Per i blogger il Natale è
una gran festa di statistiche, resoconti dell'anno appena trascorso,
masturbazioni sui migliori post dell'anno senza dimenticare i listoni
nello stile del catalogo dell'Ikea su cosa comprare, su cosa evitare,
su cosa boicottare, su cosa dovete-assolutamente-avere.
Per carità, è normale.
E' normale voler tirare le somme, così com'è normale voler prendere
posizione a tutti i costi su quello, o quell'altro argomento. Quindi
via di post – non darei loro la dignità di articoli – sul perché
il Natale è una festa consumista, sul perché non lo è, sul perché
il Natale può essere festeggiato solo se sei 100% purissimo
cattolico maschio bianco benestante. Senza dimenticare le consuete
apologie del regalo, dal ricatto morale al rimprovero della povertà
(sei tirchio, allora? Sei tirchio?? Sei tirchio???).
Un blog microscopico :( |
Da giugno/luglio 2014 ho
cambiato marcia al blog.
I due migliori rappresentanti di questo
cambiamento sono le due guide di Jess Nevins, tradotte e rielaborate
per renderle un minimo comprensibili a tutti. Jess Nevins, nel suo
ambito, è un uomo geniale. Tuttavia le sue guide sono
brutte&scomode: niente più che annotazioni a margine redatte su
un foglio bianco, arricchite e occasionalmente corrette da un grande
stuolo di esperti e fan.
La pubblicazione della
guida in occasione programmata con la pubblicazione dell'edizione
italiana di Nemo, le rose di Berlino è stato un buon esempio di quel
genere di serietà che mi piacerebbe replicare. Articoli scritti
perché servano anche ai lettori, che non si limitino a un –
sacrosanto, intendiamoci – catalogo di punti di forza e difetti. La
traduzione dal tedesco delle vignette è stato linkato da due diversi
forum di fumetti e in generale sono piuttosto soddisfatto dal
risultato complessivo. Ringrazio a questo proposito Magoz, del forum comicus.forumfree.org. (Aggiornamento 30/12/2014 Sono riuscito a trovare anche il secondo Forum! E' www.dcleaguers.it/forum. Ringrazio l'utente "Paolo Papa" per il link).
In agosto, mentre
studiavo&sudavo sotto un sole cocente, mi sono messo sotto a
programmare il blog per settembre/ottobre 2014. Abituato a pubblicare
articoli “sul momento”, mi sembrava una cosa assurda, ma
statistiche e commenti mi hanno smentito. L'articolo su Harry Potter
è stato un buon colpo, sebbene sconfiggere la fan base della Rowling
sia impresa degna di un Titano.
Ho anche ricevuto il mio
primo commento trollone! ^___^
Le mie critiche a Harry
Potter non sono tuttavia di carattere tecnico, ma squisitamente
filosofico. Mi piacerebbe definirmi Mooriano, nel senso che alla
rilettura delle avventure del quattr'occhi magico ho alternato la
rilettura della lega degli straordinari gentlemen (2009) che mi ha
decisamente influenzato in stesura di recensione. Ovviamente citare
Alan Moore non va più di moda da quando ha dichiarato la sua
avversione per i supereroi, quindi suppongo conti poco...
Per altro Harry Potter ha
grandi pregi, che sarebbe stupido negare. “Demolire” un libro non
era e non è nelle mie intenzioni, la demolizione lasciamola alle
costruzioni in muratura...
L'articolo su Ufo Robot Goldrake è stato un altro gran bel successo. L'ho scritto in agosto,
più volte riscritto e incredibilmente pur essendo un articolo lungo
(orrore!), con poche immagini (doppio orrore!), con citazioni lunghe
un braccio (triplo orrore!) ha raccolto 56 mi piace nei due giorni di
pubblicazioni. Non mi era mai successo di vedere il pollice di
Zuckenberg salire tanto velocemente.
