lunedì 17 agosto 2015

I Stranimondi di Dagon (Kickstarter)


Volevo tornare a segnalare progetti interessanti su Kickstarter, cercando in particolare d'avere un occhio di riguardo per i progetti italiani. Nel nostro caso parleremo oggi di Dagon, di Paolo Gaudio e di Stranimondi, di Zona 42.
Dal 16 giugno 2015, Kickstarter ha reso possibile presentare i propri progetti direttamente sul sito, senza il necessario intermediario di un'azienda sul suolo americano. Auspicabilmente, vedremo così finalmente sparire tanti publisher fantoccio che in tutta Europa venivano sfruttati per poter usufruire di Kickstarter (e del suo vasto bacino di utenti, nemmeno lontanamente paragonabile a quello stagno che sono Ulule, Indiegogo, Eppela, ecc). La Monolith, ad esempio, il cui Conan ha raggiunto a febbraio la sciocchezzuola di tre milioni di dollari, aveva dovuto creare un publisher statunitense finto per poter proporre il progetto e raccogliere i sudati money. Il che ha creato numerosi problemi dal punto di vista legislativo e burocratico, non ultimo per il semplice fatto che l'azienda di riferimento non era che una scatola di fogli senza veri uffici e personale!
Man mano che Kickstarter si allarga alle principali contrade europee vedremo finalmente sparire il ricorso a questi mezzucci, e contemporaneamente vedremo più progetti, più concorrenza, più offerte. Tutte cose che tradizionalmente fanno bene al mercato. A riprova della demenza dei giornalisti italiani, l'entrata di Kickstarter in Italia è stata presentata come la fine dei “piccoli” progetti che senza l'ombrello “accogliente” delle diverse piattaforme non potranno più nemmeno raccogliere quei pochi spicci che raggiungevano normalmente. Premessa, che a voler fare il darwinista sociale, progetti tanto minuscoli e tanto modesti meriterebbero sì di sparire; ma anche così si trascura che Kickstarter ha un bacino di possibili “compratori” di gran lunga maggiore di tutti i suoi concorrenti messi assieme. I progetti italiani che normalmente raccoglierebbero, mettiamo, 500 euro, ora con Kickstarter hanno la possibilità di raddoppiare quella cifra, triplicarla: molto banalmente perché il mercato cui si rivolgono non è più un mare chiuso, ma un oceano.

Conoscete il claymaton
Denomina i film in tecnica stop-motion realizzati con plastilina animata.
L'operatore crea un oggetto di plastilina, ne scatta una foto, ne crea un altro, scatta un altra foto e assemblando centinaia, migliaia di fotografie arriva così a creare un film (in stop-motion, per l'appunto). Non è una tecnica complessa, ma al di là del suo valore artistico richiede una pazienza infinita: girare una manciata di scene può richiedere intere settimane. Probabilmente l'esempio che tutti conoscono di un filmato in claymaton è Pingu, mentre i più raffinati ricorderanno l'ottima serie di film di Wallace&Gromit, o le galline nel campo di concentramento di Chicken Run

Dagon&Vergy Arnold: non sono pucciosi? 
L'aspetto a mio parere affascinante della plastilina è che avendo una consistenza gelatinosa, affine alla mucillagine o alla gomma flessibile, causa spesso un effetto da “squagliamento”, involontariamente horror. Tutti i cortometraggi nominati sono rivolti ai bambini, ma basta guardare ai rifacimenti in claymaton di The Raid o di The Thing per restare schifati da quella plastilina color sangue che sgorga con un effetto molto più rivoltante di tanti film splatter realizzati in computer grafica. Un'ottima conferma delle potenzialità disturbanti dei pupazzetti in claymaton è data dal corto D is for Deloused, in cui un setting surrealista s'intreccia a una trama decisamente barkeriana, nelle mutazioni della carne/plastilina.

Queste potenzialità sono tutte presenti in Dagon, che a differenza dei titoli precedenti ha una chiara impronta horror nella sua stessa origine lovecraftiana.

San Francisco, 1919
Un aspirante suicida sopravvive alla caduta dall'ultimo piano di un edificio malfamato in periferia. 
Il suo nome è Howard, ed è un soldato reduce dalle trincee della prima guerra mondiale. Alla visita di un suo caro amico, Arnold, l'uomo non ha altra scelta che raccontargli il perché del terribile gesto. Catturato dai tedeschi, l'uomo era riuscito a fuggire su una piccola scialuppa, su cui s'era poi addormentato. Al risveglio, aveva scoperto un oceano in secca: una desolata distesa grigia di fango e pesci in putrefazione. Al centro della distesa, un antichissimo monolite con incisioni atlantidee. Aveva poi assistito terrorizzato alla comparsa di un mostro subacqueo, un colosso verde generato dagli inferni delle profondità marine. La mente non aveva sopportato la terribile apparizione di questo dio-pesce, Dagon, che aveva iniziato ad abbracciare oscenamente l'antico pilastro. L'uomo era poi svenuto, e solo per caso era stato soccorso da una nave amica. Ossessionato dalla terribile esperienza, Howard aveva tentato di farla finita, ma senza successo. Scosso dalla testimonianza, spinto dal vincolo d'amicizia con Howard, Arnold non ha altra scelta: dovrà guidare una spedizione alla ricerca di Dagon, per porre fine a quell'abominio una volta per tutte.


