lunedì 1 giugno 2015

Stampanti 3D e giochi di miniature in scala 1/1: Home Raiders, Panzerfauste


Siamo ancora agli albori di quanto si potrebbe fare con le stampanti 3D.
Prendiamo solo i giochi di miniature – tabletop wargaming, per usare l'espressione inglese, che risulta più azzeccata, più settoriale. Al momento si usano le stampanti per tagliare i costi di produzione, proporre miniature su “ordinazione” e permettere alle aziende di medie dimensioni di produrre miniature al doppio della normale velocità. Ma al di fuori d'occasionali tentativi di offrire direttamente ai giocatori i mezzi per creare le loro miniature, il processo resta molto tradizionale: si producono giochi fantasy, che imitano il colosso Warhammer, o scelgono la strada del fantasy “generico”; oppure si producono giochi sci fi, che imitano il futuro di tute potenziate e alien(i) tracciato da Heinlein&Warhammer 40000. Occasionalmente, si tentano strade diverse, ma pur sempre nell'alveo di prodotti convenzionali: lo sci fi ultra stilistico d'Infinity, il mash-up di Malifaux, il cyberpunk di Hint, e di tanti altri. Ma sopratutto si continua a fare l'occhiolino alle grandi produzioni, come a sottolineare al giocatore continuamente, che sì, non c'è problema, abbiamo il nostro sistema di regole, ma l'importante è che puoi usare questo generico soldato-spaziale-con fucilone per il tuo gioco “grande”, che sia l'ennesimo imperatore sul trono, o il jedi di turno, o l'agente cyberpunk della Corporation...
Al di fuori della Wyrd Entertainment, chi cerca davvero d'offrire giochi con una loro anima, una loro identità, slegati dai soliti setting... Sono piuttosto rari.
Quanto sarebbe bello un gioco da tavolo ambientato ai giorni nostri, magari con un piglio horror che rubacchi dalla body horror del primo Cronenberg, con bande di derelitti dalla carne fusa con televisori&co in lotta contro sette barkeriane? O quanto sarebbe bello un gioco che riproduca con scala 6mm una moderna riot, incorporando gli ultimi studi sul comportamento delle folle e il loro controllo (con magari due giocatori, l'uno che protesta, l'altro che argina la massa?). Certo, giochi difficili. Da realizzare e tradurre in meccaniche convincenti. Tuttavia, sperimentare con scale e modelli diversi è ora possibile, rischiando infinitamente meno rispetto al passato. Sono convinto che più andremo avanti, più vedremo modelli e prototipi decisamente distanti dagli schemi convenzionali.

Videodrome, artbook.



Fantasticando, quando le stampanti 3D saranno diffuse quanto le stampanti normali, si può immaginare soldatini usa-e-getta: come attualmente stampiamo le nostre fotocopie per le schede personaggio di una sessione di D&d, o per la riunione del sabato sera, possiamo immaginare di stampare chessò – un plotone di soldatini russi per ricreare la battaglia di Stalingrado – e produrli nell'arco di un pomeriggio, usando qualche sostanza di base biodegradabile, che si sciolga dopo un paio di giorni. Diamine, non so: miniature stampate sul momento, da usare per una sera e il giorno dopo versare come fertilizzante per le piante del terrazzo. Attualmente s'immagina la miniatura come qualcosa di eterno, che più dura, meglio è: ma nulla vieta d'immaginare l'esatto opposto, con un uso diverso dalla resina/plastica/metallo che al momento è il trittico prevalente.

Certo, nessuna rivoluzione è scaturita dall'uso della stampante laser. O almeno, nessuna di cui ci siamo accorti sensibilmente. Non credo in effetti molti comprendano che ricevere un file istantaneamente via mail e cliccare subito su stampa per una copia provvisoria non era un'operazione così terribilmente ovvia, fino a qualche decennio fa. E volendo, come insegnano sia i bambini che gli artisti spendaccioni con le cartucce, si può usare la stampante in modi molto più artistici e anti-convenzionali di quanto si pensi: e non mi riferisco allo stampare il pdf di quel libro che dovevi invece comprare...

La prima segnalazione di questo appuntamento modellistico rientra, almeno in parte, nella categoria. Si tratta di Home Raiders! Un gioco di miniature in scala 1/1, ovverosia di dimensioni reali. Quella che vedi è l'effettiva dimensione della miniatura.
Giochi del genere sono praticamente inesistenti, perché una scala 1/1 implica dimensioni gigantesche, se parliamo di esseri umani. Ma non è questo il caso.