Non l'ho spammato da
nessuna parte e non conosco nessuno di quei 56 mi piace, per cui vi
ringrazio, misteriosi condivisori. Per altro, alcuni mesi dopo
l'articolo è stato anche citato come fonte affidabile da Riccardue in una
discussione sul venerabile forum GoNagaiForumfree!
Ma forse l'articolo che
stranamente più mi ha soddisfatto quest'anno è stata la recensione
dell'ottimo saggio su Bioshock di Filippo Zanoli. Senza dubbio devo
recuperare altra saggistica videoludica dalla collana Ludologica –
per il momento quello che ho letto mi ha soddisfatto molto.
L'articolo è stato
segnalato sul sito ufficiale dal Bittanti (“un blogger triestino”),
segnalazione che assolutamente non mi aspettavo, ma che mi ha fatto
molto piacere. Per chi legge il blog da un po' il mio fanboyismo per
il Bittanti non è certo una novità, quindi capirete la mia
soddisfazione.
Pensando alle letture
dell'anno appena trascorso mi viene da dire che il livello si è
mantenuto sulla media. Di romanzi fantasy e di fantascienza ho letto
tanta bella roba, nulla tuttavia di eccezionale. Questo non
dev'essere per forza un male; preferisco leggere tre libri buoni e un
libro brutto, che tre libri brutti e un capolavoro. Non so se rendo
l'idea. Certo, nulla vieta di leggere quattro capolavori e nessun
libro brutto, ma in quel caso vi auguro tanta fortuna.
Di fantasy
continuo ad apprezzare la traduzione di Sapkowski, che ricordiamocelo
prima di criticarlo a testa bassa, è disponibile altrimenti solo in
polacco. Dunque prima di azzoppare le vendite recensendolo
negativamente solo per sentirsi “fighi” pensateci un attimo,
grazie. Se negli ultimi libri il fascino del folklore polacco è
scomparso a favore degli intrighi politici alla Gheim ovv Tronss,
il nuovo capitolo della serie
dovrebbe ripristinare gli equilibri già dal titolo, La Torre Della Rondine.
Dovrebbe
concludersi questa primavera – e se la Bao sarà veloce nella
traduzione in estate per noi – la trilogia dei “libretti” di
Janni Drakkar, la figlia di Nemo. Una piratessa anziana intraprende
un ultima avventura in Amazzonia, tra nazisi Oops, intendevo
Tomaniani! Secondo Moore sarà il fumetto avventuroso per eccellenza.
Non credo sarà nulla di che, come non era nulla di che Nemo, le rose
di Berlino, ma rimango terribilmente curioso.
Quest'anno
ho provato pochissimi videogiochi.
Mentirei se dicessi perchè troppo
impegnato con lavoro o studio. La verità è che il salto
generazionale delle nuove console ha definitivamente superato il mio
portatile, che nel frattempo avrebbe anche bisogno di una nuova
batteria e probabilmente di chissà quante altre cose. Di conseguenza
sono riuscito a giocare solo roba indie, scoprendo tuttavia perle che
non avrei altrimenti considerato. Ricordo con soddisfazione Banner
Saga, Transistor e le diverse serie della Telltale. Il premio
tuttavia lo do senza problemi a This War of Mine, che è un
videogioco da evitare se depressi, ma da provare assolutamente se si
vuole qualcosa di diverso.
E' incredibile come con una semplice
struttura da casa di bambole e un gestionale attento con luci e ombre
gli sviluppatori siano riusciti a impattare emotivamente sul
giocatore in maniera devastante. Stando ad alcuni articoli che ho
letto, sia in Shadow of Mordor, sia in Watchdogs si è finalmente
riusciti a togliere “l'anonimo” dal volto del nemico ucciso, che
assume pertanto una sua (debole) personalità. L'uccisione del nemico
così non si limita al superamento di livello, o alla ricompensa
(quanti punti esperienza?) ma cerca di far capire al giocatore le
conseguenze del suo atto. A mio parere è un punto importante, che
non è detto sia per forza disgiunto dal videogioco. In This War of
Mine il combattimento porta sempre al lutto e inevitabilmente alla
tragedia. Eppure, si è costretti al combattimento... Se si vuole
sopravvivere. Il gioco di conseguenza mostra chiaramente che non
sopravvivono i buoni, ma i più adatti alla sopravvivenza, che spesso
sono manipolatori, assassini, malviventi. La guerra sui civili di
conseguenza diventa terribile non solo per i suoi effetti più banali
– uccisioni, fame, bombardamenti – ma per quanto i civili sono
costretti a fare per sopravvivere.
