venerdì 17 luglio 2015

Nemo: Fiume di Spettri - Annotazioni di Jess Nevins e traduzioni dal tedesco


Se in maggio vi stavate chiedendo dove fosse la traduzione delle note di Jess Nevins relative a Nemo: Fiume di Spettri, sappiate che non le stavo scrivendo per una semplicissima ragione: non sapevo fosse già uscito nella traduzione italiana! I due precedenti volumetti erano entrambi scivolati a luglio inoltrato, e davo dunque per scontato che anche questo Nemo: Fiume di Spettri avesse incontrato uguale fine. Tanto di cappello (a tuba) alla Bao Publishing per esser riuscita a mantenersi nelle scadenze. Certo, qualche pubblicità in più sull'uscita del volume non avrebbe guastato: di rado ho visto un'opera di Alan Moore maggiormente bistrattata dalle librerie e dai forum di fumetti.

Qui su Cronache Bizantine da sempre abbiamo un debole per le opere più incomprese e bistrattate del Bardo di Northampton, da Promethea alla Ballata di Halo Jones, e dunque non potevamo certo fare un'eccezione per questo magnifico Nemo: Fiume di Spettri.

Nemo: Cuore di Ghiaccio resta senza dubbio il capitolo migliore della trilogia. L'avventura tra i ghiacci di Janni e della sua ciurma regala pagina dopo pagina visioni tanto orrifiche quanto magnifiche. La mescolanza di Verne, Poe e H.P. Lovecraft fa accapponare la pelle (e non solo per il freddo...) Se confrontiamo Nemo: Cuore di Ghiaccio con Le Rose di Berlino e con Fiume di Spettri, la netta sensazione è che Cuore di Ghiaccio possedesse sostanza narrativa, oltre che visuale. C'erano romanzi, documentazione, idee che nei due volumetti che sono seguiti mancano (quasi) totalmente.

Nemo: Le Rose di Berlino proseguiva la tradizione Mooriana, inoculando in un sostrato di citazioni e idee molto ricco ulteriori livelli di complessità, sia meta-narrativi, che strutturali, che storici. Non si può dire che Nemo: Le Rose di Berlino fosse inferiore al primo volume. Le annotazioni di Jess Nevins a tratti strabordano, azzardano ipotesi, battono vie finora inesplorate. Vi ho apprezzato personaggi carismatici, come Hynkel e Maria, di Metropolis, così come alcune soluzioni visive notevoli (l'attacco aereo al cuore della Berlino “tomaniana”, nelle ultime pagine).
Tuttavia, Le Rose di Berlino prometteva d'affrontare l'argomento nazista. E non lo fa. E' questa la sua grave pecca. Hynkel e i Tomaniani agiscono nelle vignette come automi a orologeria – o a ipnosi, nel nostro caso – senza tuttavia dare mai profondità al fumetto. Un'occasione del genere nel mondo della Lega avrebbe permesso una riflessione di grande respiro sugli orrori nazifascisti, sul fascino perverso della svastica (via, della doppia x...). Al contrario, Moore sceglie uno stile che è un po' comico, un po' action, perdendo così preziose opportunità.

Nella ricezione critica, Nemo: Fiume di Spettri doveva uscire col botto, e invece è uscito col freno a mano tirato. Perchè? Non hanno certo aiutato alcune recensioni negative, che per quanto mi ritrovino d'accordo su alcune questioni, mancano sia di acume critico che di necessaria documentazione. Mi pare che l'esempio più lampante sia la critica mossa da “Evil Monkey” su Fumettologica.
Non è vero che Nemo: Fiume di Spettri è un lavoro marginale, perchè Moore cercava il fantomatico milione di parole del suo romanzo Jerusalem.” La Bibbia Mooriana è stata conclusa da un pezzo; lo confermano alcune letture, così come numerose dichiarazioni. E non è nemmeno vero che Nemo: Fiume di Spettri è stato accantonato a favore di Providence: la nuova serie lovecraftiana – di cui a proposito dovrò fare di mio pugno un sistema di annotazioni – è in lavorazione da moltissimo tempo, e non potrebbe essere altrimenti visto l'insano livello di verosimiglianza che Moore ci sta gettando dentro.
E' falso, e basterebbe leggere mezza paginetta di annotazioni di Nevins per rendersene conto, che in Nemo: Fiume di Spettri Moore lavori “di evidenziatore”. Al contrario, Nemo: Fiume di Spettri dell'intera trilogia è l'opera più chiusa e misteriosa: Nevins per la prima volta individua riferimenti a cui non sa dare spiegazione! Molte delle strizzate d'occhio Mooriane vedono addirittura spiegazioni multiple da più commentatori diversi, senza che nessuna di queste risulti determinante.
A pagina 24, nella vignetta grande, nascosto nell'angolo in alto a destra, c'è un dinosauro cavalcato da un essere umano stilizzato.
A pagina 21, nella prima vignetta c'è il Tranqilax nascosto nell'angolo in basso a destra.
A Pagina 19, quinta vignetta, l'Ecco Fatto è una citazione da Desperate Dan, fumetto inglese del 1937.
Se questo per voi è “lavorare d'evidenziatore”, allora siete o dei genii, o dei lettori superficiali. Purtroppo, considerando anche la brevità della recensione, la seconda ipotesi è quella giusta.


