilogia Il Signore degli Anelli. Tutti i segreti del set, i protagonisti, le creature fantastiche, le grandi immagini)
Che
una persona del genere commetta la leggerezza di lasciar morire un
cavallo giù per un burrone, o che aizzi i cani a massacrare quanto
più galline possibili- l'immagine è grottesca, ma è quanto la Peta
propone – lo trovo francamente improbabile.
Aggiungiamo
alla smentita di Jackson un'eloquente testimonianza di Jed Brophy,
attore neozelandese che impersona il nano Ori.
"The entire time we were on set, and when we were training with the animal wranglers employed to look after and train the animals for filming, I observed no mistreatment - in fact the opposite is true."
Queste
sono le smentite ufficiali, ma un buon uso d'internet non può
prescindere dallo sfruttare le vie "basse", il parere del
popolo. C'è Internet anche nella Nuova Zelanda, sebbene l'Italia si
ostini a considerarla nei casi migliori, ovvero quando è cosciente
che esiste, come una terra selvaggia, dove vivono solo primitivi e
pochi coraggiosi coloni. Molti neozelandesi non hanno mancato di
smentire la Peta e organizzare una protesta-contro-protesta,
difendendo vigorosamente Jackson. Non stiamo parlando di capitalisti
interessati al consistentissimo flusso di denari che lo Hobbit sta
portando alla piccola economia neozelandese, che risulterebbero in
tal senso poco attendibili. Stiamo parlando di gente del "popolo"
che vive sul luogo e vede coi suoi occhi l'azione di Jackson. Il
problema di opinioni del genere è la difficoltà a trovarle, e ad
accertarsi che siano "veri" neozelandesi, e non qualche fan
americano esagitato. Su You tube, qualcosa c'è. In particolare
riporto il commento di Clifford Bryan John Wilson che afferma:
" I live in New Zealand and the region in question's SPCA brunch has already disproved the allegations made by PETA. I myself choose to trust the inspectors of the SPCA over the claims from PETA "
Clifford
ha un profilo Youtube attivo da due anni, e risiede in Nuova Zelanda,
onde per cui lo possiamo ritenere fonte attendibile; l'SPCA è la
sigla per Society for the Prevention of Cruelty to Animals.
Appoggio
inoltre i numerosi commentatori che hanno giustamente ignorato il
soggetto del video concentrandosi sulle grazie della giornalista; e
constato con divertimento misto a pietà gli animalisti che caps lock
innestato urlano a tutti i venti citazioni- assai confuse- di
Rousseau e altri filosofi che in realtà gli animali li mangiavano
senza troppi problemi.
Passando
al contrattacco, qual'è l'attendibilissima fonte (sic) dell'accusa
lanciata dalla Peta? Quattro mandriani licenziati. Espulsi dal set
non qualche settimana fa, bensì un anno addietro, e che solo adesso,
a poche settimane di attesa, si decidono a spifferare
quest'inesistente sopruso.
A
voi sembra una fonte attendibile? Appare un classico caso di
vendetta, probabilmente mirata a ottenere un po' di soldi, con tutto
l'interesse della Peta per farsi ulteriore pubblicità e riscuotere
nuovi lucrosi fondi. Ovviamente, a informarsi sulle fonti in italiano
viene sempre e SOLO citata la Peta. Qualche sito giornalistico ha
compiuto l'enorme sforzo di pubblicare la risposta di Jackson, ma non
tutti. Gli altri si sono gettati subito a ingozzarsi del nuovo
scandalo, presentando la protesta degli animalisti come un fatto
assodato. A ruota ovviamente i commenti della gente, che come tante
pecore idiote commentavano via facebook questa terribile (?) notizia.
"
Quando il film uscirà nelle sale a dicembre, il pubblico assisterà
ad una storia avventurosa, ambientata in un mondo di fantasia. Per
gli animali coinvolti nelle riprese, però, l’abuso e lo stato di
abbandono che hanno vissuto è stato reale. " (dichiarazione
Peta)
Non
sono d'accordo. Un luogo è tanto più reale con quanto è più ricco
di dettagli, e in questo senso esiste poca differenza fra realtà e
fantasia. Le lande desolate di fallout 3, la campagna lussureggiante
della Contea sono tanto reali quanto ogni luogo sul pianeta; anzi vi
ho con esse maggiore familiarità e le trovo in tal senso anche più
reali dell'Australia che non ho mai visitato, o della Svezia, che
nella mia mente esiste solo come vago nome.
lo so, ho un senso dell'umorismo terribile |
Passando
a notizie più sensate, mi ha colpito un articolo condiviso su
facebook da Minuetto, sul duro crollo psicologico di Ian Mckellen.
L'articolo in questione QUI risulta un'involontaria quanto
interessante riflessione sull'uso pervasivo delle nuove tecnologie,
che stanno velocemente portando gli attori a prove ben al di là di
quanto uno avrebbe mai potuto aspettarsi.
