lunedì 29 dicembre 2014

Lancia in resta verso il 2015!


Per i blogger il Natale è una gran festa di statistiche, resoconti dell'anno appena trascorso, masturbazioni sui migliori post dell'anno senza dimenticare i listoni nello stile del catalogo dell'Ikea su cosa comprare, su cosa evitare, su cosa boicottare, su cosa dovete-assolutamente-avere.
Per carità, è normale. 
E' normale voler tirare le somme, così com'è normale voler prendere posizione a tutti i costi su quello, o quell'altro argomento. Quindi via di post – non darei loro la dignità di articoli – sul perché il Natale è una festa consumista, sul perché non lo è, sul perché il Natale può essere festeggiato solo se sei 100% purissimo cattolico maschio bianco benestante. Senza dimenticare le consuete apologie del regalo, dal ricatto morale al rimprovero della povertà (sei tirchio, allora? Sei tirchio?? Sei tirchio???).

Un blog microscopico :(
Da giugno/luglio 2014 ho cambiato marcia al blog. 
I due migliori rappresentanti di questo cambiamento sono le due guide di Jess Nevins, tradotte e rielaborate per renderle un minimo comprensibili a tutti. Jess Nevins, nel suo ambito, è un uomo geniale. Tuttavia le sue guide sono brutte&scomode: niente più che annotazioni a margine redatte su un foglio bianco, arricchite e occasionalmente corrette da un grande stuolo di esperti e fan.
La pubblicazione della guida in occasione programmata con la pubblicazione dell'edizione italiana di Nemo, le rose di Berlino è stato un buon esempio di quel genere di serietà che mi piacerebbe replicare. Articoli scritti perché servano anche ai lettori, che non si limitino a un – sacrosanto, intendiamoci – catalogo di punti di forza e difetti. La traduzione dal tedesco delle vignette è stato linkato da due diversi forum di fumetti e in generale sono piuttosto soddisfatto dal risultato complessivo. Ringrazio a questo proposito Magoz, del forum comicus.forumfree.org. (Aggiornamento 30/12/2014 Sono riuscito a trovare anche il secondo Forum! E' www.dcleaguers.it/forum. Ringrazio l'utente "Paolo Papa" per il link). 
In agosto, mentre studiavo&sudavo sotto un sole cocente, mi sono messo sotto a programmare il blog per settembre/ottobre 2014. Abituato a pubblicare articoli “sul momento”, mi sembrava una cosa assurda, ma statistiche e commenti mi hanno smentito. L'articolo su Harry Potter è stato un buon colpo, sebbene sconfiggere la fan base della Rowling sia impresa degna di un Titano.
Ho anche ricevuto il mio primo commento trollone! ^___^



Le mie critiche a Harry Potter non sono tuttavia di carattere tecnico, ma squisitamente filosofico. Mi piacerebbe definirmi Mooriano, nel senso che alla rilettura delle avventure del quattr'occhi magico ho alternato la rilettura della lega degli straordinari gentlemen (2009) che mi ha decisamente influenzato in stesura di recensione. Ovviamente citare Alan Moore non va più di moda da quando ha dichiarato la sua avversione per i supereroi, quindi suppongo conti poco...
Per altro Harry Potter ha grandi pregi, che sarebbe stupido negare. “Demolire” un libro non era e non è nelle mie intenzioni, la demolizione lasciamola alle costruzioni in muratura...

L'articolo su Ufo Robot Goldrake è stato un altro gran bel successo. L'ho scritto in agosto, più volte riscritto e incredibilmente pur essendo un articolo lungo (orrore!), con poche immagini (doppio orrore!), con citazioni lunghe un braccio (triplo orrore!) ha raccolto 56 mi piace nei due giorni di pubblicazioni. Non mi era mai successo di vedere il pollice di Zuckenberg salire tanto velocemente.
Non l'ho spammato da nessuna parte e non conosco nessuno di quei 56 mi piace, per cui vi ringrazio, misteriosi condivisori. Per altro, alcuni mesi dopo l'articolo è stato anche citato come fonte affidabile da Riccardue in una discussione sul venerabile forum GoNagaiForumfree!