I nazisti/tomaniani di Nemo: Fiume di Spettri non sono gli stessi di Nemo: Le Rose di Berlino. Questo punto a molti è sfuggito. Nella Berlino di tenebra del secondo capitolo, si teme per la vita di Janni. E' un luogo pericoloso, ricco d'enigmi e passaggi segreti. I soldati di Adenoid Hynkel sono nemici reali. In Nemo: Fiume di Spettri i nazisti sono pure caricature. Sono tritacarne, bambole (termine che non sto usando a caso) da distruggere. Se gli elementi fantastici del mondo della Lega appaiono sempre inseriti in un mondo vivo e “realistico”, i nazisti sudamericani sono la prima invenzione Mooriana a sembrare “fuori posto”. Quest'effetto non è una conseguenza di una narrazione mediocre, come vorrebbero i suoi detrattori. Al contrario, rappresenta l'esplicita volontà di mostrare un'ideologia reazionaria e grottesca, che rivive solo per un artificio della tecnica: la clonazione e la robotica. Himmler e Goldfoot rappresentano un Male già vecchio in partenza, un tumore calcificato che solo attraverso una blasfema fusione d'interessi americani&tecnologia poteva sopravvivere.
Si capisce pertanto il fanatismo di riflesso di Janni Dakkar, esacerbato dall'età della protagonista:
Questo luogo rappresenta una dottrina ritenuta estinta per trent'anni. Dev'essere sterilizzato.

Janni Nemo è ormai anziana. Dai recensori, questo punto non è nemmeno stato argomentato. Abbiamo qui, circostanza a dir poco rara, una protagonista femminile che è contemporaneamente un'ottuagenaria, una guerriera, e una leader. Se mi sapete citare un altro fumetto dove la protagonista è un'anziana combattente, sarei lieto di leggerlo. Ma è piuttosto difficile da trovare. 
L'età di Janni comporta alcune conseguenze piuttosto ovvie: un cancro in divenire, smemoratezza e rigidità mentale. Ma comporta anche la saggezza di saper evitare lo scontro quando necessario, o d'evitare, grazie all'esperienza, la trappola del duello d'onore. È interessante on passant, che Ayesha (la donna bianca per eccellenza) non possa invecchiare. Il suo potere è legato al corpo, e all'aspetto giovanile. Superato l'involucro, tuttavia, non c'è più nulla: come nelle donne-robot che i tomaniani stanno costruendo.


Si potrebbe discutere se il cuore di Nemo: Fiume di Spettri siano le scene d'azione verso il termine, o le vignette grandi che mostrano i panorami fantastici del Sud America.
Sarebbero entrambe assunzioni sbagliate: il vero nocciolo del Fiume degli Spettri sono i discorsi tra Coghlan e Janni Dakkar, alla sera, tra nostalgie e contemplazioni della natura. Sono gli ultimi, significativi, addii di una guerriera che sente la Morte vicina, ma non la teme.

Le note che seguono sono tradotte dalla pagina di Jess Nevins. Se masticate l'inglese, la versione originale è ovviamente da preferire. Ho aggiunto qua e là mie considerazioni, e quando possibile, ho linkato la versione italiana del film/romanzo/personaggio storico in questione. Se vi è stata utile, considerate l'idea di linkarla a chi interessato, in modo che tutti ne possano usufruire.


Pagina 2.
Pendant Books

Il commentatore Padraig o Mealoid fa notare come sia la stessa casa editrice nominata per la copertina di “Crazy Wide Forever” di Sal Paradyse nel “Black Dossier”.
Il commentatore Patrick D. Ryall ipotizza invece che “Pendant” sia un riferimento a “Pendant Publishing”, azienda che assunse Elaine sul Seinfeld per un paio d'anni.
Il commentatore James Morrison ha invece attirato l'attenzione sul sottotitolo del testo:

Dall'autore di Jonas Cord: Centurion

Potrebbe essere un riferimento al romanzo di Harold Robbins “The Carpetbaggers/ L'uomo che non sapeva amare” (1961), che divenne l'omonimo film del 1964, diretto da Edward Dmytryk.
La trama:
Morto il padre con il quale era in dissidio, Jonas ne continua brillantemente l'attività industriale, accentrando il potere nelle sue mani ed esautorando dagli affari la matrigna, Rina, e un fedele amico di famiglia, Nevada Smith. All'apice della potenza e della ricchezza, Jonas sposa Monica, ma subito la trascura, assorbito com'è dalle sue molteplici attività. Nevada, intanto, divenuto un celebre attore del cinema muto, sposa Rina. L'avvento del sonoro compromette la sua carriera, ma Jonas lo aiuta facendo di Rina un'attrice acclamata. Questa nuova attività cinematografica provoca la definitiva rottura del già infelice matrimonio di Jonas con Monica, nonostante la nascita di una bambina. Il successo è fatale per Rina. La donna perisce in un incidente d'auto e Jonas è pronto a sostituirla con Jennie, una ragazza di facili costumi, che egli intende sposare per la sicurezza che non potrà mai avere figli da lei.
Resta però misterioso quel “Centurion” nel sottotitolo.
A confermare la tesi di James Morrison, Nevada Smith, uno dei protagonisti di The Carpetbaggers, viene nominato nel primo volume, Nemo: Cuore di Ghiaccio, (Pagina 11, vignetta 2).

Padraig o Mealoid osserva come Jonas Cord piloti nel romanzo un gigantesco aereo/hovercraft, chiamato – sorpresa, sorpresa! - Centurione. “Il più grande aeroplano mai realizzato”. E' solo dopo aver dimostrato di saperlo pilotare, che ottiene la firma per un importante contratto navale.
Inoltre, sempre nel romanzo The Carpetbaggers, Jonas Cord pilota personalmente un “Hughes H-4”. Interessante assonanza con un personaggio che vedremo introdotto tra poco, Hugo Hercules. (Hughes H4/Hugo Hercules: doesn't sound the same?)

