mercoledì 20 giugno 2012

Vomito ergo sum


A volte quando penso che viviamo nel 2012 (2012!) non cesso di stupirmi.
Non certo per strambe profezie di popoli amanti di sacrifici umani e incapaci di costruire una misera ruota, quanto per il fatto che siamo finalmente entrati nel ventunesimo secolo.
Vi rendete conto?
Viviamo in quella che i nostri nostri predecessori non smettevano di considerare un'epoca d'oro. Incredibile progresso.
Colonizzazione dello spazio.
Macchine volanti.
Sconfitta delle malattie.
And so on.
Nulla che la fantascienza degli anni 50/60' predicasse s'è avverato.
Nulla di quanto il movimento cyberpunk anni 80/90' profetizzava s'è avverato.
A tutti gli effetti gli unici autentici progressi vi sono stati nei mass media, nelle tecniche di comunicazione, nel pittoresco mondo del cyberspazio: ma ancora una volta è un'evoluzione stentata, zoppicante, in ultima analisi fallimentare.
Non sarà certo l'ipad che mostreremo alle successive generazioni, affermando: questo ha fatto la storia, figliolo (sic).



Spesso si dice: abbiamo chiesto troppo.
Abbiamo preteso troppo.
Macchine volanti? Che idiozia.
Colonie su Marte? Impossibile.
Andare sulla Luna? Nonsense...
Si riduce sempre lì il succo del discorso: non è possibile richiedere più di tanto dalla tecnologia.
Ci vorrà molto più tempo prima che succeda.
Oppure: è veramente necessario? Non dovremmo occuparci della Terra, piuttosto?
O della povertà, le guerre intestine, la mafia?
Perché sprecare risorse, e soldi e ricerche nel progresso?
Esiste un termine che s'andò affermando, verso la fine dell'ottocento che si adatta molto bene per feccia di questo genere: Luddisti. Il luddista rifiuta la tecnologia, le macchine in quanto ritiene siano alla base del suo stato di povertà. Spesso questa convinzione- e rifiuto- s'accompagna a un ridicolo ritorno alla natura, intesa come madre, essere benevolo, matrice d'ogni bontà.
Disgustosamente rousseiano.
Secondo i nuovi Luddisti non c'è nulla sulla Luna che valga la pena di nuove spedizioni.
Secondo i nuovi Luddisti la tecnologia va bene così com'è, senza troppe innovazioni.
Secondo i nuovi Luddisti tutto deve rimanere fermo, anzi se possibile retrodatarsi, andare indietro nel tempo se non nei fatti almeno nello stile.

Luddisti: un ottimo spunto steampunk ^__^
E giungiamo quindi al nocciolo del problema. Per merito dei Luddisti, non è la tecnologia che smette d'evolversi, è la cultura. Perchè se nel progettare un razzo che vola su Marte vi sono oggettivi problemi scientifici, non esiste valida giustificazione al momento di valutare l'evolversi della cultura. 
Cultura che mostra ai pari della tecnologia, nessun progresso.
Da più di un decennio si ripetono- perpetuano- modelli letterari e artistici che sono cloni malriusciti- sfigati di quanto già era diffuso negli anni 80/90'. E' come se Dio avesse congelato un intero mondo e lo costringesse a rivivere secondo per secondo quanto già si rifletteva, valutava negli anni 80'.

La musica? Ripercorre vecchi consunti stilemi, ingessata dalle richieste del mercato, asfissiata dalla mancanza di coraggio nello sperimentare. Perfino l'elettronica- musica "giovane" ricerca il passato.

L'arte moderna? Giace morente, annegata nel suo stesso vomito narcisista.

La scrittura? S'automodella sulle riflessioni del passato, perpetuando gemelli omozigoti di opere letterarie viste e straviste. L'ebook stesso, perfino nei paesi di massima diffusione- es. America- non sfrutta nessuna potenzialità concessa dall'elettronica. Un esempio? Hyperlink. Il saltare di pagina in pagina con il semplice cliccare di un tasto. C'è qualcuno che l'abbia davvero sfruttato, per accedere a pagine Internet, dare voce a una narrazione corale, interfacciando rete e lettura? Al momento mi sovvengono solo esempi d'ebook per "bambini" e qualche occasionale ebook di formazione.
Al momento gli ebook sono solo libri: libri in digitale, e non su carta, ma libri tradizionali a tutti gli effetti.

Il videogioco? Fiorisce a nuova vita il retrogaming, s'osannano i capolavori del passato. Anni 80, 90, l'età d'oro. Con Kickstarter si batte duro sui desideri dei giocatori: vogliamo il passato si pretende. Vogliamo i vecchi giochi. Nuova grafica? Sì, ma senza esagerare. Deve sembrare vecchio. Vecchio è bello. Gli anni 90, ah che bei tempi. Cosa? Non ci sono mai vissuto? Non importa, sono l'alba dei videogiochi, è giusto imitarli e imitarli e imitarli senza tregua.