Ma forse l'articolo che stranamente più mi ha soddisfatto quest'anno è stata la recensione dell'ottimo saggio su Bioshock di Filippo Zanoli. Senza dubbio devo recuperare altra saggistica videoludica dalla collana Ludologica – per il momento quello che ho letto mi ha soddisfatto molto.
L'articolo è stato segnalato sul sito ufficiale dal Bittanti (“un blogger triestino”), segnalazione che assolutamente non mi aspettavo, ma che mi ha fatto molto piacere. Per chi legge il blog da un po' il mio fanboyismo per il Bittanti non è certo una novità, quindi capirete la mia soddisfazione.

Pensando alle letture dell'anno appena trascorso mi viene da dire che il livello si è mantenuto sulla media. Di romanzi fantasy e di fantascienza ho letto tanta bella roba, nulla tuttavia di eccezionale. Questo non dev'essere per forza un male; preferisco leggere tre libri buoni e un libro brutto, che tre libri brutti e un capolavoro. Non so se rendo l'idea. Certo, nulla vieta di leggere quattro capolavori e nessun libro brutto, ma in quel caso vi auguro tanta fortuna. 
Di fantasy continuo ad apprezzare la traduzione di Sapkowski, che ricordiamocelo prima di criticarlo a testa bassa, è disponibile altrimenti solo in polacco. Dunque prima di azzoppare le vendite recensendolo negativamente solo per sentirsi “fighi” pensateci un attimo, grazie. Se negli ultimi libri il fascino del folklore polacco è scomparso a favore degli intrighi politici alla Gheim ovv Tronss, il nuovo capitolo della serie dovrebbe ripristinare gli equilibri già dal titolo, La Torre Della Rondine.

Dovrebbe concludersi questa primavera – e se la Bao sarà veloce nella traduzione in estate per noi – la trilogia dei “libretti” di Janni Drakkar, la figlia di Nemo. Una piratessa anziana intraprende un ultima avventura in Amazzonia, tra nazisi Oops, intendevo Tomaniani! Secondo Moore sarà il fumetto avventuroso per eccellenza. Non credo sarà nulla di che, come non era nulla di che Nemo, le rose di Berlino, ma rimango terribilmente curioso.

Quest'anno ho provato pochissimi videogiochi. 
Mentirei se dicessi perchè troppo impegnato con lavoro o studio. La verità è che il salto generazionale delle nuove console ha definitivamente superato il mio portatile, che nel frattempo avrebbe anche bisogno di una nuova batteria e probabilmente di chissà quante altre cose. Di conseguenza sono riuscito a giocare solo roba indie, scoprendo tuttavia perle che non avrei altrimenti considerato. Ricordo con soddisfazione Banner Saga, Transistor e le diverse serie della Telltale. Il premio tuttavia lo do senza problemi a This War of Mine, che è un videogioco da evitare se depressi, ma da provare assolutamente se si vuole qualcosa di diverso. 
E' incredibile come con una semplice struttura da casa di bambole e un gestionale attento con luci e ombre gli sviluppatori siano riusciti a impattare emotivamente sul giocatore in maniera devastante. Stando ad alcuni articoli che ho letto, sia in Shadow of Mordor, sia in Watchdogs si è finalmente riusciti a togliere “l'anonimo” dal volto del nemico ucciso, che assume pertanto una sua (debole) personalità. L'uccisione del nemico così non si limita al superamento di livello, o alla ricompensa (quanti punti esperienza?) ma cerca di far capire al giocatore le conseguenze del suo atto. A mio parere è un punto importante, che non è detto sia per forza disgiunto dal videogioco. In This War of Mine il combattimento porta sempre al lutto e inevitabilmente alla tragedia. Eppure, si è costretti al combattimento... Se si vuole sopravvivere. Il gioco di conseguenza mostra chiaramente che non sopravvivono i buoni, ma i più adatti alla sopravvivenza, che spesso sono manipolatori, assassini, malviventi. La guerra sui civili di conseguenza diventa terribile non solo per i suoi effetti più banali – uccisioni, fame, bombardamenti – ma per quanto i civili sono costretti a fare per sopravvivere.