Irving Clifford

Riferimento a Clifford Irving (1930- oggi), scrittore noto per la sua finta autobiografia di Howard Hughes (1971) che gli attirò le ire dello stesso. Come si nota in Nemo: Cuore di Ghiaccio, nel film/romanzo The Carpetbaggers, il personaggio di Jonas Cord ricalcava Howard Hughes. Prendendo spunto il mondo della Lega dalla finzione letteraria, non abbiamo qui Hughes, ma direttamente Jonas Cord, la cui biografia è stata scritta da "Irving Clifford" che ha proseguito nella sua carriera di biografie fraudolente inventandone una sulla nostra Janni Nemo.

Pagina 3
VERO SUDORE For Men

Riferimento incomprensibile in italiano (l'originale è infatti True Sweat for Men) ai Men's Adventure, una serie di giornalacci pulp. Li si conosceva nell'ambiente con nomignoli come “Ascelle sudate” o per l'appunto “Vero Sudore”. Antesignani del trash di pagine Facebook come Robe per veri maschi, e giù di lì. Pubblicavano per lo più storiacce di avventure in terre esotiche, dove il cacciatore bianco poteva alternativamente cacciare bestie feroci o donne indigene stranamente discinte e disponibili.

L'immagine delle soldatesse naziste intente a torturare sfortunate vittime maschili è un doppio riferimento: sia ai Vero Sudore magazines, dove c'era tantissimo materiale psicosessuale, sia al “cult” americano del 1975, il film Ilsa, la Belva delle SS. Cito da Wikipedia (italiana, stavolta):
Ilsa è una crudele dottoressa nazista che opera su alcune cavie ebree durante il periodo della seconda guerra mondiale. Il compito di Ilsa altro non è che quello di scoprire maggiori resistenze al dolore, che porterebbero alla scoperta di una nuova "razza eletta". Alcune tra le vittime vengono bollite, penetrate da cavi fallici elettrificati, e le loro ferite vengono in seguito colmate di vermi, affinché questi portino a nuovi sviluppi nel campo della prevenzione delle malattie virali; i capitani nazisti vengono invece evirati dalla crudele dottoressa dopo che questa ha avuto rapporti sessuali con questi, che si sono dimostrati impotenti. L'unico che sopravvive è il soldato statunitense Wolfe, nazionalista sino al nocciolo nei confronti della sua patria, superdotato ed eroico.
Come i Good Guys immaginano le femministe?
Il riferimento a Ilsa ricorre largamente per tutto il volume.
I titoli presentati non sono nulla di particolare, tranne che per “I Cavalletti mi laceravano le carni!”, riferimento a un numero leggendario dei Vero Sudore, ovvero la storia “Le Donnole mi laceravano le carni!”. Allego a fianco la spassosissima immagine della magnifica copertina. 
Sarei sinceramente curioso di leggerne la storia...

Il commentatore Padraig o Mealoid osserva come “L'uomo che si è scritto la fine da solo” può essere un riferimento a un episodio di Yours Truly, Johnny Dollar, intitolato "L'uomo che scrisse la sua morte".

Probabilmente il titolo “Meglio morto che colorista” è una ripresa parodica del motto Better Dead Than Red, di cui possiamo tentare la traduzione con "Meglio morto che comunista". Slogan da guerra fredda diffuso nel mondo anglosassone.

Pagina 4.
Sei testarda. Proprio come tuo padre.

Questa linea di dialogo è ripresa e ripetuta tante volte nel volume 1910 della Lega.

Pagina 5. Vignetta 1.
Riconosciamo facilmente Hildy Johnson, da “The Front Page” (1928), commedia Broadwayana di Ben Hecht e Charles MacArthur. Hildy è già comparsa in Nemo: Cuore di Ghiaccio e Nemo: Le Rose di Berlino. 
E' quasi un'amica di Janni Nemo, che intervista spesso per il mondo del giornalismo.

Ayesha
Riferimento alla regina africana di pelle bianca del romanzo “She” di H. Rider Haggard. E' la nemesi di Janni per l'intera trilogia.

Vignetta 2.
La casata Mabuse è fedele, ovviamente.

Chi parla è Uschi Mabuse, la figlia del Dottor Mabuse, il maestro nell'ipnosi già incontrato in Nemo: Le Rose di Berlino. Uschi sembra sia una creazione “originale” di Moore, o almeno Nevins e commentatori non ne hanno trovato traccia nelle fonti storiche! 
Potrebbe ispirarsi a Uschi Obermaier, ex modella e attrice attiva politicamente nel 68' tedesco della Germania Ovest. La figura storica acquistò una certa notorietà per aver avuto intercorsi sessuali sia con Mick Jagger, che Keith Richards, che Jimi Hendrix, della banda Rolling Stones... Ma non credo centri in questo caso l'ipnosi ^^

Blofeld

Questo è un riferimento a Ernst Stavro Blofeld, il cattivo dei film di James Bond. E' il capo dell'organizzazione segreta della Spectre.
Secondo il commentatore Anthony Padilla, invece, Blofeld si riferisce alla figlia di Ernst Stavro, in quanto il capo della Spectre muore nel film "Agente 007 - Si vive solo due volte". 
Questo inoltre si accorderebbe bene all'idea del succedersi delle generazioni (e in particolare delle figlie che prendono il ruolo dei padri) che da sempre è presente nell'universo della Lega.