Nel caso in questioneGandalf Ian Mckellen avrebbe dovuto recitare in
solitaria per una scena particolarmente complessa, data dalla
differenza di statura fra nani e umani, che richiedono due differenti
riprese, che vengono in seguito aggiunte e fuse in un unica scena. E'
questo uno degli espedienti per rendere la differenza d'altezza. Già
nel primo Lotr, si usavano espedienti simili, e nei 7 anni trascorsi
la tecnologia s'è ulteriormente raffinata. Jackson in tal senso
preferisce non lasciare mai l'attore da solo, preferendo mantenere
comunque i comprimari, anche conoscendo che in verità la loro è una
presenza superflua. Ma i tempi correvano, e Ian ha recitato da solo
con uno schermo verde che doveva immaginare fosse l'ambiente in cui
si muoveva e tredici fotografie che doveva presumere fossero i nani.
Se ci pensate, è una scena straniante, una condizione in cui
recitare che implica uno sforzo d'immaginazione mostruoso. Non ha
certo aiutato che Ian abbia sempre ribadito la riluttanza a calarsi
nei panni del grigio pellegrino; insomma nel mezzo della scena Ian ha
ceduto, e ha pianto.
Nel caso in questione
“In order to shoot the dwarves and a large Gandalf, we couldn’t be in the same set. All I had for company was 13 photographs of the dwarves on top of stands with little lights – whoever’s talking flashes up,” he said. “Pretending you’re with 13 other people when you’re on your own, it stretches your technical ability to the absolute limits.”
Gli
do' credito per la sincerità e l'ammissione in molte interviste, in
cui lamentava la perdita di emozioni (lack of emotion) dei molti film
odierni in cui recita. E ancora Jackson usa spesso fondali e ambienti
ricreati dal vero, con grande amore per i plastici e gli oggetti
"materiali"!
La condizione presso altri film dev'essere ancora peggiore.
Infine,
ultima notizia, i 48 fotogrammi al secondo.
L'argomento
è per certi versi particolarmente complesso, in quanto nessuno ha
mai girato un film a 48 fotogrammi, e dunque nessuno ha una chiara
idea di cosa possa significare. Jackson ha subito allontanato i
sospetti di una rivoluzione cinematografica: girare in 48 fotogrammi
è stato un esperimento che desiderava fare da tempo, ma non cambierà
il mondo del cinema.
La principale differenza, sembra sarà nell'uso del treddì, al cui proposito molte interviste agli attori riportavano un effetto curioso: non la sensazione di qualcosa che ESCE dallo schermo, ma di ENTRARE nello schermo. Discorsi simili venivano pronunciati anche in occasione di Avatar, dunque mi mantengo scettico. Aggrava la situazione che ben poche cineprese nel mondo siano modificate per girare in 48 fotogrammi; e che dunque l'esperienza di "puro realismo" di Jackson risulterà limitata nel suo insieme.
D'altra parte il problema di Avatar non era il treddì, sebbene comunque spesso fastidioso; era la trama a zuccheri canditi, talmente imbevuta di errori e buonismo e idiozie da risultare insopportabile. Ma nel caso in questione abbiamo un treddì applicato a una sceneggiatura degna, o almeno lo spero, alla fine Tolkien è Tolkien, più di tanto non puoi cambiarlo ^___^
La principale differenza, sembra sarà nell'uso del treddì, al cui proposito molte interviste agli attori riportavano un effetto curioso: non la sensazione di qualcosa che ESCE dallo schermo, ma di ENTRARE nello schermo. Discorsi simili venivano pronunciati anche in occasione di Avatar, dunque mi mantengo scettico. Aggrava la situazione che ben poche cineprese nel mondo siano modificate per girare in 48 fotogrammi; e che dunque l'esperienza di "puro realismo" di Jackson risulterà limitata nel suo insieme.
D'altra parte il problema di Avatar non era il treddì, sebbene comunque spesso fastidioso; era la trama a zuccheri canditi, talmente imbevuta di errori e buonismo e idiozie da risultare insopportabile. Ma nel caso in questione abbiamo un treddì applicato a una sceneggiatura degna, o almeno lo spero, alla fine Tolkien è Tolkien, più di tanto non puoi cambiarlo ^___^
Vedremo (letteralmente) cosa aspettarci.
*Lotr= Lord of the rings
2 commenti:
"...e necessaria ancora premessa che con tutta la mia (scarsa) empatia, fatico a trovare essere una "tragedia" la morte di "decine di polli"...
Ok. Sto ridendo sa mezz'ora. Oddioddioddio. Uff. Ecco, mi torna il fiato.... :-D
Polemiche , aspettative o altro... Non so tu, ma io sto saltando sulla poltrona e non vedo l'ora che esca. Punto!
Anch'io. Massacrerei pucciosi gattini appena nati pur di vedere un film che aspetto da oltre 7 anni (!) :-D
Fortunatamente, la maggior parte dei media italiani non s'è accorta della notizia, ed è meglio così, considerando che si sarebbero buttati a pesce a generalizzare e puntare il dito, xD
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