La saggistica si è rivelato quest'anno invece ricca di letture interessanti. Non credo d'aver mai letto per puro interesse personale così tanti saggi, pertanto raramente annoiandomi. Non dispongo ancora di sufficienti testi per buttar giù una personale bibliografia sull'Austria-Ungheria, ma ci vado vicino.
Scoperta singolarissima inoltre Alain de Benoist, sostanzialmente attraverso la segnalazione di un professore che ne ha parlato tanto male da spingermi a leggerlo. Quello che si dice un'azione controproducente! De Benoist è riuscito nell'impresa unica di spiazzarmi: è davvero difficile classificarlo in categorie precise. E' un filosofo interessato maggiormente alle idee che alla loro posizione culturale o politica. Una posizione che l'ha portato ad alcune fusioni singolari, che suonano “strane” culturalmente, ma che sono sensate sul piano razionale. Attualmente ad esempio è approdato su posizioni terzomondiste che l'hanno felicemente emarginato anche dagli ultimi conservatori che lo sostenevano – rimane nel suo limbo incompreso, allegramente citato a sproposito. 

Prendiamo ad esempio “Come si può essere pagani” il suo testo che finora mi è piaciuto di più. Scritto nel pieno del suo Nietschianesimo è un saggio formidabile intellettualmente, ma con cui a tutti gli effetti smerda un po' tutti: i neopagani vengono ridicolizzati, i liberali pure. Ma il testo assume una posizione antagonista proprio contro i cristiani – è un testo che Nietzsche approverebbe nel senso che pone l'uomo con le sue potenzialità al centro di tutto, rifiutandosi testardamente di sminuirlo, di togliervi potenza per darla a qualcun'altro, in quest'ovvio caso a un Unico Dio. Gli dei greci provenendo dal mondo non vi sono estranei, come non sono estranei all'uomo: sono dei umanizzati, che considerano l'uomo come una creazione che può liberamente giungere a eguagliarli, se non detronizzarli. Non c'è nessuna posizione fissa, ma un continuo scorrere di forze, come direbbe Eraclito. E' una mia idea che de Benoist con questo saggio si è dato la proverbiale zappa sui piedi, perchè s'è alienato le simpatie anche delle diverse fasce di tradizionalisti e conservatori, che da buoni cristiani non hanno gradito un testo tanto provocatorio. A completare il quadro, de Benoist riesce anche a separare il paganesimo dal semplice godere casereccio che spesso vi è assegnato, che si traduce spesso e volentieri in disordinate feste dionisiache o nel naturalismo esasperato di molte sette ambientaliste. Ah, senza dimenticare (ovviamente!) che punzecchia marxisti, tecno guru e filo-americani. Zero compromessi, zero salamalecchi. Non sono d'accordo con tutto, ma tanto di cappello per il rigore argomentativo.
E visto che la critica usuale a Come si può essere pagani è di voler formare “un'aristocrazia nazista” (LoL!) mi permetto di citare una porzione dell'intervista in calce al saggio:
La posizione di de Benoist a questo proposito mi sembra ben argomentata.

Alcuni critici del neopaganesimo, seguaci della reductio ad hitlerum, denunciata tempo addietro da Leo Strauss, sostengono che il nazismo può essere interpretato come un grande movimento pagano del XX secolo (diventando, i neopagani, improvvisamente neonazisti!). Qual'è esattamente il rapporto del nazismo con la religione?