Lord Horror

E' un riferimento a Lord Horror, personaggio creato da David Britton che compare nel fumetto surrealista "Lord Horror", e nelle opere Lord Horror (1990), Motherfuckers: The Auschwitz of Oz (1996) e Baptised in the Blood of Millions (2001). Il personaggio è uno psicopatico inglese che vaga tra le strade di New York di notte, uccidendo persone a caso (principalmente ebrei) con un rasoio molto, molto affilato. Una delle ragioni di quest'inclusione è che Lord Horror compare nella raccolta The Haunter of the Dark and Other Grotesque Visions, che incidentalmente contiene diversi frammenti scritti d'Alan Moore. L'autore, John Coulthart, ha collaborato molte volte con il Bardo. Il frutto della loro ultima collaborazione comparirà nel libro Moon and Serpent Bumper Book of Magic.





Vignetta 3.

Com'è facile da comprendere per chi abbia letto Nemo: Le Rose di Berlino l'uomo in uniforme è il colonnello Manfred Mors, il nipote del capitano pirata (Der Luftpirat) Mors, l'eroe dell'opera proto-steampunk Der Luftpirat und sein Lenkbares Luftschiff (The Pirate of the Air and his Navigable Airship 1908-1911). Non si conosce l'autore dell'opera originale, sicuramente uno degli scrittori tedeschi verniani del tempo: Jess Nevins suggerisce ad esempio Oskar Hoffman. Come Nemo, Mors, “L'uomo con la Maschera” è in esilio/fuga dall'umanità con ai suoi ordini una ciurmaglia etnica d'indiani servizievoli&fanatici. A differenza tuttavia di Nemo, nella sua lotta contro il male non si limita alle profondità sottomarine, ma porta il vigore germanico nelle atmosfere di Venere, Marte, della Luna e in generale dell'intero sistema solare.
Come saprete dai volumi precedenti, la famiglia Nemo ha sposato la famiglia Mors in un'alleanza piratesca invero temibile per le nazioni civilizzate.

Il commentatore Padraig o Mealoid osserva tuttavia come la famiglia Nemo si sia in realtà sposata con la famiglia Robur (un'altra serie pulp d'inizio 900') Capiamo ciò dalla R sulla giacca di Mors, riferimento al Robur che muore comandando la flotta aerea di Nemo in Le Rose di Berlino.

Kor
Riferimento alla dimenticata città africana di Kor, dal background dei romanzi di Haggard.


Orafena
Un riferimento - ma non ne siamo troppo sicuri - all'isola del Sud Pacifico “Orafena” inventata da Alexandre Dumas nell'opera (mai tradotta in italiano) Marie Giovanni: Journal de Voyage d’une Parisienne (1865).

Hunchback
Riferimento molto difficile. Potrebbe appuntarsi all'isola Hunchback del Nuovo Gulliver (Le Nouveau Gulliver) di Abbé Pierre François Guyot Desfontaines.

Pagina 6. Vignetta Grande.
L'uomo-pesce col tridente, secondo Padraig O Mealoid, è un Aquaphibian dalla serie tv di pupazzi animati dei Gerry Anderson.
La piovra mummificata con un cappello e una blusa da marinaio è senza dubbio Squiddly Diddly, un polipo intelligente e antropomorfizzato.
Il modellino del Nautilus retro che pende dal soffitto è un modello dell'originale Nautilus di Nemo.
La campana proviene dal Titan, un transatlantico simile al Titanic, che come abbiamo osservato in Nemo: Cuore di Ghiaccio ha sostituito il vero Titanic.

In ordine: ritaglio della vignetta originale, pupazzetto di un Aquaphibian, e Squiddly Diddly.
Gli spettri che circondano Janni sono i membri dell'equipaggio morti nella disastrosa spedizione nell'Antartide lovecraftiana.

Abbiamo Broad Arrow Jack.

Ismaele, dal Moby Dick di Melville.

Un marinaio al momento ignoto.

Da sinistra a destra: Broad Arrow Jack, Ismaele, marinaio sconosciuto. 























Van Dusen, la Macchina Pensante, un uomo-computer inventato dallo scrittore di fantascienza Jacques Futrelle. Per ulteriori informazioni su Broad Arrow Jack, Ismaele e Van Dusen consiglio di andare sulle annotazioni di Nemo: Cuore di Ghiaccio, dove avevo approfondito il background di tutti e tre i personaggi.

Abbiamo poi Padrona Kidd, che compare nel fumetto Whizzer and Chips, nella vignetta “Captaine Kid the Pint-Sized Pirate” a proposito di un capitano pirata che è solo un ragazzino. Viene infatti accompagnato da una donna corpulenta, che tiene d'occhio il resto della ciurma ed è probabilmente l'archetipo per “Padrona Kidd”.

Donna sconosciuta.

Tom, il ragazzo della cambusa, che lavorava per il capitano Pugwash.
La commentatrice Alex Anaya sottolinea come il ragazzino muto non è in realtà il vero Tom del capitano Pugwash, ma probabilmente uno dei suoi successori, a sua volta chiamato Tom.

Da sinistra a destra: Van Dusen. Padrona Kidd, donna sconosciuta. 






















Pagina 8. Vignetta 4.
Vediamo qui l'intera famiglia “Ismaele”: Tobia, il figlio dell'Ismaele di Moby Dick, Luala, la moglie polinesiana e Tacarigua, la figlia dal nome ispirato a Trinidad.
Il commentatore Padraig o Mealoid ha rintracciato il nome Tacarigua dall'opera Prancing Nigger (1924) di Ronald Firbank.

Vignetta 7.
... che quel tremendo Coghlan

Vedi sotto, alla nota di pagina 10.

Pagina 9. Vignetta 3.
... Simile a mio padre, prima della fine.