Come avete appena letto, la trama di Dagon non brilla per sottigliezza: si mantiene originale al racconto primiero di Lovecraft in alcune scene (la visione del monolite, l'oceano prosciugato...) ma inserendo alcuni cambiamenti fondamentali. Howard non riesce a suicidarsi, e il suo ruolo di spaventato intellettuale passa ai muscoli di Arnold, riferimento tutt'altro che raffinato allo Sferzanegri di action(iana) memoria.
Da un lato, l'idea alla base di Dagon, ovvero trasporre nella plastilina l'orrore cosmico di uno dei primi racconti dei miti di Cthulhu mi stuzzica parecchio. Dall'altro, l'idea di fondere l'azione sfrenata anni 80' con l'orrore sovrannaturale rischia di risultare un “innesto” troppo ardito. L'abbiamo già considerata con la Cthulhu Apocalypse della Dunwich edizioni, dove ha prodotto un ritmo concitato, ma un intrattenimento di bassa lega, abbastanza dozzinale.
Mi lasciano tuttavia ben sperare i bambolotti di plastilina finora presentati: i lineamenti sono talmente esagerati, talmente grotteschi che potrebbero riuscire nell'intento. In particolare se i barbagli di Dagon rimangono i soliti, la figure di Arnold possiede lineamenti decisamente stravolti, quasi “scimmieschi” contorti in una smorfia d'ostinata testardaggine.
La soglia di founding al momento è ancora lontana, ma c'è ancora tempo per un rush finale.
Se siete appassionati del buon H.P, dell'ex governatore californiano, o semplicemente della bellezza del claymaton, spargete la voce, partecipate, spolliciate, finanziate.

Stranimondi nasce da un'idea di Andrea Vaccaro, della Hypnos edizioni, che propone in collaborazione con Zona 42 e Delos edizioni una convention dedicata esclusivamente al fantastico in ogni sua forma. Un raduno di appassionati lettori di fantasy e fantascienza, che si riunisca il 10 e l'11 ottobre a Milano per incontrare gli autori, partecipare e alla fine della fiera (era il caso di dirlo) scoprire nuovi libri. Libri Strani.

Stranimondi, al momento, per il suo stesso carattere d'iniziativa stretta tra piccole case editrici e lettori ha aperto una campagna su Kickstarter, che mira a raccogliere 2000 euro per finanziare la convention, allargare il “parco” autori e renderla qualcosa di autenticamente memorabile.
Al momento si ha raggiunto la metà della somma, ma superato lo scoglio di questo sudato agosto, spero che il progetto raggiunga una maggiore popolarità.


Tra le possibili proposte, è interessante l'opzione LIBRARIAN, con l'ingresso scontato e tre libri a scelta, così come gli add-on (particolarmente gustoso il Kaffeklatch con Aliette de Bodard, limitato a dieci partecipanti).

Se devo fare una critica, andava svolto un maggior lavoro di preparazione iniziale, perché pur seguendo sia la Delos che Zona 42 ho scoperto il progetto con grande ritardo, e per puro caso.
Un articolo che segnali l'iniziativa su qualche portale del Fantastico aiuterebbe non poco. Inoltre non comprendo perchè non vendere direttamente i biglietti, anziché solo lo sconto.
Consiglio anche di spulciare il sito principale, perché la pagina su Kickstarter è alquanto scarna.

Della convention, trovo interessante l'idea della sezione dedicata al genere Weird, che sembra stia finalmente riscuotendo tra i lettori italiani la risonanza che dovrebbe avere: merito (quasi) sicuro della pubblicazione in pompa magna della trilogia di VanderMeer, che a giudicare dalle recensioni ha fatto più breccia tra i lettori “mainstream” che fantasy. Il potere di mostrare i libri nella sezione novità, e non di nasconderli nello scaffale polveroso in alto a destra (cit.)
On passant, l'ultimo volume della trilogia dovrebbe uscire quest'autunno, con ottimo senso delle coincidenze.

I Kaffeklatch sono incontri con il proprio scrittore preferito, davanti a una tazza di caffè (ma chi l'avrebbe mai detto?). Se si scelgono autori stranieri, dovrebbe risultare un'esperienza interessante e se proprio non è la giornata giusta potete sempre ammirare gli effetti di un caffè civilizzato su barbari anglossassoni abituati allo Starbucks.

L'estasi di Bruce Sterling.
E a proposito di anglofoni, sarà ospite Bruce Sterling, che dai saggi e dai discorsi che ho seguito in via telematica nel corso degli anni trovo sia un oratore molto buono, le cui previsioni futuriste e i cui giudizi trovo siano i pochi a non venire zuccherati di ottimismo – può non piacere come stile, ma non si possono negare le sue capacità d'analisi.

Fonti: 
Pagina Kickstarter per Dagon, by Paolo Gaudio
Pagina Kickstarter per Stranimondi wants you!.
Sito di Stranimondi, con il programma. 
Annuncio su Zona 42, un po' di spiegazioni. 
Pagina Facebook di Stranimondi

2 commenti:

Marco Grande Arbitro ha detto...

Dagon potrebbe essere un bel progettino.
Gli darò un'occhiata

Coscienza ha detto...


Potrebbe davvero! E neanche tanto "-ino"!
Considerando quant'è lontana la soglia di finanziamento, spero trovi un qualche sponsor, perché il progetto è originale.