La favola di un "paganesimo nazista" non ha cessato di essere alimentata da alcuni con palesi fini propagandistici. L'esaltazione degli "antichi Germani" sotto il III Reich sembrava convalidarla, mentre non aveva che un carattere puramente nazionalista e non aveva un significato più "pagano" dell'esaltazione di Vercingetorige sotto il regime di Vichy.
Il nazismo è innanzitutto un puro prodotto della modernità. (...) Il suo motto (Ein Reich, Ein Volk, Ein Fuhrer) con la sua insistenza sull'Uno deriva chiaramente dal "monoteismo" politico. Nato in Baviera, terra cattolica per eccellenza, il partito nazista, sebbene meno monolitico di quanto si potesse pensare (il Fuhrerstaat era sotto tanti aspetti una policrazia) secolarizza inoltre il concetto cattolico dell'istituzione. Si presenta come una Chiesa diretta da un papa debole (il Fuhrer), con il suo clero (i funzionari del partito), la sua elitè di "gesuiti" (la SS), le sue verità dogmatiche, le sue scomuniche, le sue persecuzioni contro gli "eretici".  


E per il 2015
Il primo, prudente avviso è che partirò col freno a mano
Non aspettatevi tanti articoli per almeno i primi due mesi, gennaio e febbraio, perché sarò occupato a farmi macellare dal Leviatano Universitario. Farò del mio meglio, ma non prometto nulla. Preferisco un articolo ogni due settimane fatto bene a un articoletto inutile al giorno. Certo, nè i commentatori nè le statistiche sembrano saper distinguere tra le due tipologie, ma vabbè, io ci provo. 
Idealmente, rispettivamente per tematiche e tipologia ho le idee abbastanza chiare... Come sempre il vero dilemma è trovare il tempo per scrivere! Non mi azzardo pertanto come negli anni trascorsi a promettere articoli nello specifico. Piuttosto ho ripulito questa vecchia vignetta del mitico Heavy Metal e ho disegnato una lista, sia per tematiche (primo baloon) che per tipologia (secondo baloon).


Vediamo come andrà... Sono pessimista verso questo nuovo anno. 

4 commenti:

Unknown ha detto...

Caspita, è vero che siamo alla fine dell'anno, bisogna scrivere i post con i bilanci e poi quelli con i buoni propositi per l'anno nuovo... recupero immediatamente!

Buon anno, Coscienza :)

Alessandro Forlani ha detto...

Cronache Bizantine è uno dei migliori blog sulla piazza (quella che frequento io, almeno:-D): continua così!

Per quello che mi riguarda: più Giappone antico, più vapore, più miniature, più post del genere "o tempora, o mores!" sul fatto che questo non è più un mondo di gentlemen :-D

Marco Grande Arbitro ha detto...

Io ti ho conosciuto qualche mese fa, devo dire che non mi dispiace il tuo blog :)
PS: solo quando il commento di un trollone puoi dire di essere un vero blogger!
Adesso sei dei nostri, ahah :)

Coscienza ha detto...


@Alomadeddu
Buon anno anche a te! :)
Mi raccomando, voglio un lista di buoni propositi per il 2015. Da infrangere tre giorni dopo, o al massimo una settimana :-D

@Forlani
Grazie per i complimenti :)
Vapore&miniature sono come l'aria per me, quindi non temere, ne avrai in abbondanza di entrambi ^^
Per il Giappone tutto dipende se trovo altro materiale/National Geographic vecchi/libri, altrimenti preferisco non scrivere banalità, che sul Giappone accumulano già abbastanza stereotipi. Diciamo vorrei continuare sul doppio filone Anni 60/mitologia con tante foto...

@GrandeArbitro
Credo sia colpa dell'Anonimo. Finchè c'è l'anonimo, i commentatori trolloni si sentono protetti e legittimati a punzecchiare. >__< Ahimè, anche su Internet il coraggio è una dote sempre più rara...