Nell'opera Das Testament des Dr. Mabuse (1933), Dr Mabuse, ormai anziano, è recluso in un ospedale psichiatrico.

Cuchulainn

Riferimento alla mitologia irlandese, nello specifico all'eroe Cu Chulainn. Una delle pronunce possibili di Cu Chulainn è proprio Coghlan! (Vedi sotto)

Vignetta 7.
Più o meno, altezza. Ero a sud del Perù, vicino a Gunda, nell'Agzceaziguls.

Località geografiche che compaiono nell'opera Les Conquerants d'idoles (1919), di Charles Derennes. Menzionata nei primi volumi della Lega.

Di solito alloggio al palazzo della bambina rosa, se ha presente.

Riferimento all'opera “La nina Rosa” (1966), di Marco Denevi.

Ho lavorato per lei dopo essermi occupato dell'altro super tizio yankee, il suo Danner, poco dopo la Grande Guerra.

Hugo Danner è il protagonista del romanzo “Gladiator” di Philip Wylie (1930). In Gladiator Danner è un superuomo (un supereroe?). Muore colpito da un fulmine. E' considerato una sorta di proto-Superman, da cui chiaramente Siegel e Shuster prenderanno esempio. A proposito del plagio di Doctor Savage per creare Superman, rimando a un vecchio articolo di Mana.

Pagina 10. Vignetta 1.
Ah! Finalmente una vignetta di grande impatto visivo!

Il personaggio è ovviamente Hugo Hercules (Dall'H.H. sulle sue valigie) inventato da William H. D. Koerner, comparso nella striscia di fumetti “Hugo Hercules” (1902-1903). Hugo Hercules è un ragazzo-prodigio, alto, ben vestito, educato, che aiuta chi in difficoltà, risolvendo più che complotti criminali incidenti “naturali” (un treno che deraglia, un terremoto, un incendio ecc ecc).

E' una mia osservazione - non di Jess Nevins - come questi “primi” supereroi si limitino a proteggere i civili dagli incidenti del mondo naturale, ma non assolvevano ruoli di “polizia”. Nel momento in cui i primi supereroi, o il primo Batman iniziano a perseguitare i criminali abbiamo una pericolosa sostituzione di un singolo vigilantes alle forze dell'ordine. Farsi giustizia da soli è terribilmente diverso dal fare "volontariato" aiutando i tuoi fratelli uomini in caso di necessità. Studiando senza pregiudizi la storia dei supereroi, questo punto andrebbe sottolineato con forza, e messo in relazione a una possibile perdita di credibilità delle forze di polizia americane.

Murania
Riferimento al regno sotterraneo di Murania, dal film The Phantom Empire (1935).

Be', sopratutto perchè sono stato pagato, da un certo Savage Senior. Un accademico, mi pare.

Savage è ovviamente è un riferimento al padre di Doc Savage, personaggio di Henry W. Ralston, John Nanovic e Lester Dent. Compare nei Doc Savage Magazines 1-181 (1933-49). 
Clark "Doc" Savage è un superuomo di forza incredibile, ma anche di grande intelligenza; una sorta di superman nietzschiano, o un semidio greco che ha pienamente abbracciato la sua hybris. 
Il padre di Savage lo cresce come un uomo perfetto e un esperto di ogni campo del scibile umano.
Hugo Hercules ha ucciso Hugo Danner - il superuomo prima menzionato - su ordine di Doc Savage. Non è molto nel carattere di Doc Savage, ma va riconosciuto ad Alan Moore che così facendo ha rimosso una potenziale alternativa al predominio di Doc Savage, che è ora l'unico, “vero”, superuomo.

Pagina 11. Vignetta 3.
... E le risorse di Nuova Berlino sono a sua disposizione, Naturlich.

Nel mondo della Lega non c'è alcun Hitler, ma c'è Adenoid Hynkel; non c'è la Germania nazista, ma c'è Tomania. Ma Berlino c'era ancora, completamente distrutta nella seconda guerra mondiale e ricostruita come la Nuova Berlino.

Pagina 12. Vignetta 1.
... nelle nebbie che circondano Riallaro.

Riferimento di cui abbiamo già parlato in Nemo: Cuore di Ghiaccio all'opera di John Macmillan Brown, Riallaro: The Archipelago of Exiles (1901). Nel romanzo Riallaro è un'isola vicino all'Antartico.

Alcune delle ragazze del mio bordello le prendiamo a Figlefia...

Figlefia, che compare nell'opera di Macmillan, è un'isola popolata da libertini.

Quando ero piccola i miei genitori mi portarono a Spectralia, per vedere le entità che si credeva fossero fantasmi.

Spectralia è un'isola dell'arcipelago di Riallaro. 

Pagina 14. Vignetta 1.
... dicono che il panfilo stia virando a Mazagao, nei pressi di Yu-Atlanchi

Mazagao esiste per davvero! E' una città in Brasile. Yu-Atlanchi, invece è un riferimento a The Face in Abyss/ Il Volto nell'Abisso (1923), romanzo di A. Merritt e il suo “sequel”, The Snake Mother (1930).
Citando dalla Wiki italiana: 
Nicholas Graydon è un ingegnere minerario statunitense. Mentre è in Sud America alla ricerca di un tesoro Inca perduto, incontra Suarra, ancella della Madre Serpente di Yu-Atlanchi. Suarra conduce Graydon in un abisso in cui Nimir, il Signore del Male, è imprigionato in un volto dorato. I compagni di spedizione di Graydon, dominati dalla bramosia di ricchezza, vengono trasformati dall'entità rinchiusa nel volto in pepite d'oro, mentre Graydon viene salvato da Suarra e dal Serpente Madre - una donna dalla testa di serpente - che accorre in loro aiuto nella lotta contro Nimir.
... e qualche cane-ratto di Watkinsland?