La
saggistica si è rivelato quest'anno invece ricca di letture
interessanti. Non credo d'aver mai letto per puro interesse personale
così tanti saggi, pertanto raramente annoiandomi. Non dispongo
ancora di sufficienti testi per buttar giù una personale
bibliografia sull'Austria-Ungheria, ma ci vado vicino.
Scoperta singolarissima
inoltre Alain de Benoist, sostanzialmente attraverso la segnalazione di un
professore che ne ha parlato tanto male da spingermi a leggerlo.
Quello che si dice un'azione controproducente! De Benoist è riuscito
nell'impresa unica di spiazzarmi: è davvero difficile classificarlo
in categorie precise. E' un filosofo interessato maggiormente alle
idee che alla loro posizione culturale o politica. Una posizione che
l'ha portato ad alcune fusioni singolari, che suonano “strane”
culturalmente, ma che sono sensate sul piano razionale. Attualmente
ad esempio è approdato su posizioni terzomondiste che l'hanno
felicemente emarginato anche dagli ultimi conservatori che lo
sostenevano – rimane nel suo limbo incompreso, allegramente citato a sproposito.
Prendiamo ad esempio
“Come si può essere pagani” il suo testo che finora mi è
piaciuto di più. Scritto nel pieno del suo Nietschianesimo è un
saggio formidabile intellettualmente, ma con cui a tutti gli effetti
smerda un po' tutti: i neopagani vengono ridicolizzati, i liberali
pure. Ma il testo assume una posizione antagonista proprio contro i
cristiani – è un testo che Nietzsche approverebbe nel senso che
pone l'uomo con le sue potenzialità al centro di tutto, rifiutandosi
testardamente di sminuirlo, di togliervi potenza per darla a
qualcun'altro, in quest'ovvio caso a un Unico Dio. Gli dei greci
provenendo dal mondo non vi sono estranei, come non sono estranei
all'uomo: sono dei umanizzati, che considerano l'uomo come una
creazione che può liberamente giungere a eguagliarli, se non
detronizzarli. Non c'è nessuna posizione fissa, ma un continuo
scorrere di forze, come direbbe Eraclito. E' una mia idea che de
Benoist con questo saggio si è dato la proverbiale zappa sui piedi,
perchè s'è alienato le simpatie anche delle diverse fasce di
tradizionalisti e conservatori, che da buoni cristiani non hanno
gradito un testo tanto provocatorio. A completare il quadro, de
Benoist riesce anche a separare il paganesimo dal semplice godere
casereccio che spesso vi è assegnato, che si traduce spesso e
volentieri in disordinate feste dionisiache o nel naturalismo
esasperato di molte sette ambientaliste. Ah, senza dimenticare
(ovviamente!) che punzecchia marxisti, tecno guru e filo-americani.
Zero compromessi, zero salamalecchi. Non sono d'accordo con tutto, ma
tanto di cappello per il rigore argomentativo.
E visto che la critica
usuale a Come si può essere pagani è di voler formare
“un'aristocrazia nazista” (LoL!) mi permetto di citare una
porzione dell'intervista in calce al saggio:
La posizione di de Benoist
a questo proposito mi sembra ben argomentata.