Ho volutamente trascurato il cinema per due motivi: primo, non è "medium"che conosco bene quanto libri e videogiochi; in secondo luogo i continui sequel, reboot e rifacimenti lo rendono un bersaglio fin troppo facile, al punto che parlando di film perfino nel gregge della gente comune si avverte bene questo senso di "stanchezza", autentica stagnazione creativa.
Atto di forza (1990): remake in dirittura d'arrivo nel corso del 2012.
Judge Dredd (1995): reboot in produzione per il 2013.

Ironia delle ironie, qual'era la musica di sottofondo mentre scrivevo quest'articolo?
I fight dragons, ovviamente. Stile, video, musica letteralmente intrisi d'anni 80/ 90.


Save world, get girl

Ah nostalgia canaglia!

Fonti sparse:
Anacronismi , articolo di Matteo Bittanti, Significativamente il sottotitolo recita "Intrappolati negli anni 90".
L'immagine dei Luddisti intenti alla distruzione del telaio è dell'artista Peter Jackson, diritti riservati.
I fight dragons hanno messo gratuitamente a disposizione numerose canzoni sul sito ufficiale, dateci un occhiata se vi va. (album KABOOM, in particolare)
Il manifesto Golden Age, con fidanzatini astronauti che guardano la partenza del razzo- ah finissime allusioni fallocratiche - è stato preso da una raccolta di vecchi manifesti retrofuturistici

"Soon there will be no one who remembers when spaceflight was still a dream, the reverie of reclusive boys and the vision of a handful of men" -Wyn Wachhorst, 1995.

6 commenti:

Arcamalion ha detto...

Sai qual'è la cosa più triste? E' che mi viene da pormi la domanda "è veramente un male?".
Sono sempre stato un nostalgico (ho sbagliato secolo di nascita dopo tutto XD) ma devo dire che per certi versi, gli anni 80 sono stati una bell'epoca e coloro che l'hanno vissuta NON riescono a staccarsene. E come dargli torto.

Davvero vogliamo una evoluzione che includa Justin Biber e Twilight? No, perchè sennò consiglio un ritorno al medioevo. Anzi, no, all'età romana!

Coscienza ha detto...

Umh non saprei. In effetti no, preferisco ritornare all'età medievale (anzi vittoriana! Corsetti e pistole docet!), piuttosto che vedere citato nei futuri libri di testo Justin Bieber >.<
Già il fatto che quest'anno all'esame di maturità abbiano presentato fra le possibili tracce un articolo dedicato a Steve Jobs, descritto alla pari dei grandi della letteratura (!) mi ha disgustato profondamente.

Quindi sì, gli anni 80 sono un bel periodo a cui ISPIRARSI.
Tuttavia guardare Avanti, provare qualcosa di nuovo... Difficile certo, ma non impossibile. Ma sono fiducioso. In un modo o nell'altro usciremo da questa stagnazione creativa prima o poi :-D

Davide CervelloBacato ha detto...

Ma certo abbi fede! :) Vedrai che prima o poi un bello scossone innovativo a questo mondo arriva! Io (autolesionista) non vedo l'ora ad esempio, che finisca il petrolio! Non è affascinante pensare a tutte le mirabolanti conseguenze che questa cosa comporterà?

Mmm forse sono pure andato un po' fuori tema col post... Ma c'erano così tanti spunti che.. ;D

Coscienza ha detto...

Senza dubbio catastrofi su scala globale rappresentano sempre eccellenti stimoli creativi, se mentre dipingi (o scrivi) riesci a evitare lo zombie che cerca di mangiarti il cervello, o la banda di predoni che vogliono impossessarti della tua preziosa benzina ^__^

Davide CervelloBacato ha detto...

Mah non saprei. Non ce li vedo molto bene scenari apocalittici. Finisse il petrolio sono certo che metodi pronti a rimpiazzare tutto ciò che dipende dall'oro nero farebbero capolino come niente. Ci sono già miriadi di prototipi ma a chi fa i grandi soldi col petrolio certe cose non vanno giù... Per ora :)

Coscienza ha detto...

Sei troppo ottimista^^ Risulta di gran lunga più probabile uno scenario in cui proseguiamo a raschiare il fondo del barile, approfittando dei piccoli, ma nuovi giacimenti di petrolio negli oceani e ai poli.
Oppure c'è sempre il motore a vapore. Vuoi mettere lo stile? ^__^