Watkinsland compare nell'opera di Doris Lessing “Briefing for a Descent into Hell” (1971). I cani-ratto sono lì una razza di ominidi degenerati.

Vignetta 3-4
Era il 1890, il cliente era il rivale del suo vecchio, il dottor Nikola.

Il Dottor Nikola aveva a fine 800' commissionato l'assassinio del padre di Janni, il capitano Nemo.

Il Dottor Nikola è un personaggio creato da Guy Boothby, che compare in “A Bid for Fortune” (1895) e in quattro successivi sequel. Nikola è una delle grandi menti criminali del secolo lungo, e anticipa la tipica arci-nemesi dei film Hollywoddiani.

Pagina 15. Vignetta 3-4.
Ha mai sentito parlare di un posto chiamato Cactusville? (...) Ah. E' un posto in Texas che per qualche cavillo appartiene ancora agli inglesi. I cowboy vanno in giro su autobus a due piani. Ebbi un figlio fuori dal matrimonio, lì.

E' un riferimento a “Desperate Dan”, personaggio ricorrente nei fumetti britannici “The Dandy”, dalla sua prima comparsa nel dicembre del 1937. Desperate Dan è il più grande, il più forte, il più volgare cowboy che la storia americana abbia mai conosciuto. Come direbbe un ragazzino “è tostissimo!”. Desperate Dan vive a Cactusville, che Hugo Hercules ha appena descritto.

Vi ricorda un certo pasto di un certo Hugo Hercules? ^^
Pagina 17. Vignetta 1.
Vedo. Quindi è questo ciò che rimane di Mu?

Nell'Ottocento Mu era un continente perduto nell'Atlantico teorizzato d'alcuni scienziati. Secondo altre ipotesi si posizionava invece nelle profondità marine dell'Oceano Pacifico. 
L'ipotesi venne poi abbandonata (chissà perché...)

Della Terra Favolosa?

Una menzione della Terra Favolosa c'è nel Candido (1759) di Voltaire, in uno scambio tra Candido e Dr. Panglosse. Se il riferimento - appuntato da Padraig o Mealoid - è corretto, La Terra Favolosa cui si riferisce Janni è anche l'El Dorado.

E' un bene che Riolama non sia vissuta per vederlo.

Riolama, o Rima, è una delle prime ragazze selvagge, sulla scia delle Tarzan al femminile. La inventò W.H. Hudson nell'opera Green Mansions (1904).

Voglio essere mobile in un elemento mobile.

Meglio qui citare anche la versione originale inglese:

I wish to be mobile in a mobile element.

Questo è anche il motto di Capitano Nemo, ripetuto più volte.

Pagina 18- 19. Vignetta grande.

La posa di Hugo Hercules in questo caso non è tratteggiata solo per esigenze artistiche/narrative. E' anzi una citazione chiara e diretta da un poster della Guinness che raggiunse grande popolarità nel 1934; un'icona a tutti gli effetti. Nel confronto, che potete esaminare qui sotto, il paragone è sorprendente: come Hugo Hercules regge con un solo braccio a palma aperta quintali e quintali di roccia, ugualmente il proletario protagonista del poster regge una sbarra di ferro di (presumiamo) diverse tonnellate buone. La citazione è confermata dalla presenza di un tucano pietrificato nell'angolo a sinistra: il tucano è infatti la mascotte nella pubblicità della Guinness da molti anni, per l'esattezza dal 1935.

Guinness for strength!

Meno convincente, ma con il vantaggio di collegarsi al già nominato Desperate Dan, è paragonare la "posa" di Hugo Hercules alla copertina del Dandy Book del 1985, che mostra Desperate Dan che solleva un'auto. Vi è un'immagine ancora più vecchia e per così dire “classica”, dove Desperate Dan tiene in braccio una mucca (il pranzo? Si veda la vignetta 1, pagina 22) e sul braccio “alzato” il palo di un telegrafo. Il commentatore Peter Gilham non è riuscito tuttavia a trovare l'immagine che permettesse il confronto.

Pagina 19. Vignetta 5.
Ecco fatto./Just as easy.

Just as easy” è quanto dice Hugo Hercules al termine di ogni impresa nel vecchio fumetto.

Pagina 20. Vignetta 2.
Il nuovo natante di Ayesha si chiama “Das Doppel Kreutz”.

Letteralmente la traduzione dal tedesco sarebbe il natante "Doppia Croce" - ovvero le due X che sono il simbolo di Tomania, e nel mondo della Lega, di Hitler.

Vignetta 3.
... E poi uno degli dei di Yu-Atlanchi, le cui statue aveva spostato, ha detto che suo bisnonno lo conosceva di persona. Pare che lo considerasse un idiota.

Il commentatore Sidney Osinga ipotizza che la statua di uno degli dei di Yu-Atlanchi abbia parlato a Hugo Hercules, dicendogli che suo bisnonno l'aveva conosciuto. Hugo Hercules è, non dimentichiamolo, il nipote del semidio irlandese Cu Chulainn. Da qui la parenteladivina”.

Vignetta 4.
Si è occupato di quelle formiche giganti nel 1954, e della lucertola atomica giapponese!

Riferimento già presente in Nemo: Le Rose di Berlino, al film Them! /Assalto alla Terra - vera icona dei film di mostri anni 50' - e obviously! a Godzilla.