Invisibili ai mortali, esiste un mondo di fatine, gnomi e bizzarre creature microscopiche. Fiabe e leggende hanno tramandato da sempre racconti di fatine dispettose, poltergeist e gnomi sugli aerei della Raf, elfi che fanno inacidire il latte e misteriose creature dispettose.
Home Raiders prende tutto questo sottobosco fiabesco e lo trasforma in un gioco di miniature.
L'idea alla base è che la tua casa – la Home – sta venendo invasa da minuscoli esseri soprannaturali d'altri mondi, che si danno battaglia nella tua stanza, nella tua camera da letto, in cucina...
Ad esempio, abbiamo i Gremlins, che sono particolarmente curiosi verso i nostri apparecchi tecnologici: nel momento in cui il computer si spegne all'improvviso è probabile che un minuscolo Gremlins abbia appena staccato un pezzo del vostro hardware... Considerandolo un prezioso talismano. Per non dire di tutte quelle volte che il cellulare suona senza motivo, la batteria dell'mp3 scompare, il motore dell'auto non s'avvia, al computer fisso manca una ventola. Non siete voi incapaci con la tecnologia, è colpa dei Gremlins, maledetti esseri fatati! :-D

Ovviamente, questa passione per gli oggetti luccicanti spesso spinge le diverse bande di folletti e gnomi a combattersi fra loro: si pensi alla contesa per un portachiavi particolarmente carino, o per dei bottoni di grande valore artistico. 

Al momento, il gioco cerca fondi su kickstarter e ha sbloccato le seguenti “fazioni” di saccheggiatori – raiders, per l'appunto – virtuali:


  • Nuovi Lillipuziani: furono i primi a giungere nel nostro mondo, aprendo per errore i portali per le altre razze soprannaturali. Ora si sentono in colpa, e cercano di rispedire gli intrusi fatati dlla tua casa. Sono un po' la forza di polizia di Faerie.
    Ispirazione: Moebius!

  • Gremlins: furono la seconda razza a giungere dopo i nuovi lillipuziani. Adorano rubacchiare pezzi del nostro hardware per trarne strani aggeggi clockpunk. Sabotavano gli aerei della Raf durante la seconda guerra mondiale.
    Ispirazione: leggende popolari sulla ww2, gnomi e gremlins, un paio di racconti di Stephen King.

  • I Lord della Polvere: una razza di pinguini egizi che vive in un deserto di cenere e polvere. Sono esperti nell'aprire portali verso la Terra e nascondere mucchietti di polvere del loro deserto sotto il tappeto, negli angoli nascosti della casa, sui mobili... Non siete voi che non usate abbastanza l'aspirapolvere, è colpa dei pinguini egizi!
    Ispirazione: trip da Lsd del designer del gioco, probabilmente.

  • Il Piccolo Popolo (Fair Folk): razza celtica che vive in simbiosi con la natura. Fatine, centauri, leprecauni... ecc Si occupano delle piante sul terrazzo, del giardino di casa e in generale dell'ambiente naturale. A volte per proteggere le loro piante mettono a rischio l'incolumità degli abitanti “umani” della casa.
    Ispirazione: fiabe irlandesi, mitologia campagnola, Miyazaki ecc ecc 

  • Freeloaders: razza dall'aspetto di topi e roditori. Pigri e dispettosi, hanno un debole per bottoni, mazzi di chiavi, lacci e corde. Vedono la casa umana come un grande magazzino in perenne disordine e si affannano per riorganizzare le nostre cose secondo i loro personali criteri. E' per questo che le vostre chiavi sono sempre aggrovigliate, i fili delle cuffie hanno strani nodi che non ricordavate e il tavolo in perfetto ordine del giorno prima è ora un casino di fogli e graffette.
    Ispirazione: trip da psico-acidi del designer del gioco, probabile influenza di storie di topini dispettosi&co.
Il gioco in concreto non richiede assolutamente scenari, visto che si gioca “in casa”! Non si deve nemmeno sgombrare il tavolo, perché sono proprio quei libri accatastati, quella tazza di caffè, quel vassoio pieno di biscotti a fare da edifici e coperture. Approssimativamente, il gioco usa dalle cinque alle dieci miniature per parte, e dura da mezz'ora a un'ora. Nonostante sia costruito per essere il più veloce e frenetico possibile, c'è una buona interattività ambientale che permette di spostare gli scenari sul tavolo (aka, la lattina di birra del giorno prima...) per colpire il nemico od ostruire la linea di vista. Un ulteriore fattore lolloso è dato dagli eventi incidentali, come il gatto che salta sul tavolo e rovescia le miniature. In quel caso la partita riprende da dove le miniature sono state scaraventate dal felino, perché giochiamo “nel mondo reale”!
Gli strumenti sono dadi, segnalini e carte (riassuntive delle regole).

