tag:blogger.com,1999:blog-5524287633627978714.post8068930054312177039..comments2023-12-28T13:49:59.706+01:00Comments on Cronache Bizantine : Nelle tempeste d'acciaio, Ernst JungerCoscienzahttp://www.blogger.com/profile/15012413060616144694noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-5524287633627978714.post-3813829729518702422014-07-16T20:04:50.458+02:002014-07-16T20:04:50.458+02:00Cercherò, grazie!Cercherò, grazie!Argonauta Xenohttps://www.blogger.com/profile/05841979248352968701noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5524287633627978714.post-68607878299053109482014-07-11T18:30:03.861+02:002014-07-11T18:30:03.861+02:00Vedo che abbiamo avuto un interessante caso di sin...Vedo che abbiamo avuto un interessante caso di sincronicità, nel pubblicare articoli sulla grande guerra. :-D<br /><br />Quanto scrivi del contesto storico di Lussu è verissimo e va giustamente sottolineato. Abbiamo inoltre anche testi più vecchi che sono cmq pacifisti, come Il Fuoco, di Barbusse, che è una violenta critica alla guerra imperialista e all'esercito francese. Sono tutte opere di grande valore letterario, per certi versi stilisticamente superiori a Junger. Tuttavia, quanto m'interessava sottolineare nell'articolo - impresa in cui non so se sono riuscito - è come Junger non condannando la guerra non condanni nemmeno il nemico. Il francese o l'inglese non viene mai "disumanizzato" nonostante ovviamente non gli vengano mai fatti sconti di nessun genere. <br />Eppure, ce ne sarebbe da recriminare, a cominciare dall'enorme afflusso di risorse che avevano gli inglesi grazie all'India e alle colonie africane, che usavano come brutale serbatoio da cui drenare risorse e materia prima; o al modo fanatico e ultrapatriottico di condurre la guerra proprio dei francesi!<br />Personalmente nel dibattito attuale non riesco a riconoscermi in nessuna delle due posizioni dominanti; nè in chi - e ce ne sono più di quanti si pensa - celebra la vittoria nella prima guerra come il trionfo dell'Italianità, e altre variopinte stronzate. Ma nemmeno nella posizione pacifista che condanna ogni guerra e ogni soldato che vi partecipa, visto sempre come "inerme fantaccino" il cui coraggio dev'essere sempre taciuto. Ecco, Junger offre una sorta di terza via, non so se mi spiego.<br /><br />Cmq se ti va di dargli un'occhiata, lo trovi che galleggia in formato pdf sull'Internetz ;-)Coscienzahttps://www.blogger.com/profile/15012413060616144694noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5524287633627978714.post-27292350783802565742014-07-11T15:41:02.164+02:002014-07-11T15:41:02.164+02:00Sicuramente le testimonianze di prima mano aiutano...Sicuramente le testimonianze di prima mano aiutano nell'affrontare i problemi aperti di questo conflitto. A confrontarlo con Lussu, tuttavia, credo si commetta lo stesso errore degli estremisti di cui parlavi, perché <i>Un anno sull'Altipiano</i> è un libro scritto nel 1938, da un autore in esilio e in un clima politico difficile. Prospettive e finalità sono quindi ragionevolmente diverse. Personalmente non so se questo libro possa "raggiungere" un lettore contemporaneo, ma probabilmente è più vicino a un certo modo di pensare del primo novecento e quindi storicamente più accurato, pur nella sua inevitabile soggettività.<br />Interessante segnalazione.Argonauta Xenohttps://www.blogger.com/profile/05841979248352968701noreply@blogger.com