Pagina 21. Vignetta 1.
Tranqilax

Il commentatore Padraig o Mealoid ha osservato come la parola compaia nel film Heavens Above!/Lassù qualcuno mi attende (1963) di Peter Sellers
Il protagonista è l'ex cappellano di un carcere, a cui viene affidata la parrocchia di un piccolo villaggio inglese. Finisce per fare molti qui pro quo e per insultare l'influente famiglia Despard, che è diventata ricca&famosa vendendo il tranqilax, una droga che è una via di mezzo tra un sedativo potente, uno stimolante chimico e un lassativo
Come ogni brava anziana, Janni Nemo assume una quantità astronomica di pillole e rimedii, tutti più o meno inefficaci.

Vignetta 3.
Stiamo passando la terra di Maple White...

Riferimento alla terra preistorica abitata d'antichi dinosauri raccontata nel magnifico racconto “Il Mondo Perduto” (1932), di Arthur Conan Doyle.

Vignetta 4.
... al criminale di guerra tedesco-tomaniano Martin Bormann...

Martin Bormann (1900-1945) era il segretario personale di Hitler. Venne sentenziato e giudicato in absentia dal tribunale di Norimberga, ma il cadavere non venne mai rinvenuto tra le macerie di Berlino. Secondo alcune leggende metropolitane sarebbe invece fuggito nel Sud America. 
E' questo il caso nel mondo della Lega.
Bormann era nato in Prussia. Moore si riferisce Bormann invece come a un "tomaniano". Forse la Tomania E' la Prussia, nella geografia della Lega?

Pagina 22. Vignetta grande.

La torta salata con carne di bovino è il piatto preferito di Desperate Dan: è un vero cowboy, dopotutto. (Si veda l'immagine poco sopra.) 

Pagina 24. Vignetta grande.

I segni sull'aeroplano di Janni Nemo sono rispettivamente la “M” per Mors, e le lettere “R&N” intrecciate per Robur&Nemo. Uno dei dinosauri è un brontosauro; non sono sicuro su quali di questi dinosauri siano veri, e quali invece si basino sui dinosauri vittoriani e/o plausibili sono negli anni 60' del 900. 
Il brontosauro nell'angolo in alto a destra sembra avere un baldacchino sul dorso, o qualche sorta di sella, con la stilizzata figura di un essere umano con nella mano un frustino.




















I commentatori Alex Anaya, Peter Borowiec, Jason Atomic e Anthony Padilla hanno tutti ipotizzato possa riferirsi alla serie di cartoni animati dei Flinstones, che vede le sue prime puntate proprio in quegli anni.

Pagina 26-27. Vignetta grande.

Il dinosauro sulla pietra sotto il T-Rex, nell'angolo in basso a destra sembra provenire dal film “Il Mondo Perduto”, di Irwin Allen del 1960, che usava animali veri aggiungendovi corna e creste di plastica per farli sembrare dei dinosauri. L'animale in questione assomiglia terribilmente a una lucertola cui hanno aggiunto delle corna posticce, e probabilmente è una ripresa di molti degli animali finti di quel film.


















Pagina 29. Vignetta 4.
Sembra che lui e uno svizzero tedesco, un tale Heinz Goldfoot, abbiano preso in mano alcuni dei progetti meccanici di Rotwang. Oh, e che sia, um, molto appassionato di petti femminili.

Un riferimento al film del 1965 di Norman Taurog Dr. Goldfoot and the Bikini Machine (1965), in cui, per citare Wikipedia, uno scienziato di nome Goldfoot costruisce con l'aiuto del suo assistente risorto dalla morte una banda di robot con sembianze femminili, che usa per sedurre e derubare uomini facoltosi. C'è anche un seguito (sic!) chiamato Dr.Goldfoot and the Girl Bombs/Le spie che vengono dal semifreddo (1966), dove Goldfoot lavora con il governo cinese per creare robot-bombe dall'aspetto di donne avvenenti, con il compito di sabotare la Nato. E' diretto da Mario Bava! 

Pagina 30-31.
Il riferimento è qui ovviamente al film Il mostro della laguna nera (1954), del regista Jack Arnold.

Pagina 35. Vignetta 2.
















Il terzo uomo da sinistra è Goldfoot, disegnato con le fattezze di Vincent Price, che lo interpretò infatti nell'omonimo film.

Vignetta 4.
Nel romanzo di Ira Levin I ragazzi venuti dal Brasile (1976), trasposto su celluloide più tardi nel 1978, il dottor Morte Josef Mengele ha creato 94 cloni di Adolph Hitler in esilio in Brasile. 
In Nemo: Fiume di Spettri, abbiamo Mengele, Goldfoot e Bormann che hanno creato copie sia di Ayesha che di Adenoid Hynkel, che ricordiamo è l'equivalente di Hitler nel mondo della Lega.

Il commentatore Matthew Davis osserva come i tratti fisiognomici usati da Kevin o Neill per disegnare Mengele, ricordino più l'attore Gregory Peck che lo interpreta nel film “I ragazzi venuti dal Brasile (film)” che il Mengele “storico”. Questo rientrerebbe nel motivo ricorrente della Lega di sostituire ove possibile i personaggi storici con il loro equivalente se non letterario, direttamente cinematografico. Anche i “piccoli Hitler” ricordano con i loro occhi azzurro ghiaccio gli Hitler cloni interpretati da Jeremy Black nel film.

Pagina 36. Vignetta 1.
Be', non sono un esperto di santi, essendo per un quarto dio io stesso,

Il Cu Chulainn della mitologia irlandese è un semi dio, essendo il figlio del dio Lugh e di una donna mortale. Cu Chulainn è quindi dio per metà. Forse Coghlan/Hugo Hercules è il figlio di Cu Chulainn, ed è pertanto divino per solo “un quarto”?