I miei unici dubbi al riguardo sono il costo assolutamente eccessivo, perfino per un kickstarter: quarantacinque sterline per quindici miniature, sia pure in scala 30mm, è un prezzo esagerato. Inoltre sono miniature monoblocco in metallo, che le rende poco adatte a quel pubblico di bambini o giocatori occasionali cui in teoria (!!!) il gioco è rivolto.

Negli anni novanta, Panzerfauste era un gioco di schermaglie di miniature ambientato durante una seconda guerra mondiale alternativa, dove al posto degli umani e della geopolitica che conosciamo, si affrontavano razze fantasy che simboleggiavano le diverse forze in campo. Non l'ho mai sentito prima, ma era un concept interessante. I nani, derivando il loro folklore dalla terra germanica erano i nazisti; i francesi erano gli gnomi; gli inglesi gli orchetti.
Ultimamente l'azienda Hysterical Games ha deciso di fare un reboot del gioco, che era oramai stato abbandonato. Il nuovo Panzerfauste sceglie saggiamente di spostarsi dalla seconda ww1 alla prima, aggirando così le polemiche politically correct legate agli “orchi” come inglesi.

Un vile gnomo francese.
C'è una fiera tradizione di rappresentare i conflitti del mondo reale con metafore legate al mondo animale. Andiamo dalla satira medievale della guerra tra topi e donnole, alle fiabe di Fedro, in campo nostrano persino a Leopardi, con i Paralipomeni della Batracomiomachia, dove gli austriaci sono i granchi!

Fanteria orchesca inglese.
Ha sollevato un vespaio di polemiche che gli anglosassoni siano nel gioco una razza di orchi. Tuttavia, non c'è scritto da nessuna parte che gli orchetti siano per forza una razza malvagia. L'autore del gioco, in una bella lettera, ha chiarito con forza come il riferimento sia al bellissimo “Grunts!” di Mary Gentle, che raffigura gli orchi come la “fanteria” del nostro tempo, carne di cannone costretta a missioni impossibili, veterani abbrutiti dagli orrori della guerra. Mi sembra una bella spiegazione. Nel setting della prima guerra mondiale, l'idea di usare gli orchetti per quegli insensati assalti in massa del 1914-15 è convincente, oltre che originale. Dall'altro, hanno chiarito con efficacia come i nani “tedeschi” siano guidati da un Kaiser a capo di un impero, e non siano una sorta di “apologia” del III Reich. 
Purtroppo ritorniamo ancora una volta all'idiota comparazione tra l'impero prussiano e l'impero nazista, frutto di una germanofobia allucinante, che abbiamo già criticato esaminando Junger.


Al momento gli artwork hanno mostrato della fanteria nanica con gli elmetti d'acciaio introdotti in Germania nel 1915, completi di occhialoni e bombe a mano. Una print test lascia ben sperare sulla qualità finale del prodotto. Il resto degli eserciti è a uno stadio ancora preliminare, e giorno dopo giorno vengono aggiornati con nuovi bozzetti e disegni. L'ispirazione rubacchia a volte anche dalla seconda guerra mondiale, incorporando gli elementi più iconici delle diverse truppe in campo.
Nel momento in cui scrivo, ad esempio, stanno inserendo i primi disegni delle truppe polacche, rappresentati d'arruffati folletti con baffi alla slava e fattezze orientali. Sarà interessante vedere cosa tireranno fuori per i russi e per gli americani. C'è chi vocifera di scheletri e uomini-ratto, il che confermerebbe un fantasy molto “basso”, dove non ci sono umani o razze “elevate”, come gli elfi. In modo conforme all'idea di una guerra “sporca” e crudele, appunto più per animali che uomini, le fazioni sembrano per il momento terricole e barbare.

Mitragliere polacco. 
Oltre alla fanteria base, indiscrezioni sembrano confermare cavallerie di gnomi francesi in groppa a lumache giganti e artiglierie naniche di giganti lanciatori di pietre. Probabilmente al posto dei tank possiamo ipotizzare insetti corazzati; forse uno scarabeo comandato come fosse un carro armato. Sto speculando, ma come avete potuto notare l'idea è davvero piena di risvolti interessanti.
Già Turtledove con La guerra dei regni aveva provato a ricreare una seconda guerra mondiale fantasy, sfruttando l'espediente dei draghi e dando punti di vista che corrispondevano a russi/nazisti/inglesi. Tuttavia, scoperto l'inghippo diventava facile annoiarsi. Non c'erano elementi veramente soprannaturali, né razze fantasy. Si svelava presto per quello che davvero era: il progetto di un appassionato di storia militare filtrato da un velo fantasy piuttosto evanescente.

Fonti:
Home Raiders – Pagina Kickstarter.
Hysterical Games – Pagina Facebook

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