Alcuni critici del neopaganesimo, seguaci della reductio ad hitlerum, denunciata tempo addietro da Leo Strauss, sostengono che il nazismo può essere interpretato come un grande movimento pagano del XX secolo (diventando, i neopagani, improvvisamente neonazisti!). Qual'è esattamente il rapporto del nazismo con la religione?La favola di un "paganesimo nazista" non ha cessato di essere alimentata da alcuni con palesi fini propagandistici. L'esaltazione degli "antichi Germani" sotto il III Reich sembrava convalidarla, mentre non aveva che un carattere puramente nazionalista e non aveva un significato più "pagano" dell'esaltazione di Vercingetorige sotto il regime di Vichy.Il nazismo è innanzitutto un puro prodotto della modernità. (...) Il suo motto (Ein Reich, Ein Volk, Ein Fuhrer) con la sua insistenza sull'Uno deriva chiaramente dal "monoteismo" politico. Nato in Baviera, terra cattolica per eccellenza, il partito nazista, sebbene meno monolitico di quanto si potesse pensare (il Fuhrerstaat era sotto tanti aspetti una policrazia) secolarizza inoltre il concetto cattolico dell'istituzione. Si presenta come una Chiesa diretta da un papa debole (il Fuhrer), con il suo clero (i funzionari del partito), la sua elitè di "gesuiti" (la SS), le sue verità dogmatiche, le sue scomuniche, le sue persecuzioni contro gli "eretici".
E per il 2015?
Il primo, prudente avviso è che partirò col freno a mano.
Non aspettatevi tanti articoli per almeno i primi due mesi, gennaio e febbraio, perché sarò occupato a farmi macellare dal Leviatano Universitario. Farò del mio meglio, ma non prometto nulla. Preferisco un articolo ogni due settimane fatto bene a un articoletto inutile al giorno. Certo, nè i commentatori nè le statistiche sembrano saper distinguere tra le due tipologie, ma vabbè, io ci provo.
Idealmente, rispettivamente per tematiche e tipologia ho le idee abbastanza chiare... Come sempre il vero dilemma è trovare il tempo per scrivere! Non mi azzardo pertanto come negli anni trascorsi a promettere articoli nello specifico. Piuttosto ho ripulito questa vecchia vignetta del mitico Heavy Metal e ho disegnato una lista, sia per tematiche (primo baloon) che per tipologia (secondo baloon).
Vediamo come andrà... Sono pessimista verso questo nuovo anno.
4 commenti:
Caspita, è vero che siamo alla fine dell'anno, bisogna scrivere i post con i bilanci e poi quelli con i buoni propositi per l'anno nuovo... recupero immediatamente!
Buon anno, Coscienza :)
Cronache Bizantine è uno dei migliori blog sulla piazza (quella che frequento io, almeno:-D): continua così!
Per quello che mi riguarda: più Giappone antico, più vapore, più miniature, più post del genere "o tempora, o mores!" sul fatto che questo non è più un mondo di gentlemen :-D
Io ti ho conosciuto qualche mese fa, devo dire che non mi dispiace il tuo blog :)
PS: solo quando il commento di un trollone puoi dire di essere un vero blogger!
Adesso sei dei nostri, ahah :)
@Alomadeddu
Buon anno anche a te! :)
Mi raccomando, voglio un lista di buoni propositi per il 2015. Da infrangere tre giorni dopo, o al massimo una settimana :-D
@Forlani
Grazie per i complimenti :)
Vapore&miniature sono come l'aria per me, quindi non temere, ne avrai in abbondanza di entrambi ^^
Per il Giappone tutto dipende se trovo altro materiale/National Geographic vecchi/libri, altrimenti preferisco non scrivere banalità, che sul Giappone accumulano già abbastanza stereotipi. Diciamo vorrei continuare sul doppio filone Anni 60/mitologia con tante foto...
@GrandeArbitro
Credo sia colpa dell'Anonimo. Finchè c'è l'anonimo, i commentatori trolloni si sentono protetti e legittimati a punzecchiare. >__< Ahimè, anche su Internet il coraggio è una dote sempre più rara...
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