Forse è il popolo Accala. Sono di queste parti.

Riferimento a un'etnia inventata nel Mondo Perduto di Arthur Conan Doyle.
Sono una popolazione umana che caccia i dinosauri e combatte contro una tribù di ominidi/scimmie intelligenti (i Doda).

Pagina 38. Vignetta grande.
La tecnologia di Herr Rotwang ha creato l'uomo-macchina Maria, ma lei era, forse, troppo intelligente. Ha soggiogato la Metropolis di Berlino.

Riferimento a Metropolis (1927), il film espressionista di Fritz Lang. 
Rimando alle note di Nemo: Le Rose di Berlino.

Tramite il nostro simpatizzante americano, il generale Midwinter...

Riferimento al Generale Midwinter, visceralmente anti-comunista, dal film del 1967 di Ken Russell, Billion Dollar Brain/ Il cervello da un milione di dollari. Citando dalla Wiki italiana:
L’anticonvenzionale agente Harry Palmer del Secret Intelligence Service britannico riceve l’incarico dal suo superiore, il colonnello Ross, di sventare il complotto di un ricco miliardario anticomunista americano che, tramite l’aiuto di un computer e un esercito personale, vuole scatenare una guerra batteriologica contro l'Unione Sovietica. 
Pagina 39. Vignetta grande.
Kitchens Appliances. Stepford Conn. Usa.

Questo è un riferimento al romanzo di Ira Levin, The Stepford Wives/ La fabbrica delle mogli (trasposto in versione filmica con The Stepford Wives, 1975 e con La donna perfetta, 2004). 
Per citare dalla Wiki italiana:
È il 1972, e New York è un luogo sporco e pericoloso per crescerci dei figli. Così Joanna Eberhart, moglie, madre e fotografa, si trasferisce con la famiglia nell'idillica cittadina di Stepford. Joanna è una giovane americana degli anni Settanta, figlia di un'epoca in cui le femministe mettono al bando busti, giarrettiere e reggiseni e si ribellano all'ingrato destino di graziosi angeli del focolare. Naturale dunque che, una volta a Stepford, stringa amicizia con Bobbie e Charmaine, le sole donne che, arrivate anche loro da poco nella ridente cittadina, appaiono emancipate e brillanti come lei. Nella linda Stepford, infatti, le mogli sembrano tutte stranamente calme e organizzate, deliziose e avvenenti, come splendide bambole agghindate in modo impeccabile. Bambole insulse che adorano fare shopping, pulire la casa e piegarsi senza batter ciglio ai voleri dei loro uomini. Un weekend trascorso in compagnia dei rispettivi mariti restituisce tuttavia a Joanna un'altra Bobbie e un'altra Charmaine: due zombie carine e benvestite che, come due perfette mogli di Stepford, scodinzolano servizievoli al seguito dei loro uomini. Un evento inspiegabile, misterioso quanto il circolo maschile che si erge sulla collina di Stepford frequentato dal marito di Joanna. Si dice che uno dei membri sia un esperto di materie plastiche, un altro un pioniere della tecnologia robotica.
Il commentatore Padraig O Mealoid osserva come Alan Moore sembra essere un grande fan di Ira Levin, di cui ha praticamente citato tre romanzi: Rosemary's Baby, I Ragazzi venuti dal Brasile, La fabbrica delle mogli.

Il commentatore Peter Borowiec osserva come molte di queste “robot” abbiano tipiche acconciature degli anni 60'. Può essere una strizzata d'occhio ai “fembots”, di Austin Powers.

Pagina 40. Vignetta 4-5.
Non c'è più tempo. Avrà notato le pastiglie che prendo. Sono il più recente rimedio, credo ottenuto dai noccioli delle pesche. Per il mio tumore al cervello. E non funzionano.

Laetrile, una forma di glicoside cianogenetico, ottenuto dalle mandorle amare e da numerosi semi. 
Usato senza successo per curare il cancro, per un certo periodo.

Pagina 45. Vignetta 2.
Devo... >zzzzzzz<... averla, quella ricetta, davvero...

Citazione dal film La fabbrica delle mogli (1975). 

Pagina 49. Vignetta 3.
Shnell, Meine Jungen Fuhrer! Dr. Goldfoot und ich werden euch in sicherheit bringen.

Affrettatevi, miei giovani Fuhrer. Io e il signor Goldfoot vi porteremo al sicuro.

Pagina 52. Vignetta 5.
Si'ora Ismaele.

Il commentatore Padraig o Mealoid fa notare come questa sia la prima volta che la piccola Tacarigua sceglie di chiamarsi Ismaele, addossandosi così le responsabilità del padre. (Ha per la prima volta assolto al suo ruolo nel Nautilus: proteggere la famiglia Nemo).

Pagina 55. Vignetta 4.
Credo di aver visto le sorelle Scaramanga, prima...

Riferimento probabile a Francisco Scaramanga, il cattivo del romanzo di Ian Fleming, Agente 007 - L'uomo dalla pistola d'oro (1965).


2 commenti:

Marco Grande Arbitro ha detto...

Non ho ancora letto Nemo: Fiume di Spettri, ma questo è il miglior post che ho letto al riguardo.
Lo hai sviscerato dalla testa ai piedi! Cose che non avrei mai notato...

Coscienza ha detto...

@Marco Grande Arbitro

Ahah, grazie Grande Arbitro! Scriverlo è stata una faticaccia :-D
Gran parte dei riferimenti sono tradotti da Jess Nevins, che sì, ci è andato di puntiglio a scoprire i vari riferimenti...